Дино Будзати (1906�1972) завършва право, живее в Милано и работи като журналист в Corriere della sera. Прославя се като художник и като писател с проза, пиеси и комикси, но и до ден-днешен е най-известен по света като майстор на разказа и автор на ключовия за литературата на ХХ век роман Татарската пустиня (1940). Критиците го разполагат в компанията на По, Кафка и Бекет. “Им� имена � казва Хорхе Луис Борхес, � които бъдещите поколения не биха се примирили да оставят на забравата. Едно от тях е това на Дино Будзати, съвременния класик.� През 1958 г. Будзати включва най-добрите си кратки текстове в сборника Шейсет разказа, който същата година печели Стрега, най-авторитетната италианска награда за литература. Това е не само неговата най-лична и най-представителна селекция, но и един от всепризнатите образци в жанра на разказа.
Краят на света като гигантски пестник, надвиснал в небето над Земята. Болница на седем етажа, всеки от които е стъпало надолу към гроба. Изкуствовед, който пише кубистични рецензии. Тайнствен сандък с водородна бомба вътре, получен посред нощ на частен адрес в Италия. Най-големият кораб на света, който с нацисткия си екипаж плава след края на Втората световна война към загадъчна гибел. Разглезено дете, което държи в мистично страхопочитание цялата си рода. И още: вендета на гигантски насекоми, хайка за змей, смърт на брадавичеста свиня в Африка, линч на другоземци, летяща чиния, невидим град, разкопки в Египет, изцеряване на прокажени, преживелици на завистливи музиканти и художници привидения... Апокалиптични сценарии, шеметни преходи във времето и пространството, тайнствени планински кътчета, близки срещи с Бог, Миланската Скала, биеналето във Венеция. Нищо по-реалистично от отношенията между хората във фантастичните истории на Дино Будзати; нищо по-съвременно и свежо от въображението на италианския писател.
Dino Buzzati Traverso (1906 � 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano.
Dino Buzzati Traverso was an Italian novelist, short story writer, painter and poet, as well as a journalist for Corriere della Sera. His worldwide fame is mostly due to his novel Il deserto dei Tartari, translated into English as The Tartar Steppe.
Buzzati era anche pittore: questo suo “Il Duomo di Milano� del 1952 è sulla copertina di un’altra edizione della raccolta.
Secondo Luciano Bianciardi, che non è l’ultimo arrivato, e che arricchisce la raccolta con una buona prefazione, questi racconti vanno letti tutti uno dopo l’altro come se fossero un unico romanzo. E di Buzzati rappresentano l’opera sua più bella, più compiuta, e, nonostante qualche apparenza, più unitaria. A me sono piaciuti molto, e mi hanno sorpreso alquanto (sorpresa bella e positiva) perché di Buzzati so e conosco poco. A parte quel capolavoro, quello sì per davvero, dal titolo Il deserto dei Tartari (che ha dato vita a uno dei film secondo me tra i più belli della storia del cinema italiano). Epperò, nonostante io propenda per il romanzo, furono proprio questi racconti a essere premiati con il massimo premio letterario d’Italia, lo Strega. Era il 1958. Trentasei su sessanta erano già usciti in altre raccolte, gli altri su giornali e riviste: messi tutti insieme fanno di questo volume una specie di “best of�.
Un'altra tela di Dino Buzzati: Le buone amiche (1962).
Con e in queste pagine Buzzati ci porta ai confini della realtà. In una zona che mette ancor più i brividi, perché sono confini, ed è realtà, che sembra di conoscere, che sentiamo prossimi. Più inquietante che trovarsi su Marte. E infatti, forse più che di realtà, dovrei parlare di surrealtà. Di assurdo: Buzzati riesce a modificare le dimensioni della realtà, a invertire ruoli, sguazza nella fantasia più ancestrale, più assurda e più irreale, miscelando ad arte un inizio sempre comune, immersi in un quotidiano ordinario per sfociare nel colpo di scena finale. Si ritrova Kafka, forse con più ironia e anche meno disperazione. Un dispiego di fantasia e immaginazione che m’ha stupito, e sorpreso. Extra-ordinario. Straordinario.
Dino Buzzati: La ragazza che precipita (1962).
E di almeno uno ho trovato un film: Ugo Tognazzi dirige e interpreta Sette piani, ribattezzandolo Il fischio al naso (1967).
Sixty Stories is a 1958 short story collection by the Italian writer Dino Buzzati.
The first 36 stories had been published previously, while the rest were new. Subjects covered include the horror and surreality of life in a modern city, the existential aspects of advanced technology, metaphysical ideas as well as fantasy realms.
Stories: 01 - I sette messaggeri, 02 - L'assalto al grande convoglio, 03 - Sette piani, 04 - Ombra del sud, 05 - Eppure battono alla porta, 06 - Il mantello, 07 - L'uccisione del drago, 08 - Una cosa che comincia per elle, 09 - Vecchio facocero, 10 - Paura alla Scala, 11 - Il borghese stregato, 12 - Una goccia, 13 - La canzone di guerra, 14 - Il re a Horm el-Hagar, 15 - La fine del mondo, 16 - Qualche utile indicazione, 17 - Inviti superflui, 18 - Racconto di Natale, 19 - Il crollo della Baliverna, 20 - Il cane che ha visto Dio, 21 - Qualcosa era successo, 22 - I topi, 23 - Appuntamento con Einstein, 24 - Gli amici, 25 - I reziarii, 26 - All'idrogeno, 27 - L'uomo che volle guarire, 28 - 24 marzo 1958, 29 - Le tentazioni di Sant'Antonio, 30 - Il bambino tiranno, 31 - Rigoletto, 32 - Il musicista invidioso, 33 - Notte d'inverno a Filadelfia, 34 - La frana, 35 - Non aspettavano altro, 36 - Il disco si posò, 37 - L'inaugurazione della strada, 38 - L'incantesimo della natura, 39 - Le mura di Anagoor, 40 - Direttissimo, 41 - La città personale, 42 - Sciopero dei telefoni, 43 - La corsa dietro il vento, 44 - Due pesi due misure, 45 - Le precauzioni inutili, 46 - Il tiranno malato, 47 - Il problema dei posteggi, 48 - Era proibito, 49 - L'invincibile, 50 - Una lettera d'amore, 51 - Battaglia notturna alla Biennale di Venezia, 52 - Occhio per occhio, 53 - Grandezza dell'uomo, 54 - La parola proibita, 55 - I Santi, 56 - Il critico d'arte, 57 - Una pallottola di carta, 58 - La peste motoria, 59 - La notizia, 60 - La corazzata "Tod".
تاریخ نخستین خوانش روز چهارم ماه فوریه سال2002میلادی
عنوان: شصت� داستان� نویسنده: دین� بوتزاتی� مترج� محسن� ابراهیم� تهران�: مرکز� سال1379؛ در672ص؛ شابک9643054500؛ چاپ دوم سال1381؛ چاپ سوم سال1387؛ شابک9789643054502؛ موضوع: داستانهای کوتاه از نویسندگان ایتالیا - سده20م
فهرست: در آغاز؛ (1-هفت فرستاده؛ 2-حمله به کاروان بزرگ؛ 3-هفت طبقه؛ 4-سایه جنوب؛ 5-باز هم در میزنند؛ 6-شنل؛ 7-کشتار اژدها؛ 8-چیزی که با ج شروع میشود؛ 9-گراز پیر؛ 10-وحشت در اسکالا؛ 11-مرد جادو شده؛ 12-یک قطره، 13-آواز جنگ؛ 14-پادشاه در هُرم الجر؛ 15-پایان جهان، 16-چند راهنمایی مفید؛ 17-دعوتهای بیهوده؛ 18-قصه شب تولد مسیح؛ 19-سقوط بالی ورنا؛ 20-سگی که خدا را دید؛ 21-اتفاقی افتاده بود؛ 22-موشها؛ 23-ملاقات با اینشتین؛ 14-دوستان؛ 25-گلادیاتورها؛ 26-بمب هیدروژنی؛ 27-مردی که میخواست معالجه شود؛ 28- 24مارس 1958میلادی؛ 29-وسوسه های سنت آنتونیو؛ 30-کودک مستبد؛ 31-ریگولتو؛ 32-آهنگساز حسود؛ 33-شب زمستان در فیلادلفیا؛ 34-ریزش کوه؛ 35-انتظار دیگری نمیداشتند؛ 36-بشقاب پرنده ای فرود آمد؛ 37-افتتاح جاده؛ 38-افسون طبیعت؛ 39-دیوار آناگور؛ 40-قطار سریع السیر؛ 41-شهر اختصاصی؛ 42-اعتصاب تلفنها؛ 43-دویدن در پس باد؛ 44-یک بام و دو هوا؛ 45-احتیاطهای بیهوده؛ 46-مستبد بیمار؛ 47-مشکل پارک اتومبیل؛ 48-ممنوع بود؛ 49-شکست ناپذیر؛ 50-نامه ی عاشقانه؛ 51-نبرد شبانه در دو سالانه ی ونیز؛ 52-چشم در مقابل چشم؛ 53-عظمت انسان؛ 54-کلمه ی ممنوع؛ 55-قدیسین؛ 56-منتقد هنری؛ 57-یک مشت کاغذ مچاله؛ 58-طاعون موتوری؛ 59-خبر؛ 60-رزمناو تود)؛
شصت داستان، مجموعه ای از داستانهای کوتاه «دینو بوتزاتی» است، در زمان حیات ایشان گردآوری و منتشر شد، و به یک جایزه ادبی مهم ایتالیا نیز دست یافت؛
مترجم کتاب درباره ی داستانها� ایشان مینویسند: (نوشته� های «دینو بوتزاتی» سرشار از پرسشها� گاه و بیگا� خلوتگاه اندیشه ی انسان و برگرفتن پرده از وقایعی است، که آن سویش جز حقایق تلخ و دلهرهآو� نیست؛ او در آثارش بیرحمان� بر دلخوشیها� ناچیز خط بطلان میکشد� و خوانشگر را به وقایع آکنده از اضطراب میکشان� و نگاه «بوتزاتی» بر رودادهای پیرامون، همان نگاه همگی آدمهاست� اما نه آدمهای� که از ناگواری آنها میگریزند� ایشان به نبرد تک تک این رویدادهای به ظاهر ناچیز میروند� و در ژرهای هر یک از آنها، تلخیه� و شیرینیها� پنهانی را مییابند� زمان در آثار «بوتزاتی» به سرعت درهم میشکن� و درازای عمر، در چشم برهم زدنی میگذرد� اندامها� راستای خود را از کف میدهن� و بیدرنگ� سایه ی مهیب مرگ بر روشنای زندگی چیره میشو�)؛ پایان نقل
تاریخ بهنگام رسانی 02/03/1400هجری خورشیدی؛ 20/01/1401هجری خورشیدی؛ ا. شربیانی
"Anche il più nobile sentimento si atrofizza e si dissolve a poco a poco, se nessuno intorno ne fa più caso. È triste dirlo, ma a desiderare il Paradiso non si può essere soli."
"Non doveva essere consolazione immensa rivedere il suo amico morto? Perché questa felicità non la provava? Perché questa sorda irritazione? Dopo tante angosce, tanti pianti, tante seccatura imposte dalle cosiddette convenienze, bisogna ricominciar da capo? Nei giorni del distacco, la carica d'affetto per l'amico era stata smaltita fino in fondo, e ora non ne restava più disponibile."
"Seduti ai tavoli e ai deschetti dattilografici, un poco curvi, ahimè, guardateli fra poco, migliaia e migliaia, costernante uniformità di vite che dovevano essere romanzo, azzardo, avventura, sogno, ricordate i discorsi fatti da ragazzi al parapetto dei fiumi che di sotto andavano verso gli oceani?"
"Chi era? Un angelo? Un veggente? Mefistofele? O lo spirito eterno dell'avventura? L'incarnazione dell'ignoto che ci aspetta all'angolo? O la speranza? L'Antica indomita speranza la quale si va annidando nei posti più assurdi e improbabili, perfino nei labirinti del telefono quando c'è sciopero, per riscattare la meschinità dell'uomo?"
Cantore dei giorni perduti e di quel mal di vivere insito nel quotidiano, Buzzati ha saputo cogliere i disagi dell'uomo moderno attraverso la costruzione di un fantastico capace di imprimersi nella memoria: senza alzare la voce né dipingere atmosfere sopra le righe, la penna dello scrittore indugia sulle nostre debolezze, e lo fa con una lucidità che ferisce nel profondo. Siamo sempre alla ricerca di qualcosa - non si sa bene cosa, e forse non ha importanza - nell'eterna stasi dei giorni tutti uguali che lascia intravedere un futuro putrido all'orizzonte; e tale rincorsa soffoca sempre di più gli ideali di gioventù, tutti quei sogni contraddistinti dalle fanfare della riscossa, sino a rendere ridicolo anche il semplice esercizio del ricordo. Non riusciamo a tenerci strette le persone che amiamo e piangiamo lacrime amare per l'egoismo che non trova resistenza; ci illudiamo di avere sempre un altro giorno per fare ammenda dei nostri errori, ma raramente pensiamo che il domani di ieri è oggi; viviamo senza ponderare il peso delle nostre azioni e solo la morte spalanca le porte della consapevolezza, ora tardiva e inutile. È vero, abbiamo bisogno di un cane con Dio in corpo affinché venga arginato il male che tanto impunemente esercitiamo col cuore leggero; eppure quella creatura l'abbiamo aiutata anche quando non poteva più camminare per vedere e giudicarci. Paura di Dio, della punizione definitiva? Paura di esercitare il bene esposti all'altrui giudizio? Non è forse vero che possiamo essere meglio di quanto ci dipingiamo noi stessi, e che l'ingombrante presenza del custode abbia nobilitato un anfratto d'animo morto e sepolto da tempo? Sappiamo ancora osservare con stupore la luna in cielo; possiamo ancora renderci ridicoli nello scrivere una scalcagnata lettera d'amore durante il lavoro che asfissia mattina e sera; oppure perire con eroismo per la freccia di un indiano che colpisce mortalmente il cuore (nella nostra immaginazione di bambino, si intende). È inutile, caro Dio, che ergi nel cielo la mano per epurare il mondo: non rinnegare la tua volontà e accetta che la morte e il demonio costringono ad abbracciare il male per riscoprire quella porzione di bene che tanto abili siamo nel nascondere.
Da menzionare I sette messaggeri, Assalto al grande convoglio, Sette piani, L'uccisione del drago, Paura alla scala, Una goccia, Inviti superflui, Il crollo della Baliverna, Il cane che ha visto Dio, Non aspettavano altro, Direttissimo, Lo sciopero dei telefoni, La corsa dietro il vento.
I sette messaggeri ▼▼▼▼� L'assalto al grande convoglio ▼▼▼▼ Sette piani ▼▼▼▼� Ombra del sud ▼▼� Eppure battono alla porta ▼▼▼▼ Il mantello ▼▼▼▼� L’uccisione del drago ▼▼▼▼� Una cosa che comincia per elle ▼▼�1/2 Vecchio facocero ▼▼▼▼� Paura alla scala ▼▼▼▼ Il borghese stregato ▼▼▼▼ Una goccia ▼▼▼▼� La canzone di guerra ▼▼▼▼ Il re a horm el-hagar ▼▼� La fine del mondo ▼▼▼▼ Qualche utile indicazione a due autentici gentiluomini ▼▼� Inviti superflui ▼▼▼▼� Racconto di Natale ▼▼▼▼ Il crollo della Baliverna ▼▼▼▼ Il cane che ha visto dio ▼▼▼▼� Qualcosa era successo ▼▼▼▼ I topi ▼▼▼▼ Appuntamento con Einstein ▼▼▼▼ Gli amici ▼▼▼▼ I reziarii ▼▼� All’idrogeno ▼▼� L’uomo che volle guarire ▼▼� 24 marzo 1958 ▼▼�1/2 Le tentazioni di Sant’Antonio ▼▼� Il bambino tiranno ▼▼▼▼ Rigoletto ▼▼� Il musicista invidioso ▼▼� Notte d’Inverno a Filadelfia ▼▼� La frana ▼▼�1/2 Non aspettavano altro ▼▼▼▼ Il disco si posò ▼▼▼▼ L'inaugurazione della strada ▼▼▼▼ L'incantesimo della natura ▼▼� Le mura di Anagoor ▼▼�1/2 Direttissimo ▼▼▼▼� La città personale ▼▼▼▼ Sciopero dei telefoni ▼▼▼▼ La corsa dietro il vento ▼▼▼▼ Due pesi due misure ▼▼▼▼ Le precauzioni inutili ▼▼▼▼ Il tiranno malato ▼▼▼▼ Il problema dei posteggi ▼▼� Era proibito ▼▼�1/2 L'invincibile ▼▼� Una lettera d'amore ▼▼�1/2 Battaglia notturna alla Biennale di Venezia ▼▼� Occhio per occhio ▼▼▼▼ La grandezza dell’uomo ▼▼� La parola proibita ▼▼▼▼ I Santi ▼▼▼▼ Il critico d’arte ▼▼� Una pallottola di carta ▼▼�1/2 La peste motoria ▼▼1/2 La notizia ▼▼� La corazzata Tod ▼▼▼▼
Искам да хвана тази книга в ръка, да изляза на улицата като литературен свидетел на Йехова и да спирам непознати хора: "Здравейте, имате ли 5 минутки да прочетете един разказ на Дино Будзати? Не мога да ви обясня защо е толкова важно, но го вярвам с цялото си сърце." Също като Борхес Будзати май е надничал в чертежите, по които Бог е направил вселената, само че ни пуска тези шейсет късчета от тях мрачно по кафкиански.
Questa è letteratura per giovani Ogni racconto è perfetto. Tuttavia, per leggere la raccolta e apprezzarla secondo me si deve essere giovani, molto più giovani di me, nonostante il lusinghiero ritratto che mi ha fatto Egon, prima del 1918. Marica giovane lettrice apprezzerebbe l’eccellente prosa, la vivacissima fantasia, la gamma di infinite sensazioni che l’autore fa balenare: boschi tenebrosi, compagnie di briganti, città medievali, fiumi in piena nella notte, montagne desolate abitate da strane creature, oscure macchinazioni politiche. Molti racconti sono particolarmente belli, come quello del drago nascosto in montagna e dei suoi piccoli, oppure del cane che ha visto Dio. Mi è piaciuto molto anche il racconto che si svolge in un grande teatro d’opera, con protagonista un anziano musicista, durante un ipotetico tentato golpe, in pena per il figlio. Sono scritti in modo così potente che io li vedo con tutto il paesaggio. Sono racconti immaginifici, misteriosi, gotici, onirici. Forse Buzzati ha esorcizzato la sua inquietudine costruendo questi racconti come cronografi di precisione. Marica meno giovane lettrice nelle pagine di Buzzati incontra l'idea di un fato bieco, senza volto e senza scampo che perseguita umani ed animali e anche automobili. Immagino omini che percorrono faticosamente le architetture impossibili di Escher, trovandosi a percorrere gradinate che si avvitano su se stesse senza arrivare da nessuna parte, magari a testa in giù. Un racconto dopo l'altro, aspettavo l'agguato. Altamente simbolico il racconto di una coppia di viaggiatori in una città torrida che cercano ristoro, ma non trovano un albergo e anche il desiderio di rinfrescarsi in una fontana diventa un incubo alla Buñuel, aggrediti da donne inferocite che biascicano suoni inarticolati e infine esposti in gabbie medievali ad asciugarsi al sole. Questi sono i due lati dei sessanta racconti. Però io non riesco a godere della lettura con distacco: più che gustarla, la mangio, con le conseguenze del caso. I racconti tutti insieme per me hanno un sapore di limatura di ferro: amaro, nocivo.
"CONTRO L'AMORE Ora che lui è partito, e non si farà vivo più, scomparso, cancellato via dal quadrante della vita esattamente come se fosse morto, a lei, non resta che armarsi di tutto il coraggio che una donna può chiedere a Dio e sradicare tutti i rami per cui quello sfortunato amore si è attaccato alle sue viscere. è sempre stata una ragazza forte, questa volta non sarà da meno."
Che dire di questa raccolta di brevi, ma intensi, intensissimi racconti pregni di malinconia, amore, ansia, inquietudine, stranezza e Dio? Che dire che non sia già stato detto? Questo libro mi è stato regalato da un'amica di mia madre, una Primissima edizione che non trovo nemmeno qui su goodreads. Un regalo alquanto gradito e che resterà per sempre nella mia memoria, ormai risaputo.....pessima. Davvero felice di aver fatto la conoscenza di questo superbo autore e di avere la possibilità di leggere altro di suo, dato che sono ancora vergine delle sue opere. Grazie Pia per questo meraviglioso dono e conserverò un pezzo di storia del weird italiano con estrema cura.
"Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontano, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e le altre donne ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscita da te, confusa fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose."
Occorre risalire alla mia adolescenza, ai racconti di Poe e di Lovecraft, per trovare qualcosa che mi facesse venire gli incubi come mi è successo ora con Buzzati. Elemento comune a questi superbi racconti è una sorta di inquietante stortura della realtà quotidiana, una crepa che incrina normalità e certezza, qualcosa capace di risvegliare angosce senza nome. Senza nome perché toccano il mostro sentire più profondo senza che se ne sappiamo trovare il motivo, grumi di emozioni difficili da districare. Senso di colpa, senso di inutilità. Quell’angoscia che si prova quando ci si aspetta che qualcosa di terribile accada. Quando pare che tutto si disfi e crolli davanti ai nostri occhi solo perché abbiamo tolto una piccola, insignificante travicella da tutto l’apparato� Sentore di qualcosa di malvagio insito nella natura umana, di perdita di quell’innocenza, della salvezza che un elemento di poesia, di fantastico, ci potrebbero ancora dare� Come nello struggente “L’uccisione del drago�:
“Nessuno aveva risposto al suo grido, in tutto il mondo non si era mosso nessuno. Le montagne se stavano immobili, anche le piccole frane si erano come riassorbite, il cielo era limpido, neppure una minuscola nuvoletta e il sole andava calando. Nessuno, né bestia né spirito, era accorso a vendicare la strage. Era stato l’uomo a cancellare quella residua macchia del mondo, l’uomo astuto e potente che dovunque stabilisce sapienti leggi per l’ordine, l’uomo incensurabile che si affatica per il progresso e non può ammettere in alcun modo la sopravvivenza dei draghi, sia pure nelle sperdute montagne. Era stato l’uomo ad uccidere e sarebbe stato stolto recriminare�
Questi racconti sono anche intrisi di una profonda spiritualità; non sempre, o meglio quasi mai, offre conforto, piuttosto è ulteriore fonte di angoscia, di senso di inadeguatezza. E tuttavia definisce una cornice etica ben precisa entro cui i racconti si sviluppano.
Sono anche, infine racconti, pieni di un ineffabile senso di malinconia. E qui mi è più difficile spiegare perché così li ho avvertiti. Forse perché il motivo per cui toccano corde tanto profonde, è che raccontano delle nostre sconfitte, dei nostri desideri che non si realizzeranno mai, delle attese che non saranno mai soddisfatte� mete che si allontanano indefinitamente, innocenza perduta per sempre, solitudine, sogni non più accessibili - sogni che diventano territori proibiti, come ne “Il borghese stregato�: “Egli era entrato nel mondo non più suo delle favole, oltre il confine che a una certa stagione della vita non si può impunemente tentare. Aveva detto a una segreta porta apriti, credendo quasi di scherzare, ma la porta si era aperta veramente. Aveva detto selvaggi e così era stato. Freccia, per gioco, e vera freccia lo faceva morire�
Perché sono racconti intimi e struggenti, ecco perché, e non c’� altro da dire.
Se ami Buzzati a tal punto da averci scritto la tesi della Magistrale, non puoi non dare 5 stelle; ci sono picchi altissimi in questa raccolta di un autore a mio parere un po' sottovalutato nel panorama italiano del '900, a partire da I sette messaggeri, passando per Ombra del sud o Il mantello e continuando con racconti meno noti quali Il cane che ha visto dio, Le tentazioni di Sant'Antonio o Inviti superflui. Per chi volesse una summa delle tematiche affrontate dallo scrittore bellunese, in un arco che va dal Deserto dei Tartari a Un amore (dalla metafisica alla più dimessa quotidianità), questo è il punto perfetto da cui iniziare.
Origem do exemplar: Biblioteca. Língua da edição lida: Português. Tradução: Boa (revisão com falhas em alguns dos contos). Género: Ficção; literatura; contos. Avaliação: Muito bom. Conhecia já vários dos contos da coletânea «A Derrocada da Baliverna», que me parece ser a melhor compilação de contos de Buzzati. Nesta coletânea há alguns contos uns furos abaixo, mas o nível de qualidade é elevado, fazendo de Buzzati, sem dúvida, um dos melhores contistas do século XX.
У вас, хората, се е загнездил някакъв срам... държите да се правите на лоши, по-лоши, отколкото сте, така е устроен светът! - Кучето, виждало Бог
Две години чета тези 60 разказа, без майтап. Разбира се, с огромно прекъсване. Вероятно езикът ми се е сторил свърх-обстоятелствен и съм се уморил. НО, след като стигнах до кучето, видяло Бог - "Кучето, виждало Бог"..., все едно се напаснаха счупени костици.
Баси разказа!
Представяш си цялото село, хората - техните погледи, физиономии, шушукания, реакции..., кучето, светецът...
Често се предава усещането за: Истината, великата тайна за смисъла на живота и реда във Вселената, като забравена простичка дума, която е на върха на езика, като почти решена формула, като намек, който почти си разбрал, като почти откровение, като Истината, която току-що е свърнала зад ъгъл, който никога не стигаш. Няма как да не се сетя за един от разказите на Джорджо Манганели в "Центурия" - разказ � 4, в който "един господин с добро образование и умерено меланхолична нагласа" откри доказателството за съществуването на Бог, но го забрави :) (Което ме подсеща, че отдавна се каня да коригирам звездите за "Центурия" на пет.)
Често се предава усещането за: Настъпващ и неизбежен край, за апокалипсис, за беда, която ще се случи или пък се е случила, а принзанците вече са налице.
В началото лесно се подадох на усешането, че тези разкази ще ми доскучаят . Имаше страхотни, имаше и такива, което не ме "грабнаха", уморителни. Обаче, след като се появиха разкази с неочаквана дълбочина, отношението ми се променни коренно. Вече знаех, че измежду страниците има това, което винаги търся и очаквам.
Будзати е от любимите ми автори с голям динамичен диапазон, така ще го кажа.
Една негова особеност, абе много е скален :) Все скали, камъни, пустиня - интересна палитра. А персонажите му са като жители на "Неведимите градове" на Калвино.
Често преповтарям абзаци и пасажи. Като че връщам плочата на грамофона, на онова място, което или не съм разбрал или искам да разбера повече, или кой знае какво. Така е Итало Калвино, така беше при Борхес, при любимия ми Храбал, така е и сега.
Странно, за много писатели бих казал, че са с уникално богато въображение. Бих казал, че чудесно използват това въображение. А при Будзати има повече въобразяване, отколкото въображение. За първи път срещам такъв приоритет. Някой ще каже, това не е ли едно и също. Ами, не е, не са едно и също. Няма да мога да го обясня. Струва ми се, че съдържанието до голяма степен е подчинено на това, че някой "��и въобразява". Въображението не е готово и статично, а се създава в момента. В разказа "Беше забранено" на стр. 374 - някъде по средата, изкочи думата: преображение.Това е думата: преображение. Бидейки сила въобразяването може да създава въображение и да преобразява :) Това се случва в разказите. Въобразявийки се преобразяват.
От една страна - разкази, от друга са приказки.
Някои от разказите са като кошмари, други много бегло подсказват за нещо колосално и така свършват. Имаше и такива, които хич не ме интересуваха и ми бяха скучни, но Будзати �� уникален.
Бойна песен. Как в песента на войниците се усеща това, че те вече не знаят как да бъдат друго.
Водородната - много хитър, страхотен!
Напразни покани. - Ха, призрака на Будзати ли говори с нас?
Коледен разказ. - Ех, този Бог!
Изкушенията на Свети Антоний. - Хахахахах!
Замолва се през зъби, яростно, като на последни метри в състезание. Кой ще победи? Лъстивата и сладостна облачина или той със своята непорочност? ... Но в над небето над Кол Джана със странно разочарование зърва единствено безлични облаци с идиотски изражения, мехури от пара, лиги от мъгла, които се нищят на парцали. Те явно не могат нито да мислят, нито да са лоши, нито да погаждат шеги на млади селски попчета. Със сигурност и той лично не им е притрябвал, за да издевателстват над него. Облаци и туйто.
Собствен град. - Хм, а какъв ли е моят, или пък твоят?!
Проблемът с местата за паркиране. - :D
Така разказват старците с тъжни усмивки, натежали от спомени.
Беше забранено.
Откакто забраниха поезията, животът тук със сигурност стана по-прост. Край на душевната неопределеност, на нездравите вълнения, на занасянето в спомени, така вредни за обществения интерес. ... Населението от години хранеше отявлена нетърпимост спряма въпросното злотворно състояние на духа.
Прочетох я преди много години, когато още сп. "Лик" беше онова, което беше, и на страниците му се публукуваха доста литературни текстове. Там прочетох разказа "Напразни покани" и 4-часовото ми пътуване с автобус тогава се превърна в коренно различно изживяване.
Това е рядък сборник с разкази. Не само защото вече не може да се намери по книжарниците, а защото всеки разказ вътре е ненормален връх на литературата като висше изкуство. Малко са онези автори като Будзати. Селинджър. Мия Коту. Чехов. Това са моите хора.
П.П. Пиша това сега, защото Вихрен чете сборника и го е маркирал, та реших, че не е редно да не се знае колко много го харесвам и аз.
Поредица от мрачни миниатюри без нито една излишна дума, с безкомпромисен превод на Нева Минчева, както винаги.
Не знам защо, но този сборник ми идва много безнадежден. Във всички истории се лутат сенки, които понякога не съзнават, че отдавна вече са скъсали и последната паяжинна нишка към светлината на деня и блуждаят в сумрачното пространство между лабораторната си житейска клетка и шизофренното си високомерие към света отвъд решетките. Навсякъде звучи репликата: “Човекъ� не ме радва.�
Мисля, че в даден момент ще се върна да проверя на втори прочит дали впечатленията ми ще останат същите. Юлската светлина не подхожда на Будзати.
Омаломощена съм от този сборник. Мисля си, че всеки средностатистически автор, който разполага с шейсет разказа - хубави и по-хубави, - би ги разхвърлил малко по-пресметливо в три сборника по двайсет или в четири по петнайсет, а не така разточително в един и шейсетте. Но щедро надарените с таланта да пишат не пресмятат така. Дино Будзати е от тях. Невероятно разнообразие има в тази колекция, на сюжети, на герои, на усещания. Няма и следа от творческо безсилие, напротив - замислих се как ли са изглеждали черновите му и колко ли интересни неща са отпаднали от тях.
Ако се бях сетила преди Rumen Ninov , щях да напиша това, което той е написал: "Искам да хвана тази книга в ръка, да изляза на улицата като литературен свидетел на Йехова и да спирам непознати хора: "Здравейте, имате ли 5 минутки да прочетете един разказ на Дино Будзати? Не мога да ви обясня защо е толкова важно, но го вярвам с цялото си сърце." Дори си избрах разказ, който да предлагам на непознатите хора за четене - "Проблемът с местата за паркиране"
Наясно съм и ми е тъжно, че много книги няма да мога да прочета на този свят, но много се радвам, че точно тази няма да е от тях.
Добавям само още няколко от любимите ми:
"Рециарии"
"Изкушенията на свети Антоний"
"Тираничното дете"
"Само това чакаха"
"Телефонната стачка"
"Със свой аршин"
"Проблемът с местата за паркиране"
"Любовно писмо"
*** Зад невзрачната корица като под камуфлажна палатка се крият 60 разказа, подбрани лично от Дино Будзати, който освен че пише като чудовище, и рисува.
Прочетох 21 разказа, чакат ме още два пъти по толкова, но нямам търпение да й сложа пет звезди и да спомена най-любимите ми:
"Седем етажа" (онзи страх, който те оглозгва до кухо отвътре, когато е неоснователен, а после изчезва и те оставя в ступор пред истинската опасност, абсолютно безчувствен и безразличен);
"Убиването на змея" (сълзата!);
"Старият факохерус" (Сетих се за камилата от един разказ на Кортасар: "От носа й бликва мехур, който трае секунда повече от нея." А от горкичкия факохерус нищо - "нито най-прозирно духче (...), нито дори някое нищожно въздушно мехурче")
"Една капка" (една капка, моля ви се, уж нищо и никаква ...);
"Краят на света" ("..хилядите желаещи, настървени за рай");
"Напразни покани" (много красив монолог, дваж по-тъжен, и все пак много красив, точно защото е монолог);
"Рухването на Баливерна" (отбелязала съм си го като "труден за превод, може би");
"Кучето, виждало Бог" и "Нещо се беше случило" - след тези двата затворих книгата и я оставих да си почине(м). Абсолютно съвършенство, и двата, от първата до последната думичка.
Edita nel 1958 e vincitrice del premio Strega, questa raccolta di Dino Buzzati comprende 36 racconti già apparsi in tre diversi volumi precedenti (“I sette messaggeri�, “Paura alla Scala� e “Il crollo della Baliverna�) e 24 ancora non raggruppati in volume, ma già apparsi in riviste e quotidiani. Pertanto, questa raccolta di racconti è, a differenza delle precedenti, e analogamente ad altre successive (come “La boutique del mistero�), una sorta di summa di tutta la narrativa breve che Buzzati, fino a quel momento, aveva prodotto. Ne consegue un'opera corposa, dalla mole non indifferente per una antologia: sessanta racconti sono forse tanti se letti tutti in una volta, con il rischio da parte dell'autore di cadere nella ridondanza, nella ripetizione. Leggendo Buzzati mi sono convinto che sarebbe necessario pubblicare un volume con tutti i suoi racconti, non accontentarsi di una selezione, un'opera omnia da leggersi in modo discontinuo, per apprezzare al meglio la sua vasta produzione breve.
All'interno di “Sessanta racconti� appaiono titoli che già conoscevo, capolavori del calibro de “I sette messaggeri�, “L'assalto al grande convoglio�, “Sette piani�, “Racconto di Natale�, “Il crollo della Baliverna�, “La frana�, “Il disco si posò�, “Sciopero dei telefoni�, “Una lettera d'amore�, “I Santi�. Nonostante questo, ho trovato modo di scoprire nuove perle, come “I topi�, “Appuntamento con Einstein�, “I reziarii�, “All'idrogeno�, “L'uomo che volle guarire�, �24 marzo 1958�, “L'inaugurazione della strada�, “Le mura di Anagoor�, “Direttissimo�, “Due pesi due misure�, “Le precauzioni inutili�, “Il problema dei posteggi�, “Battaglia notturna alla Biennale di Venezia�, “Occhio per occhio�, “Grandezza dell'uomo�, “Una pallottola di carta�. Il mio racconto preferito tra quelli mai letti prima è sicuramente “Il cane che ha visto Dio�, una splendida riflessione sulle miserie dell'uomo e sul suo rapporto tra spiritualità e religione, tra buone e cattive azioni, tra nobili e meschini pensieri e tra essenza ed apparenza.
In questa raccolta sono presenti tutti i temi ricorrenti dell'opera buzzatiana: il destino, la malattia e la morte che incombono costantemente sulla vita dell'uomo; i sensi di colpa e di inadeguatezza, i dubbi, le incertezze, le angosce e le debolezze di quest'ultimo; la falsità, l'ambiguità, la stupidità e la crudeltà insite nell'essere umano, che la modernità sembra avere acuito; l'attesa di un qualcosa che non arriverà mai, e che lentamente ci consuma; il desiderio di odio e di vendetta, la stupidità della guerra e la gratuità della violenza, le nuove ed inquietanti armi di distruzione di massa; il senso della vita, il contrasto tra spiritualità e religione, la presenza di Dio nelle piccole cose, le continue suggestioni e ricerche metafisiche; la dimensione misteriosa dell'esistenza, l'elemento fantastico, irrazionale ed insondabile che affiora dalla realtà; la vita moderna sempre più urbanizzata e spersonalizzata, sempre più alienata e nevrotica, sempre più votata ai miti della produttività e del consumismo; la crisi dei valori dell'uomo moderno, che non ha più spazio per coltivare i buoni sentimenti e la propria interiorità; la critica ai costumi di una borghesia benpensante, sempre più ambigua, ipocrita e bigotta; il conformismo, l'uniformità e l'omologazione della società di massa, nonostante l'originalità di facciata, sterile e apparente, degli individui che la compongono; l'impoverimento del linguaggio e del pensiero dell'uomo della seconda metà del Novecento; le preoccupazioni per nuove, più subdole, forme di controllo delle coscienze; la continua minaccia delle dittature, le preoccupazioni per le rivoluzioni e per la lotta di classe; l'amore per la cultura, per l'arte, per la musica e per la poesia; la dimensione onirica e il senso di inganno che permeano la realtà; il continuo alternarsi di sogni ed incubi, il passaggio dall'ordinario allo straordinario, dall'inquietante all'assurdo, dal macabro all'orrido, dal reale al surreale; l'uso di metafore per descrivere lo scorrere della vita, come un treno che non ci concede fermate intermedie da godere, ma va diretto verso una meta indesiderata.
Mentre molti racconti di Buzzati appartengono all'ambientazione epica, mitica, avventurosa, orrorifica, senza precisi riferimenti spaziali e temporali (pur con alcuni evidenti riferimenti alla contemporaneità), altri sono scritti con un taglio giornalistico, come fossero fatti di cronaca, istantanee della vita di tutti i giorni: ma, a differenza di quest'ultima, nella descrizione della quotidianità, apparentemente banale e scontata, irrompe sempre un elemento perturbante, inquietante, un fenomeno inspiegabile che squarcia il velo di razionalità del reale e rivela i drammi dell'esistenza. È facile capire come Buzzati non sia affatto uno scrittore consolante, confortevole: la sua fantasia è diretta verso tonalità saturnine e tragiche, verso un pessimismo che constata le miserie dell'uomo, le monotonie e le insensatezze della sua condizione, con uno sguardo talvolta ironico e distaccato, talvolta partecipe e disperato.
Credo che Buzzati non sia uno scrittore perfetto: il suo intento morale, il suo essere schematico e didascalico, i suoi motivi ricorrenti, sono forse caratteristiche che a volte non giovano alla freschezza della prosa, all'eleganza dello stile. Nonostante questo, i suoi racconti sono tra i più evocativi, commoventi, perturbanti ed emozionanti di tutta la letteratura italiana. Le sue sono vere e proprie favole moderne, che raccontano l'uomo di oggi in tutte le sue luci e le sue ombre.
Dino Buzzati é um mestre da Literatura do séc. XX, com a sua escrita simples mas profunda, e a forma como consegue dar a 'volta ao texto', descrevendo parábolas tão bem desenhadas que um deleite lê-lo.
Fiquei apaixonado pel'O Deserto dos Tártaros', há uns anos, e muito desiludido com 'O Segredo do Bosque Velho'. Com 'Sessenta Contos', fiz as pazes. Também na narrativa curta Buzatti mostra o seu génio. Nem todos os contos mantêm o nível no topo, mas se começasse a enumerar todos aqueles que me preencheram a alma, a lista seria longa (talvez metade dos sessenta). Não deixo no entanto de realçar três ou quatro:
- Sete Andares; - Contudo, Batem à Porta; - Era Proibido; - Uma Carta de Amor;
Qualquer um deles possui um brilho especial; fizeram-me sentir melhor quando os li. Tanta singeleza e argúcia com tão poucas palavras; são quase musicais. Cinco estrelas que não dão muito que pensar :)
След петнайсетина от шейсетте разказа на Дино Будзати в кратуната ми се оформи модел. Замислих се, че в почти всичките се разказва едно и също: над героите, погълнати от собственото си уютно разбиране за свят, внезапно надвисва нещо невидимо, неразбираемо и тревожно. Върху страниците ужким е само нормалното стечение на безобидната реалност, но то е все по-свито, несигурно и крехко, притиснато от някакъв невидим ужас. Тръпне под всичкия неясен, неконтролируем и страшен живот, който се случва отвъд разбиранията, отвъд моите разбирания, докато аз си мисля, че живея живота.
Ако корицата не беше толкова потресаващо зле, щях да си купя "Шейсет разказа" за библиотеката си. Такъв настоятелен портрет на ужасиите в човешката душа намирам за нужен в съзнанието (ако не в библиотеката) на всеки.
سالها پیش بعد از خوندن داستان بیابان تاتارها علاقه مند شدم از دینو بوتزاتی بیشتر بخونم اما وقتی این کتاب رو خریدم متوجه شدم کار خوب دینو بوتزاتی همون داستان بیابان تاتارها بوده و بس. شاید ترجمه ی کتاب خوب باشه اما به نظرم اکثر کارهای این مجموعه نه از لحاظ محتوا حرفی برای گفتن دارند و نه از لحاظ فرم چیزی برای عرضه کردن.
Признавам,че отначало не ме грабна, но после ми беше трудно да се отлепя от нея. Особено след като исках да не чете повече от 2-3 разказа на ден :) Историите в тази книга са страшно различни - за любов, жестокост, низост, страх, гордост и всички други нюанси на човешката душа. Не знам защо авторът е избрал точно 60 разказа, но усещането, което ми остава е цветно и наситено, каквто трябва да бъде след прочитане на добра книга всъщност. Няма нужда да казвам колко страхотен е превода :) Толкова е хубаво както четеш изведнъж някоя дума да ти се набоде в очите. Защото вече не се използва, не си я срещал скоро или е не-точно-това, което очакваш. Абе - хубава книга, прочетете я :)
I sette messaggeri: 3 L’assalto al grande convoglio: 5 Sette piani: 4 Ombra del sud: 4 Eppure battono alla porta: 3 Il mantello: 5 L’uccisione del drago: 4 Una cosa che comincia per elle: 5 Vecchio facocero: 3 Paura alla Scala: 2 Il borghese stregato: 4 Una goccia: 3 La canzone di guerra: 3 Il re a Horm-el-Agar: 3 La fine del mondo: 4 Qualche utile indicazione� : 4 Inviti superflui: 2 Racconto di Natale: 3 Il crollo della Baliverna: 4 Il cane che ha visto Dio: 5 Qualcosa era successo: 3 I topi: 5 Appuntamento con Einstein: 5 Gli amici: 3 I reziarii: 2 All’idrogeno: 3 L’uomo che volle guarire: 5 24 marzo 1958: 2 Le tentazioni di Sant’Antonio: 3 Il bambino tiranno: 3 Rigoletto: 3 Il musicista invidioso: 3 Notte d’inverno a Filadelfia: 3 La frana: 3 Non aspettavano altro: 4 Il disco si posó: 5 L’inaugurazione della strada: 2 L’incantesimo della natura: 2 Le mura di Anagoor: 5 Direttissimo: 3 La cittá personale: 4 Sciopero dei telefoni: 3 La corsa dietro il vento: 3 Due pesi, due misure: 2 Le precauzioni inutili: 3 Il tiranno malato: 2 Il problema dei posteggi: 2 Era proibito: 2 L’invincibile: 5 Una lettera d’amore: 5 Battaglia notturna alla Biennale di Venezia: 3 Occhio per occhio: 4 Grandezza dell’uomo: 3 La parola proibita: 4 I Santi: 5 Il critico d’arte: 2 Una pallottola di carta: 3 La peste motoria: 3 La notizia: 2 La corazzata “Tod�: 5
A cavallo tra onirico, fantastico, religioso e semplicemente ironico, questa serie di racconti mostra il meglio di Buzzati: il senso di attesa, l'angoscia dell'ignoto e dell'Altro, il senso di vuoto nell'ignoranza, la fatalità per ciò che non si riesce a cambiare.
Una lettura esasperante e angosciante. Alcuni racconti sono difficili da superare, altri leggeri come farfalle.
Може ли да се каже от 60 разказа кой е „на�-�? В случая за мен имаше такъв � „измервам� го по това, че на него изпитах най-голямо удоволствие. „Телефоннат� стачка�. Няма начин да го забравя. На 2/3 от книгата вече много копнеех за нещо така ведро. Макар че и в него пак има капчици тъга.
„� петнайсетина човека, които никога не се бяха виждали и вероятно така и нямаше да се видят, докато свят светува, се почувстваха близки. И всеки от мъжете имаше чувството, че говори с млади, прекрасни дами, а жените си въобразиха, че по трасето е пълно с интересни господа с превъзходна външност, несметни богатства и авантюристично минало…�
Разказът лекичко напомня май на Ф� Включително езикът: � � Затваряй си човката, патко! - Ииих! Като спреш да ме лаеш, тогава!�
От останалите харесах предимно тези, които са кратки, по-съвременни (или несвързани с конкретни години), някак по-магични и абстрактни: „Седминат� вестоносци�, „Южн� сянка�, „Едн� капка�, „Коледе� разказ�, „Нещ� се беше случило�, „Завистливия� музикант�, „Експрес�, „Излишн� предпазливости�, „Величиет� на човека�, „Забранената дума�, „Светците�.
„Няко� нощи капката мълчи.�
„Подозирам, че границата не съществува, не и в смисъла, в който сме свикнали да я мислим. Няма разделителни стени, нито междинни изкопи, нито планини, които да препречват пътя. Най-вероятно ще прекося очертанията на кралството, без дори да забележа, и в незнанието си ще продължа нататък.�
Имаше два, които бяха прекомерно тежки за мен като емоция � също няма да мога да ги забравя, а искам. „Седе� етажа� и „Сам� това чакаха�. Вторият ми напомни на онази изгубеност от „Дойдо� само да се обадя по телефона� на Маркес. А цялата книга най-общо ми напомняше на филмите на Луис Бунюел. Хумор? Да, но по-скоро "grin" хумор.
Героите питат, питат, читателите също питат� Много въпросителни, чиито отговори често горчат доста. Дайте малко повечко Бог на всички.
„Накъд�? Колко остава до последната гара? Ще пристигнем ли изобщо? Заслужаваше ли си така презглава да напускам места и любими хора? […] Естествено връщане назад няма.�
„� Заради мен моят архиепископ остана сам и има нужда от Бог. Дай малко, ако обичаш.�
"Um viajante que percorre o reino governado pelo pai, mas que nunca consegue chegar aos limites do território. Um homem com sintomas menos do que ligeiros mas que, contra a sua vontade e sob justificações de ordem prática, acaba por ir descendo, de andar em andar, até ao rés-do-chão do hospital onde são internadas as pessoas para as quais já não há esperança. Um cão, de quem se desconfia que encarna um espirito divino, que deambula por uma aldeia onde os habitantes mudam comportamentos para não lhe desagradar. Ou, ainda, um jovem impulsivo que, ao escalar um robusto edifício, quebra uma peça irrelevante e desencadeia a trágica derrocada do imóvel, o que o mergulha na angústia de poder vir a ser considerado culpado pelo acidente.
Estas são algumas das histórias que se podem ler em "Sessenta Contos", uma antologia do escritor italiano Dino Buzzati (1906-1972), editada em Portugal pela Cavalo de Ferro. O universo de Buzzati é dominado por situações absurdas, em que as personagens são arrastadas para destinos que não desejaram, mas a que não podem, nem conseguem, resistir. Tentar tomar o controlo da própria existência transforma-se num exercício inútil, estranho à intensidade da força de vontade que seja aplicada.
Os contos desta antologia tratam das fragilidades humanas, de sonhos nunca realizados, desfeitos pela inércia, por rotinas dominadoras ou pelo jugo de decisões alheias aparentemente anódinas e com a cumplicidade de quem sofre as consequências. Como sucede com a personagem central do romance mais célebre de Buzzati, "O Deserto dos Tártaros", também nestes "Sessenta Contos" as ambições são reduzidas a pó por forças impossíveis de combater.
João Cândido da Silva in Expresso Curto (06/03/2020)
I preferiti in assoluto: Sette piani, Inviti superflui, Non aspettavano altro.
I sette messaggeri 3� L'assalto al grande convoglio 3� Sette piani 5� Ombra del sud 3� Eppure battono alla porta 4� Il mantello 3� L’uccisione del drago 3� Una cosa che comincia per elle 2� Vecchio facocero 5� Paura alla scala 3� Il borghese stregato 4� Una goccia 4� La canzone di guerra 5� Il re a horm el-hagar 2� La fine del mondo 3� Qualche utile indicazione a due autentici gentiluomini 3� Inviti superflui 5� Racconto di Natale 4� Il crollo della Baliverna 3� Il cane che ha visto dio 4� Qualcosa era successo 3� I topi 3� Appuntamento con Einstein 4� Gli amici 4� I reziarii 2� All’idrogeno 3� L’uomo che volle guarire 3� 24 marzo 1958 3� Le tentazioni di Sant’Antonio 3� Il bambino tiranno 4� Rigoletto 2� Il musicista invidioso 3� Notte d’Inverno a Filadelfia 3� La frana 3� Non aspettavano altro 5� Il disco si posò 3� L'inaugurazione della strada 4� L'incantesimo della natura 3� Le mura di Anagoor 3� Direttissimo 4� La città personale 4� Sciopero dei telefoni 2� La corsa dietro il vento 4� Due pesi due misure 4� Le precauzioni inutili 4� Il tiranno malato 4� Il problema dei posteggi 3� Era proibito 3� L'invincibile 2� Una lettera d'amore 3� Battaglia notturna alla Biennale di Venezia 3� Occhio per occhio 2� La grandezza dell’uomo 3� La parola proibita 4� I Santi 3� Il critico d’arte 3� Una pallottola di carta 3� La peste motoria 2� La notizia 3� La corazzata Tod 3�
Una piacevole sorpresa Si tratta di una raccolta di racconti riuniti dallo stesso autore nel 1958.Passano cinquant'anni e leggendoli scopro (ma possibile che lo scopro ogni volta?) che la modernità non ha epoca.D'altra parte l'umanità,nei suoi tratti fondamentali,resta nel tempo fedele a se stessa ed è proprio di ciò che anima gli uomini che Buzzati parla ,in chiave surrealistica,nei suoi racconti.La letteratura italiana è una fonte inesauribile di sorprese e ci regala cose meravigliose quando meno ce lo aspettiamo.
come tutta l'opera di Buzzati. 60 racconti brevi, 60 storie, altrettante paure, psicosi, tormenti dell'animo umano raccontati con trovate geniali dove il limite fra reale e assurdo è sempre labile. Poi Buzzati scrive davvero divinamente, anche se non lo paragonerei a Kafka, che mi pare molto più asettico e distaccato nelle vicende raccontate.
Темата за страшния мрак ми беше толкова внушителна, че забелязах следната нишка:
“Н� я да ви видя как се чувствате, когато падне нощта! Ужасно сами, предполагам, умрели от безсмислие и досада.� “Моя� град, за съжаление, никак не е весел, когато падне мрак.� “Що� мръкне, въпреки яркото зарево на уличните лампи, от входовете излизат онези, с които е по-добре да не се срещаме.� “Призори първият слънчев лъч изличава кошмарите, които цялата нощ са мъчили човека.� “Н� утринната светлина човек е силен, същински лъв, макар допреди няколко часа да се е гърчил от страх.� “Какв� красива дума е утре.�
А иначе с удоволствие ще препрочитам Седем етажа, Среща с Айнщайн, Човекът, който пожела да оздравее, Изкушенията на Свети Антоний, Чинията кацна, Телефонната стачка и Хартиената топка.