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La città

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Nuova versione rivista dall'autore

La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione.

Riflessione filosofica, esperienza politica e cultura estetica si intrecciano anche in questo libro di Cacciari sulla storia della città. Dalla pòlis greca alla civitas romana, dalla città europea alla metropoli e alla odierna postmetropoli: uno sguardo appassionato e insieme disincantato, una difficile lezione della storia da cui trarre qualche saggio consiglio per il futuro prossimo.

75 pages, Paperback

First published January 1, 2004

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About the author

Massimo Cacciari

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Massimo Cacciari, nato a Venezia il 5 giugno 1944, si è laureato in Filosofia presso l’Università di Padova nel 1967, discutendo una tesi sulla Critica del Giudizio di Kant con i Professori Sergio Bettini e Dino Formaggio. Già incaricato di Letteratura Artistica e poi di Estetica presso la Università di Architettura di Venezia, è diventato ordinario in Estetica nel 1985. Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura di Lugano dal 1998 al 2005, nel 2002 fonda con don Luigi Verzè la Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è il primo preside.
Dal 2012 è professore emerito di Filosofia presso lo stesso Ateneo.
Ha tenuto lezioni, corsi e conferenze presso numerose università e istituzioni europee.
Tra i più prestigiosi riconoscimenti: il premio Hannah Arendt per la filosofia politica nel 1999, il premio dell’Accademia di Darmstadt nel 2002, la medaglia d’oro del Circulo de bellas Artes di Madrid nel 2005, la medaglia d’oro “Pio Manzù� del Presidente della Repubblica Italiana nel 2008, il premio De Sanctis per la saggistica nel 2009, la laurea honoris causa in Architettura dell’Università di Genova nel 2002, quella in Scienze politiche dell’Università di Bucarest nel 2007, quella in Filologia classica dell’Alma Mater di Bologna nel 2014.
È cittadino onorario di Sarajewo, per la sua azione politica e culturale durante la guerra e l’assedio della città, e di Siracusa, per i suoi lavori su Platone e il Neoplatonismo.
E� stato co-fondatore e co-direttore di alcune delle riviste che hanno segnato la vita politica, culturale e filosofica italiana tra gli anni �60 e �90, da “Angelus Novus� a “Contropiano�, da “Laboratorio politico� al “Centauro�, a “Paradosso�.
Tra le sue pubblicazioni, molte delle quali tradotte e molte edite soltanto all’estero, ricordiamo: Krisis, Milano 1976; Dallo Steinhof, Milano 1980; Icone della legge, Milano 1985; L’Angelo necessario, Milano 1986; Zeit ohne Kronos, Klagenfurt 1986; Drama y duelo, Madrid 1987; Méridiéens de la decision, Parigi 1992; Geofilosofia dell’Europa, Milano 1994; L’Arcipelago, Milano 1996; Le dieu qui danse, Parigi 2000; Hamletica, Milano 2009; The Unpolitical, Yale Univ. Press 2009; Doppio ritratto. San Francesco in Dante e in Giotto, Milano 2012; Il potere che frena, Milano 2013.
La sua ricerca teoretica si concentra nel “trittico�: Dell’Inizio, Milano 1990; Della cosa ultima, Milano 2004; Labirinto filosofico, Milano 2014.

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25 reviews2 followers
February 16, 2021
"Adios al espacio"

Quise que me encante este muy entretenido ensayo de Massimo Cacciari sobre la ciudad posmoderna, pero contrario a otros textos del posmodernismo como el excelentísimo texto de Fredric Jameson que recomiendo a toda persona que respire en la tierra, el texto de Cacciari es algo inconsistente.
Empieza muy bien, con un recorrido histórico sumamente resumido y occidentalizado pero atrapante desde la grecia antigua hasta la actualidad, y hace alusiones provocadoras entre las estructuras de las ciudades y las instituciones.
Luego, llega a la hipótesis de su ensayo: la ciudad "posmetropolitana", dominada por el mercado y la industria, donde prevalece una tendencia a la inmaterialidad, que Cacciari describe como una tendencia a la "espiritualidad" aunque esto es sumamente cuestionable y contradictorio con el recorrido que va construyendo. Si bien estoy de acuerdo que en estas ciudades inmateriales abran paso a la necesidad de lugares "físicos" donde se permita la existencia de lo corpóreo, no creo que el borrado de lo córporeo en pos del rprogresismo tecnológico sea necesariamente espiritual, y que Cacciari cae vícitma de su propio discurso, otorgando significado metafísico a un proceso que es puramente racional y mercantil, y quitándole todo el peso espiritual a lo que aboca (La existencia de más espacios "corpóreos" en la ciudad).
También, contrario a Jameson, Cacciari NUNCA ejemplifica absolutamente nada, y esto hace que su lectura sea sumamente sospechosa. Me ha hecho pensar cosas muy interesantes y es muy fácil de leer, pero creo que su discurso está subdesarrollado.
Profile Image for Rogelio Vidales.
5 reviews
January 17, 2021
Un pequeño libro con muchas reflexiones sobre el desarrollo del concepto de "ciudad" y el espacio físico. Es muy interesante entender como nuestras relaciones con los lugares en que habitamos se han ido transformando en función de doctrinas religiosas, imperios, la colonización y más recientemente las nuevas tecnologías, el interne y el capitalismo. Es particularmente valiosa su lectura durante la pandemia, ya que nos hemos visto obligados reevaluar la calidad de nuestros hogares o la necesidad de espacios físicos para trabajar o adquirir servicios, y el libro nos hace preguntarnos: "Si somos lugar, ¿cómo podremos no buscar lugares?".
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