Figlio di una tessitrice e di un piccolo proprietario terriero, perde assai presto il padre e la madre, nel terremoto che nel gennaio del 鈥�15 distrugge gran parte della Marsica. Interrotti gli studi liceali, si d脿 alla politica quale socialista attivo e prende parte alle lotte contro la guerra e al movimento operaio rivoluzionario; nel 1921 partecipa a Livorno alla fondazione del Partito Comunista (che rappresenta a Mosca, con Togliatti, nel Komintern), ma se ne stacca nel 1930, in disaccordo con le purghe staliniane. Antifascista, resta in esilio in Svizzera dal 1930 al 1945, anni durante i quali matura la sua vocazione di scrittore. Pubblicato in traduzione tedesca a Zurigo nel 1933, 鈥淔ontamara鈥� 猫 il suo romanzo d鈥檈sordio, che lo impone all鈥� attenzione generale: oltre ad essere una straordinaria analisi della cultura centro-meridionale, 鈥渦n documento su una civilt脿 ormai definitivamente morta鈥� (Fofi), 猫 pure con ogni probabilit脿 il pi霉 bel libro sui contadini italiani che sia mai stato scritto. Il successivo 鈥淧ane e vino鈥� del 鈥�36 riprende, in una chiave pi霉 sentimentale, meno ironica, i temi del fortunato predecessore, laddove 鈥淚l seme sotto la neve鈥� (1942) sembra stazionare tra manierismo e ritualit脿. Frattanto, nel periodo 1932-'34 egli 猫 redattore del mensile in lingua tedesca, edito a Zurigo, 芦Information禄, cui collaborano artisti ed intellettuali del calibro di Thomas Mann, Bertolt Brecht, Robert Musil. Fiorente, pure, la sua attivit脿 saggistico-culturale, che annovera il saggio 鈥淚l fascismo, le sue origini e il suo sviluppo鈥� (1934) ed il trattato di filosofia politica 鈥淟a scuola dei dittatori鈥� (1938). Nel 1944, rientrato in Italia, si stabilisce a Roma, ove aderisce al Partito Socialista Italiano di Unit脿 Proletaria. La sua produzione letteraria continua con il lavoro teatrale 鈥淓d egli si nascose鈥� (1944) e con i romanzi 鈥淯na manciata di more鈥� (1952), 鈥淚l segreto di Luca鈥� (1956), 鈥淟a volpe e le camelie鈥� (1960): meno originali dei precedenti, pi霉 legati ad un modello di letteratura tardo-ottocentesca, esprimono una sorta di conversione del nostro, che approda qui ai lidi di un socialismo ibridato col cristianesimo. Di grandissimo interesse, invece, 鈥淯scita di sicurezza鈥� (1965), raccolta di saggi politici in cui egli racconta il doloroso travaglio che lo condusse infine a distaccarsi dall鈥� ideologia comunista, e 鈥淟鈥檃vventura di un povero cristiano鈥� (1968), sua ultima fatica apparsa in vita, un intrigante romanzo - saggio incentrato sulla figura di papa Celestino V, in seguito trasformato in testo teatrale. Ebbe a dire di lui Albert Camus: "Guardate Silone. Egli 猫 radicalmente legato alla sua terra, eppure 猫 talmente europeo".
Habemus papam. Ma non 猫 quello di Moretti. O forse s矛.
Naaaa, diciamo che Nanni si 猫 divertito a immaginare la versione disneyana del romanzo teatrale di Silone. Una recita natalizia dove i buoni vincono sui cattivi.
Silone invece ha scritto per quelli che son gi脿 a Capodanno, quelli disillusi che mezz鈥檕ra prima dei botti, vanno in terrazza a fumare e fanno una summa di tutto l鈥檃nno, e si accorgono che non 猫 che sono andati cos矛 tanto avanti rispetto a quello precedente, e che per i prossimi 12 mesi, forse forse tocca loro compiere, o un gesto estremo, oppure abbassare un po鈥� il tiro, cos矛 giusto per stare coi piedi per terra.
Ma naturalmente immagino che tra voi lettori ci sia chi non ha letto il libro, n茅 ha visto il film di Moretti.
E allora, scusatemi un attimo che appresto la scena.
Dunque: con Nanni la facciamo semplice semplice. Un Papa, che appena eletto, cade in crisi di coscienza e non sa se riuscir脿 a sopportare il peso del pontificato.
Con Silone invece.. Beh, dunque, la partenza 猫 un po鈥� diversa.
Pietro Angelerio del Morrone, prima di diventare papa, era un ottimo cristiano, ma proprio di quelli buoni come il pane. E per niente stupido. Faceva l鈥檈lemosina se c鈥檈ra da farla, predicava bene e razzolava altrettanto bene; se vedeva azioni sconvenienti e contro la morale, non distoglieva lo sguardo con fare disgustato, ma ne prendeva coscienza e ne ragionava insieme all鈥檃utore cercando di portarlo dalla parte del giusto, e se non ci riusciva, beh allora amen, elargiva il perdono autentico.
Ma un bel giorno, inaspettatamente, nel 1294 viene eletto Papa. Magnum gaudium est, voi direte. Finalmente un uomo giusto al potere.
E infatti anche l鈥檕rmai Celestino era euforico, preoccupato ma euforico.
Quali erano gli intenti di Celestino? Ovviamente quelli di un uomo buono che pu貌 permettersi di deviare le cose verso il corso naturale e giusto, perch茅 finalmente ne ha i mezzi.
Ad esempio, voleva bandire tutte le indulgenze e i privilegi concessi a casaccio, e informarsi dettagliatamente caso per caso, ogni qualvolta decidesse di firmare un qualsiasi documento.
Voleva privilegiare la salute dello spirito privandosi delle classiche comodit脿 ecclesiastiche, preferendo agli ori e ai broccati, un letto duro e un saio comodo.
Voleva rinnovare la Chiesa interamente, ignorando il sottile e fragile equilibrio tra Re e Toghe corrotte e rifiutando i compromessi e le regal矛e facili.
Caro, caro il nostro Celestino, che voleva andare da solo contro il mondo e pensare che una volta al potere avrebbe potuto continuare a fare il buon cristiano.
Caro, carissimo Celestino, che pensava che la Chiesa, avrebbe assecondato il suo desiderio di purificazione allo stesso dilagante modo con cui sguazzava nella corruzione.
E cos矛, rimanendo sul giochino scemo dei due piedi in una pellicola, si potrebbe dire che 鈥淟鈥檃vventura di un povero cristiano鈥� 猫 stato scritta come un film di Bud Spencer e Terence Hill al contrario, con un finale dove gli eroi prendono un sacco di botte anzich茅 darle.
Ma come nei migliori spaghetti western, dove la colonna sonora fischiettante anticipa la venuta di gag e scodelle di fagioli fumanti, anche nel testo di Silone, avremmo potuto immaginarci la fine.
Bastava tener d鈥檕cchio questa frase:
"Se l'utopia non si 猫 spenta, n茅 in religione, n茅 in politica, 猫 perch茅 essa risponde a un bisogno profondamente radicato nell'uomo. Vi 猫 nella coscienza dell'uomo un'inquietudine che nessuna riforma e nessun benessere materiale potranno mai placare. La storia dell'utopia 猫 perci貌 la storia di una sempre delusa speranza, ma di una speranza tenace."
Va beh, adesso non 猫 il caso che vi rattristiate. Ok, la favoletta non ha un finale natalizio, ma parla di speranza, dai che avete capito, quella cosa verde che non dovete dimenticare al festone dell鈥檜ltimo dell鈥檃nno. Quella cosa che 猫 l鈥檜nico bagaglio leggero, che vi fa andare avanti il prossimo 2012. E pi霉 ne avete meglio 猫!
Perch茅 va bene che crepi l鈥檃varizia, ma pure un pochino la mestizia!
Ignazio Silone in questa versione teatrale ci racconta, dal suo punto di vista, di come un umile frate eremita, Pietro Angelerio del Morrone, venne eletto pontefice e pass貌 alla storia come Celestino V il quale, dopo brevissimo tempo, abdic貌 a questa carica importante perch茅 il potere portava alla corruzione. Nonostante egli avesse provato a mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo, comprese ben presto che quando si ha un cos矛 alto potere religioso e civile, difficilmente quegli insegnamenti vengono attuati.
Durissima critica verso la Chiesa come istituzione da parte dello scrittore, il quale dichiara nello scritto che lui 猫 un cristiano senza chiesa, e che "Dio ha creato le anime, non le istituzioni". Silone ci descrive come vede il cristianesimo e ce lo trasmette nella bellissima anima di fra Pietro, un cristiano buono, caritatevole verso tutti, che non accetta alcun tipo di compromesso ma si batte e agisce solo per compiere il bene. Un'opera che fa riflettere molto e che ci fa capire quanto sia difficile, anche al giorno d'oggi, essere integralmente degli autentici cristiani che mettono (o dovrebbero mettere) in pratica il Vangelo di Ges霉 Cristo.
Mi colp矛 tantissimo uno sceneggiato televisivo visto su Rai3, un venerd矛 sera della seconda met脿 degli anni Settanta. Era di Ottavio Spadaro, del 1974, con Renato Cucciollo -Celestino V, di qualche anno prima... allora su Rai3 il venerd矛 si poteva vedere Glauco Mauri- McBeth, Valeria Moriconi-Lady McBeth, le tragedie greche e tanto altro, con una bottiglia di birra Forst e una tv in bianco-nero... Beh, allora ero di sx, un cristiano-cattolico di sx, che credeva anche nel marxismo... La figura di Celestino V era quindi una nota dolcissima, che faceva a pugni con l'idea del vigliacco dell'inferno dantesco del "gran rifiuto". La Chiesa povera ed evangelica auspicata e cercata in quegli anni era sublimata e raffigurata in quella di papa Celestino, l'eremita Pietro dal Morrone strappato dalla vita di preghiera e fede, e per obbedienza piombato sul soglio pontificio. Ripensandoci adesso, ripensando alla figura travagliata e dolente di Paolo VI, quanto anche in lui c'era di fra Pietro... E per contro si stagliava la figura tronfia e minacciosa di Bonifacio VIII, il gran fariseo dantesco, l'uomo di potere, il democristiano uomo di potere; come era tutto semplice, anche troppo. La lettura successiva del testo teatrale di Silone part矛 da qui, da queste prime impressioni ed aspettative; leggere il presente con la lente del passato e per contro, adattare, sforzare il passato con l'analogia del presente. Poi venne Ratzinger, e anche l矛 l'analogia reggeva e non reggeva...
La costruzione in dramma teatrale mi ha un po' disorientato all'inizio, ma ammetto che l'avventura di questo povero cristiano, Pier Celestino, mi ha davvero affascinato. Alcune parti davvero molto profonde
Vincitore del premio Campiello del 1968 (data di pubblicazione), il libro 猫 incentrato sulla rielaborazione degli ideali cristiani alla luce del dilemma tra la disobbedienza all'autorit脿 gerarchica della Chiesa e il messaggio puro di Cristo. Silone si definiva un "cristiano senza chiesa" e amava ricordare che "Dio ha creato le anime, non le istituzioni". Il cristianesimo di Silone quindi non 猫 dogmatico, ma 猫 ispirato ai valori primitivi dell'amore disinteressato, all'abbattimento delle diseguaglianze sociali, della lotta incessante all'ingiustizia, al valore della solidariet脿, del rifiuto del compromesso. Questo suo pensiero emerge in questo romanzo dove il protagonista 猫 Pietro Angelerio del Morrone diventato poi Celestino V nel 1294, il Papa del gran rifiuto. Per Silone, Pietro 猫 l'incarnazione della purezza del pensiero cristiano, l'eremita, totalmente in contrasto con i doveri del trono.
Pregno di significato ma poco gradevole (per i miei gusti) da leggere: 猫 scritto come un testo teatrale e questo ne pregiudica la fluidit脿. E' comunque una buona lettura, ricco di spunti di riflessione - difficile non notare il parallelismo con Papa Ratzinger - e tutto sommato la vicenda coinvolge
L'avventura di un povero cristiano 猫 la storia dell'illusione di un uomo semplice di potersi servire del potere a fin di bene. Fr脿 Pietro Angelerio del Morrone 猫 un eremita che conduce una vita semplice sulle montagne della Majella, amato, rispettato ed ammirato dalla gente semplice del posto. A sua insaputa, si trova coinvolto nei giochi politici di un Conclave durato oltre due anni e diventa la soluzione adottata dai cardinali delle potenti famiglie romane per guadagnare tempo senza segnare la vittoria di nessuna delle fazioni in lotta. Il semplice frate viene eletto papa con il nome di Celestino V e la sua nomina viene accolta con entusiasmo da tutti quelli che sono disgustati dallo stato di decadimento e corruzione della Chiesa. Anche Celestino si illude che la sua elezione sia stata un miracolo dello Spirito Santo che ha scelto lui come lo strumento del rinnovamento della Chiesa. Ben presto, per貌, si accorge di essere una marionetta nelle mani dei potenti e che la sua semplicit脿 ed il suo candore sono motivo di derisione per i membri della Curia romana che non si fanno scrupolo di agire alle sue spalle e sotto la sua egida per continuare i loro loschi traffici. In un impeto di orgoglio Celestino rivendica il diritto di manifestare pubblicamente la sua incapacit脿 a svolgere l'immane compito che si era prefisso e di rivendicare il diritto di tornare alla sua vita semplice di eremita. Ma oramai 猫 diventato un simbolo ed il suo nome, se non il suo corpo, sono un simbolo troppo importante che ciascuna delle fazioni in lotta rivendica, se non altro per strapparlo ai rivali. Il povero eremita finir脿 schiacciato dai meccanismi del potere, rinchiuso in una fortezza come un volgare ladro e morir脿 misteriosamente. La scena cruciale dell'opera 猫 il dialogo finale tra Celestino V e Bonifacio VIII in cui due diversi modi di vedere il mondo si contrappongono in modo brutale.
La storia di Celestino V 猫 sicuramente toccante ma la rappresentazione teatrale che ne fa Silone 猫 un po' troppo scolastica e la lettura non 猫 molto coinvolgente.
Uno strano romanzo scritto sotto forma di testo teatrale che racconta la storia di Celestino V e del suo breve papato. Il personaggio doveva interessare Silone perch茅 abruzzese come lui, portatore di valori montanari, ascetici, di un cristianesimo primordiale e autentico, che si scontrano nell'agone della politica e del potere non appena viene eletto papa. Una riflessione su una delle contrapposizioni centrali della storia europea, quella tra potere temporale e religioso. Da affiancare al "Quinto evangelio" di Mario Pomilio, in un ipotetico filone della letteratura italiana "cristiana" del Novecento.
This is a very interesting book. Silone finds way and form to talk about the election and the popedom of Celestino V. The book reveals all background, subterfuges and intrigues of the Catholic Church of the time. Today, the church has changed its forms, systems and interests, but not by nature. Celestino had understood that he was not able to change it and probably for this reason he tragically gave up. Concetta is a beautiful protagonist who reveals the strength of the female gender in a world, that of the Church, dominated by men
Pope Celestine V is allegedly put in the antechamber of Hell by Dante yet Silone canonize him! I am on Silone's side however. I liked the book but I found it too much dramatized to be called a historical play. Who can believe that Concepcion, a peasant girl in those dark ages, could have possibly played such a role in reality, and even more, who can believe that ardent and zealous friars would be feminists!
Murica (Fontamara); Revolution is not a try for removing lonliness, but a try to stay together and not fear鈥�. 丕蹖賳 丕孬乇 爻蹖賱賵賳賴 亘丕 鬲乇噩賲賴 蹖 賲丨賲丿 賯丕囟蹖 亘賴 賮丕乇爻蹖 賲賳鬲卮乇 卮丿賴 丕爻鬲
Il dramma dell'eremita Pietro Angelerio del Morrone, eletto pontefice nel 1294, con il nome di Celestino V, poi dimessosi perch猫 convinto dell'impossibilit脿 di conciliare lo spirito del Vangelo con i doveri del trono.
========== se uno scrittore mette tutto se stesso nel lavoro (e che altro puo' metterci ?) la sua opera non puo' non costituire un unico libro. ho gia' detto in altra occasione che, se fosse stato in mio potere di cambiare leggi mercantili della societa' letteraria, avrei amato passare la vita a scrivere e riscrivere sempre la stessa storia, nella speranza, se non altro, di finire col capirla e farla capire. ========== infatti la sola parola politica muove la maggior parte dei contadini poveri a disgusto. piu' che altrove, per tradizione atavica, essi [la lega dei cafoni] sono refrattari e diffidenti a concepire la vita pubblica altro che come inganno, ruberia e camorra, indipendentemente da chi sia al potere, e pertanto intimamente increduli sulla possibilita' di un effettiva democrazia e di una legge uguale per tutti. l'unico vantaggio di una democrazia basata sul voto individuale e' che questo, coscientemente usato, puo' consentire ai piu' poveri l' accesso a una camorra. ========== cos'e' diventata la croce per i cristiani di oggi ? un oggetto ornamentale. ==========
Impostazione teatrale per un romanzo sul conflitto tra i valori originari di una comunit脿 (che sia religiosa che sia politica) e i compromessi richiesti dell'espansione della stessa comunit脿. Tema molto attuale nella vita quotidiana di ciascuno di noi su un piano individuale come collettivo e politico. La sensibilit脿 di Silone 猫 tale che non emerge una presa di posizione netta sulle due posizioni opposte rappresentate nel testo da Celestino V da un lato e Bonifacio VIII dall'altro, seppure la vicinanza al papa del gran rifiuto 猫 evidente. Un libro sul potere e sulla difficolt脿 della sua gestione nella costruzione di sistemi comunitari e sociali. La posizione dell'Autore e l'approccio critico al tema emerge soprattutto nell'introduzione che rimane un piccolo capolavoro che da solo vale la lettura del testo.
Rileggerlo dopo le vicende dell'abdicazione di Benedetto XVI riveste di ulteriore attualit脿 la vicenda di Celestino V, Pietro da Morrone, restitituendo vitalit脿 al drammatico confronto che si ripresenta nel ripercorrere "l' avventura" come dibattito tra la povert脿 evangelica della chiesa contrapposta alla logica di potere del cardinal Caetani, futuro Bonifacio VIII. Raccontato e messo in scena come una piece teatrale, il dramma di Silone 猫 anticipato da prefazione tematica, Quel che rimane, sul cristianesimo senza chiesa e sul socialismo senza partito dell'autore. Un testamento spirituale e letterario per le generazioni che verranno. Spiccano i personaggi di contorno, fra Bartolomeo e fra Ludovico, i giovani novizi, Matteo il tessitore e soprattutto Concetta, figura femminile molto siloniana indomita coraggiosa e luminosa.
Il mio recente viaggio in Abruzzo mi ha fatto incocciare Celestino V: che io conoscevo semplicemente come colui "che fece per viltade il gran rifiuto" e che invece ha una storia terrena molto pi霉 articolata, complessa e affascinante.
In questo libro viene raccontata dalla penna di Ignazio Silone, altro abruzzese, attraverso un'opera teatrale. Il racconto, quindi, va avanti solo per dialoghi, ma le pagine scorrono veloci: sia quando la narrazione affronta questioni storiche, sia quando scende in discussioni teologiche, sia quando si passa all'azione. Ne esce un Pietro da Morrone/Celestino V molto diverso, impossibile da non amare, e una storia che si legge piacevolmente e con colpi di scena degni di quel che il titolo promette: una grande avventura.
Questo romanzo storico, scritto come una pi猫ce teatrale, racconta le vicende di Celestino V, un papa eremita del XIII secolo, che lascia il pontificato per tornare alla vita ascetica. Il tema della rinuncia, a mio avviso centrale nel libro, si declina in molti modi: la rinuncia del potere, della ricchezza, dei legami umani...
Lo stile di scrittura 猫 incisivo e riflessivo, caratterizzato da un linguaggio semplice ma comunque letterario. Silone crea dialoghi intensi e profondi (a volte troppo, per essere verosimili). A pi霉 riprese ho avuto l'impressione di leggere un discorso filosofico trasformato (quasi forzatamente) in dialogo.
Ho letto questo libro nell'agosto 2020, grazie Biblioteca Franco Basaglia.
脠 il secondo libro di Silone che leggo quest'anno dopo La Volpe e le Camelie, e anche questa seconda opera mi ha trascinato e conquistato. Mi sarei aspettata un romanzo anzich茅 un'opera teatrale, ma credo che proprio la scelta di rendere la storia di Celestino V un dramma teatrale sia stata vincente. Ho inoltre apprezzato moltissimo le prime pagine, in cui Silone spiega e descrive in prima persona come abbia condotto la ricerca delle fonti e la scoperta dei luoghi che avevano caratterizzato la vita del Papa. Veramente un libro che mi pento di non aver letto prima.
Nella forma di una rappresentazione teatrale, vengono raccontate le vicende di fra' Pietro Angelerio, eletto papa nel 1294 col nome di Celestino V, cui segu矛 la sua rinuncia al pontificato pochi mesi dopo e la sua cattura e morte in prigione per mano del successore Bonifacio VIII. Fra' Pietro diviene cos矛, nell'opera di Silone, il paradigma esistenziale di tutti coloro che, posti di fronte alla scelta tra il potere e la coscienza, rinunciano al primo in favore della seconda, anche se costretti a pagare con la vita la propria coerenza; sapendo che la loro azione 猫 come quella 鈥渄ella massaia che la sera copre di cenere la brace del camino, per poter pi霉 facilmente, l鈥檌ndomani, riaccendere il fuoco鈥�.
La ricostruzione della storia (seppur 'drammatizzata') degli ultimi mesi di vita di Celestino V, al secolo Pietro Angelerio, permette di conoscere la figura umana e la grande profondit脿 di fede di un papa noto solamente per aver abdicato al trono. I personaggi del dramma sono ben caratterizzati e aiutano a immergersi nello spirito dell'epoca.
Nonostante si tratti di un'opera teatrale (che generalmente non amo leggere) 猫 scritto in maniera molto scorrevole, sembra quasi un romanzo. Si concentra sugli anni che vertono sul papato di Celestino V, mostrando soprattutto il pensiero della Chiesa di quel periodo. Mostra anche la singolarit脿 di Pietro da Morrone in quel contesto. Molto interessante.
un po troppo didascalico, con posizioni che forse avevano un senso nel 68, ma che oggi sembrano un po' superate; da lodare, per貌, un certo equilibrio nella presentazione delle varie idee
read for school in italian writing: 4.5/5 plot: 5/5 (historical, also a drama) characters: 4.5/5 (despite being playwright the characters were well characterised) 猸愶笍猸愶笍猸愶笍猸愶笍 (4.5)
E' un romanzo molto bello. La figura di Pier del Morrone serve a Silone per indicare un modus vivendi che dovrebbe essere preso a modello anche dai contemporanei, invece questa figura storica 猫 stata marginalizzata, proprio per la sua aderenza al modello cristiano.