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و حتی یک کلمه هم نگفت
Und sagte Kein einiziges Wort عنوان اصلی
190 pages, Paperback
First published January 1, 1953
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2,277 people want to read
About the author
Heinrich Böll
608books1,605followersDer deutsche Schriftsteller und Übersetzer gilt als einer der bedeutendsten deutschen Autoren der Nachkriegszeit. Er schrieb Gedichte, Kurzgeschichten und Romane, von denen auch einige verfilmt wurden. Dabei setzte er sich kritisch mit der jungen Bundesrepublik auseinander. Zu seinen erfolgreichsten Werken zählen "Billard um halbzehn", "Ansichten eines Clowns" und "Gruppenbild mit Dame". Den Nobelpreis für Literatur bekam Heinrich Böll 1972; er war nach 43 Jahren der erste deutsche Schriftsteller, dem diese Auszeichnung zuteil wurde. 1974 erschien sein wohl populärstes Werk, "Die verlorene Ehre der Katharina Blum". Durch sein politisches Engagement wirkte er, gemeinsam mit seinem Freund Lew Kopelew, auf die europäische Literatur der Nachkriegszeit. Darüber hinaus arbeitete Böll gemeinsam mit seiner Frau Annemarie als Herausgeber und Übersetzer englischsprachiger Werke ins Deutsche...
Heinrich Böll became a full-time writer at the age of 30. His first novel, Der Zug war pünktlich (The Train Was on Time), was published in 1949. Many other novels, short stories, radio plays, and essay collections followed. In 1972 he received the Nobel Prize for Literature "for his writing which through its combination of a broad perspective on his time and a sensitive skill in characterization has contributed to a renewal of German literature." He was the first German-born author to receive the Nobel Prize since Hermann Hesse in 1946. His work has been translated into more than 30 languages, and he is one of Germany's most widely read authors.
Heinrich Böll became a full-time writer at the age of 30. His first novel, Der Zug war pünktlich (The Train Was on Time), was published in 1949. Many other novels, short stories, radio plays, and essay collections followed. In 1972 he received the Nobel Prize for Literature "for his writing which through its combination of a broad perspective on his time and a sensitive skill in characterization has contributed to a renewal of German literature." He was the first German-born author to receive the Nobel Prize since Hermann Hesse in 1946. His work has been translated into more than 30 languages, and he is one of Germany's most widely read authors.
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September 2, 2024
SEMBRA SCRITTO DA UN HEMINGWAY CON DIECI ANNI DI CONVENTO ALLE SPALLE
Köln-Colonia-Cologne, 1945.
Sembra scritto da un Hemingway con dieci anni di convento alle spalle� dice Affinati, l'Eraldo, e io sono d’accordo.
Un gran bel primo incontro con uno scrittore per me finora sconosciuto.
Non per niente, l’ottimo Italo Alighiero Chiusano, autore della traduzione e della prefazione dell’edizione che ho letto, definisce questo romanzo il più bello di Heinrich Böll.
Böll, nonostante il suo crescente antimilitarismo, si fece l’intera guerra sotto le armi, tutti i sei anni, collezionando quattro ferite.
L’esperienza personale traspare nel personaggio maschile principale, che in guerra, nonostante fosse destinato alle comunicazioni, vede accumularsi i cadaveri, e una volta, dato per disperso, passa una notte nascosto tra i corpi dei morti per sfuggire al nemico: Fred, che ha assistito alla scomparsa di due figlioletti corrosi da un esercito di parassiti, che rifiuta la società dei vivi e preferisce la consuetudine dei morti, che coltiva un morboso interesse per funerali e cimiteri, anche adesso che la guerra è finita da anni.
È un vinto, Fred, e si sente un fallito.
Ma è davvero finita la guerra?
Böll è come un cantore della sconfitta nazista che da scrittore si assume la responsabilità di elaborare il lutto nazionale (e non solo scrittore: si veda la sua partecipazione al caso umano di Ulrike Meinhof che tante critiche gli costò).
Questo libro rientra nella cosiddetta letteratura delle macerie, le macerie della guerra sono presenti ovunque, siamo in un paese in ginocchio: la città, mai nominata, eppure riconoscibile come Colonia, la torre della cattedrale gotica come un gigantesco dente cariato, le collinette artificiali formatesi sopra i cumuli di detriti, i palazzi sventrati, i fori delle bombe come orbite cieche.
Böll è più interessato a descrivere cosa la guerra fa agli uomini, piuttosto che come gli uomini fanno la guerra.
Ma accanto alle macerie, i primi sintomi della ripresa economica, all’insegna della bandiera a stelle e strisce: il dentifricio e i preservativi, i cosmetici e le macchinette distributrici automatiche, i manichini in tenuta da sci che dalle vetrine presentano la nuova moda invernale, i martellanti slogan pubblicitari.
Böll mostra una sensibilità quasi cinematografica, “Germania anno zero� di Rossellini davanti a tutti, ma non solo, come non pensare a Stig Dagerman e il suo “Autunno tedesco�: la processione, il luna park, i chioschi dei bar, le scritte pubblicitarie luminose a intermittenza, la radio che manda musica (il gospel del titolo), i colori, le rotaie, il suono dei treni, i tram�
Accanto a Fred, sua moglie Käte, personaggio ancora più bello.
La storia è racchiusa tra un sabato e il lunedì mattina, tredici capitoli ciascuno alternativamente raccontato da Fred e Käte, due io narranti che inchiodano alla pagina.
Sono sposati da 15 anni e da otto sono costretti a vivere assieme ai loro tre figli superstiti in un’unica stanza d’affitto, in coabitazione con un’altra famiglia (un modo per tradurre in letteratura un problema che nel dopoguerra era drammaticamente attuale, quello degli alloggi).
Fred non ha retto a una situazione di miseria capace di logorare anche i sentimenti più profondi, è stato violento coi figli, si è pentito, ma da qualche mese se ne è andato: vive come un vagabondo, dormendo da un amico o nelle sale d’attesa delle stazioni, consumando i pochi soldi tra fumo (l’eterna sigaretta unisce moglie e marito � i posacenere traboccano di cicche), alcol e biliardino, altro elemento a stelle e strisce, dove gioca interminabili partite con se stesso. Fred e Käte sono ancora molto innamorati e ogni tanto s’incontrano in qualche alberghetto, spesso topaie di periferia, date le loro condizioni economiche.
Käte è rimasta a casa, inchiodata alle sue responsabilità di madre, unica a portarne il peso fino in fondo, riuscendo tuttavia a salvare tenerezza amore ed erotismo.
Ho nominato il convento, e adesso dovrei parlare di fede: Fred e Käte sono credenti, come lo era Böll, vivono una fede anarchica, un cristianesimo preistituzionale, eversivo, evangelico.
Si amano di un amore fatto di attrazione e compenetrazione (il bellissimo momento in cui lei gli chiede di raccontare le persone che gli hanno toccato il cuore, e Fred risponde tu mi hai girato il cuore) e condivisione di gusti e lealtà senza compromessi (sanno di non avere mai mentito l’uno all’altro); ma Fred dice: A lei mi legava qualcosa che unisce due creature più che dormire insieme, c’era stato un tempo in cui avevamo pregato insieme.
In contrapposizione, la processione che attraversa la città mostra un’immagine dissacrante in cui il vescovo, più che vicario di Cristo, somiglia a un esponente militare o politico, sia legato al passato nazista che proiettato in un futuro cosmetico che maschera senza risolvere le contraddizioni sociali. Il continuo parallelismo fra la processione e il convegno dei droghieri, l’intercambiabilità degli striscioni pubblicitari che annunciano le due manifestazioni, tutto converge verso un cattolicesimo trasformato in industria clericale delle coscienze dove di dio si fa commercio.
Il titolo è preso da un gospel, il verso And he never said a mumbling word è riferito a Cristo che non aprì bocca mentre lo inchiodavano alla croce, sopportò in silenzio e solitudine.
Proprio quello che fanno rispettivamente Käte e Fred: i loro due io narranti evocano incomunicabilità, sembrano non incontrarsi mai, sembrano procedere interiormente ognuno per la sua strada.
Nonostante l’amore.
O forse proprio perché l’amore è impossibile nel mondo?
Mi rendo conto dell’ironia di un commento così prolisso a un libro con un titolo del genere.
Fatto è che il libro mi è piaciuto proprio parecchio.
E altro mi taccio.
Foto di Elliott Erwitt.
Köln-Colonia-Cologne, 1945.
Sembra scritto da un Hemingway con dieci anni di convento alle spalle� dice Affinati, l'Eraldo, e io sono d’accordo.
Un gran bel primo incontro con uno scrittore per me finora sconosciuto.
Non per niente, l’ottimo Italo Alighiero Chiusano, autore della traduzione e della prefazione dell’edizione che ho letto, definisce questo romanzo il più bello di Heinrich Böll.
Böll, nonostante il suo crescente antimilitarismo, si fece l’intera guerra sotto le armi, tutti i sei anni, collezionando quattro ferite.
L’esperienza personale traspare nel personaggio maschile principale, che in guerra, nonostante fosse destinato alle comunicazioni, vede accumularsi i cadaveri, e una volta, dato per disperso, passa una notte nascosto tra i corpi dei morti per sfuggire al nemico: Fred, che ha assistito alla scomparsa di due figlioletti corrosi da un esercito di parassiti, che rifiuta la società dei vivi e preferisce la consuetudine dei morti, che coltiva un morboso interesse per funerali e cimiteri, anche adesso che la guerra è finita da anni.
È un vinto, Fred, e si sente un fallito.
Ma è davvero finita la guerra?
Böll è come un cantore della sconfitta nazista che da scrittore si assume la responsabilità di elaborare il lutto nazionale (e non solo scrittore: si veda la sua partecipazione al caso umano di Ulrike Meinhof che tante critiche gli costò).
Questo libro rientra nella cosiddetta letteratura delle macerie, le macerie della guerra sono presenti ovunque, siamo in un paese in ginocchio: la città, mai nominata, eppure riconoscibile come Colonia, la torre della cattedrale gotica come un gigantesco dente cariato, le collinette artificiali formatesi sopra i cumuli di detriti, i palazzi sventrati, i fori delle bombe come orbite cieche.
Böll è più interessato a descrivere cosa la guerra fa agli uomini, piuttosto che come gli uomini fanno la guerra.
Ma accanto alle macerie, i primi sintomi della ripresa economica, all’insegna della bandiera a stelle e strisce: il dentifricio e i preservativi, i cosmetici e le macchinette distributrici automatiche, i manichini in tenuta da sci che dalle vetrine presentano la nuova moda invernale, i martellanti slogan pubblicitari.
Böll mostra una sensibilità quasi cinematografica, “Germania anno zero� di Rossellini davanti a tutti, ma non solo, come non pensare a Stig Dagerman e il suo “Autunno tedesco�: la processione, il luna park, i chioschi dei bar, le scritte pubblicitarie luminose a intermittenza, la radio che manda musica (il gospel del titolo), i colori, le rotaie, il suono dei treni, i tram�
Accanto a Fred, sua moglie Käte, personaggio ancora più bello.
La storia è racchiusa tra un sabato e il lunedì mattina, tredici capitoli ciascuno alternativamente raccontato da Fred e Käte, due io narranti che inchiodano alla pagina.
Sono sposati da 15 anni e da otto sono costretti a vivere assieme ai loro tre figli superstiti in un’unica stanza d’affitto, in coabitazione con un’altra famiglia (un modo per tradurre in letteratura un problema che nel dopoguerra era drammaticamente attuale, quello degli alloggi).
Fred non ha retto a una situazione di miseria capace di logorare anche i sentimenti più profondi, è stato violento coi figli, si è pentito, ma da qualche mese se ne è andato: vive come un vagabondo, dormendo da un amico o nelle sale d’attesa delle stazioni, consumando i pochi soldi tra fumo (l’eterna sigaretta unisce moglie e marito � i posacenere traboccano di cicche), alcol e biliardino, altro elemento a stelle e strisce, dove gioca interminabili partite con se stesso. Fred e Käte sono ancora molto innamorati e ogni tanto s’incontrano in qualche alberghetto, spesso topaie di periferia, date le loro condizioni economiche.
Käte è rimasta a casa, inchiodata alle sue responsabilità di madre, unica a portarne il peso fino in fondo, riuscendo tuttavia a salvare tenerezza amore ed erotismo.
Ho nominato il convento, e adesso dovrei parlare di fede: Fred e Käte sono credenti, come lo era Böll, vivono una fede anarchica, un cristianesimo preistituzionale, eversivo, evangelico.
Si amano di un amore fatto di attrazione e compenetrazione (il bellissimo momento in cui lei gli chiede di raccontare le persone che gli hanno toccato il cuore, e Fred risponde tu mi hai girato il cuore) e condivisione di gusti e lealtà senza compromessi (sanno di non avere mai mentito l’uno all’altro); ma Fred dice: A lei mi legava qualcosa che unisce due creature più che dormire insieme, c’era stato un tempo in cui avevamo pregato insieme.
In contrapposizione, la processione che attraversa la città mostra un’immagine dissacrante in cui il vescovo, più che vicario di Cristo, somiglia a un esponente militare o politico, sia legato al passato nazista che proiettato in un futuro cosmetico che maschera senza risolvere le contraddizioni sociali. Il continuo parallelismo fra la processione e il convegno dei droghieri, l’intercambiabilità degli striscioni pubblicitari che annunciano le due manifestazioni, tutto converge verso un cattolicesimo trasformato in industria clericale delle coscienze dove di dio si fa commercio.
Il titolo è preso da un gospel, il verso And he never said a mumbling word è riferito a Cristo che non aprì bocca mentre lo inchiodavano alla croce, sopportò in silenzio e solitudine.
Proprio quello che fanno rispettivamente Käte e Fred: i loro due io narranti evocano incomunicabilità, sembrano non incontrarsi mai, sembrano procedere interiormente ognuno per la sua strada.
Nonostante l’amore.
O forse proprio perché l’amore è impossibile nel mondo?
Mi rendo conto dell’ironia di un commento così prolisso a un libro con un titolo del genere.
Fatto è che il libro mi è piaciuto proprio parecchio.
E altro mi taccio.
Foto di Elliott Erwitt.
April 25, 2022
Und Sagte Kein Einiziges Wert = And Never Said a Word, Heinrich Böll
And Never Said a Word is a novel by German author Heinrich Böll, published in 1953. The novel deals with the thoughts and actions of Fred and Käte Bogner, a married couple. Fred, feeling sick of the poverty of their house, has left her with their three children. They continue to meet on a casual basis every time Fred can find money enough to book a hotel room. As in numerous works from the German writer, the main theme is the situation in Germany after World War II.
تاریخ نخستین خوانش: سال1986میلادی
عنوان: و حتی یک کلمه هم نگفت؛ نویسنده: هاینریش بول؛ مترجم: حسین افشار؛ تهران، نشر آبی، سال1364؛ در181ص؛ چاپ دوم سال1364؛ چاپ دیگر تهران، نشر دیگر، سال1381، در189ص، شابک9789647188173؛ چاپ دوم نشر دیگر سال1382؛ چاپ سوم سال1386، موضوع داستانهای نویسندگان آلمان - سده20م
رمان «و حتی یک کلمه هم نگفت»، بهترین کتاب پس از جنگ جهانگیر دوم «آلمان»، اثر: «هاینریش بل (بول)» است، که نخستین بار در سال1953میلادی منتشر شد؛ داستان زندگی و اندیشه� های زن و شوهری به نامهای: «فرد»، و «کیت بوگنر» است؛ «فرد» که از زندگی ناداری خانواده ی خویش خسته شده، خانه را ترک، و «کیت» را با سه بچه، رها میکند� همانند بسیاری از دیگر آثار «بل (بول)»، این نیز در باره ی پیشامدهای پس از جنگ جهانی دوم است؛ عنوان کتاب، از نام آهنگی که «کیت بوگنر»، در فصل چهارم، به آن گوش میدهد� برگرفته شده، «کیت» به عیسی مسیح تشبیه میشود� زیرا همانند ایشان، همه ی کوچک شمردنها، و دشواریها را بردبارانه تاب میآورد� بدون اینکه اعتراض یا شورش کند
تاریخ بهنگام رسانی 20/03/1399هجری خورشیدی؛ 04/02/1401هجری خورشیدی؛ ا. شربیانی
And Never Said a Word is a novel by German author Heinrich Böll, published in 1953. The novel deals with the thoughts and actions of Fred and Käte Bogner, a married couple. Fred, feeling sick of the poverty of their house, has left her with their three children. They continue to meet on a casual basis every time Fred can find money enough to book a hotel room. As in numerous works from the German writer, the main theme is the situation in Germany after World War II.
تاریخ نخستین خوانش: سال1986میلادی
عنوان: و حتی یک کلمه هم نگفت؛ نویسنده: هاینریش بول؛ مترجم: حسین افشار؛ تهران، نشر آبی، سال1364؛ در181ص؛ چاپ دوم سال1364؛ چاپ دیگر تهران، نشر دیگر، سال1381، در189ص، شابک9789647188173؛ چاپ دوم نشر دیگر سال1382؛ چاپ سوم سال1386، موضوع داستانهای نویسندگان آلمان - سده20م
رمان «و حتی یک کلمه هم نگفت»، بهترین کتاب پس از جنگ جهانگیر دوم «آلمان»، اثر: «هاینریش بل (بول)» است، که نخستین بار در سال1953میلادی منتشر شد؛ داستان زندگی و اندیشه� های زن و شوهری به نامهای: «فرد»، و «کیت بوگنر» است؛ «فرد» که از زندگی ناداری خانواده ی خویش خسته شده، خانه را ترک، و «کیت» را با سه بچه، رها میکند� همانند بسیاری از دیگر آثار «بل (بول)»، این نیز در باره ی پیشامدهای پس از جنگ جهانی دوم است؛ عنوان کتاب، از نام آهنگی که «کیت بوگنر»، در فصل چهارم، به آن گوش میدهد� برگرفته شده، «کیت» به عیسی مسیح تشبیه میشود� زیرا همانند ایشان، همه ی کوچک شمردنها، و دشواریها را بردبارانه تاب میآورد� بدون اینکه اعتراض یا شورش کند
تاریخ بهنگام رسانی 20/03/1399هجری خورشیدی؛ 04/02/1401هجری خورشیدی؛ ا. شربیانی
January 8, 2025
One of Böll's earlier novels, that really did pull me in promptly, as he paints a realistic and broad picture of society in a grey and rubbled post-war Germany. Through a broken marriage, over the course of a weekend, Böll's richly textured narrative is alive with the sights, sounds, smells, and tastes, as the two narrators, Fred and Käte Bogner, who are now living apart, struggle with their relationship and with poverty in a unnamed city. Married for fifteen years, and with three children, they now meet up just once a month after payday for joyless sexual encounters in cheap hotel rooms. All this came about after Fred, an ex prisoner of war, and someone who clearly has an obsession with death left his wife and kids because he, by nature a now peace-loving man, and opposed to any form of violence, finds himself turning aggressive towards his loved ones. He works a meaningless job, barely surviving on his wages, but he finds small moments of contentment in bars and cafes as he plays on the slot machines, and drinks and smokes away the money he borrows. Käte, the meek wife and mother, who tries to make sense of it all, is equal parts strength and weakness, and presents Fred with the ultimatum of either facing up to his responsibility as a husband and father or he will end up cast adrift permanently. The two, still bound together by an emotional thread, and by the love of their children, struggle for the answers to questions they both ponder on.
Fred Bogner is one of Böll’s unheroic heroes who is victimized by forces beyond his control and comprehension. The hopelessness, isolation, and injustices around him pervert his natural emotions and responses. He sleeps in bombed-out houses, stairwells, or wherever he can find warmth to get his head down without human obligations. His early unhealthy interest in death, started as a seven-year-old-boy, as he secretly followed his mother’s coffin to the cemetery. He is now perverted into a morbid fascination with dying. He hangs around cemeteries attending the funerals of strangers, and is often invited home by someone bereaved to listen to the life story of people of whom he knows nothing but their final resting place. Fred's hope of improving the quality of his life has dwindled to the point where he is beginning to show the signs of a suicidal fascination with defeat. The story is powerful told in a straightforward and clear style, and Böll once again, like other novels I have read by him, demonstrates his mastery in conveying the authentic feel of a modern German city recovering in the post-war years.
September 8, 2019
Obviously, Heinrich Böll is seated on the same highest cloud in Germany’s writers� heaven as his compatriots Thomas Mann and Gunther Grass, although I suspect he does not have the polite conversations that are required with Mr. Mann. I read quite a few of his novels, but I somehow forgot what a marvellous writer he was when I picked up this early novel of his. It was published in 1953 and it is such a grief-stricken book that at times I could hardly bear to read on. It describes the devastation of a marriage set in a devastated Germany and caused by that devastation. There is such loss and misery in the minds of the protagonists and the streets that they walk on that I found it hard to deal with. Perhaps this novel was not fit to have been published in 1953, when there was no compassion for Germans and Germany whatsoever. What courage it was of Heinrich Böll to write this novel at that time! I wonder what readers thought about the book, but I imagine that is hard to find out. It touched me deeply. One of the saddest books I ever read.
June 22, 2020
Time: about 5 years after WW2
Place: some middling city in Germany still full of bomb sites and ruined buildings
Characters: Fred and Kate
Subject: their falling apart marriage
Method : alternating first person narratives
Mood : extremely depressed
Religion : Catholic � there is a great scene where Kate is seized by a violent urge for confession; a priest hears her and is staggered and appalled at the ghastly vistas of misery she then rolls out for his absolution
Situation: they have three kids and a one room flat; he has a rubbish job; they are so poor they can’t afford a bigger place to live; he can’t stand it so he’s moved out and drifts around finding odd place to sleep at night; occasionally they meet up at a cheapo hotel to spend the night together, but this makes her feel like a prostitute
Best scene : a mate of Fred’s is caretaking the empty mansion of some rich guy and letting him sleep in a small room there. Fred describes the vastness of the empty rooms in great and excruciating detail to Kate � thirteen rooms, all larger than the one Kate & the kids live in, all empty for 9 month of the year.
Rating : Three stars� Ingmar Bergman and Thomas Bernhard fans may find this a four star experience
Place: some middling city in Germany still full of bomb sites and ruined buildings
Characters: Fred and Kate
Subject: their falling apart marriage
Method : alternating first person narratives
Mood : extremely depressed
Religion : Catholic � there is a great scene where Kate is seized by a violent urge for confession; a priest hears her and is staggered and appalled at the ghastly vistas of misery she then rolls out for his absolution
Situation: they have three kids and a one room flat; he has a rubbish job; they are so poor they can’t afford a bigger place to live; he can’t stand it so he’s moved out and drifts around finding odd place to sleep at night; occasionally they meet up at a cheapo hotel to spend the night together, but this makes her feel like a prostitute
Best scene : a mate of Fred’s is caretaking the empty mansion of some rich guy and letting him sleep in a small room there. Fred describes the vastness of the empty rooms in great and excruciating detail to Kate � thirteen rooms, all larger than the one Kate & the kids live in, all empty for 9 month of the year.
Rating : Three stars� Ingmar Bergman and Thomas Bernhard fans may find this a four star experience
February 10, 2017
هناك من الأصدقاء من يحاول تثقيفي ويجعلني اقتحم عالم الأدب الألماني إقتحاما، وهو ما كنت سأتجنبه في الأغلب بسبب عدم استلطافي للألمان
الحق يقال أنني لا أستلطف الألمان عموما منذ هبوط الطائرة التي كانت تحملني أنا و٤ من الزملاء والزميلات في مطار فرانكفورت في ترانزيت لتبديل الطائرة من لوفتهانزا إلى يونايتد إيرلاينز لاستكمال رحلتنا إلى أمريكا ..... الصلف والجمود ورفض التحدث بالإنجليزية (في المطار!!!) هو كل ما قابلته، حتى أن زميلي نصحني حينها بأن أخذ ما أريد من على الرف و(أرزعه) على منضدة البائع (الكاشير) حاملة النقود المطلوبة وأنشغل بأي شيء سوى البائع ورد فعله... تلا ذلك موقف المبتعثين من ألمانيا لدراسة بعض المواد في كليتي، وأتذكر أنني كنت واقفة علي أحد بابيّ مدرج ما في كليتي وجاء أحد هؤلاء الطلبة وأراد المرور من خلفي في حين أن الباب الآخر لم يكن مقفلا ولا مسدودا بأي طلبة فقال وهو يدفعني (بالإذن!) وقد طيرني حتى أن الصديق نفسه الذي كان معي في مطار فرانكفورت كان واقفا معي حينها وقال بصوت عالٍ: أما إنك بَغْل يا بتاع بالإذن!! ثم وجه لي حديثه: يا يسرا انتي خفيفة جدا ومن زقة تطيري! أما الأنثى من فصيلة البغل ده فما شاء الله باب لوحدها ومش بعيد تضربه لو عمل فيها كدة !!! وقد أضحكني هذا الصديق بكلامه وأنساني هول الموقف الذي لم أتوقعه!! وما كان بخلاف هذين الموقفين من مدرس علوم سياسية عاش بألمانيا وتشبع بها فكريا وبعض مآخذي على أفكاره وتصرفاته
لذا فحينما أخبرني زوجي برغبته في إلحاق الطفلين بمدرسة ألمانية رفضت ثم عدت بعدها فتندمت على ما كان من الممكن أن يحصلا عليه من تعليم جيد ومختلف ولكنني حاليا لست نادمة صدقا
هذه هي تجربتي الثالثة مع الأدب الألماني بعيدا عن كافكا وأفكاره وكتبه والأدب الذي يكتبه ... الثانية مع هاينرش بول بعد رواية لم تكتمل هي (شرف كاتارينا بلوم الضائع) ولم تكتمل بسبب غياب بعض الصفحات في منتصفها وإن كانت لم تعجبني بطلتها القادمة من عوالم (غريب) كامو والتي ذكرتني بإحداهن في وصفٍ ما عرفت تلك الإحداهن والتي كنت أعرفها بشكل سطحي حلت دون تعميقه به، والثانية مع الحرب وقصص الحرب وأثرها بعد (قط وفأر) لـ جونتر جراس
هاينرش بول هنا في رواية غريبة من نوعها ... سرد خالص بلا حبكة ولا أحداث ذروة ... سرد من شخصين هما زوجين ... عصفت بأحوالهما الحرب وقلبت حياتهما رأسا على عقب
زوجين عانيا آثار الحرب على المستوى المادي والأسري ومستوى الأبناء وعانى الزوج بشكل أكبر بسبب اشتراكه في الحرب كجندي بدالة مسئول عن المكالمات وخطوط الهاتف
زوجين انتقلا من حالة اليسر إلى العوز والفقر ... وفقدا حتى أبسط حقوق الزوجية في الخصوصية، يعيشان حالة تشبه كثيرا حالة الفقراء عندنا من انحشار أسرة كاملة في مسكن واحد من غرفة أو اثنتين على الأكثر
زوجين تحمل أرواحهما آثار الحرب يحدثانك عن الملل والقهر وعن كره هذا الوضع الغريب الذي لا يمكن تغييره والطاحن لهما والذي يحرم أطفالهما من حقوق الأطفال
هنا ستجد سردا كثيرا عن الملل والضجر والحزن والفقر وآثار الحرب على المنازل والأحياء وعن الدين ورجال الدين ما بين من يتمتعون بتواضع حقيقي ومن يمتلكون من غلظة الطباع والخلقة ما يجعلهم بعيدين عن رجال الدين، وكذلك عن الأغنياء الذين لا يبالون بالفقراء بل ويساعدون في طحنهم اجتماعيا
هنا مشاعر زوجين يحبان بعضهما وأطفالهما حقا ولكن لا شيء يقدمانه سوى الحب الممزوج بعدم الثقة في النفس وفقدان الأمل والإحساس بعدم الجدوى
هنا الكثير من السواد وأخف درجة فيه هو الرمادي مقابل القليل من اللون المتمثل في بعض الشخصيات العابرة الغير مؤثرة في مجرى الرواية
هنا الكثير والكثير من المشاعر المؤثرة
وهنا صدق
إن كان هذا ما تبحث عنه في صفحات كتاب مطبوع فستلقاه حتما في هذه الرواية وحينها قد لن تبالي برداءة الترجمة والغلطات المطبعية الكثيرة وحالة (السداح مداح) في شكل السرد بحيث تُباغت فجأة بأن الكلام نابع من الزوجة كيت لا الزوج فريد أو العكس... وهو عيب المترجم والدار كما أعتقد
ملحوظة جانبية: لطالما استغربت من غلاف كتاب غادة السمان (أعلنت عليك الحب) ووجدته كئيبا مفزعا ، وفوجئت أنه غلاف إحدى الطبعات الإنجليزية لهذه الرواية وأشعر أنه يلائمها تماما والآن ينتابني الفضول لمعرفة ما إذا كان يناسب الكتاب الآخروبهذا نكتشف أن عملية الإستسهال وسرقة أفكار أغلفة الكتب واعلانات الأفلام قديمة فعلا
الحق يقال أنني لا أستلطف الألمان عموما منذ هبوط الطائرة التي كانت تحملني أنا و٤ من الزملاء والزميلات في مطار فرانكفورت في ترانزيت لتبديل الطائرة من لوفتهانزا إلى يونايتد إيرلاينز لاستكمال رحلتنا إلى أمريكا ..... الصلف والجمود ورفض التحدث بالإنجليزية (في المطار!!!) هو كل ما قابلته، حتى أن زميلي نصحني حينها بأن أخذ ما أريد من على الرف و(أرزعه) على منضدة البائع (الكاشير) حاملة النقود المطلوبة وأنشغل بأي شيء سوى البائع ورد فعله... تلا ذلك موقف المبتعثين من ألمانيا لدراسة بعض المواد في كليتي، وأتذكر أنني كنت واقفة علي أحد بابيّ مدرج ما في كليتي وجاء أحد هؤلاء الطلبة وأراد المرور من خلفي في حين أن الباب الآخر لم يكن مقفلا ولا مسدودا بأي طلبة فقال وهو يدفعني (بالإذن!) وقد طيرني حتى أن الصديق نفسه الذي كان معي في مطار فرانكفورت كان واقفا معي حينها وقال بصوت عالٍ: أما إنك بَغْل يا بتاع بالإذن!! ثم وجه لي حديثه: يا يسرا انتي خفيفة جدا ومن زقة تطيري! أما الأنثى من فصيلة البغل ده فما شاء الله باب لوحدها ومش بعيد تضربه لو عمل فيها كدة !!! وقد أضحكني هذا الصديق بكلامه وأنساني هول الموقف الذي لم أتوقعه!! وما كان بخلاف هذين الموقفين من مدرس علوم سياسية عاش بألمانيا وتشبع بها فكريا وبعض مآخذي على أفكاره وتصرفاته
لذا فحينما أخبرني زوجي برغبته في إلحاق الطفلين بمدرسة ألمانية رفضت ثم عدت بعدها فتندمت على ما كان من الممكن أن يحصلا عليه من تعليم جيد ومختلف ولكنني حاليا لست نادمة صدقا
هذه هي تجربتي الثالثة مع الأدب الألماني بعيدا عن كافكا وأفكاره وكتبه والأدب الذي يكتبه ... الثانية مع هاينرش بول بعد رواية لم تكتمل هي (شرف كاتارينا بلوم الضائع) ولم تكتمل بسبب غياب بعض الصفحات في منتصفها وإن كانت لم تعجبني بطلتها القادمة من عوالم (غريب) كامو والتي ذكرتني بإحداهن في وصفٍ ما عرفت تلك الإحداهن والتي كنت أعرفها بشكل سطحي حلت دون تعميقه به، والثانية مع الحرب وقصص الحرب وأثرها بعد (قط وفأر) لـ جونتر جراس
هاينرش بول هنا في رواية غريبة من نوعها ... سرد خالص بلا حبكة ولا أحداث ذروة ... سرد من شخصين هما زوجين ... عصفت بأحوالهما الحرب وقلبت حياتهما رأسا على عقب
زوجين عانيا آثار الحرب على المستوى المادي والأسري ومستوى الأبناء وعانى الزوج بشكل أكبر بسبب اشتراكه في الحرب كجندي بدالة مسئول عن المكالمات وخطوط الهاتف
زوجين انتقلا من حالة اليسر إلى العوز والفقر ... وفقدا حتى أبسط حقوق الزوجية في الخصوصية، يعيشان حالة تشبه كثيرا حالة الفقراء عندنا من انحشار أسرة كاملة في مسكن واحد من غرفة أو اثنتين على الأكثر
زوجين تحمل أرواحهما آثار الحرب يحدثانك عن الملل والقهر وعن كره هذا الوضع الغريب الذي لا يمكن تغييره والطاحن لهما والذي يحرم أطفالهما من حقوق الأطفال
هنا ستجد سردا كثيرا عن الملل والضجر والحزن والفقر وآثار الحرب على المنازل والأحياء وعن الدين ورجال الدين ما بين من يتمتعون بتواضع حقيقي ومن يمتلكون من غلظة الطباع والخلقة ما يجعلهم بعيدين عن رجال الدين، وكذلك عن الأغنياء الذين لا يبالون بالفقراء بل ويساعدون في طحنهم اجتماعيا
هنا مشاعر زوجين يحبان بعضهما وأطفالهما حقا ولكن لا شيء يقدمانه سوى الحب الممزوج بعدم الثقة في النفس وفقدان الأمل والإحساس بعدم الجدوى
هنا الكثير من السواد وأخف درجة فيه هو الرمادي مقابل القليل من اللون المتمثل في بعض الشخصيات العابرة الغير مؤثرة في مجرى الرواية
هنا الكثير والكثير من المشاعر المؤثرة
وهنا صدق
إن كان هذا ما تبحث عنه في صفحات كتاب مطبوع فستلقاه حتما في هذه الرواية وحينها قد لن تبالي برداءة الترجمة والغلطات المطبعية الكثيرة وحالة (السداح مداح) في شكل السرد بحيث تُباغت فجأة بأن الكلام نابع من الزوجة كيت لا الزوج فريد أو العكس... وهو عيب المترجم والدار كما أعتقد
ملحوظة جانبية: لطالما استغربت من غلاف كتاب غادة السمان (أعلنت عليك الحب) ووجدته كئيبا مفزعا ، وفوجئت أنه غلاف إحدى الطبعات الإنجليزية لهذه الرواية وأشعر أنه يلائمها تماما والآن ينتابني الفضول لمعرفة ما إذا كان يناسب الكتاب الآخروبهذا نكتشف أن عملية الإستسهال وسرقة أفكار أغلفة الكتب واعلانات الأفلام قديمة فعلا
December 16, 2021
Die Geschichte einer zerstörten Ehe vor der Kulisse des zerstörten Nachkriegsdeutschlands. Was macht man, wenn Stadt und Leben in Trümmern liegen?
Während Fred von morbiden und suizidalen Fantasien getrieben wird und seinen Kindern wie Ehefrau Käte kaum Zuneigung, sondern nur das schmale Monatssäckel überreichen kann, blüht um diese Familien-Bitternis herum die surreale Werbe- und Konsumlandschaft der Adenauer-Ära.
Ein intensiver und gut lesbarer Initialroman meiner literarischen Böllerei. Ob ich mich mit dem Katholizismus und der Multiperspektivität in seinen Werken anfreunden werde, bleibt abzuwarten.
Ab zum Clown!
Während Fred von morbiden und suizidalen Fantasien getrieben wird und seinen Kindern wie Ehefrau Käte kaum Zuneigung, sondern nur das schmale Monatssäckel überreichen kann, blüht um diese Familien-Bitternis herum die surreale Werbe- und Konsumlandschaft der Adenauer-Ära.
Ein intensiver und gut lesbarer Initialroman meiner literarischen Böllerei. Ob ich mich mit dem Katholizismus und der Multiperspektivität in seinen Werken anfreunden werde, bleibt abzuwarten.
Ab zum Clown!
June 20, 2009
A truly moving novel about the effect of poverty on a marriage, told alternately from the husband and wife's viewpoints. They have a trial separation to ease the pressure but it doesn't work. There's an unwanted pregnancy, he turns to drink, she to despair. Sounds awful and maybe it is but it's real and it hurts.
Btw it certainly wasn't published in 1381 as the blurb above suggests. More like 1981.
Btw it certainly wasn't published in 1381 as the blurb above suggests. More like 1981.
January 4, 2018
I have unearthed my old Heinrich Böll books and, inspired by recent GR reviews of friends, intend to reread them this year. It has been long since I read them. Indeed, none of them have barcodes.
� ... there must be something in him that we don't know, I try to imagine it - sometimes, too, he cries out suddenly, quite suddenly, comes running to me, and I let his tears flow into my apron - quite suddenly, while he's sitting at the door - and I imagine that then, in a flash, he sees everything the way we see it - suddenly - for only half a second - that it pierces him like a stab of terror: people, the way we see them, cars, trains all the noises. Then he cries for a long time."
The key to this novel perhaps? It is a young woman, a minor character, describing her young “idiot� brother to Käte, one of two principal characters. Just as the young woman is trying to understand her brother, so Käte is trying to understand her husband, Fred. Fred suffers from life.
A story of love, poverty, alcoholism, Catholicism, cigarettes, disillusionment, resentment, guilt, the destruction of war, and random acts of kindness. I believe that Böll wants us to understand that the last item on that list, kindness, can make a difference. It definitely cannot overcome the evils of life, but it can make a difference.
Fred and Käte are pretty representative of the modern world. Much of what they live is being lived around us every day. While Böll has placed his story in an unnamed German city shortly after World War II, it could be played out in many parts of the world. Poverty, alcoholism, disillusionment, religion all play a large role in people’s lives and, as a result, a great many children, like Käte and Fred’s children, are living lives in broken homes, are subjected to random violence, have difficult futures ahead of them. And so the random acts of kindness.
There are several in the book. The old man and his daughter at the snack booth who offer donuts and coffee to Käte even after she admits to having no money. Fred’s boss who lends him money and tolerates his failings. The young man and woman who, while caring for Käte and Fred’s children, take them to a fair, spending their own money on the kids. Böll draws no overt conclusions about these actions. They are just there, almost in the background.
Heinrich Böll was a writer who raged against the cruelty and injustice of human existence. His books were largely about our misunderstanding of ourselves and each other and our failure to be compassionate. There is no chance of a paradise here. (Fred describes a mansion he has visited when the owners are away. The dog’s room is bigger than theirs. But it is not a paradise, just more human absurdity, more injustice.) Attempts at understanding each other and acts kindness may be the best we can do. Heinrich Böll seemed to think so.
August 21, 2019
Fred e Käte
Questo è un romanzo che parla di macerie, le macerie provocate dalla guerra. Non le macerie visibili per le strade (palazzi sventrati, calcinacci, polvere), ma quelle invisibili che opprimono il cuore degli uomini, tolgono il respiro e la voglia di andare avanti.
Così Heinrich Böll ci racconta una struggente storia d’amore e di abbandono, la ambienta in una città tedesca senza nome (forse Colonia) nell’immediato dopoguerra, tra squallore, miseria (e miserie), sordide stanze d’albergo e luna park; una storia d’amore che sa di malinconia, desiderio, fragilità, dolore e, forse, anche di speranza.
Il romanzo è un capolavoro di intensità e al contempo di misura, è duro e intriso di profonda pietà.
Non avevo ancora letto niente di questo scrittore Premio Nobel per la Letteratura nel 1972, ma nel giro di pochi mesi ho colmato la lacuna con ben tre dei suoi libri: è lui la scoperta più bella di quest’anno per me.
Questo è un romanzo che parla di macerie, le macerie provocate dalla guerra. Non le macerie visibili per le strade (palazzi sventrati, calcinacci, polvere), ma quelle invisibili che opprimono il cuore degli uomini, tolgono il respiro e la voglia di andare avanti.
Così Heinrich Böll ci racconta una struggente storia d’amore e di abbandono, la ambienta in una città tedesca senza nome (forse Colonia) nell’immediato dopoguerra, tra squallore, miseria (e miserie), sordide stanze d’albergo e luna park; una storia d’amore che sa di malinconia, desiderio, fragilità, dolore e, forse, anche di speranza.
Il romanzo è un capolavoro di intensità e al contempo di misura, è duro e intriso di profonda pietà.
Non avevo ancora letto niente di questo scrittore Premio Nobel per la Letteratura nel 1972, ma nel giro di pochi mesi ho colmato la lacuna con ben tre dei suoi libri: è lui la scoperta più bella di quest’anno per me.
March 14, 2025
heinrich böll’ün kısacık romanlarında kurduğu atmosfere, o boğuculuğu, savaşı, artık anlattığı her neyse müthiş bir yoğunlukla vermesine bayılıyorum. rusların, ingiliz ve fransızların filan 500 sayfada anlatacağı şeyi 150 sayfada anlatabiliyor.
erken dönem romanlarından biri olan “ve o hiçbir şey demedi� diğer romanlarına göre bence biraz daha zayıf ama yine de yukarıda bahsettiğim şey var. çünkü kitapta anlatılan yoksulluk beni mahvetti. küçücük detaylarla verilen kaete’nin 3 çocuğuyla yaşadığı odanın hali, temizlenemez durumda olması, frank’ın herkesten borç istemesi ve arkadaşlarını tek tek yitirmesi� karı kocanın birbirlerine müthiş bir biçimde bağlı olmalarına, sevmelerine rağmen frank’in içmesi ve karakterinin değişip çocuklara kötü davranması sebebiyle evden çekip gitmesiyle ayrı yaşamaları çok ilginç. arada bir buluşup ucuz otel odalarında, bazen parklarda sevişiyorlar. ve bu artık kaete’yi kötü hissettiriyor. buna rağmen kocasının eve gelmesini kabul etmiyor. roman boyunca, 1950’de geçse de fakir fukaralık almış yürümüşse de toplumsal olarak ne kadar farklı olduğumuzu düşündüm. bugün 2025 yılında bile kaete’nin yapabildiğini yapamıyor ülkemizde kadınlar.
bu arada frank kadar dünyanın en ince duygulu insanının geldiği yer de korkunç. savaşta gördüğü ölüleri anlattığı bölüm, zengin evlerine dayanamaması, kiliseye bağlı olarak çalışması ve kiliseden nefret etmesi� her şey onu değiştirmiş. tüm ülke değişmiş mahvolmuş ama en önemlisi insanların değişmesi ki biz bunu son 20 yılda deneyimledik sanıyorum.
bu arada müthiş bir kilise eleştirisi bu roman. köln’de geçiyor ve katolik dindarlarla dolu bu kentte iki yüzlü yaşamlar almış başını gitmiş.
katolik eczacılar toplantısının romana damgasını vurması, gökten plastik leyleklerle dağıtılan prezervatifler ve yine hamile olan kaete. her şey sürreal bir yandan da.
bu mutsuz ev hayatını ev şairi behçet necatigil’in çevirmesi ise muhteşem. tahir alangu’nun önsözü de. ki umutlu halini okurken ağlayacaktım neredeyse, geldiğimiz günleri düşününce.
erken dönem romanlarından biri olan “ve o hiçbir şey demedi� diğer romanlarına göre bence biraz daha zayıf ama yine de yukarıda bahsettiğim şey var. çünkü kitapta anlatılan yoksulluk beni mahvetti. küçücük detaylarla verilen kaete’nin 3 çocuğuyla yaşadığı odanın hali, temizlenemez durumda olması, frank’ın herkesten borç istemesi ve arkadaşlarını tek tek yitirmesi� karı kocanın birbirlerine müthiş bir biçimde bağlı olmalarına, sevmelerine rağmen frank’in içmesi ve karakterinin değişip çocuklara kötü davranması sebebiyle evden çekip gitmesiyle ayrı yaşamaları çok ilginç. arada bir buluşup ucuz otel odalarında, bazen parklarda sevişiyorlar. ve bu artık kaete’yi kötü hissettiriyor. buna rağmen kocasının eve gelmesini kabul etmiyor. roman boyunca, 1950’de geçse de fakir fukaralık almış yürümüşse de toplumsal olarak ne kadar farklı olduğumuzu düşündüm. bugün 2025 yılında bile kaete’nin yapabildiğini yapamıyor ülkemizde kadınlar.
bu arada frank kadar dünyanın en ince duygulu insanının geldiği yer de korkunç. savaşta gördüğü ölüleri anlattığı bölüm, zengin evlerine dayanamaması, kiliseye bağlı olarak çalışması ve kiliseden nefret etmesi� her şey onu değiştirmiş. tüm ülke değişmiş mahvolmuş ama en önemlisi insanların değişmesi ki biz bunu son 20 yılda deneyimledik sanıyorum.
bu arada müthiş bir kilise eleştirisi bu roman. köln’de geçiyor ve katolik dindarlarla dolu bu kentte iki yüzlü yaşamlar almış başını gitmiş.
katolik eczacılar toplantısının romana damgasını vurması, gökten plastik leyleklerle dağıtılan prezervatifler ve yine hamile olan kaete. her şey sürreal bir yandan da.
bu mutsuz ev hayatını ev şairi behçet necatigil’in çevirmesi ise muhteşem. tahir alangu’nun önsözü de. ki umutlu halini okurken ağlayacaktım neredeyse, geldiğimiz günleri düşününce.
August 7, 2017
La storia si svolge a Colonia nel dopoguerra. I danni della guerra sono lo sfondo di una storia di un amore profondo che non basta a tenere insieme una coppia divisa dalla miseria, insopportabile ed invivibile. Che ha reso l’uomo insofferente, irascibile e manesco anche con i suoi figli e che lo porta ad allontanarsi per non causare più loro dolore.
Eppure non riesce a dire addio. Troppo amore lo lega ai suoi tre bambini, a sua moglie, che insiste per incontrare ogni tanto. La donna è anch’essa innamorata, ma anche stanca, non regge più questi incontri quasi clandestini, le voci della gente, la miseria e ha paura di cadere negli stessi errori fatti dal marito.
La storia è raccontata da marito e moglie, che si scambiano la narrazione di capitolo in capitolo, con la tecnica molto bella e interessante del doppio punto di vista.
Dopo le prime pagine cominciamo lentamente a capire le vicende di questa famiglia, la guerra che ha distrutto l’anima del marito e la morte di due bambini che ha annientato quella della moglie. Se a ciò aggiungiamo la povertà in cui la coppia affonda è ben facile comprendere il livello di saturazione a cui i coniugi sono arrivati.
Seguiamo i due prima, durante e dopo uno di questi loro incontri; ne percepiamo l’amore e l’ansia, li vediamo avvicinarsi, sfiorarsi e allontanarsi di nuovo. Vediamo la loro speranza di poter tornare insieme, ma anche la paura di farlo perché incapaci di rimuovere la causa della loro dura separazione. Riusciamo a provare tutte le emozioni dei protagonisti anche attraverso la vivida descrizione della distruzione, della miseria, dei colori, degli odori che li circondando.
”L’ultima volta ci trovammo in un parco dei sobborghi. Era sera, dai campi veniva l’odore dei porri appena raccolti e all’orizzonte i fumaioli esalavano colonne di fumo nero contro il cielo rossastro. Ben presto si fece buio, il rosso del cielo divenne viola, poi nero e poco dopo non potemmo più vedere la larga pennellata scura dei camini fumanti. Più intenso divenne l’odore dei porri, mescolato ad un’amarezza cipollina. Abituando un po� l’occhio all’oscurità, scorgevo anche, lassù, accanto alla strada, un muro che era più nero della notte, e dietro al quale si sentiva uno schiamazzare d’oche e la voce mormorante e carezzevole di una donna che le adescava per dar loro il becchime. Di Kate, sulla terra scura, non vedevo che il biancore del volto e il fulgore stranamente azzurrino degli occhi, quando li volgeva in su. Anche le sue braccia erano bianche e nude. Quando la baciavo, essa piangeva perdutamente, e io sentivo il sapore delle sue lacrime. Ci pulimmo gli abiti dalla terra che vi s’era attaccata e ci avviammo lentamente verso il capolinea del 9�.
Il linguaggio è semplice, lineare ed efficace, ma il romanzo, permeato da un’atmosfera cupa e tetra, si legge su più livelli. I temi trattati sono duri e profondi. L’amore, vissuto non in modo romantico, bensì nella quotidianità, la guerra, ossia le conseguenze materiali e psicologiche della guerra sulle persone comuni, la religione, vissuta come pura appartenenza o come aiuto per capire il senso della vita.
Il titolo del romanzo nasce dalla canzone “E non disse nemmeno una parola � ascoltata alla radio da Käte, la moglie. Böll paragona in qualche modo Käte a Gesù Cristo: come Cristo ha sopportato tante umiliazioni mentre lo inchiodavano alla croce senza dire nemmeno una parola, così anche lei sopporta tutto senza ribellarsi.
Sicuramente un bel libro, profondo ed intenso.
Eppure non riesce a dire addio. Troppo amore lo lega ai suoi tre bambini, a sua moglie, che insiste per incontrare ogni tanto. La donna è anch’essa innamorata, ma anche stanca, non regge più questi incontri quasi clandestini, le voci della gente, la miseria e ha paura di cadere negli stessi errori fatti dal marito.
La storia è raccontata da marito e moglie, che si scambiano la narrazione di capitolo in capitolo, con la tecnica molto bella e interessante del doppio punto di vista.
Dopo le prime pagine cominciamo lentamente a capire le vicende di questa famiglia, la guerra che ha distrutto l’anima del marito e la morte di due bambini che ha annientato quella della moglie. Se a ciò aggiungiamo la povertà in cui la coppia affonda è ben facile comprendere il livello di saturazione a cui i coniugi sono arrivati.
Seguiamo i due prima, durante e dopo uno di questi loro incontri; ne percepiamo l’amore e l’ansia, li vediamo avvicinarsi, sfiorarsi e allontanarsi di nuovo. Vediamo la loro speranza di poter tornare insieme, ma anche la paura di farlo perché incapaci di rimuovere la causa della loro dura separazione. Riusciamo a provare tutte le emozioni dei protagonisti anche attraverso la vivida descrizione della distruzione, della miseria, dei colori, degli odori che li circondando.
”L’ultima volta ci trovammo in un parco dei sobborghi. Era sera, dai campi veniva l’odore dei porri appena raccolti e all’orizzonte i fumaioli esalavano colonne di fumo nero contro il cielo rossastro. Ben presto si fece buio, il rosso del cielo divenne viola, poi nero e poco dopo non potemmo più vedere la larga pennellata scura dei camini fumanti. Più intenso divenne l’odore dei porri, mescolato ad un’amarezza cipollina. Abituando un po� l’occhio all’oscurità, scorgevo anche, lassù, accanto alla strada, un muro che era più nero della notte, e dietro al quale si sentiva uno schiamazzare d’oche e la voce mormorante e carezzevole di una donna che le adescava per dar loro il becchime. Di Kate, sulla terra scura, non vedevo che il biancore del volto e il fulgore stranamente azzurrino degli occhi, quando li volgeva in su. Anche le sue braccia erano bianche e nude. Quando la baciavo, essa piangeva perdutamente, e io sentivo il sapore delle sue lacrime. Ci pulimmo gli abiti dalla terra che vi s’era attaccata e ci avviammo lentamente verso il capolinea del 9�.
Il linguaggio è semplice, lineare ed efficace, ma il romanzo, permeato da un’atmosfera cupa e tetra, si legge su più livelli. I temi trattati sono duri e profondi. L’amore, vissuto non in modo romantico, bensì nella quotidianità, la guerra, ossia le conseguenze materiali e psicologiche della guerra sulle persone comuni, la religione, vissuta come pura appartenenza o come aiuto per capire il senso della vita.
Il titolo del romanzo nasce dalla canzone “E non disse nemmeno una parola � ascoltata alla radio da Käte, la moglie. Böll paragona in qualche modo Käte a Gesù Cristo: come Cristo ha sopportato tante umiliazioni mentre lo inchiodavano alla croce senza dire nemmeno una parola, così anche lei sopporta tutto senza ribellarsi.
Sicuramente un bel libro, profondo ed intenso.
October 8, 2017
کتاب زندگی پس از جنگ در اروپا را تصویر می کند . زن و شوهر جوانی که عاشق هم هستند و بسیار فقیر . فرد و کیت بوگنر...مرد که نمی تواند فضای خفقان آور فقر را در خانه تحمل کند همسر و 3 فرزندش را ترک می کند و تنها گاهی همسر خود را در خارج از خانه ملاقات می کند .
کتاب در حقیقت شرح یکی از همین ملاقات ها و از زبان زن و مرد به صورت توام می باشد .
عنوان کتاب از نام آهنگی که کیت بوگنر در فصل چهارم کتاب به آن گوش میدهد� برگرفته شده است. کیت به عیسی مسیح تشبیه میشو� زیرا همانند او همهٔ تحقیرها و مشکلات را تحمل میکند� بدون اینکه اعتراض یا طغیان کند.
در ان اهنگ، منظور از "و حتی یک کلمه هم نگفت"، حضرت مسیح است که در زیر شکنجه و بالای صلیب هیچ سخنی نگفت
او را به دقت نگاه کردم ، کسی را که بیش از هر انسان دیگری در دنیا به او وابسته هستم : نه فقط به این دلیل که ده سال طولانی بدون انقطاع با او خوابیده ام ، غذا خورده ام و حرف زده ام ، بل به دلایل دیگری که بیشتر از خوابیدن آدمها با یکدیگر اهمیت دارد : لحظاتی بوده است که با هم دعوا کرده ایم .
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من آزارت می دهم ؟ آخ که تو مرا نمی فهمی ، حتی در خواب هم نمی خواهم آزارت بدهم .
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برایم تنها چیز پرمعنی دوست داشتن توست .
کتاب در حقیقت شرح یکی از همین ملاقات ها و از زبان زن و مرد به صورت توام می باشد .
عنوان کتاب از نام آهنگی که کیت بوگنر در فصل چهارم کتاب به آن گوش میدهد� برگرفته شده است. کیت به عیسی مسیح تشبیه میشو� زیرا همانند او همهٔ تحقیرها و مشکلات را تحمل میکند� بدون اینکه اعتراض یا طغیان کند.
در ان اهنگ، منظور از "و حتی یک کلمه هم نگفت"، حضرت مسیح است که در زیر شکنجه و بالای صلیب هیچ سخنی نگفت
او را به دقت نگاه کردم ، کسی را که بیش از هر انسان دیگری در دنیا به او وابسته هستم : نه فقط به این دلیل که ده سال طولانی بدون انقطاع با او خوابیده ام ، غذا خورده ام و حرف زده ام ، بل به دلایل دیگری که بیشتر از خوابیدن آدمها با یکدیگر اهمیت دارد : لحظاتی بوده است که با هم دعوا کرده ایم .
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من آزارت می دهم ؟ آخ که تو مرا نمی فهمی ، حتی در خواب هم نمی خواهم آزارت بدهم .
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برایم تنها چیز پرمعنی دوست داشتن توست .
Read
March 17, 2024İlk Böll okumam oldu ve bana çok sevdiğim Eric Maria Remarque okuyormuşum hissi verdi sık sık.
Savaş sonrası edebiyatta, kimi yazarların yaptığı ve benim çok sevdiğim bir şey var. Bir yanda savaşın dehşetinin insan ruhunu nasıl incittiği, yıprattığı, parçalara bölerek herbir yana savurduğu, nihilizme varan bir depresyona şahitlik edip, her bir zerremizle anlar ve içten bir üzüntüyle buna eşlik ederken; diğer yanda, savaşın yıpratsa da yok edemediği sevgi pırıltısını, sisli puslu manzaranın ardında gizlenmiş ama hala parlayan göz ışıltısını görmek. Yaşadığımız, şahit olduğumuz, içinde bulunduğumuz herbir acı verici olayın içinde, insanlık tarihi boyunca acı çekmiş herbir insanla aynı yazgıyı paylaştığımı hatırlatıyor bana ve bu, beni cidden mutlu eden bir şey.
Savaş sonrası edebiyatta, kimi yazarların yaptığı ve benim çok sevdiğim bir şey var. Bir yanda savaşın dehşetinin insan ruhunu nasıl incittiği, yıprattığı, parçalara bölerek herbir yana savurduğu, nihilizme varan bir depresyona şahitlik edip, her bir zerremizle anlar ve içten bir üzüntüyle buna eşlik ederken; diğer yanda, savaşın yıpratsa da yok edemediği sevgi pırıltısını, sisli puslu manzaranın ardında gizlenmiş ama hala parlayan göz ışıltısını görmek. Yaşadığımız, şahit olduğumuz, içinde bulunduğumuz herbir acı verici olayın içinde, insanlık tarihi boyunca acı çekmiş herbir insanla aynı yazgıyı paylaştığımı hatırlatıyor bana ve bu, beni cidden mutlu eden bir şey.
May 16, 2019
Situado numa cidade alemã, a seguir à Segunda Guerra Mundial, este romance relata dois dias da vida de um casal, com três filhos pequenos, que tenta sobreviver, económica e emocionalmente, num país em reconstrução.
_____________
Prémio Nobel da Literatura 1972
Heinrich Böll nasceu na Alemanha (Colónia) em 21 de Julho de 1917 e morreu na Alemanha (Kreuzau) em 16 de julho de 1985.
A sua obra, que reflete as marcas da sua experiência como soldado, são quase todas situadas nos anos posteriores à guerra e retratam muitas vezes um mundo cruel, mas povoado por personagens que uma invencível esperança torna ao mesmo tempo humanas e sobrenaturais.
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Prémio Nobel da Literatura 1972
Heinrich Böll nasceu na Alemanha (Colónia) em 21 de Julho de 1917 e morreu na Alemanha (Kreuzau) em 16 de julho de 1985.
A sua obra, que reflete as marcas da sua experiência como soldado, são quase todas situadas nos anos posteriores à guerra e retratam muitas vezes um mundo cruel, mas povoado por personagens que uma invencível esperança torna ao mesmo tempo humanas e sobrenaturais.
October 2, 2019
Raramente un libro è riuscito ad irritarmi quanto E non disse nemmeno una parola in cui tutta la miseria e la grettezza dell'animo umano è messa a nudo. Ho odiato profondamente il personaggio di Fred che si permette il lusso di proclamarsi profondamente innamorato della moglie solo allorquando si allontana dalle brutture della vita quotidiana, dalla monotonia del matrimonio, dai capricci dei figli. La moglie non è vista come moglie ma come amante e tutto il resto lo opprime. Che vile, miserevole, immondo uomo!
Bravissimo Boll, mi hai torto le budella.
Bravissimo Boll, mi hai torto le budella.
November 17, 2017
Homelessness is not only, sometimes not at all, the result of an economic situation. That didn't make sense to me until I read this short novel.
The setting is a German city after the war. Perhaps about 5 years after. It was originally published in 1953. Things in the community seem to be looking up. The protagonists are a married couple. I had the feeling that the man was a war veteran. They apparently love one another, but they don't live together. Their interaction is limited to occasional assignations when the man can afford a hotel room.
Their story is told over the course of a weekend they spend together. One chapter is written from the man's perspective, the next from the woman's, and so on. The man seems to have a naturally peaceful nature, but he's left the family home to live on the streets because, for some unclear reason, he began to act violently toward their 3 children. He's left to avoid harming them or his wife. The woman has had about enough of this arrangement.
Some reviewers assume, perhaps the author states, that the source of the man's occasional uncontrollable anger is shame that they have such a poor house. My, feeling, however, is that his anger is tied to the war. PTSD comes to mind.
I liked the book, but it was depressing as hell.
The setting is a German city after the war. Perhaps about 5 years after. It was originally published in 1953. Things in the community seem to be looking up. The protagonists are a married couple. I had the feeling that the man was a war veteran. They apparently love one another, but they don't live together. Their interaction is limited to occasional assignations when the man can afford a hotel room.
Their story is told over the course of a weekend they spend together. One chapter is written from the man's perspective, the next from the woman's, and so on. The man seems to have a naturally peaceful nature, but he's left the family home to live on the streets because, for some unclear reason, he began to act violently toward their 3 children. He's left to avoid harming them or his wife. The woman has had about enough of this arrangement.
Some reviewers assume, perhaps the author states, that the source of the man's occasional uncontrollable anger is shame that they have such a poor house. My, feeling, however, is that his anger is tied to the war. PTSD comes to mind.
I liked the book, but it was depressing as hell.
August 17, 2018
Buồn bã, hoang tàn. Sau chiến tranh, Đức là một đất nước bại trận, tinh thần con người b� rạc, ngập chìm trong nỗi buồn, s� nghèo túng và cảm giác bất an.
November 4, 2019
Un cheloide è per sempre
Se a un autore assomiglia Boll � uno dei miei preferiti � questo è Bernanos, soprattutto per il tormentato rapporto con la religione cattolica: stessa è la lotta tra ragione - la fede ne è parte integrante e inscindibile- e istinti che, nei due scrittori, hanno la meglio ma la cui vittoria è esaltazione di un attimo cui segue il precipitare dei poveri cristi nella spirale del senso di colpa, in un infinito tormentarsi l’animo.
La religione cattolica, i suoi riti, i suoi ministri non sempre specchiati sono, assieme alle macerie di Colonia, la scenografia in cui si muovono i due protagonisti, le poche figure secondarie e le molte comparse.
[Ora, finalmente, mi è facile dirmi felicemente atea ma non lo è stato per parecchio tempo. So cosa vuol dire non potersi liberare dal senso di colpa di aver rifiutato ciò che non esiste, se non per fede, il che è una contraddizione. È questo che mi fa capire fino in fondo l’intrusione della religione e i suoi precetti nella vita di Fred e Kate in quei bigottissimi anni cinquanta pre-conciliari].
E non posso non pensare a Kierkegaard e alla sua salvifica “disperazione�, molla per la risalita di cui si fa portatrice Kate in questa cronaca di poveri amanti a due voci. L’altra è quella di Fred il marito, l’altro narratore. Ma sono veramente due punti di vista o è lo stesso tormento raccontato con parole proprie perché ognuno ha le sue?
Lui ha i nervi a fior di pelle: la povertà lo opprime e i il vivere in quell'unica stanza in cinque gli è insopportabile e si scaglia contro i figli che fanno il loro mestiere di bambini. Ama la moglie e non solo per sesso come qualcuno ha pure detto. Quindici anni di attrazione sessuale non reggerebbero senza qualcosa di più profondo e Boll ce lo mostra in quella notte clandestina, quella tra una domenica e un lunedì di settembre in un lurido alberghetto: come due amanti, loro che sono invece due sposi e anche pii, ognuno a suo modo.
Se fosse solo stato solo sesso, lui l’avrebbe molestata e lei l’avrebbe permesso in barba al suo sentirsi una prostituta.
E invece� aprono l’una all'altro, con dolore, il loro male di vivere: post-traumatico quello di lui reduce di guerra, più reazione alle avversità e emotivo quello di lei.
Sì, lui Fred se ne è andato usufruendo del bonus che dà al maschio la libertà dalla cura dei figli e il vantaggio di poter dire di amarli da lontano quanto la donna che con loro resta e non solo perché costretta.
Fred non vive questo abbandono, però, come un diritto e non lo giustifica come fa con la sua propensione all'alcol. Non si ubriaca che una volta ogni tre mesi, ci dice, ma in quei tre giorni che lo seguiamo tra le macerie in cerca di un posto per dormire, di cicchetti se ne fa parecchi.
È lei che prende la decisione di finirla e lo mette con le spalle al muro: prima dell’appuntamento, confessa al prete povero le sue colpe, compresa quella della pulsione al piacere che la spinge a comportarsi come una prostituta accettando incontri furtivi con il marito, gustandoseli tra voglia e pentimento prima dell’appuntamento fissato per telefono. Quella sarà l’ultima volta per lei e lui sembra accettarlo passivamente ma appena lei lo lascia lui sente di non poter sopravvivere senza l’“essenza “di Kate. La segue per strada guardandola come se la vedesse la prima volta, quasi non riconoscendola: non può vivere senza di lei.
Finirà come ognuno vuole che finisca.
Non c’� una lotta tra maschio sopraffattore e femmina votata al sacrificio. C’� il mistero dell’amore di una coppia che deve lottare con le miserie della vita e che esige l’essere adeguatamente attrezzati non come Fred che non lo è per niente.
Per chi non ha conosciuto le miserie di quegli anni del dopoguerra non può capire quanto le macerie reali possano pervadere e stritolare da dentro le persone: le ferite guariscono ma lasciano cheloidi ipertrofici, rossi come carne viva, pruriginosi e vergognosi per sempre.
Quando si dice un libro�
Non voglio inoltrarmi sul terreno del perdono � non ne capisco la portata perché ancora ricordo con rabbia� - ma posso dare una chance a mio padre che ho intravisto sotto le spoglie di Fred: il suo ritorno a casa taciturno e truce, anche se con noi figli si sottoponeva alle sevizie della scriminatura dei suoi capelli accuratamente impomatati mentre mia madre sbatteva gli sportelli dei pensili sgangherati perché lui, per l’ennesima volta, era ritornato senza un lavoro.
E le macerie tutto intorno di cui ancora ci sono vestigia in città: la luce che andava e veniva e i rubinetti asciutti per l’acquedotto a colabrodo e le file alla fontanella e mia madre che puliva, come Kate, disperatamente la casa che sembrava invece volerci cascare addosso, attendendo il suo ritorno con la buona notizia che non veniva mai.
L’umiliazione di entrambi di farsi mantenere da mia nonna con i suoi risparmi e il prete che veniva a sorvegliare la nostra serena rassegnazione nel nome di Dio e le intenzioni di voto in mezzo ai guai: e chi potrà mai dimenticare il cheloide nascosto sotto la manica?
Sì Europa Anno Zero per tanti con un gospel per colonna sonora:
Se a un autore assomiglia Boll � uno dei miei preferiti � questo è Bernanos, soprattutto per il tormentato rapporto con la religione cattolica: stessa è la lotta tra ragione - la fede ne è parte integrante e inscindibile- e istinti che, nei due scrittori, hanno la meglio ma la cui vittoria è esaltazione di un attimo cui segue il precipitare dei poveri cristi nella spirale del senso di colpa, in un infinito tormentarsi l’animo.
La religione cattolica, i suoi riti, i suoi ministri non sempre specchiati sono, assieme alle macerie di Colonia, la scenografia in cui si muovono i due protagonisti, le poche figure secondarie e le molte comparse.
[Ora, finalmente, mi è facile dirmi felicemente atea ma non lo è stato per parecchio tempo. So cosa vuol dire non potersi liberare dal senso di colpa di aver rifiutato ciò che non esiste, se non per fede, il che è una contraddizione. È questo che mi fa capire fino in fondo l’intrusione della religione e i suoi precetti nella vita di Fred e Kate in quei bigottissimi anni cinquanta pre-conciliari].
E non posso non pensare a Kierkegaard e alla sua salvifica “disperazione�, molla per la risalita di cui si fa portatrice Kate in questa cronaca di poveri amanti a due voci. L’altra è quella di Fred il marito, l’altro narratore. Ma sono veramente due punti di vista o è lo stesso tormento raccontato con parole proprie perché ognuno ha le sue?
Lui ha i nervi a fior di pelle: la povertà lo opprime e i il vivere in quell'unica stanza in cinque gli è insopportabile e si scaglia contro i figli che fanno il loro mestiere di bambini. Ama la moglie e non solo per sesso come qualcuno ha pure detto. Quindici anni di attrazione sessuale non reggerebbero senza qualcosa di più profondo e Boll ce lo mostra in quella notte clandestina, quella tra una domenica e un lunedì di settembre in un lurido alberghetto: come due amanti, loro che sono invece due sposi e anche pii, ognuno a suo modo.
Se fosse solo stato solo sesso, lui l’avrebbe molestata e lei l’avrebbe permesso in barba al suo sentirsi una prostituta.
E invece� aprono l’una all'altro, con dolore, il loro male di vivere: post-traumatico quello di lui reduce di guerra, più reazione alle avversità e emotivo quello di lei.
Sì, lui Fred se ne è andato usufruendo del bonus che dà al maschio la libertà dalla cura dei figli e il vantaggio di poter dire di amarli da lontano quanto la donna che con loro resta e non solo perché costretta.
Fred non vive questo abbandono, però, come un diritto e non lo giustifica come fa con la sua propensione all'alcol. Non si ubriaca che una volta ogni tre mesi, ci dice, ma in quei tre giorni che lo seguiamo tra le macerie in cerca di un posto per dormire, di cicchetti se ne fa parecchi.
È lei che prende la decisione di finirla e lo mette con le spalle al muro: prima dell’appuntamento, confessa al prete povero le sue colpe, compresa quella della pulsione al piacere che la spinge a comportarsi come una prostituta accettando incontri furtivi con il marito, gustandoseli tra voglia e pentimento prima dell’appuntamento fissato per telefono. Quella sarà l’ultima volta per lei e lui sembra accettarlo passivamente ma appena lei lo lascia lui sente di non poter sopravvivere senza l’“essenza “di Kate. La segue per strada guardandola come se la vedesse la prima volta, quasi non riconoscendola: non può vivere senza di lei.
Finirà come ognuno vuole che finisca.
Non c’� una lotta tra maschio sopraffattore e femmina votata al sacrificio. C’� il mistero dell’amore di una coppia che deve lottare con le miserie della vita e che esige l’essere adeguatamente attrezzati non come Fred che non lo è per niente.
Per chi non ha conosciuto le miserie di quegli anni del dopoguerra non può capire quanto le macerie reali possano pervadere e stritolare da dentro le persone: le ferite guariscono ma lasciano cheloidi ipertrofici, rossi come carne viva, pruriginosi e vergognosi per sempre.
Quando si dice un libro�
Non voglio inoltrarmi sul terreno del perdono � non ne capisco la portata perché ancora ricordo con rabbia� - ma posso dare una chance a mio padre che ho intravisto sotto le spoglie di Fred: il suo ritorno a casa taciturno e truce, anche se con noi figli si sottoponeva alle sevizie della scriminatura dei suoi capelli accuratamente impomatati mentre mia madre sbatteva gli sportelli dei pensili sgangherati perché lui, per l’ennesima volta, era ritornato senza un lavoro.
E le macerie tutto intorno di cui ancora ci sono vestigia in città: la luce che andava e veniva e i rubinetti asciutti per l’acquedotto a colabrodo e le file alla fontanella e mia madre che puliva, come Kate, disperatamente la casa che sembrava invece volerci cascare addosso, attendendo il suo ritorno con la buona notizia che non veniva mai.
L’umiliazione di entrambi di farsi mantenere da mia nonna con i suoi risparmi e il prete che veniva a sorvegliare la nostra serena rassegnazione nel nome di Dio e le intenzioni di voto in mezzo ai guai: e chi potrà mai dimenticare il cheloide nascosto sotto la manica?
Sì Europa Anno Zero per tanti con un gospel per colonna sonora:
May 1, 2017
Da quando ho terminato questo libro, ho addosso una sensazione di desolazione, di angoscia e di claustrofobia che non riesco a far scivolare via. È un romanzo fatto di polvere e macerie, di città distrutte dalla guerra e di uomini lacerati da un conflitto che ha strappato loro qualcosa di fondamentale, qualcosa che, anche dopo che la ferita è stata risanata, non può più tornare indietro.
Ma forse dovrei fare un passo indietro. Perché “E non disse nemmeno una parola�, pur avendo una grandissima forza evocativa, non è un romanzo così diretto: certo, le macerie, l'aria tetra, la polvere e lo squallore che stringe il cuore sono presenti fin dalle prime battute, ma è al tempo stesso vero che Böll sembra inizialmente voler solo sussurrare. Non c'è frenesia, non è un romanzo sui movimenti concitati di una battaglia o sul fragore e la confusione frenetica di un bombardamento: “E non disse nemmeno una parola� parla di quello che resta, di quello che resta dopo l'amore, di quello che resta dopo la guerra. Sono macerie meno evidenti, crolli che non fanno rumore, ma che sono irrimediabilmente più profondi e insanabili.
Fred e Kate si amano, sono sposati e hanno tre figli, sono sopravvissuti alla guerra e vivono nella miseria di un alloggio di fortuna, una stanza in un appartamento dove vivono altre famiglie, una stanza con i muri fatti di tela, muri che non possono isolare i rumori della quotidianità e dell'intimità di una famiglia. E si amano. L'amore è un elemento costante, tormentato e tormentoso, ma innegabile. Fred e Kate si amano, ma la guerra li ha distrutti. Ha distrutto Fred, che pure non è mai stato soldato, ma solo tecnico delle comunicazioni, ma che non per questo è rimasto al riparo dalla morte, dalla sofferenza quotidiana, dai volti sfigurati dall'agonia. E la guerra ha distrutto anche Kate, che ha perso due bambini a causa dei pidocchi, che è costretta a sentirsi in colpa per la sua voglia di amare ed è costretta a piangere tutte le notti in silenzio, per non spaventare i suoi figli.
In “E non disse nemmeno una parola� c'è spazio per una ragazzina dalla nuca delicata china in preghiera e per lo squallore di lenzuola consunte brutte camere d'albergo, ci sono interminabili bicchieri di acquavite e confezioni di rosso per le labbra, ci sono frittelle e caffè bevuti a credito, disegni di acrobati sbiaditi, insegne luminose, caroselli e tanto rancore. Ma il rancore non è quello di Kate verso Fred, che da mesi ormai non può più sopportare la miseria del loro alloggio. Il rancore è quello sottopelle, quello che non si può oggettivare, un rancore sordo e rassegnato, privo di forza d'azione. E' il rancore di una città che conserva cumuli di macerie accanto ai segni di una rinascita che viene d'oltreoceano, il rancore di uomini che sono ancora vivi, che sono costretti a venire a patti con una sopravvivenza che li vorrebbe felici, grati e pronti a rinascere, ma che non possono fare altro che rimestare angosce e tormenti impossibili da sciogliere.
E' impossibile anche solo pensare di condannare o biasimare i protagonisti, perché la loro angoscia è talmente vibrante e tangibile che durante la lettura mi sono sentita, costantemente Kate, subito dopo Fred, e le ragioni di entrambi mi sono sembrate così evidenti e inevitabili che tutto quello che mi è rimasto è stato un forte senso di desolazione e soffocamento.
Perché si soffoca, in questa città che vede la rinascita delle slot-machine e del biliardino insediarsi proprio in mezzo a quelle ferite che sono ancora irrimediabilmente aperte. Si soffoca nella casa che puzza di rape di un prete che ascolta le confessioni solo con l'occhio all'orologio, si soffoca nella casa di tre bambini costretti a giocare in silenzio - costretti a dimenticare come si faccia a ridere e fare rumore. Si soffoca per le strade gelate, in mezzo alle processioni, si soffoca nelle taverne e nelle grandi ville vuote.
Fred e Kate non possono fuggire dall'angoscia dell'amarsi senza che questo possa essere sufficiente.
Perché niente è sufficiente. Non la preghiera, non l'assoluzione, non una bella ragazza capace di fare un ottimo caffè, né un rossetto nuovo, né le notti d'amore rubate negli alberghi o sotto le stelle.
E in mezzo a tante macerie, quelli che sembrano svettare di più sono proprio i muri di incomprensione e incompatibilità fra le persone, quei muri che dividono anche gli amanti più appassionati, i genitori dai figli, gli amici dai fratelli: nonostante tutto, i personaggi sono satelliti lontanissimi, che girano attorno alla stessa orbita, si scrutano e si cercano, ma sono incapaci di raggiungersi.
Ma forse dovrei fare un passo indietro. Perché “E non disse nemmeno una parola�, pur avendo una grandissima forza evocativa, non è un romanzo così diretto: certo, le macerie, l'aria tetra, la polvere e lo squallore che stringe il cuore sono presenti fin dalle prime battute, ma è al tempo stesso vero che Böll sembra inizialmente voler solo sussurrare. Non c'è frenesia, non è un romanzo sui movimenti concitati di una battaglia o sul fragore e la confusione frenetica di un bombardamento: “E non disse nemmeno una parola� parla di quello che resta, di quello che resta dopo l'amore, di quello che resta dopo la guerra. Sono macerie meno evidenti, crolli che non fanno rumore, ma che sono irrimediabilmente più profondi e insanabili.
Fred e Kate si amano, sono sposati e hanno tre figli, sono sopravvissuti alla guerra e vivono nella miseria di un alloggio di fortuna, una stanza in un appartamento dove vivono altre famiglie, una stanza con i muri fatti di tela, muri che non possono isolare i rumori della quotidianità e dell'intimità di una famiglia. E si amano. L'amore è un elemento costante, tormentato e tormentoso, ma innegabile. Fred e Kate si amano, ma la guerra li ha distrutti. Ha distrutto Fred, che pure non è mai stato soldato, ma solo tecnico delle comunicazioni, ma che non per questo è rimasto al riparo dalla morte, dalla sofferenza quotidiana, dai volti sfigurati dall'agonia. E la guerra ha distrutto anche Kate, che ha perso due bambini a causa dei pidocchi, che è costretta a sentirsi in colpa per la sua voglia di amare ed è costretta a piangere tutte le notti in silenzio, per non spaventare i suoi figli.
In “E non disse nemmeno una parola� c'è spazio per una ragazzina dalla nuca delicata china in preghiera e per lo squallore di lenzuola consunte brutte camere d'albergo, ci sono interminabili bicchieri di acquavite e confezioni di rosso per le labbra, ci sono frittelle e caffè bevuti a credito, disegni di acrobati sbiaditi, insegne luminose, caroselli e tanto rancore. Ma il rancore non è quello di Kate verso Fred, che da mesi ormai non può più sopportare la miseria del loro alloggio. Il rancore è quello sottopelle, quello che non si può oggettivare, un rancore sordo e rassegnato, privo di forza d'azione. E' il rancore di una città che conserva cumuli di macerie accanto ai segni di una rinascita che viene d'oltreoceano, il rancore di uomini che sono ancora vivi, che sono costretti a venire a patti con una sopravvivenza che li vorrebbe felici, grati e pronti a rinascere, ma che non possono fare altro che rimestare angosce e tormenti impossibili da sciogliere.
E' impossibile anche solo pensare di condannare o biasimare i protagonisti, perché la loro angoscia è talmente vibrante e tangibile che durante la lettura mi sono sentita, costantemente Kate, subito dopo Fred, e le ragioni di entrambi mi sono sembrate così evidenti e inevitabili che tutto quello che mi è rimasto è stato un forte senso di desolazione e soffocamento.
Perché si soffoca, in questa città che vede la rinascita delle slot-machine e del biliardino insediarsi proprio in mezzo a quelle ferite che sono ancora irrimediabilmente aperte. Si soffoca nella casa che puzza di rape di un prete che ascolta le confessioni solo con l'occhio all'orologio, si soffoca nella casa di tre bambini costretti a giocare in silenzio - costretti a dimenticare come si faccia a ridere e fare rumore. Si soffoca per le strade gelate, in mezzo alle processioni, si soffoca nelle taverne e nelle grandi ville vuote.
Fred e Kate non possono fuggire dall'angoscia dell'amarsi senza che questo possa essere sufficiente.
Perché niente è sufficiente. Non la preghiera, non l'assoluzione, non una bella ragazza capace di fare un ottimo caffè, né un rossetto nuovo, né le notti d'amore rubate negli alberghi o sotto le stelle.
E in mezzo a tante macerie, quelli che sembrano svettare di più sono proprio i muri di incomprensione e incompatibilità fra le persone, quei muri che dividono anche gli amanti più appassionati, i genitori dai figli, gli amici dai fratelli: nonostante tutto, i personaggi sono satelliti lontanissimi, che girano attorno alla stessa orbita, si scrutano e si cercano, ma sono incapaci di raggiungersi.
December 16, 2011
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رُواية تتحدث عن الحرمان ، و عن الألم الذي يُصاحب الادراك المفاجئ لـ : إننا فقراء !
كما قيلَ على لسان المُترجم "الحسنة العظيمة لهذا الكتاب ذي الطبع الرقيق و الأسى الانساني هي أنه يرسم شخصيات لا تُفارق الذاكرة " ..
فريد بوكنر ، الأب لخمسة أطفال ماتَ منهم اثنين ، و كيت الأم ، و كليمنز و كارلا و الرضيع ، و الفتاة الناعمة التقيّة صاحبة المطعم الصغير ، و أخوها الأبله - حرفياً عافاكم الله - الصغير ، و والدها العجوز ، و السيدة صاحبة المنزل الفخم التي تجعلُ للكلب فيه غرفة كبيرة ، و تترك أخرى - كاملة - للقبعات و المعاطف ، و السيدة الأخرى التي كانت تدبُ الخوفَ في كيت بسببِ مُضيّ يومها على ما يرام !
الكثيرُ حقيقة ..
لا أودُ أن أحرقَ أيّ حدثٍ مما جاءَ هنا على أيِّ أحد ممن لم يقرأها ، و لكنها رواية تستحقُ القراءة ؛ السيرُ جيد ، الإلقاء مُقنع جداً و متميز ، الرواية على لسانيّ فريد و كيت ممتعة و الوصف دقيق و جيد و النهاية مُرضية إلى حدٍ كبير ..
أدهشني الكثيرُ أثناء القراءة مما لا أجدُ في نفسي قدرة على وصفه حالياً ..
العيبُ الصغيرُ يلامُ عليه المترجم ؛ إذ لم يفصل بين روايات الشخصيتين فلم أكن أدري - بعد الانسجامِ مع فريد - أن كيت هي المتكلم :/ ، و لم تتم مراجعة الكتاب لغوياً جيداً ربما .
دوناً عن ذلك ،
أحببتُ الكتاب كثيراً =)) .
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رُواية تتحدث عن الحرمان ، و عن الألم الذي يُصاحب الادراك المفاجئ لـ : إننا فقراء !
كما قيلَ على لسان المُترجم "الحسنة العظيمة لهذا الكتاب ذي الطبع الرقيق و الأسى الانساني هي أنه يرسم شخصيات لا تُفارق الذاكرة " ..
فريد بوكنر ، الأب لخمسة أطفال ماتَ منهم اثنين ، و كيت الأم ، و كليمنز و كارلا و الرضيع ، و الفتاة الناعمة التقيّة صاحبة المطعم الصغير ، و أخوها الأبله - حرفياً عافاكم الله - الصغير ، و والدها العجوز ، و السيدة صاحبة المنزل الفخم التي تجعلُ للكلب فيه غرفة كبيرة ، و تترك أخرى - كاملة - للقبعات و المعاطف ، و السيدة الأخرى التي كانت تدبُ الخوفَ في كيت بسببِ مُضيّ يومها على ما يرام !
الكثيرُ حقيقة ..
لا أودُ أن أحرقَ أيّ حدثٍ مما جاءَ هنا على أيِّ أحد ممن لم يقرأها ، و لكنها رواية تستحقُ القراءة ؛ السيرُ جيد ، الإلقاء مُقنع جداً و متميز ، الرواية على لسانيّ فريد و كيت ممتعة و الوصف دقيق و جيد و النهاية مُرضية إلى حدٍ كبير ..
أدهشني الكثيرُ أثناء القراءة مما لا أجدُ في نفسي قدرة على وصفه حالياً ..
العيبُ الصغيرُ يلامُ عليه المترجم ؛ إذ لم يفصل بين روايات الشخصيتين فلم أكن أدري - بعد الانسجامِ مع فريد - أن كيت هي المتكلم :/ ، و لم تتم مراجعة الكتاب لغوياً جيداً ربما .
دوناً عن ذلك ،
أحببتُ الكتاب كثيراً =)) .
March 1, 2017
"Fakat sesim kırık dökük ve tikrek benim. Kulağımda kalmış melodileri arıyorum ama bulup çıkaramıyorum."
Bu kitabı yaklaşık iki yıl önce bir sahafın tozlu raflarından çekip almıştım.
Ve okuması bu günlere kısmet oldu.
İyi ki bu güzel kitabı alıp evlat edinmişim dedim , okuyunca da.
Ruhları yoksulluk ve savaş yüzünden tahrip olmuş bir çiftin hikayesi anlatılmış Nobel’li Heinrich Böll'ün bu romanında. Ama ne anlatma, öyle etkili ki , her söz insanın içine hapsoluyor okudukça.
Romanın iki başkahramanı var. Fred ve Kaete. Bir bölüm Fred, bir bölüm Kaete şeklinde ilerliyor. Savaşın ,yoksulluğun dağıttığı bir ailenin konusu işleniyor.
Ve bence bu kitapla ilgili en önemli ayrıntı , kitabın çevirmeninin Behçet Necatigil olması.
Öyle güzel çevirmiş ki sanki kitap aslında Türkçe yazılmış. Karakterlerin duyguları çok iyi yansıtılmış . Çoğu yerde durup durup daldım. Savaşın binalardan çok ruhlarda yarattığı tahribata şahit olmak çok vurucuydu.
Bu kitabı yaklaşık iki yıl önce bir sahafın tozlu raflarından çekip almıştım.
Ve okuması bu günlere kısmet oldu.
İyi ki bu güzel kitabı alıp evlat edinmişim dedim , okuyunca da.
Ruhları yoksulluk ve savaş yüzünden tahrip olmuş bir çiftin hikayesi anlatılmış Nobel’li Heinrich Böll'ün bu romanında. Ama ne anlatma, öyle etkili ki , her söz insanın içine hapsoluyor okudukça.
Romanın iki başkahramanı var. Fred ve Kaete. Bir bölüm Fred, bir bölüm Kaete şeklinde ilerliyor. Savaşın ,yoksulluğun dağıttığı bir ailenin konusu işleniyor.
Ve bence bu kitapla ilgili en önemli ayrıntı , kitabın çevirmeninin Behçet Necatigil olması.
Öyle güzel çevirmiş ki sanki kitap aslında Türkçe yazılmış. Karakterlerin duyguları çok iyi yansıtılmış . Çoğu yerde durup durup daldım. Savaşın binalardan çok ruhlarda yarattığı tahribata şahit olmak çok vurucuydu.
April 16, 2020
Buồn bã và thẳng thắn v� cái nghèo. có cảm giác như đọc nam cao (với nhiều rượu, cà phê và đ� ăn tây hơn) (ví d� cảnh đi vay tiền).
June 14, 2017
بالاخره تونستم یه کتاب کامل از بل بخونم. عقاید یک دلقک هنوزم تموم نشده و ۴۰ صفحه آخرش انتظار منو میکشه. این کتاب علی رغم تلخی هایی که داره، علی رغم شخصیت هایی که حضورشون تا آخر شفاف نمیشه و یک بام و دو هوایی که در مورد مذهب داره، قابل خوندن بود. و البته از خوندنش لذت بردم. ممنون بل.
January 8, 2025
I found this quite touching, a kind of melancholy lament on the hopeless plight of the poor to ever climb out of the shackles of poverty that have made them too apathetic, doom-laden, and powerless to be able to conceive of somehow climbing out of the never-ending hole of menial wage-slavery and the temporary relief afforded by the occasional dose of alcohol.
Beyond or out of this all-too-familiar situation arises a kind of existential fairy tale, a love affair poisoned by the economic and institutional systems of the world that holds most of us in place as we work for and or serve others and their interests. The church is present here, which surprised me as I somehow didn't imagine a post WWII German novel would be so Catholic, but the commentary on the post war moral lassitude of this institution, or at least its inability to really help what appeared, I suppose, after the war, to be a new form of spiritual helplessness combined with the old familiar economic helplessness of the poor, well, it made the scene that much more bleak. More than anything this post WWII novel reminded me of the post WWI novels and their great disillusionment with all of the previously respected pillars of Occidental civilization: reason, religion, history, and the state. Although a quiet and melancholy novel it was often dreamy and touching and thus quite poetic and somewhat reminiscent of a fairy tale. The frisson of such dreamy language depicting the bitter realities of endless penny counting, cheap drinks, shoddy hotel rooms, poor housing, and a world of war and poverty scarred characters was brilliantly original.
I will only add that I read the old, original English translation entitled Acquainted with the Night. Apparently this early Boll failed to catch on or sell very much and the novel was re-translated after the success of some of his later novels had success among the English reading public. I just happen to own an old hardcover first edition of the older version I picked up in who knows what thrift store or second hand shop, a lovely copy albeit without a dust jacket, and it read fine but as I don't read German (despite my family name) I can't vouch for its accuracy.
Beyond or out of this all-too-familiar situation arises a kind of existential fairy tale, a love affair poisoned by the economic and institutional systems of the world that holds most of us in place as we work for and or serve others and their interests. The church is present here, which surprised me as I somehow didn't imagine a post WWII German novel would be so Catholic, but the commentary on the post war moral lassitude of this institution, or at least its inability to really help what appeared, I suppose, after the war, to be a new form of spiritual helplessness combined with the old familiar economic helplessness of the poor, well, it made the scene that much more bleak. More than anything this post WWII novel reminded me of the post WWI novels and their great disillusionment with all of the previously respected pillars of Occidental civilization: reason, religion, history, and the state. Although a quiet and melancholy novel it was often dreamy and touching and thus quite poetic and somewhat reminiscent of a fairy tale. The frisson of such dreamy language depicting the bitter realities of endless penny counting, cheap drinks, shoddy hotel rooms, poor housing, and a world of war and poverty scarred characters was brilliantly original.
I will only add that I read the old, original English translation entitled Acquainted with the Night. Apparently this early Boll failed to catch on or sell very much and the novel was re-translated after the success of some of his later novels had success among the English reading public. I just happen to own an old hardcover first edition of the older version I picked up in who knows what thrift store or second hand shop, a lovely copy albeit without a dust jacket, and it read fine but as I don't read German (despite my family name) I can't vouch for its accuracy.
October 11, 2013
...
آهسته گفت:"فِرِد من قرض بالا آورده ام."ا
گفتم :"مهم نیست،من هم قرض می کنم."ا
"خیلی"
"بله.خیلی،وحالا،دیگر کسی به من قرض نمی دهد.چیزی مشکلتر از این نیست که آدم در شهری با سیصد هزار نفر جمعیت،بخاهد پنجاه مارک تهیه کند.وقتی به این موضوع فکر می کنم،غرق عرق می شوم."ا
"ولی تو درس خصوصی هم می دهی."
گفتم:"بله ،ولی خیلی سیگار می کشم."ا
"مشروب خوردن را هم از سر گرفته ای؟"
بله،اما نه همیشه،عزیزم.از وقتی شما را ترک کردم،فقط دو بار حسابی مست کرده ام.زیاد هست؟"ا
گفت:"نه،زیاد نیست.خوب می فهمم چرا مشروب می خوری،اما شاید بتوانی کوشش کنی دیگر اصلن نخوری.مسخره است.در خلال جنگ اصلن مشروب نمی خوردی."ا
گفتم:"جنگ چیز دیگری بود.در دوران جنگ از ناراحتی مست می کردم.نمی توانی تصورش را بکنی چطور می شود از ناراحتی مست کرد.نتیجه اش این می شود که وقتی آدم در تخت خاب دراز کشید،همه چیز جلوی چشمش به چرخش در می آید.یکبار سه سطل آب ولرم بخور،از آب مست می کنی،مثل مست کردن از ناراحتی.تو نمی توانی تصور کنی که جنگ چقدر آزار دهنده بود.هر از گاهی که به شما فکر می کردم،هر وقت می توانستم ،به تو تلفن می زدم،برای اینکه صدایت را بشنوم.شنیدن صدایت خیلی تلخ بود،اما آن تلخی بهتر از مست کردن از ناراحتی بود."ا
...
November 10, 2019
Un romanzo a due voci, Fred e Kate, marito e moglie, in cui entrambi, in ogni capitolo ci raccontano la loro storia fatta di miseria, di abbandono, di privazioni. La Guerra non ha cambiato solo il paese, ha lasciato un’ombra dolorosa anche sugli uomini, che non si ritrovano più nella normalità. Fred abbandona la moglie non sopportando più la quotidianità degli spazi ristretti in una piccola camera in affitto da dividere con la moglie e i figli e vive di espedienti per racimolare qualcosa. Ma marito e moglie continuano a vedersi. Kate capisce l’ansia di Fred, lo lascia fare, si incontrano di notte negli hotel per dare una parvenza di coppia al loro essere marito e moglie. Cercano in questi incontri fugaci di trovare una direzione, una strada comune per riconciliare le loro vite insieme.
La telecamera riprende la città, le guglie delle chiese, le piazze bagnate di pioggia, e piano stringe su di loro, su una sigaretta, sul bavero di un cappotto liso, su una birra, su un rossetto per sembrare più bella, in salute.
Una scrittura superba. Una bellissima scoperta.
La telecamera riprende la città, le guglie delle chiese, le piazze bagnate di pioggia, e piano stringe su di loro, su una sigaretta, sul bavero di un cappotto liso, su una birra, su un rossetto per sembrare più bella, in salute.
Una scrittura superba. Una bellissima scoperta.
January 2, 2018
“E non disse nemmeno una parola� è un romanzo molto cupo, nel quale si alternano le voci narranti di due coniugi in grave difficoltà: la guerra, finita da poco, ha lasciato macerie per le strade e nel cuore di lui, ora anche povero in canna, con moglie e figli cui non sa provvedere come dovrebbe e da cui si va allontanando per cadere ancora più giù, ormai inerme. Due versi di una canzone su Cristo, udita per caso, sembrano fatti per lui: “Lo inchiodarono alla croce... e non disse nemmeno una parola�. Cupezza estrema, dunque, e lettore a disagio anche per una narrazione - N.B.: del futuro Nobel per la letteratura 1972 - di per sé non proprio convincente.
July 30, 2018
Bom dia!
Pátá knížka od Heinricha Bölla a již mu u mě v pokoji stavím voodoo oltář. Slepičí hlavy jsem již sehnal, kdo má novorozeně navíc, tak odkoupím za krabičku Marborek.
V této knize se Heinrich Böll opět věnuje pouze pěti vecem, o kterých umí psát - doprcaný Německo po válce, půjčování si peněz na žrádlo, jezení chleba, katolismus a manželství. Musím říct, že tentokrát mi málem puklo srdce, nebo i něco níž - proto jsem raději knihu dočítal na záchodě. Klaun byl u mě prozatím vítěz, ale tohle bylo tak depresivní, že i Halina Pawlovská v plavkách vedle toho vypadá jako fajn nápad.
Nemám slov.
10/10
Pátá knížka od Heinricha Bölla a již mu u mě v pokoji stavím voodoo oltář. Slepičí hlavy jsem již sehnal, kdo má novorozeně navíc, tak odkoupím za krabičku Marborek.
V této knize se Heinrich Böll opět věnuje pouze pěti vecem, o kterých umí psát - doprcaný Německo po válce, půjčování si peněz na žrádlo, jezení chleba, katolismus a manželství. Musím říct, že tentokrát mi málem puklo srdce, nebo i něco níž - proto jsem raději knihu dočítal na záchodě. Klaun byl u mě prozatím vítěz, ale tohle bylo tak depresivní, že i Halina Pawlovská v plavkách vedle toho vypadá jako fajn nápad.
Nemám slov.
10/10
October 5, 2012
A distinct and deliberate look at poverty and war as pertaining to love, marriage, and children. Written from the perspective of male and female counterparts in a relationship, the imagery and imagination of this novel are undeniably wonderful. Read this.
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