He was born in Milan and studied philosophy at the University of Milan. After graduating, he moved to Australia. After living in Sydney for an extended period, he returned to his native Milan. He has been nominated by the UN Goodwill Ambassador UNHCR.
Catozzella has published across multiple literary genres, including plays, short stories and novels, and writes on the main Italian newspapers La Repubblica and L'Espresso. His novel Don't Tell Me You're Afraid, dealing with the refugee crisis in the Mediterranean Sea, was a very popular and critical success in Italy and in the world. The novel sold more than 500.000 copies in 40 countries. In Italy it won the Premio Strega Giovani 2014 and it was shortlisted for the Premio Strega 2014. It has been translated into English by Anne Appel, and published in the US and Canada by Penguin and in UK and Commonweal by Faber&Faber. A major movie is in preparation from Don't Tell Me You're Afraid. His last novel is "The Great Future".
Come gi脿 successo con "Non dirmi che non hai paura", in cui si cala nei panni di Samia e della sua storia di migrazione, Catozzella racconta in prima persona la storia di Pietro, un bambino che passa le vacanze dai nonni, ad Arigliana, un paese della Lucania. Un bambino solo, che ha un dolore nel petto, cresciuto troppo in fretta in quanto lui e la sorellina Nina sono orfani di madre. In questa terra conosce e si scontra con la realt脿 degli stranieri, dei migranti, di coloro che non sono ben visti, ma con i quali Pietro impara a confrontarsi, ad aprirsi all'altro. Una storia che invita all'accoglienza, al bisogno di conoscere e sapere, al di l脿 della propria realt脿 e aiuta a superare la morte e anche l'ingiustizia, raccontata con dolcezza e delicatezza.
Non vorrei lanciarmi in verdetti azzardati ma credo che il premio come libro pi霉 brutto letto nel 2021 ce lo siamo giocato gi脿 a gennaio.
Ho comprato (fortunatamente a met脿 prezzo!) e letto questo libro per obbligo di studio, nutrivo aspettative bassissime perch茅 non mi attiravano n茅 ambientazione n茅 tematiche e tali aspettative non sono state disattese. Questo romanzo presenta tutti gli elementi che io personalmente pi霉 detesto nei libri: la voce narrante affidata ad un bambino, quindi ingenuo per l'et脿 ma saggio nonostante l'et脿; l'utilizzo di una prosa bassa, sciatta e colloquiale giustificata dall'espediente del narratore-bambino; spiegoni disseminati qua e l脿 e in generale prosa e intenti spudoratamente didascalici e moralizzanti; tematiche del politicamente corretto (immigrazione ed emigrazione, paura del diverso, corruzione della classe politica e della polizia) buttate in faccia al lettore e trattate in modo superficiale, non approfondito.
Non mi ha fatto impazzire nemmeno la trama, che a mio avviso presenta qualche falla, invece l'idea di "Canetto" mi 猫 sembrata efficace, e probabilmente l'unico tema trattato decentemente 脠 proprio quello del lutto e della mancanza di una persona cara.
Per mio gusto personale questo libro 猫 bocciato su tutta la linea, forse potrebbe essere vagamente passabile se il target di riferimento fosse un lettore giovane fra i dieci e i tredici anni, ma non certo se il prodotto 猫 destinato ad un lettore adulto.
Bello, scorrevole, scritto molto bene e con un finale decisamente non scontato. Belli i personaggi, molto veri. Pietro prima di tutto, undicenne, con tutte le fragilit脿 tipiche del momento e della sua et脿, Canetto il cane che nell'immaginario di Pietro personifica il dolore per la perdita della madre, i Nononni e Zi' Salvatore, e tanti altri che accompagnano Pietro in questa vacanza fatta di scoperte e cambiamenti.
Di Giuseppe Catozzella ho letto i due romanzi pi霉 famosi, "Non dirmi che hai paura" e "Il grande futuro". Questi due titoli sono molto diversi tra loro: il primo (quello che ho preferito) 猫 la narrazione romanzata della purtroppo breve esistenza di Samiya Yusuf Omar, atleta somala che partecip貌 anche alle Olimpiadi di Londra, per poi perdere la vita nel Mediterraneo tomba d'Europa. Il secondo invece 猫 un romanzo di formazione il cui protagonista, Amal, cerca di colmare i propri vuoti attraverso un'educazione religiosa molto pericolosa. Li ho apprezzati entrambi, e cos矛 il nuovo romanzo dell'autore mi ha subito attratta.
Pietro ha undici anni e vive a Milano in un palazzo popolare dove risiedono solo meridionali o stranieri insieme a suo padre, disoccupato, ed alla sorella minore Nina. La madre 猫 morta qualche tempo prima, lasciando Pietro con un grande dolore, un frammento di fotografia che porta sempre con s茅 ed una domanda in sospeso. La storia contenuta in questo romanzo si svolge nell'arco di un'estate, che Pietro trascorre in Basilicata a casa dei nonni. Qui le leggende locali che spaventano i bambini si intrecciano ad una concretissima guerra per il territorio che ha portato all'avvelenamento di una grossa parte dei terreni perch茅 un solo individuo potesse beneficiare dell'agricoltura locale: ed 猫 qui, nel piccolo paese di Arigliana, che si rifugia una famiglia di immigrati dei quali non sapremo mai la localit脿 e che viene accolta dalla comunit脿 in modo tutt'altro che positivo.
Il romanzo di Catozzella, il cui titolo nasce da un'errata trascrizione di una frase di Pasolini, 猫 ricco di sapori del Sud: sa di agrumi, di olive, profuma di terra scaldata da sole. Ci ricorda per貌 anche il lato oscuro delle campagne del Meridione, le dinamiche mafiose e corrotte dove non ci si pu貌 fidare di nessuno, tantomeno di coloro che dovrebbero garantire il rispetto della legge, il tutto visto dagli occhi di un ragazzino ancora colmi di innocenza. Il narratore in prima persona 猫 infatti lo stesso protagonista undicenne, Pietro, che con l'ingenuit脿 dei suoi anni e con i morsi di Canuzzo (il nome che ha dato, raffigurandolo in un cane immaginario, al dolore che prova per la perdita della mamma) cerca di orientarsi in una comunit脿 chiusa, diffidente ed addirittura ostile nei confronti della famiglia di stranieri che lui stesso scopre nascosta in un vecchio edificio abbandonato. L'atmosfera che pervade questo romanzo 猫 opprimente, sin dalla scoperta di Pietro ho provato un senso di angoscia, di ineluttabilit脿: gli abitanti di Arigliana, come troppo spesso accade, teme il diverso e non vede l'ora per di pi霉 di sfruttarlo come capro espiatorio. Questo ritmo incalzante, che talvolta lascia intravedere un barlume di speranza, tiene il lettore col fiato sospeso; detto questo per貌, nel complesso 猫 tra le mie letture di Catozzella quella che senz'altro mi ha convinta di meno. Il suo protagonista 猫 tenero, 猫 anche credibile come preadolescente, ma la vicenda narrata dal suo punto di vista mi ha stancata in breve tempo. La tematica della migrazione 猫 a dir poco marginale, mentre la storia si concentra sul tema delle reazioni che l'altro 猫 in grado di suscitare in una comunit脿 gi脿 attraversata da lotte intestine. Mi sarebbe interessato inoltre approfondire personaggi come il padre ed i nonni di Pietro, il loro punto di vista sulla Basilicata dilaniata ed inaridita da loschi individui; purtroppo restano invece figure accennate, di sfondo, cos矛 come gli stranieri (per i quali tuttavia 猫 pi霉 comprensibile, dal momento che divengono in questo modo i simboli di una condizione piuttosto che personaggi veri e propri). Nel complesso si tratta di una lettura che non ho trovato del tutto soddisfacente, nella quale non ho colto l'aspetto dello splendore citato nel titolo nel vissuto del protagonista, e consiglierei piuttosto le opere precedenti di Catozzella per chi volesse avvicinarsi all'autore.
Non 猫 semplice narrare una storia del genere utilizzando come punto di vista lo sguardo disincantato di un bambino, eppure l鈥檃utore ci 猫 riuscito egregiamente: mi 猫 parso di leggere le avventure estive di Pietro, e non la storia del romanziere. 脠 un libro molto attuale, forte e sincero, una lettura leggera ma al contempo capace di scaturire riflessioni importanti su tematiche a dir poco attuali come immigrazione ed emigrazione, la paura del diverso e l鈥檌ntegrazione.