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La casa

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A Petronà, un freddo e screpolato solco della Calabria, vive la famiglia il padre Anselmo e la madre Lia, le quattro figlie Maria, Pina, Mina e Aurora, e l'unico figlio maschio Benio. La casa è il teatro delle loro storie, un teatro costruito per vivere ma anche per nascondere, un palco "fragile e ballante" fatto di nascite, morti, riti, preghiere, petrosi silenzi e baraonde domestiche, di parole strane e fantasiose che rotolano veloci dalle bocche, di un Sud che sembra immaginato ma che in realtà è verissimo. L'esordiente Angela Bubba, vent'anni appena, con una scrittura vitale e sorprendente, inzuppata di un dialetto che prende l'energia di una lingua nuova, racconta in modo epico e poetico la storia di una famiglia calabrese, spassosa e infernale, piena di uomini scriteriati e molli, "dagli occhi stretti e vinosi", di donne antiche e virili, primordialmente femminili, che arrivano da un passato favoloso come attraverso una seduta spiritica. La casa è un'orchestra di voci, cadenze, urla, pianti, rimbrotti, un'animata e stupefacente concertazione.

363 pages, Paperback

First published January 1, 2009

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Angela Bubba

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Profile Image for Margherita Dolcevita.
368 reviews36 followers
November 15, 2010
Siccome oggi mi sento stranamente buona, voglio iniziare dalle cose positive.
Anzi, dall'unica cosa positiva di questo romanzo. Ti tira su il morale, accresce l'autostima. Perché ripensi ai temi che scrivevi in seconda superiore e ti dici che in fondo erano scritti molto meglio, che se hanno pubblicato un libro del genere forse c'è speranza anche per te, per i tuoi scritti, per quando in un italiano stentato descrivevi la tua famiglia, "A mio padre, ci, piace il formaggio, con la crosta, a me invece, non mi piace perché, tengo l'allergia, la, mia mamma mi dice sempre che con l'allergia, il formaggio non, ce, lo posso mangiare, porco il mondo che ciò sotto i piedi!". Il tenore del romanzo in questione è questo, virgole a sproposito incluse (l'errore è voluto, fa tanto parlata popolana che va così di moda).
Illeggibile. Sì, non l'ho finito, ma come si fa?
Eppure c'è qualcuno che grida al miracolo, mai una scrittrice così giovane e così brava. Certo. Costoro farebbero bene a rileggersi gli scritti giovanili di Calvino o le prime poesie di Gozzano o addirittura, volendo esagerare, il banale Giordano de "La solitudine dei numeri primi", che in confronto a "La casa" è da Nobel, da Pulitzer, da Oscar, da MTV Video Music Award e da Nastro del Culatello.
L'unica vera casa che ha dimostrato coraggio è quella editrice, altroché.
Già mi figuro le critiche alla mia critica, "Eh ma tu non capisci, certe cose non le puoi capire". No no, io certe cose non le voglio proprio capire. E' un romanzo che parla di una famiglia, non è mica la risoluzione della congettura di Poincaré.

Profile Image for piperitapitta.
1,030 reviews431 followers
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December 3, 2014
Una casa, una famiglia, una terra: la Lia e il marito Anselmo e i loro cinque figli.
Abitudini, tradizioni e sentimenti: a Petron��, Calabria senza mare.
Ed io qui che cerco di districarmi tra le parole, come in mezzo ai rovi alla ricerca di more e fragoline di bosco; parole a volte dolci e familiari, a volte sconosciute e graffianti; a volte come immersa in una lingua che mi sembra di comprendere, ma che invece mi sfugge e conserva nella sua inconsueta musicalit�� un inesplicabile mistero, mi lascio trasportare dal vento.
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