Gerardo's bookshelf: all en-US Thu, 06 Feb 2025 04:52:32 -0800 60 Gerardo's bookshelf: all 144 41 /images/layout/goodreads_logo_144.jpg Numero zero 24358639 224 Umberto Eco 8845278514 Gerardo 3
Inoltre, e lo dice Eco stesso, più che dire cose nuove ha voluto ricordare agli italiani cose vecchie che troppo spesso vengono dimenticate. L'obiettivo è quello di incuriosire il lettore per spingerlo ad approfondire alcuni fatti 'oscuri' della storia italiana.

E' un testo apprezzabile per il suo intento, godibile per la sua scrittura corretta senza essere pesante. Si legge molto velocemente e a parlare è un lettore lento.

Consigliato a chi vuole concedersi uno spunto di riflessione, non consigliato per chi invece ricerca una storia avvincente: di fatto, non c'è. D'altronde è scritto sul risvolto di copertina: "un perfetto manuale per il cattivo giornalismo".
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3.01 2015 Numero zero
author: Umberto Eco
name: Gerardo
average rating: 3.01
book published: 2015
rating: 3
read at: 2015/01/28
date added: 2025/02/06
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Questo testo mi ha ricordato le parole di Fo sul 'Principe' di Machiavelli: è un testo che è stato scritto affinché la maggior parte delle persone potessero accorgersi dei 'magheggi' dei potenti. 'Numero zero' è, secondo me, principalmente questo. Si può dire che quanto detto da Eco non sia nulla di nuovo, ma certamente viene spiegato con una maggiore lucidità e, soprattutto, chiarezza. Elemento fondamentale affinché una denuncia possa essere efficace, in più la scelta della forma romanzo rende la diffusione ancora più capillare rispetto a quella che può avere un saggio.

Inoltre, e lo dice Eco stesso, più che dire cose nuove ha voluto ricordare agli italiani cose vecchie che troppo spesso vengono dimenticate. L'obiettivo è quello di incuriosire il lettore per spingerlo ad approfondire alcuni fatti 'oscuri' della storia italiana.

E' un testo apprezzabile per il suo intento, godibile per la sua scrittura corretta senza essere pesante. Si legge molto velocemente e a parlare è un lettore lento.

Consigliato a chi vuole concedersi uno spunto di riflessione, non consigliato per chi invece ricerca una storia avvincente: di fatto, non c'è. D'altronde è scritto sul risvolto di copertina: "un perfetto manuale per il cattivo giornalismo".

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Elektra vive ancora 13606775 È morta, si è ripetuto per la milionesima volta.
È morta fra le mie braccia.
E quando l'ho toccata per l'ultima volta non era lei, non più.
Era qualcosa di freddo.
Freddo e vuoto.
Non può essere viva...
Il genio di Frank Miller e gli splendidi colori dy Lynn Varley in questa graphic novel dedicata a Elektra.]]>
84 Frank Miller 888343594X Gerardo 4 marvel 3.97 Elektra vive ancora
author: Frank Miller
name: Gerardo
average rating: 3.97
book published:
rating: 4
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date added: 2025/01/11
shelves: marvel
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<![CDATA[Saggio sulla negazione: Per una antropologia linguistica]]> 28552260 203 Paolo Virno 8833972690 Gerardo 5
La negazione pone un segno negativo di fronte al significato di un enunciato: ciononostante, non ne annulla il significato, il quale rimane intatto. La negazione non esprime il contrario di una cosa (non bianco non equivale a nero), ma semplicemente apre al mondo delle possibilità: il non ci dice che ogni evento può accadere, ma anche no. Inoltre, è il non che permette la significatività: poiché un enunciato può non essere ciò che designa, allora l'enunciato non è per forza legato al referente. Il linguaggio è indipendente dal referente, poiché il significato è sempre neutro. Solo interrogandolo e mettendolo a confronto con qualcosa al di fuori di esso, il significato può essere vero o falso. Ma l'essere falso di un enunciato non ne influenza la sua capacità di significare o di essere compreso.

Il "non" è un'interfaccia che connette il parlare in generale a specifiche azioni di linguaggio. Esso significa, ma allo stesso tempo è ciò che permette la significanza: l'enunciato non è l'essere.

La negazione è anche ciò che permette di allontanare l'uomo dall'affettività nei confronti di certi eventi: anziché rivendicare certi sentimenti, l'uomo può negarli. Eppure, negando la frase positiva, l'uomo contemporaneamente presenta il senso neutro di quella frase: mette in mostra ciò che lo emoziona, ma allo stesso tempo recide il legame tra ciò che lo emoziona e se stesso attraverso la negazione. Inoltre, la negazione permette di inserire il senso in un non-tempo: la negazione getta qualcosa nel possibile, quindi astrae l'azione e la slega dalla situazione.

Inoltre, Virno mostra come la negazione di una negazione non è mai un ritorno neutro al positivo originario, ma è un rendere possibile la negazione di qualcosa, è un modo per paventare il pericolo di una tale negazione. In sostanza, se la negazione esprime l'assenza di uno stato di cose, la negazione di una negazione esprime la possibilità di un'assenza di uno stato di cose.

Consigliato a tutti gli amanti della filosofia del linguaggio. ]]>
4.00 Saggio sulla negazione: Per una antropologia linguistica
author: Paolo Virno
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published:
rating: 5
read at: 2018/05/04
date added: 2024/09/21
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Il testo analizza la particella "non", volendo dimostrare come essa sia alla base della significatività del linguaggio e, di conseguenza, elemento peculiare dell'essere umano.

La negazione pone un segno negativo di fronte al significato di un enunciato: ciononostante, non ne annulla il significato, il quale rimane intatto. La negazione non esprime il contrario di una cosa (non bianco non equivale a nero), ma semplicemente apre al mondo delle possibilità: il non ci dice che ogni evento può accadere, ma anche no. Inoltre, è il non che permette la significatività: poiché un enunciato può non essere ciò che designa, allora l'enunciato non è per forza legato al referente. Il linguaggio è indipendente dal referente, poiché il significato è sempre neutro. Solo interrogandolo e mettendolo a confronto con qualcosa al di fuori di esso, il significato può essere vero o falso. Ma l'essere falso di un enunciato non ne influenza la sua capacità di significare o di essere compreso.

Il "non" è un'interfaccia che connette il parlare in generale a specifiche azioni di linguaggio. Esso significa, ma allo stesso tempo è ciò che permette la significanza: l'enunciato non è l'essere.

La negazione è anche ciò che permette di allontanare l'uomo dall'affettività nei confronti di certi eventi: anziché rivendicare certi sentimenti, l'uomo può negarli. Eppure, negando la frase positiva, l'uomo contemporaneamente presenta il senso neutro di quella frase: mette in mostra ciò che lo emoziona, ma allo stesso tempo recide il legame tra ciò che lo emoziona e se stesso attraverso la negazione. Inoltre, la negazione permette di inserire il senso in un non-tempo: la negazione getta qualcosa nel possibile, quindi astrae l'azione e la slega dalla situazione.

Inoltre, Virno mostra come la negazione di una negazione non è mai un ritorno neutro al positivo originario, ma è un rendere possibile la negazione di qualcosa, è un modo per paventare il pericolo di una tale negazione. In sostanza, se la negazione esprime l'assenza di uno stato di cose, la negazione di una negazione esprime la possibilità di un'assenza di uno stato di cose.

Consigliato a tutti gli amanti della filosofia del linguaggio.
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Atto di Dio 41587311 192 Giacomo Nanni 881710342X Gerardo 5 4.03 2018 Atto di Dio
author: Giacomo Nanni
name: Gerardo
average rating: 4.03
book published: 2018
rating: 5
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date added: 2024/08/30
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<![CDATA[La società senza dolore: Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite]]> 57096500 96 Byung-Chul Han 8858435702 Gerardo 5 3.69 2020 La società senza dolore: Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite
author: Byung-Chul Han
name: Gerardo
average rating: 3.69
book published: 2020
rating: 5
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date added: 2024/08/05
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Goodbye, Eri 137064435 208 Tatsuki Fujimoto 8822639936 Gerardo 5 4.16 2022 Goodbye, Eri
author: Tatsuki Fujimoto
name: Gerardo
average rating: 4.16
book published: 2022
rating: 5
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<![CDATA[Genere e capitale. Per una lettura femminista di Marx]]> 52290071 Partendo dalla rivendicazione degli anni Settanta per il «salario al lavoro domestico», l’autrice sviluppa una serrata discussione con Marx e il marxismo che arriva fino ai nostri giorni, riproponendoci l’attualità e i limiti del suo pensiero dell'emancipazione.
Passando per la critica della concezione di un soggetto universale della storia e seguendo le tracce della produzione del valore, della ricchezza e dello sfruttamento nella sfera della riproduzione, Federici ci spinge a un superamento del marxismo e a cercare nel femminismo contemporaneo gli strumenti per l’emancipazione di tutte e tutti.
Questo libro è rivolto soprattutto alle migliaia di donne che animano le straordinarie manifestazioni dei movimenti femministi in corso.]]>
103 Silvia Federici 8865483016 Gerardo 5 4.24 2020 Genere e capitale. Per una lettura femminista di Marx
author: Silvia Federici
name: Gerardo
average rating: 4.24
book published: 2020
rating: 5
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Qui pro quo 10317747 142 Gesualdo Bufalino 8845217566 Gerardo 5 3.88 1991 Qui pro quo
author: Gesualdo Bufalino
name: Gerardo
average rating: 3.88
book published: 1991
rating: 5
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<![CDATA[Il soprannaturale letterario: Storia, logica e forme]]> 35050053 Gerusalemme liberata, Amleto, Don Chisciotte, Faust, Hänsel e Gretel, Il giro di vite, La metamorfosi, Il Maestro e Margherita...) sui quali, grazie a questo esercizio di critica tematica e comparata, l'autore getta nuova luce.]]> 197 Francesco Orlando 8806223453 Gerardo 5 4.11 Il soprannaturale letterario: Storia, logica e forme
author: Francesco Orlando
name: Gerardo
average rating: 4.11
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rating: 5
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<![CDATA[Abbiamo sempre vissuto nel castello]]> 9309067 L'incendiaria di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo La lotteria. Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai "cattivi", ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.]]> 182 Shirley Jackson 8845923665 Gerardo 4 3.84 1962 Abbiamo sempre vissuto nel castello
author: Shirley Jackson
name: Gerardo
average rating: 3.84
book published: 1962
rating: 4
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date added: 2024/07/30
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Il collezionista. Volume 1 31127461 128 Sergio Toppi 8869112799 Gerardo 3
Si vede che le storie di Toppi sono solo occasioni per disegnare fisionomie esotiche e tribali: bellissime le tavole in cui compaiono guerrieri e nobili di tribù lontane dal conosciuto Occidente. Infatti, a confronto con questi personaggi, il protagonista è esteticamente misero: un semplice completo nero da galantuomo occidentale.

L'albo accoglie due storie e se la prima è un tributo al mondo western tanto di moda in quegli anni, la seconda è molto più interessante: è un viaggio nell'Etiopia fine Ottocento, durante le campagne di conquista coloniale italiane. Il fumetto, quindi, diventa occasione per ricordare un episodio triste della nostra storia, seppure con tutta la leggerezza di un fumetto nato per l'intrattenimento. ]]>
4.00 Il collezionista. Volume 1
author: Sergio Toppi
name: Gerardo
average rating: 4.00
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rating: 3
read at: 2016/09/13
date added: 2023/10/31
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Come tanti fumetti di quell'epoca, primo tra tutti Corto Maltese, l'esotismo è l'elemento principale. Ma a differenza degli altri, che di solito ruotavano intorno a figure di soldati, criminali o cow-boy, qui Toppi ha creato una figura piuttosto curiosa: il Collezionista, appunto, la cui più importante ragione di vita è quella di accumulare oggetti bizzarri e con una storia particolare alle spalle. Le trame, quindi, ruotano intorno a questi oggetti.

Si vede che le storie di Toppi sono solo occasioni per disegnare fisionomie esotiche e tribali: bellissime le tavole in cui compaiono guerrieri e nobili di tribù lontane dal conosciuto Occidente. Infatti, a confronto con questi personaggi, il protagonista è esteticamente misero: un semplice completo nero da galantuomo occidentale.

L'albo accoglie due storie e se la prima è un tributo al mondo western tanto di moda in quegli anni, la seconda è molto più interessante: è un viaggio nell'Etiopia fine Ottocento, durante le campagne di conquista coloniale italiane. Il fumetto, quindi, diventa occasione per ricordare un episodio triste della nostra storia, seppure con tutta la leggerezza di un fumetto nato per l'intrattenimento.
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In principio era la bestia 124099245 204 Omar Di Monopoli 8858856309 Gerardo 5
L’opera di Omar Di Monopoli, a differenza di molti altri autori contemporanei che hanno deciso di narrare il Sud Italia, sceglie di far muovere i propri personaggi in quella che può essere considerata una periferia al quadrato. Tutto ciò è particolarmente evidente nel suo ultimo romanzo, In principio era la Bestia: esso è ambientato nel 1799 in una cittadina immaginaria della provincia salentina.

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3.13 In principio era la bestia
author: Omar Di Monopoli
name: Gerardo
average rating: 3.13
book published:
rating: 5
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date added: 2023/10/13
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Gli studi geografici di stampo marxista ci hanno abituato a riflettere sullo spazio a partire dalla dicotomia centro/periferia1. Osservando l’Italia di oggi attraverso questa lente interpretativa, è facile riconoscere nel Sud una sorta di immensa periferia di un Nord che, di fatto, assorbe sempre di più le risorse finanziarie e produttive della nostra nazione. Tuttavia il Sud, nonostante i suoi problemi, continua a conservare dei propri centri culturali che, nel bene o nel male, esprimono ancora una propria mitologia. Da un punto di vista narrativo, luoghi come la città di Napoli o la Sicilia possiedono ancora una voce potente, capace di imporsi addirittura sull’immaginario internazionale, basti pensare all’enorme successo degli universi narrativi di Roberto Saviano o di Andrea Camilleri.

L’opera di Omar Di Monopoli, a differenza di molti altri autori contemporanei che hanno deciso di narrare il Sud Italia, sceglie di far muovere i propri personaggi in quella che può essere considerata una periferia al quadrato. Tutto ciò è particolarmente evidente nel suo ultimo romanzo, In principio era la Bestia: esso è ambientato nel 1799 in una cittadina immaginaria della provincia salentina.

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Doveri di una costruzione 145575421
Ciò che anima questo libro, rendendolo a tratti splendidamente furioso e corrosivo, è il desiderio di decostruire il grigio utopismo dei progetti e di dissolvere la bolla moralista in cui si mappano le appartenenze e si affastellano teorie sull’appartarsi.]]>
142 Davide Castiglione Gerardo 5 poesia
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3.33 Doveri di una costruzione
author: Davide Castiglione
name: Gerardo
average rating: 3.33
book published:
rating: 5
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date added: 2023/10/13
shelves: poesia
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Doveri di una costruzione (industria & letteratura, 2022) è un titolo pesante. Non mi si fraintenda: con questo non voglio dire, banalmente, che sia un titolo che preannuncia un’opera noiosa. No: l’ultima opera poetica di Davide Castiglione proietta il lettore in una dimensione estremamente densa. Si attraversa questo mondo sentendosi come delle statue di Giacometti: continuamente pressati da forze esterne, che ci comprimono e ci costringono a diventare sempre più esili, sempre più fragili.

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³¢&²¹±è´Ç²õ;²¹³¾¾±³Ù¾±Ã© 42945461
Giorgio Agamben relit Aristote pour retrouver la signification de l'amitié. L'ami est un autre soi-même avec lequel on partage le fait d'exister, la douceur même de vivre. C'est pourquoi l'amitié ouvre l'espace d'une communauté et d'une politique qui précèdent toute identité et tout partage.]]>
64 Giorgio Agamben 2743640677 Gerardo 3 letti-in-francese 3.67 2007 L'amitié
author: Giorgio Agamben
name: Gerardo
average rating: 3.67
book published: 2007
rating: 3
read at: 2018/11/24
date added: 2023/08/09
shelves: letti-in-francese
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Testo piccolissimo, ancora più piccolo di quanto possa apparire nella sua bella edizione tascabile. Interessante, ma non uno dei più profondi di Agamben. In sostanza, Agamben sostiene che il termine amico è un termine che non indica niente di definito: non c'è la possibilità di dare una definizione netta di cosa debba essere necessariamente un amico. In questa sua vaghezza, però, risiede la sua profondità: l'amicizia è qualcosa che si condivide, e questo qualcosa è la vita stessa. Prima ancora di qualsiasi condivisione materiale, l'amicizia è il concetto di condivisione stesso, quell'elemento in come che ogni essere umano condivide con ogni altro essere umano. L'amicizia è alla base della vita, ciò che ci fa riconoscere l'altro come medesimo.
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Alcyone 9504354 laudatio del creato (ma di un creato senza creatore) sul modello del "Cantico" francescano. Ad "Alcyone" (1903), terzo libro e vertice poetico del ciclo, sono affidate le lodi della terra e del cielo. In vario metro, dalle terzine ai sonetti, dalle ballate alle strofe libere, le 88 liriche del libro cantano la parabola di un'estate in Versilia, lo splendore della stagione piena e trionfale e il suo lento trascolorare nell'incalzante autunno, i fremiti misteriosi della natura, sentita paganamente, fino alla metamorfosi panteistica dell'uomo nel paesaggio e nel mito.]]> 767 Gabriele d'Annunzio 8804399740 Gerardo 4 poesia 3.83 1903 Alcyone
author: Gabriele d'Annunzio
name: Gerardo
average rating: 3.83
book published: 1903
rating: 4
read at:
date added: 2023/07/20
shelves: poesia
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<![CDATA[Fables: Werewolves of the Heartland]]> 7619569 New York Times Best Seller!
At long last! The long-awaited original Fables: Werewolves of the Heartland graphic novel is here!
Bigby Wolf embarks on a quest through the American Heartland to find a new location for Fabletown, a secret society of exiled fairy tale characters living among the "mundys." In his wanderings, Bigby stumbles across Story City, a small town that seems to be occupied solely by werewolves. Oddly enough, they seem to already know and revere Bigby, but at the same time they've captured and caged him.
Fables: Werewolves of the Heartland tells an epic tale that began well before Bigby Wolf set foot in the bucolic plains of the Midwest. It began long ago when he served in World War II and became mired in a Nazi experiment that would change nations. It's soon evident that murder in Story City is the least of their sins, and unraveling the town's many mysteries may cost Bigby, the seventh son of the North Wind, much more than his own life.
This new hardcover is a must-have for any longtime Fables fan, as well as a great entry point for new readers.]]>
147 Bill Willingham 1401224792 Gerardo 3 fables 3.49 2012 Fables: Werewolves of the Heartland
author: Bill Willingham
name: Gerardo
average rating: 3.49
book published: 2012
rating: 3
read at:
date added: 2023/07/18
shelves: fables
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B.P.R.D., Vol. 13: 1947 7863399 160 Mike Mignola 1595824782 Gerardo 5 hellboy 4.10 2010 B.P.R.D., Vol. 13: 1947
author: Mike Mignola
name: Gerardo
average rating: 4.10
book published: 2010
rating: 5
read at:
date added: 2023/07/18
shelves: hellboy
review:

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Devil: Rinascita 15737016
L’identità segreta dell’eroe venduta per una dose di eroina. Il re del crimine tesse una tela dell’orrore per distruggergli la vita. Tutti gli amici gli voltano le spalle e a lui non rimane che una discesa all’Inferno. Devil, il supereroe cieco di New York, viene scagliato nel vortice della follia e dovrà lottare per riemergere e riconquistare la sua vita e la sua maschera.]]>
216 Frank Miller 8863464898 Gerardo 4 marvel 4.50 1986 Devil: Rinascita
author: Frank Miller
name: Gerardo
average rating: 4.50
book published: 1986
rating: 4
read at:
date added: 2023/06/15
shelves: marvel
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UFO 78 62614962
1978. Aldo Moro è rapito e ucciso. Sulle città piomba lo stato d’emergenza. «La droga» sfonda ogni argine. Tre papi in Vaticano. Le ultime grandi riforme sociali. Mentre accade tutto questo, di notte e di giorno sempre piú italiani vedono dischi volanti.
È un fenomeno di massa, la «Grande ondata». Duemila avvistamenti nei cieli del Belpaese, decine di «incontri ravvicinati» con viaggiatori intergalattici. Alieni e velivoli spaziali imperversano nella cultura pop.
Milena Cravero, giovane antropologa, studia gli appassionati di Ufo in una Torino cupa e militarizzata.
Martin Zanka, scrittore di successo, ha raccontato storie di antichi cosmonauti, ma è stanco del proprio personaggio, ed è stanco di Roma.
Suo figlio Vincenzo, ex eroinomane, vive a Thanur, una comune in Lunigiana, alle pendici di un monte misterioso.
Il Quarzerone, con le sue tre cime. Luogo di miti e leggende, fenomeni inspiegabili, casi di cronaca mai risolti. L’ultimo, quello di Jacopo e Margherita, due scout svaniti nei boschi e mai ritrovati.
Intorno alla loro scomparsa, un vortice di storie e personaggi. Un romanzo vasto, corale, psichedelico.]]>
506 Wu Ming 880624891X Gerardo 5 Il tutto facendoci anche divertire.

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4.05 2022 UFO 78
author: Wu Ming
name: Gerardo
average rating: 4.05
book published: 2022
rating: 5
read at:
date added: 2023/04/17
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Il testo che state leggendo non è una recensione di Ufo 78, l’ultimo romanzo di Wu Ming. Troverete numerose anticipazioni sulla trama, che potrebbero rovinarvi la lettura. E io questa responsabilità non me la voglio prendere. Chi vorrà continuare lo stesso è stato avvisato. Le mie sono riflessioni a partire da un romanzo, ma anche a partire da un’esperienza narrativa, mitologica e militante che ha più di venti anni. Sì, perché la galassia Wu Ming è un’esperienza di scrittura e di pensiero tra le più coerenti in Italia e ogni pubblicazione è un nuovo tassello di un discorso più vasto, che matura nel tempo. Ogni libro, ogni curatela, ogni performance, collaborazione, presentazione, è un punto di una rete neurale che accresce la propria capacità di osservare e pensare questa realtà che ci circonda.
Il tutto facendoci anche divertire.

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B.P.R.D.: Vampire 18073149 144 Mike Mignola 1616551968 Gerardo 4 hellboy 3.93 2013 B.P.R.D.: Vampire
author: Mike Mignola
name: Gerardo
average rating: 3.93
book published: 2013
rating: 4
read at: 2017/07/19
date added: 2023/04/03
shelves: hellboy
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Il viaggiatore incantato 9722365 Il viaggiatore incantato, quasi controvoglia, a cavallo fra il 1962 e il 1963, ma � come talvolta accade � raggiungendo un risultato magistrale: il tono dell’oralità è qui presente dalla prima all’ultima frase, come se tutto il libro fosse un unico respiro. Il viaggiatore incantato è del 1873, mentre la traduzione di Landolfi apparve per la prima volta nel 1967.]]> 194 Nikolai Leskov 8845910296 Gerardo 3 3.46 1873 Il viaggiatore incantato
author: Nikolai Leskov
name: Gerardo
average rating: 3.46
book published: 1873
rating: 3
read at: 2013/10/20
date added: 2023/03/30
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Spectres de Marx 1090977 Spectre fut donc le premier nom, à l’ouverture du Manifeste du parti communiste. Dès qu’on y prête attention, on ne peut plus compter les fantômes, esprits, revenants qui peuplent le texte de Marx. Mais à compter avec eux, pourquoi ne pas interroger aujourd’hui une spectropoétique que Marx aurait laissé envahir son discours ?
Spectres de Marx commence par la critique d’un nouveau dogmatisme, c’est-à-dire d’une intolérance : “Tout le monde le sait, sachez-le, le marxisme est mort. Marx aussi, n’en doutons plus.� Un “ordre du monde� tente de stabiliser une hégémonie fragile dans l’évidence d’un “acte de décès�. Le discours maniaque qui domine alors a la forme jubilatoire et obscène que Freud attribue à une phase triomphante dans le travail du deuil. (Refrain de l’incantation : “Le cadavre se décompose en lieu sûr, qu’il ne revienne plus, vive le capital, vive le marché, survive le libéralisme économique !�)
Exorcisme et conjuration. Une dénégation tente de neutraliser la nécessité spectrale, mais aussi l’avenir d’“un� “esprit� du marxisme. “Un� “esprit� : l’hypothèse de cet essai, c’est qu’il y en a plus d’un. La responsabilité finie de l’héritier est vouée au crible. Elle réaffirme un possible et non l’autre. Comment ce discernement critique se rapporte-t-il à l’exigence hypercritique � ou plutôt déconstructive � de la responsabilité ?
Distinguant entre la justice et le droit, croisant les thèmes de l’héritage et du messianisme, Spectres de Marx est surtout le gage � ou le pari intempestif � d’une prise de position : ici, maintenant, demain. Sa portée s’inscrit, en abrégé, à l’angle de quelques intersections : 1) la conspiration des forces dans une dénégation assourdissante � la “mort de Marx� ; 2) l’espace géopolitique dans lequel résonne cette clameur ; 3) une “graphique� de la spectralité (irréductible à l’ontologie � dialectique de l’absence, de la présence ou de la puissance �, elle se mesure à cette nouvelle donne, et d’abord à ce que la télé-technoscience des “médias� ou la production du “synthétique�, du “prothétique� et du “virtuel� transforme plus vite que jamais, dans la structure du vivant ou de l’événement, comme dans la chose publique, l’espace de la représentation politique de l’État) ; 4) l’articulation d’une “spectrographie� avec la chaîne d’un discours déconstructif (sur le spectre en général, la différance, la trace, l’itérabilité, etc.) mais aussi avec ce que Marx en esquisse. Et qu’il n’en esquive pas moins : “en même temps�, “� la fois�. »]]>
267 Jacques Derrida 2718604298 Gerardo 5 letti-in-francese Jacques #Derrida non è un autore facile. Si fissa sulle minuzie, in cui inizia a intravedere numerose connessioni: il suo pensiero non è lineare, ma una #rete in cui ci si può muovere in varie direzioni, ma col rischio di perdersi. E, forse, proprio in questo risiede il suo fascino.


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4.23 1993 Spectres de Marx
author: Jacques Derrida
name: Gerardo
average rating: 4.23
book published: 1993
rating: 5
read at: 2023/01/15
date added: 2023/01/16
shelves: letti-in-francese
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Jacques #Derrida non è un autore facile. Si fissa sulle minuzie, in cui inizia a intravedere numerose connessioni: il suo pensiero non è lineare, ma una #rete in cui ci si può muovere in varie direzioni, ma col rischio di perdersi. E, forse, proprio in questo risiede il suo fascino.


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<![CDATA[Dylan Dog n. 76: Maledizione nera]]> 11167993 Forse neppure Dylan Dog può fermare la forza della sua maledizione, visto che nasce da un odio antico e nutrito dall’oppressione.]]> 98 Tiziano Sclavi Gerardo 3 dylan-dog 3.81 1993 Dylan Dog n. 76:  Maledizione nera
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 3.81
book published: 1993
rating: 3
read at: 2016/02/26
date added: 2022/07/19
shelves: dylan-dog
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Frankenstein 9669091 Frankenstein, scritto per sfida da una Mary Shelley non ancora ventenne, in tempi in cui la genetica e la clonazione erano ancora lontane anche solo dall’essere immaginate, ha conservato intatti il proprio fascino e attualità, entrando di diritto nell’immaginario collettivo.]]> 208 Mary Wollstonecraft Shelley 8817150657 Gerardo 5 4.03 1818 Frankenstein
author: Mary Wollstonecraft Shelley
name: Gerardo
average rating: 4.03
book published: 1818
rating: 5
read at:
date added: 2022/07/10
shelves:
review:

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La signora Bovary 20519526 La signora Bovary, uno dei più celebri romanzi dell'Ottocento francese, viene riproposto nella traduzione di Natalia Ginzburg (uscita per la prima volta nel 1993), che ha scelto - come sottolinea Oreste del Buono - di «far sparire se stessa in quanto autore per servire maggiormente l'autore da tradurre». Il risultato è una traduzione che ottiene lo scopo a cui, secondo Flaubert, ogni artista dovrebbe ambire: «essere nella sua opera invisibile e onnipotente, che lo si senta ovunque ma non lo si veda mai».]]> 398 Gustave Flaubert 8806177737 Gerardo 5

Storicamente il romanzo, come lo conosciamo oggi, si è diffuso e consolidato in Francia e in Inghilterra nel corso del Settecento, per poi raggiungere il suo massimo successo nel corso dell'Ottocento. L'amore, da sempre, è uno dei temi più importanti e diffusi all'interno della letteratura. L'idea che se ne aveva, in campo artistico - soprattutto dopo l'epoca romantica -, era legata a cliché in voga ancora oggi: forte passionalità, idealizzazione dell'amato, esclusività del rapporto, spirito di sacrificio estremo. A questi si aggiunge un forte spirito avventuroso, visto che spesso per poter coronare il proprio amore l'eroe doveva superare innumerevoli prove. Tale quadro delinea una visione della vita fatta di sentimenti intensi, vissuti fino all'ultima goccia.

Ma questi ideali si diffondono in un'arte che, di massima, finiva in mano a dei borghesi (soprattutto di sesso femminile), i quali erano, invece, legati a una routine piuttosto ordinaria e materiale. I loro divertimenti e le loro passioni erano fortemente costretti da questioni di etichetta e buon costume. Qualsiasi ideale sarebbe morto, in un tale contesto.

Flaubert racconta la storia di una lettrice e, attraverso di ella, la storia di ogni lettore. Anche coloro che sono avvolti dal razionale 'spirito critico', devono pur ammettere di essersi avvicinati alla letteratura per la sua capacità di trasferirci oltre l'ordinario. Per questo 'La signora Bovary' è il romanzo di un sadomasochista: la condizione del lettore è una condizione illusoria, questo sembra ripeterci a ogni pagina.

Il romanzo è costruito a due velocità: una lenta scalata seguita da una rovinosa discesa. Le ultime 80 pagine sono così intense da gettare il lettore in una sorta di delirio.

Non ci sono colpevoli, ma sono tutti personaggi irritanti, in primis la protagonista. Ognuno vive le debolezze della condizione umana e patisce per esse. Ogni tanto spunta la parola 'fatalità': questa, infine, sembra essere la causa di ogni sciagura. Ma in realtà c'entra poco il fato: ad essere colpevole è l'ideale di vita borghese. Sia ben chiaro: la vita borghese resta un ideale, anche se è legata a questioni materiali. In questo romanzo a perdere non è il mondo idealistico contro quello materialistico, ma un certo tipo di ideale contro un altro tipo di ideale, più forte perché più diffuso. Di fatto, il mondo borghese non è privo di idoli e riti ideali: il denaro è un mezzo per ottenere oggetti, eppure viene venerato come oggetto di per sé (perdendo così il suo valore di scambio e quindi tutto il suo valore). I borghesi sono sempre alla ricerca di titoli e orpelli (come la Legione d'Onore), i quali sostituiscono i vecchi e vuoti titoli nobiliari. C'è un capitolo bellissimo sull'assegnazione di veri e propri 'titoli' a persone che si sono distinte nell'attività agricola. Addirittura viene premiata, come se fosse una nobile, una vecchina che ha 'servito' (da qui si capisce il controsenso e la feroce presa in giro) per più di cinquant'anni della sua vita.

In più, l'ideale borghese ha impigrito tutti: anche coloro che sono imbevuti di ideali romantici, per questioni di opportunità, rinunciano alle passioni per una vita più tranquilla. In questo la Bovary è eroica: sarà coerente fino all'ultimo.


SPOILER

Bovary muore come Socrate, assumendo un veleno. Di fatto, ella è l'unica a prendere su di sé la responsabilità del proprio ideale: cacciata dal mondo borghese per via delle sue passioni, accetta la condanna e muore per essa. Il mondo borghese questo fa: non punisce mai apertamente - perché vigliacco, ma allontana i non conformi gettandoli ai margini, in una sorta di esilio appena abbozzato. Bovary sceglie di vivere fino in fondo la sua colpa, uccidendosi: solo così potrà affermare la realtà dei propri sentimenti. Alla sua morte compare la figura di un vecchio senza occhi: rievocando Edipo, Flaubert ci mostra quella figura che, per prima, ha accettato la colpa, seppure questa provenisse da errori commessi dopo una prima fatalità (evento subito e quindi non voluto). Bovary non è dissimile da Edipo.

Il realismo di Flaubert è questo: descrivere in maniera dettagliata la vita di tutti giorni e nel farlo mostrarne gli inganni e le illusioni: alla fine, il solito ci appare come nuovo. E per questo tremendo.

Il vero finale, però, non coincide con la morte di Bovary: di fatto il romanzo termina con il farmacista Homais che ottiene la Legione d'Onore. A vincere, infine, è il borghese abitudinario e legato al suo positivismo da quattro soldi (e la sua fede nel progresso). Poco prima di tale assegnazione, vengono mostrate le sorte della povera figlia di Bovary (ormai orfana dell'intera famiglia): la sua triste sorte assomiglia all'incipit di un romanzo di formazione tutto ottocentesco, dove regna il cliché del povero orfano che deve lottare per migliorare la propria condizione. Che sia un messaggio positivo, seppur rappresentato sotto le spoglie di una tragedia? ]]>
3.87 1856 La signora Bovary
author: Gustave Flaubert
name: Gerardo
average rating: 3.87
book published: 1856
rating: 5
read at: 2015/10/24
date added: 2022/01/14
shelves:
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Questo è un testo pubblicato nel 1857. Bisogna tenere a mente tale data, perché ci fa capire la portata della novità presente in questo romanzo.


Storicamente il romanzo, come lo conosciamo oggi, si è diffuso e consolidato in Francia e in Inghilterra nel corso del Settecento, per poi raggiungere il suo massimo successo nel corso dell'Ottocento. L'amore, da sempre, è uno dei temi più importanti e diffusi all'interno della letteratura. L'idea che se ne aveva, in campo artistico - soprattutto dopo l'epoca romantica -, era legata a cliché in voga ancora oggi: forte passionalità, idealizzazione dell'amato, esclusività del rapporto, spirito di sacrificio estremo. A questi si aggiunge un forte spirito avventuroso, visto che spesso per poter coronare il proprio amore l'eroe doveva superare innumerevoli prove. Tale quadro delinea una visione della vita fatta di sentimenti intensi, vissuti fino all'ultima goccia.

Ma questi ideali si diffondono in un'arte che, di massima, finiva in mano a dei borghesi (soprattutto di sesso femminile), i quali erano, invece, legati a una routine piuttosto ordinaria e materiale. I loro divertimenti e le loro passioni erano fortemente costretti da questioni di etichetta e buon costume. Qualsiasi ideale sarebbe morto, in un tale contesto.

Flaubert racconta la storia di una lettrice e, attraverso di ella, la storia di ogni lettore. Anche coloro che sono avvolti dal razionale 'spirito critico', devono pur ammettere di essersi avvicinati alla letteratura per la sua capacità di trasferirci oltre l'ordinario. Per questo 'La signora Bovary' è il romanzo di un sadomasochista: la condizione del lettore è una condizione illusoria, questo sembra ripeterci a ogni pagina.

Il romanzo è costruito a due velocità: una lenta scalata seguita da una rovinosa discesa. Le ultime 80 pagine sono così intense da gettare il lettore in una sorta di delirio.

Non ci sono colpevoli, ma sono tutti personaggi irritanti, in primis la protagonista. Ognuno vive le debolezze della condizione umana e patisce per esse. Ogni tanto spunta la parola 'fatalità': questa, infine, sembra essere la causa di ogni sciagura. Ma in realtà c'entra poco il fato: ad essere colpevole è l'ideale di vita borghese. Sia ben chiaro: la vita borghese resta un ideale, anche se è legata a questioni materiali. In questo romanzo a perdere non è il mondo idealistico contro quello materialistico, ma un certo tipo di ideale contro un altro tipo di ideale, più forte perché più diffuso. Di fatto, il mondo borghese non è privo di idoli e riti ideali: il denaro è un mezzo per ottenere oggetti, eppure viene venerato come oggetto di per sé (perdendo così il suo valore di scambio e quindi tutto il suo valore). I borghesi sono sempre alla ricerca di titoli e orpelli (come la Legione d'Onore), i quali sostituiscono i vecchi e vuoti titoli nobiliari. C'è un capitolo bellissimo sull'assegnazione di veri e propri 'titoli' a persone che si sono distinte nell'attività agricola. Addirittura viene premiata, come se fosse una nobile, una vecchina che ha 'servito' (da qui si capisce il controsenso e la feroce presa in giro) per più di cinquant'anni della sua vita.

In più, l'ideale borghese ha impigrito tutti: anche coloro che sono imbevuti di ideali romantici, per questioni di opportunità, rinunciano alle passioni per una vita più tranquilla. In questo la Bovary è eroica: sarà coerente fino all'ultimo.


SPOILER

Bovary muore come Socrate, assumendo un veleno. Di fatto, ella è l'unica a prendere su di sé la responsabilità del proprio ideale: cacciata dal mondo borghese per via delle sue passioni, accetta la condanna e muore per essa. Il mondo borghese questo fa: non punisce mai apertamente - perché vigliacco, ma allontana i non conformi gettandoli ai margini, in una sorta di esilio appena abbozzato. Bovary sceglie di vivere fino in fondo la sua colpa, uccidendosi: solo così potrà affermare la realtà dei propri sentimenti. Alla sua morte compare la figura di un vecchio senza occhi: rievocando Edipo, Flaubert ci mostra quella figura che, per prima, ha accettato la colpa, seppure questa provenisse da errori commessi dopo una prima fatalità (evento subito e quindi non voluto). Bovary non è dissimile da Edipo.

Il realismo di Flaubert è questo: descrivere in maniera dettagliata la vita di tutti giorni e nel farlo mostrarne gli inganni e le illusioni: alla fine, il solito ci appare come nuovo. E per questo tremendo.

Il vero finale, però, non coincide con la morte di Bovary: di fatto il romanzo termina con il farmacista Homais che ottiene la Legione d'Onore. A vincere, infine, è il borghese abitudinario e legato al suo positivismo da quattro soldi (e la sua fede nel progresso). Poco prima di tale assegnazione, vengono mostrate le sorte della povera figlia di Bovary (ormai orfana dell'intera famiglia): la sua triste sorte assomiglia all'incipit di un romanzo di formazione tutto ottocentesco, dove regna il cliché del povero orfano che deve lottare per migliorare la propria condizione. Che sia un messaggio positivo, seppur rappresentato sotto le spoglie di una tragedia?
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<![CDATA[Fables, Vol. 1: Fiabe in Esilio]]> 9710526 239 Bill Willingham 8467447486 Gerardo 5 fables, firmato 3.56 2009 Fables, Vol. 1: Fiabe in Esilio
author: Bill Willingham
name: Gerardo
average rating: 3.56
book published: 2009
rating: 5
read at:
date added: 2022/01/14
shelves: fables, firmato
review:

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Sette brevi lezioni di fisica 23355493 94 Carlo Rovelli 8845929256 Gerardo 5 fisica, firmato
Il compito di Rovelli è quello di avvicinare le persone comuni ai grandi temi della fisica novecentesca. Non ci sono formule e il tutto viene spiegato attraverso la forma narrativa.

Ovviamente, questo testo è una porta d'ingresso verso un mondo più vasto: chi crede di poter parlare della relatività grazie a questo libro si sbaglia di grosso. Ciononostante, dona degli strumenti utili per comprendere, in futuro, testi di maggiore profondità. E' un libro di un grande maestro: nel chiarire, anziché 'saziare' provoca una maggiore fame di conoscenza. ]]>
4.01 2014 Sette brevi lezioni di fisica
author: Carlo Rovelli
name: Gerardo
average rating: 4.01
book published: 2014
rating: 5
read at: 2014/12/29
date added: 2022/01/14
shelves: fisica, firmato
review:
Libro di rara chiarezza, qualità da non sottovalutare in un'epoca in cui si assiste - a volte - a forti resistenze nei confronti della scienza, a causa della sua complessità.

Il compito di Rovelli è quello di avvicinare le persone comuni ai grandi temi della fisica novecentesca. Non ci sono formule e il tutto viene spiegato attraverso la forma narrativa.

Ovviamente, questo testo è una porta d'ingresso verso un mondo più vasto: chi crede di poter parlare della relatività grazie a questo libro si sbaglia di grosso. Ciononostante, dona degli strumenti utili per comprendere, in futuro, testi di maggiore profondità. E' un libro di un grande maestro: nel chiarire, anziché 'saziare' provoca una maggiore fame di conoscenza.
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The Art of Alex Ross 29773492 0 Alex Ross 889191600 Gerardo 2 dc-comics
Sono tre storie, incentrate sui tre massimi personaggi DC: Wonder Woman, Batman, Superman. Sono dei lunghi monologhi interiori dei tre personaggi, cosa che rende la lettura piuttosto pesante, visto il carattere prevalentemente dialogico del mezzo fumettistico (e Dini non è in grado di sostenere in maniera interessante dei monologhi così lunghi).

Il tema non sarebbe male, ma viene portato avanti in maniera un po' semplicistica: i supereroi riflettono sul loro desiderio di fare del bene, accorgendosi, però, che aiutare a tutti i costi, a volte, può risultare cosa sgradita. Ogni eroe che aiuta, infatti, impone all'aiutato una visione del mondo e della giustizia. Sottilmente, sembra dire che esiste un carattere 'violento' alla base dell'aiuto dei supereroi: con i loro poteri, impongono un cambiamento che loro considerano migliore, senza però aver interpellato coloro che devono ricevere l'aiuto. Ma la critica a un pietismo superficiale da Occidente che si considera 'il migliore dei mondi possibili', sfocia in un'ulteriore pietismo che solo apparentemente sembra includere anche l'altro, ma che in realtà è solo una visione Occidentale più consapevole, che continua a non immischiarsi col pensiero altrui. ]]>
3.50 2003 The Art of Alex Ross
author: Alex Ross
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 2003
rating: 2
read at: 2016/05/15
date added: 2021/12/06
shelves: dc-comics
review:
Vale la pena solo per il grosso formato che permette di apprezzare le tavolo di Alex Ross, veri e propri quadri iperrealistici con tema supereroistico.

Sono tre storie, incentrate sui tre massimi personaggi DC: Wonder Woman, Batman, Superman. Sono dei lunghi monologhi interiori dei tre personaggi, cosa che rende la lettura piuttosto pesante, visto il carattere prevalentemente dialogico del mezzo fumettistico (e Dini non è in grado di sostenere in maniera interessante dei monologhi così lunghi).

Il tema non sarebbe male, ma viene portato avanti in maniera un po' semplicistica: i supereroi riflettono sul loro desiderio di fare del bene, accorgendosi, però, che aiutare a tutti i costi, a volte, può risultare cosa sgradita. Ogni eroe che aiuta, infatti, impone all'aiutato una visione del mondo e della giustizia. Sottilmente, sembra dire che esiste un carattere 'violento' alla base dell'aiuto dei supereroi: con i loro poteri, impongono un cambiamento che loro considerano migliore, senza però aver interpellato coloro che devono ricevere l'aiuto. Ma la critica a un pietismo superficiale da Occidente che si considera 'il migliore dei mondi possibili', sfocia in un'ulteriore pietismo che solo apparentemente sembra includere anche l'altro, ma che in realtà è solo una visione Occidentale più consapevole, che continua a non immischiarsi col pensiero altrui.
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<![CDATA[Dylan Dog Super Book n. 5: Orrore nero]]> 16166364 132 Tiziano Sclavi Gerardo 4 dylan-dog 4.25 1989 Dylan Dog Super Book n. 5: Orrore nero
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 4.25
book published: 1989
rating: 4
read at: 2016/08/25
date added: 2021/11/23
shelves: dylan-dog
review:

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Sandman Omnibus 08: Universo 21402890 324 Neil Gaiman 8868730359 Gerardo 3 sandman
Notti Eterne è un testo piacevole, ma alcune storie sono davvero sottotono (come quella su Distruzione o su Destino). In realtà, si vede che le storie siano stato soltanto il pretesto per permettere a degli artisti spettacolari di realizzare delle tavole magnifiche.

La seconda parte, Cacciatori di Sogni, è una favola accompagnata da delle tavole molto raffinate. E' una storia molto tenera, dal sapore tragico, che mescola atmosfere nipponiche e gotiche. Il risultato è un mondo malinconico, in cui ognuno ne esce sconfitto. Solo Sogno trionfa, in quanto raccoglitore di storie: non importa se a vincere sia il bene o il male, l'amore o l'odio, l'importante è che ci sia una storia da raccontare. ]]>
4.46 2014 Sandman Omnibus 08: Universo
author: Neil Gaiman
name: Gerardo
average rating: 4.46
book published: 2014
rating: 3
read at: 2016/06/25
date added: 2021/11/01
shelves: sandman
review:
Sandman, con il suo immaginario, permette ai disegnatori di realizzare della tavole mozzafiato. Questo volume raccoglie i disegni più belli mai realizzati su Sandman (ovviamente, prima di Sandman Ouverture: credo che Williams III sia imbattibile).

Notti Eterne è un testo piacevole, ma alcune storie sono davvero sottotono (come quella su Distruzione o su Destino). In realtà, si vede che le storie siano stato soltanto il pretesto per permettere a degli artisti spettacolari di realizzare delle tavole magnifiche.

La seconda parte, Cacciatori di Sogni, è una favola accompagnata da delle tavole molto raffinate. E' una storia molto tenera, dal sapore tragico, che mescola atmosfere nipponiche e gotiche. Il risultato è un mondo malinconico, in cui ognuno ne esce sconfitto. Solo Sogno trionfa, in quanto raccoglitore di storie: non importa se a vincere sia il bene o il male, l'amore o l'odio, l'importante è che ci sia una storia da raccontare.
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<![CDATA[Hellboy: Storie dell'insolito. L'integrale (Weird Tales)]]> 28425347 308 Mike Mignola 8877594403 Gerardo 4 hellboy 4.00 2014 Hellboy: Storie dell'insolito. L'integrale (Weird Tales)
author: Mike Mignola
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 2014
rating: 4
read at:
date added: 2021/10/27
shelves: hellboy
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<![CDATA[Perciò veniamo bene nelle fotografie]]> 13529746 ***

Questo eBook è ottimizzato per la fruizione su tablet; se ne sconsiglia pertanto la lettura sui dispositivi eReader.]]>
256 Francesco Targhetta 8876382666 Gerardo 5 3.97 2012 Perciò veniamo bene nelle fotografie
author: Francesco Targhetta
name: Gerardo
average rating: 3.97
book published: 2012
rating: 5
read at:
date added: 2021/10/25
shelves:
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<![CDATA[Dylan Dog Super Book n. 1: Il club dell'orrore]]> 12152429 132 Tiziano Sclavi Gerardo 4 dylan-dog 4.29 1987 Dylan Dog Super Book n. 1: Il club dell'orrore
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 4.29
book published: 1987
rating: 4
read at: 2016/05/20
date added: 2021/10/20
shelves: dylan-dog
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<![CDATA[Dylan Dog Super Book n. 8: Mefistofele]]> 16166947 132 Tiziano Sclavi Gerardo 5 dylan-dog 4.57 1990 Dylan Dog Super Book n. 8: Mefistofele
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 4.57
book published: 1990
rating: 5
read at: 2017/08/09
date added: 2021/10/20
shelves: dylan-dog
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<![CDATA[Dylan Dog Super Book n. 2: Gli orrori di Altroquando]]> 16166220 132 Tiziano Sclavi Gerardo 3 dylan-dog 4.37 1988 Dylan Dog Super Book n. 2: Gli orrori di Altroquando
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 4.37
book published: 1988
rating: 3
read at: 2016/05/22
date added: 2021/10/20
shelves: dylan-dog
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<![CDATA[Portando Clausewitz all'estremo]]> 9694956 313 René Girard 884592307X Gerardo 3
Ma Girard afferma che tutto ciò viene da lontano, esattamente dalla rivalità Francia-Germania e dalle guerra napoleoniche. Clausewitz non è nient'altro che il teorico della violenza mimetica: più si crede che il nemico sia forte, più si cerca di potenziare il proprio armamento. Paradossalmente, è con la Rivoluzione francese che nasce la coscrizione obbligatoria, mentre sotto il dispotismo arruolarsi era volontario. La coscrizione nasce da questo sentimento di difesa dall'altro, visto sempre come nemico.

Di fatto, è l'assediato che vuole la guerra, poiché colui che attacca vorrebbe conquistare senza dover danneggiare ciò che viene conquistato. E' il gesto di resistenza a scatenare la violenza e la distruzione.

L'assenza di ogni escatologia, la perdita del Regno di Dio impedisce all'uomo di credere in un aldilà che rende vana qualsiasi conquista terrena: da ciò l'estremizzazione della violenza, che si concentra sugli elementi materiali perché non riesce a guardare oltre. ]]>
3.83 2007 Portando Clausewitz all'estremo
author: René Girard
name: Gerardo
average rating: 3.83
book published: 2007
rating: 3
read at: 2018/02/02
date added: 2021/09/28
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Un testo che si dilunga parecchio per dire una cosa molto semplice, ma interessante: nel momento in cui l'Occidente ha perso la sua visione escatologica, la violenza mimetica non può arrestarsi e quindi si tende all'estremo. La Guerra Fredda ne è un esempio, in cui i due schieramenti hanno iniziato a copiarsi il desiderio di annientamento dell'altro.

Ma Girard afferma che tutto ciò viene da lontano, esattamente dalla rivalità Francia-Germania e dalle guerra napoleoniche. Clausewitz non è nient'altro che il teorico della violenza mimetica: più si crede che il nemico sia forte, più si cerca di potenziare il proprio armamento. Paradossalmente, è con la Rivoluzione francese che nasce la coscrizione obbligatoria, mentre sotto il dispotismo arruolarsi era volontario. La coscrizione nasce da questo sentimento di difesa dall'altro, visto sempre come nemico.

Di fatto, è l'assediato che vuole la guerra, poiché colui che attacca vorrebbe conquistare senza dover danneggiare ciò che viene conquistato. E' il gesto di resistenza a scatenare la violenza e la distruzione.

L'assenza di ogni escatologia, la perdita del Regno di Dio impedisce all'uomo di credere in un aldilà che rende vana qualsiasi conquista terrena: da ciò l'estremizzazione della violenza, che si concentra sugli elementi materiali perché non riesce a guardare oltre.
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L'editore 9669045 134 Nanni Balestrini 8888738894 Gerardo 5 4.10 1989 L'editore
author: Nanni Balestrini
name: Gerardo
average rating: 4.10
book published: 1989
rating: 5
read at:
date added: 2021/07/18
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Paulus 51237612 112 Tommaso Mastrandrea 8894818381 Gerardo 5
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4.50 1987 Paulus
author: Tommaso Mastrandrea
name: Gerardo
average rating: 4.50
book published: 1987
rating: 5
read at: 2021/05/15
date added: 2021/05/15
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Paulus è un fumetto, sceneggiato da Tommaso Mastrandrea e disegnato da Gianni De Luca, pubblicato su «Il Giornalino» a puntate, dal n. 4 del 28 gennaio 1987 al n. 16 del 22 aprile 1987. Nonostante la natura seriale della prima pubblicazione, Gianni Brunoro ha affermato che Paulus nasce come «racconto singolo»1 e pertanto può essere analizzato come un’opera unitaria. Oggi, grazie alla riedizione del 2020 della NPE, è possibile leggere il fumetto di Mastrandrea e De Luca in un volume unico, che ripristina il vero spirito dell’opera.


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Lettere dal carcere 11038651
Dalla prefazione di Luciano Canfora]]>
273 Antonio Gramsci Gerardo 3 4.00 1947 Lettere dal carcere
author: Antonio Gramsci
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 1947
rating: 3
read at:
date added: 2021/03/23
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<![CDATA[Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità]]> 13519210
Dal naufragio quasi completo della vastissima produzione di Epicuro si sono salvate, tra i pochi altri scritti, tre Lettere. Indirizzate ad altrettanti amici ma in realtà destinate alla diffusione più ampia possibile, le Lettere contengono una sintesi chiara ed essenziale di determinati aspetti del pensiero del filosofo.
Dalla costituzione fisica dell'universo come aggregazione di atomi sempre in movimento, all'astronomia, all'etica, Epicuro è interessato a ogni campo del sapere perchè solo la conoscenza della verità in tutti i suoi aspetti può aiutare l'uomo a vivere privo di paure infondate e di desideri ingannevoli e tormentosi.]]>
134 Epicurus Gerardo 4 3.68 Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità
author: Epicurus
name: Gerardo
average rating: 3.68
book published:
rating: 4
read at:
date added: 2021/03/08
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<![CDATA[Paesaggio con rovine: Irpinia: un terremoto infinito (Italian Edition)]]> 56029403 231 Generoso Picone 8835705797 Gerardo 5 Il terremoto si impone. Si inscrive sui corpi e sulle menti...

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4.67 Paesaggio con rovine: Irpinia: un terremoto infinito (Italian Edition)
author: Generoso Picone
name: Gerardo
average rating: 4.67
book published:
rating: 5
read at:
date added: 2021/01/21
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40 anni fa, la sera del 23 Novembre 1980, alle 19.34, l’Irpinia è stata spezzata dal terremoto più disastroso della storia repubblicana. Uno squarcio che provocò quasi tremila morti e gettò un’intera area del Mezzogiorno nel caos. Interi paesini furono spazzati via e la storia di un territorio si sbriciolò in cumoli di rovine in cui non era più facile riconoscersi. Se l’identità di un luogo trae linfa vitale anche dai suoi miti, si può dire che i racconti del terremoto divennero una strana chimera, in cui Apocalisse e Origine si mescolarono come quando dell’olio scola in una pentola piena d’acqua.
Il terremoto si impone. Si inscrive sui corpi e sulle menti...


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<![CDATA[Forme di storia: Dalla realtà alla narrazione]]> 22019801 224 Hayden White 8843039709 Gerardo 4 storia 3.50 Forme di storia: Dalla realtà alla narrazione
author: Hayden White
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published:
rating: 4
read at: 2014/05/01
date added: 2020/11/04
shelves: storia
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<![CDATA[Superman: Le storie di Alan Moore (Superman di Alan Moore Absolute)]]> 13451072 128 Alan Moore 8467452714 Gerardo 4 dc-comics 4.32 1986 Superman: Le storie di Alan Moore (Superman di Alan Moore Absolute)
author: Alan Moore
name: Gerardo
average rating: 4.32
book published: 1986
rating: 4
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date added: 2020/09/09
shelves: dc-comics
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Univers de la fiction 38113514 Univers de la fiction


Les auteurs de fiction exigent de leurs lecteurs qu'ils pénètrent dans des espaces étranges, dans le monde d'Antigone, de Don Quichotte ou de Sherlock Holmes. Ces univers factices évoquent � plus ou moins � le monde réel, mais ils s'en éloignent aussi par bien des aspects. Pourquoi et comment la fiction continue-t-elle cependant de nous attirer et de nous parler ?


Thomas Pavel entreprend ici, dans un style plein de saveur et d'humour, de définir le mode d'existence des êtres imaginaires et de dégager la fonction culturelle des œuvres de fiction.


L'institution de la fiction ne cesse de changer au cours du temps sous l'effet d'une économie de l'imaginaire : selon les circonstances, un même territoire � un même texte � peut passer de la vérité à la fiction, et réciproquement, en endossant des fonctions hétéroclites. L'histoire de la culture, et de nos croyances, est faite de ces incessantes fluctuations.


Thomas Pavel


Universitaire américain d'origine roumaine, spécialiste de la littérature française, il est notamment l'auteur de La Pensée du roman (Gallimard, 2003) et Comment écouter la littérature ? (Fayard, 2006).

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288 Thomas G. Pavel 2757864149 Gerardo 0 5.00 1986 Univers de la fiction
author: Thomas G. Pavel
name: Gerardo
average rating: 5.00
book published: 1986
rating: 0
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date added: 2020/08/03
shelves: currently-reading, letti-in-francese, critica-letteraria
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Scritti corsari 9695739 255 Pier Paolo Pasolini 8811697050 Gerardo 4
Pasolini individua negli anni Settanta una mutazione antropologica che sta cambiando il volto degli italiani. Osserva un passaggio da una cultura contadina a una consumistica.

Pasolini prova nostalgia per un mondo contadino fortemente legato al concetto di sacro, ma di una sacralità ctonia, dionisiaca, di sentimenti vissuti con grande passione. Un mondo rituale, senza nevrosi, che faceva a meno di orpelli e cose inutili. Al contrario, gli anni Settanta, attraverso la televisione, introducono il mondo dei consumi: una dittatura subdola, dove gli individui sono costretti a consumare non da imposizione poliziesche, ma perché subiscono costantemente il bombardamento mediatico delle pubblicità.

Di fatto, Pasolini parla di tre dittature: quella fascista, imposta dall'esterno, ma vissuta intimamente solo da alcuni. Quella democristiana, in cui la democrazia è solo illusoria, poiché si impone una morale di stampo petresco. Infine, quella dei consumi, la più subdola, che condiziona le pratiche quotidiane degli individui.

Tutto ciò spiega la contrarietà di Pasolini verso l'aborto: egli lo identifica in un mezzo per rendere l'amore un mero atto di consumo. Tuttavia, Pasolini non sembra essere contrario all'aborto in quanto diritto, ma all'aspetto trionfalistico della propaganda pro-aborto: in sostanza, Pasolini è contrario a una visione della sessualità completamente deresponsabilizzata nei confronti della vita.

Interessante la riflessione su sviluppo e progresso: con "sviluppo" si intende l'avanzamento tecnico-economico, mentre con "progresso" quello sociale. Il mondo dei consumi sembra preoccuparsi solo del primo: la tecnologia, quindi, diventa l'ennesimo strumento di sfruttamento, se non accompagnata dalle lotte civili. Pertanto, invita la sinistra a occuparsi del progresso (tuttavia, Pasolini non è un luddista: è consapevole che il progresso può avverarsi solo se c'è anche un avanzamento di tipo materiale. E' lo sviluppo senza progresso a preoccuparlo).

Un altro elemento di interessa è la riflessione sui giovani: Pasolini parla di un'omologazione dei costumi che porta i giovani a essere tutti uguali, non importa a quale classe appartengono. Non ci sono più differenze sul piano dei segni corporei tra borghesi e proletari, tra fascisti e comunisti: tutti i giovani partecipano alla stessa rivoluzione dei consumi. ]]>
4.09 1975 Scritti corsari
author: Pier Paolo Pasolini
name: Gerardo
average rating: 4.09
book published: 1975
rating: 4
read at: 2020/06/13
date added: 2020/06/13
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Un testo molto interessante per capire gli anni Settanta italiani. Il punto di vista di Pasolini è personale, ma portato avanti con estreme coerenza. Lo si apprezza, anche quando ci si trova in disaccordo con lui.

Pasolini individua negli anni Settanta una mutazione antropologica che sta cambiando il volto degli italiani. Osserva un passaggio da una cultura contadina a una consumistica.

Pasolini prova nostalgia per un mondo contadino fortemente legato al concetto di sacro, ma di una sacralità ctonia, dionisiaca, di sentimenti vissuti con grande passione. Un mondo rituale, senza nevrosi, che faceva a meno di orpelli e cose inutili. Al contrario, gli anni Settanta, attraverso la televisione, introducono il mondo dei consumi: una dittatura subdola, dove gli individui sono costretti a consumare non da imposizione poliziesche, ma perché subiscono costantemente il bombardamento mediatico delle pubblicità.

Di fatto, Pasolini parla di tre dittature: quella fascista, imposta dall'esterno, ma vissuta intimamente solo da alcuni. Quella democristiana, in cui la democrazia è solo illusoria, poiché si impone una morale di stampo petresco. Infine, quella dei consumi, la più subdola, che condiziona le pratiche quotidiane degli individui.

Tutto ciò spiega la contrarietà di Pasolini verso l'aborto: egli lo identifica in un mezzo per rendere l'amore un mero atto di consumo. Tuttavia, Pasolini non sembra essere contrario all'aborto in quanto diritto, ma all'aspetto trionfalistico della propaganda pro-aborto: in sostanza, Pasolini è contrario a una visione della sessualità completamente deresponsabilizzata nei confronti della vita.

Interessante la riflessione su sviluppo e progresso: con "sviluppo" si intende l'avanzamento tecnico-economico, mentre con "progresso" quello sociale. Il mondo dei consumi sembra preoccuparsi solo del primo: la tecnologia, quindi, diventa l'ennesimo strumento di sfruttamento, se non accompagnata dalle lotte civili. Pertanto, invita la sinistra a occuparsi del progresso (tuttavia, Pasolini non è un luddista: è consapevole che il progresso può avverarsi solo se c'è anche un avanzamento di tipo materiale. E' lo sviluppo senza progresso a preoccuparlo).

Un altro elemento di interessa è la riflessione sui giovani: Pasolini parla di un'omologazione dei costumi che porta i giovani a essere tutti uguali, non importa a quale classe appartengono. Non ci sono più differenze sul piano dei segni corporei tra borghesi e proletari, tra fascisti e comunisti: tutti i giovani partecipano alla stessa rivoluzione dei consumi.
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Historiae 42178899 104 Antonella Anedda 8858429354 Gerardo 5 poesia 4.05 2018 Historiae
author: Antonella Anedda
name: Gerardo
average rating: 4.05
book published: 2018
rating: 5
read at: 2020/06/13
date added: 2020/06/13
shelves: poesia
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Amianto: Una storia operaia 22067375 L’autore del libro è il figlio di Renato. Vive la sua infanzia tra il calcio di strada davanti all’Ilva dimenticata di Follonica e le risse sull’Aurelia, per poi passare dalle certezze del lavoro manuale del padre alla precarietà dei lavori cognitivi. Ricostruisce la storia lavorativa di Renato lottando in tribunale per il riconoscimento dell’amianto come causa della sua morte. E scopre di esser stato concepito nel luogo simbolo delle morti per la polvere bianca: Casale Monferrato.
Una storia terribile, raccontata mescolando ricordi e documenti, misurando brillantemente le emozioni, con una voce narrativa vivissima, arricchita da divertenti espressioni dialettali. Riuscitissimo esperimento di “oggetto narrativo non identificato� è il primo volume di una trilogia working class in corso d’opera.
Questa nuova edizione, con un capitolo aggiuntivo, si chiude con un appassionato dialogo a tre tra l’autore, Wu Ming 1 e Girolamo De Michele, precari della conoscenza accomunati dall’essere “figli della classe operaia�.]]>
188 Alberto Prunetti 8898841027 Gerardo 4
Eppure, c’� chi trasforma il proprio dolore di (co)protagonista di queste storie in un senso di responsabilità nei confronti degli altri: come si può rispettare il lettore e allo stesso tempo il proprio dolore?

Questo è ciò che ha tentanto di fare Alberto Prunetti con Amianto. Una storia operaia, testo che sin dal titolo mostra delle difficoltà narrative non indifferenti. Come parlare della tossicità, soprattutto di una tossicità così lenta? Come si può parlare della malattia, senza scadere in un mero spettacolo dell’orrore? Ma soprattutto: come si costruisce una storia operaia?

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4.24 2012 Amianto: Una storia operaia
author: Alberto Prunetti
name: Gerardo
average rating: 4.24
book published: 2012
rating: 4
read at: 2018/08/27
date added: 2020/05/08
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Ci sono parti del nostro reale che hanno la necessità di trasfigurarsi per entrare negli occhi dei molti. Ci sono storie che sono il contrario di quello che vorremmo sentire, ci sono storie che anziché farci immergere nella fantasia ci riconducono tra i problemi più urgenti della nostra società. Queste storie sono importanti e allo stesso tempo fanno paura. Allontanano.

Eppure, c’� chi trasforma il proprio dolore di (co)protagonista di queste storie in un senso di responsabilità nei confronti degli altri: come si può rispettare il lettore e allo stesso tempo il proprio dolore?

Questo è ciò che ha tentanto di fare Alberto Prunetti con Amianto. Una storia operaia, testo che sin dal titolo mostra delle difficoltà narrative non indifferenti. Come parlare della tossicità, soprattutto di una tossicità così lenta? Come si può parlare della malattia, senza scadere in un mero spettacolo dell’orrore? Ma soprattutto: come si costruisce una storia operaia?

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<![CDATA[Gruppo 63. Il romanzo sperimentale. Col senno di poi]]> 53336451 435 Nanni Balestrini 8898038224 Gerardo 4 critica-letteraria
Si individuarono alcuni assi portanti della sperimentazione:

- l'epifania: la ricerca di momenti descrittivi in cui far convergere un'idea, qualcosa che possa colpire il lettore;

- "normalizzazione", cioè l'interesse nei confronti della quotidianità al limite del banale, come fonte di epifanie, ma anche come campo da esplorare di nuovo attraverso effetti di straniamento;

- un allontanamento dal concetto di trama, privilegiando strutture che mettessero in crisi il concetto di azione stessa;

- un linguaggio che si distacca da quello comune, fino a forme estremamente personali di espressione.

La prima parte del testo, è la trascrizione degli interventi dell'epoca, unite ad alcune aggiunte di intellettuali non presenti a quelle giornate.

La seconda parte è un ritorno a quei giorni, dopo cinquant'anni. Purtroppo, l'entusiasmo si è smorzato: quelle esperienze non hanno condotto la letteratura italiana dove si sperava. Quei testi sono rimasti di nicchia e oggi il mercato editoriale sembra aver preferito altre forme. Ma se le parole di quei giovani ormai cresciuti sono piuttosto importanti per capire l'importanza che ancora oggi ricoprono le esperienze degli anni Sessanta, nonostante i numerosi insuccessi, la parte finale, composta da interventi di nuovi critici, molto spesso di perde in una lagna sui tempi bui di oggi. Sono pochi gli interventi critici davvero utili: in comune hanno una profonda conoscenza dei testi sperimentali di quegli anni, tant'è da permetter loro di individuare in maniera chiara ciò che è rimasto di quelle esperienze, nonostante tutto.

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4.00 Gruppo 63. Il romanzo sperimentale. Col senno di poi
author: Nanni Balestrini
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published:
rating: 4
read at: 2020/05/05
date added: 2020/05/05
shelves: critica-letteraria
review:
Importante documento di una stagione letteraria ormai passata. Negli anni Sessanta, alcuni dei più grandi intellettuali di quegli anni, si incontrarono a Palermo per riflettere sulle possibilità del romanzo. Proponendo un nuovo canone letterario, che guardava alle esperienze di Gadda, Joyce, Proust, un gruppo di scrittori iniziò a riflettere su come scardinare le strutture del romanzo "classico".

Si individuarono alcuni assi portanti della sperimentazione:

- l'epifania: la ricerca di momenti descrittivi in cui far convergere un'idea, qualcosa che possa colpire il lettore;

- "normalizzazione", cioè l'interesse nei confronti della quotidianità al limite del banale, come fonte di epifanie, ma anche come campo da esplorare di nuovo attraverso effetti di straniamento;

- un allontanamento dal concetto di trama, privilegiando strutture che mettessero in crisi il concetto di azione stessa;

- un linguaggio che si distacca da quello comune, fino a forme estremamente personali di espressione.

La prima parte del testo, è la trascrizione degli interventi dell'epoca, unite ad alcune aggiunte di intellettuali non presenti a quelle giornate.

La seconda parte è un ritorno a quei giorni, dopo cinquant'anni. Purtroppo, l'entusiasmo si è smorzato: quelle esperienze non hanno condotto la letteratura italiana dove si sperava. Quei testi sono rimasti di nicchia e oggi il mercato editoriale sembra aver preferito altre forme. Ma se le parole di quei giovani ormai cresciuti sono piuttosto importanti per capire l'importanza che ancora oggi ricoprono le esperienze degli anni Sessanta, nonostante i numerosi insuccessi, la parte finale, composta da interventi di nuovi critici, molto spesso di perde in una lagna sui tempi bui di oggi. Sono pochi gli interventi critici davvero utili: in comune hanno una profonda conoscenza dei testi sperimentali di quegli anni, tant'è da permetter loro di individuare in maniera chiara ciò che è rimasto di quelle esperienze, nonostante tutto.


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<![CDATA[L'orda d'oro 1968-1977: La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale]]> 28512392 704 Nanni Balestrini 8807886766 Gerardo 4 storia
I due autori cercano di mostrare l'importanza di un decennio che in maniera troppo semplicistica viene descritto come epoca di pura violenza. C'è stato dell'oro oltre al piombo. Chi cerca riflessioni sul terrorismo resterà deluso.

I due autori ricostruiscono le idee dietro ai numerosi movimenti che si sono succeduta dal 68 al 77: cercano di mostrare il profondo legame tra le varie teorie marxiste in voga in quegli anni e le pratiche dei movimenti. Infatti, quegli anni non furono solo una critica alla società, ma anche a una certa visione del marxismo: si è trattato di un vero e proprio ripensamento degli strumenti teorici della sinistra. Inoltre, si cerca di mostrare come il movimento studentesco fosse profondamente legato a quello operaio.

Nella prima parte si ricostruisce l'ambiente sociale e culturale degli anni 50-60, soprattutto in ambiente operaio. Queste informazioni rendono chiari gli eventi del 68, visti come il punto più alto di un percorso iniziato ben prima. Nel 68 lo studente si riconosce proletario: si fa indottrinare dall'Università al fine di diventare un efficiente capitale umano pronto per il mondo del lavoro. Per tale motivo, gli studenti e gli operai iniziano a lottare insieme, nonostante alcune divergenze. Il 68 italiano crede fortemente nella possibilità di avviare un processo rivoluzionario capace di sovvertire il sistema capitalistico in favore di uno utopico di stampo comunista. L'eredità della Resistenza pone questi giovani e questi operai all'interno di un discorso di lotta contro ogni forma di sfruttamento. Le derive di questo pensiero porteranno al terrorismo.


Nel 77 si lotta soprattutto contro il concetto di lavoro stesso: l'operaio cerca di svincolarsi dal lavoro, prima considerato come elemento della sua identità. L'operaio lavora perché deve sopravvivere, ma rivendica ciò che si trova oltre al lavoro come suo vero fondamento della propria identità. Grazie al femminismo, si intensificano le riflessioni sulla soggettività, sulla libertà personale, sul corpo e sul sesso. L'individuo cerca di abbandonare le catene sociali imposte dal potere in favore di una maggiore consapevolezza ed espressione di sé. Per tale motivo, il 77 sarà anche un momento di grande fervore culturale.

In tutto questo, lo stato e i vecchi partiti ricoprono il ruolo di forze restauratrici che cercano in tutti i modi di demonizzare queste esperienze. Non solo attraverso la strategia della tensione, ma anche attraverso un uso massiccio della forze di polizia e dei mass media.

Il testo è dichiaratamente di parte, e rivendicato come tale. Tuttavia, in questo risiede il suo interesse: nella sincera adesione degli autori alle lotte di quegli anni, si intravede non solo una teoria, ma un'umanità concreta che ha cercato, nel bene o nel male, di realizzare i propri sogni. E in questa sincerità si intravedono anche le storture di quel sistema, le sue falle, le sue debolezze.

Il testo si conclude con delle riflessioni sugli anni 80: queste esperienze non sono state capaci di darsi una strategia, il che ha prodotto una sorta di sbandamento della base. Lo stato, con la sua continua lotta ai movimenti, ha infine eroso quella vitalità.

Un testo importante, nonostante molti passaggi ridondanti o dove ci si perde in elenchi di movimenti e riviste.

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4.00 1988 L'orda d'oro 1968-1977: La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale
author: Nanni Balestrini
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 1988
rating: 4
read at: 2020/05/01
date added: 2020/05/01
shelves: storia
review:
Il testo è composto in questo modo: c'è una struttura portante tenuta in piedi dai due autori e una serie di saggi, di vari autori, che si focalizzano su vari aspetti più particolari. Questo rende altalenante la lettura: ci sono saggi estremamente intelligenti, altri molto pedanti.

I due autori cercano di mostrare l'importanza di un decennio che in maniera troppo semplicistica viene descritto come epoca di pura violenza. C'è stato dell'oro oltre al piombo. Chi cerca riflessioni sul terrorismo resterà deluso.

I due autori ricostruiscono le idee dietro ai numerosi movimenti che si sono succeduta dal 68 al 77: cercano di mostrare il profondo legame tra le varie teorie marxiste in voga in quegli anni e le pratiche dei movimenti. Infatti, quegli anni non furono solo una critica alla società, ma anche a una certa visione del marxismo: si è trattato di un vero e proprio ripensamento degli strumenti teorici della sinistra. Inoltre, si cerca di mostrare come il movimento studentesco fosse profondamente legato a quello operaio.

Nella prima parte si ricostruisce l'ambiente sociale e culturale degli anni 50-60, soprattutto in ambiente operaio. Queste informazioni rendono chiari gli eventi del 68, visti come il punto più alto di un percorso iniziato ben prima. Nel 68 lo studente si riconosce proletario: si fa indottrinare dall'Università al fine di diventare un efficiente capitale umano pronto per il mondo del lavoro. Per tale motivo, gli studenti e gli operai iniziano a lottare insieme, nonostante alcune divergenze. Il 68 italiano crede fortemente nella possibilità di avviare un processo rivoluzionario capace di sovvertire il sistema capitalistico in favore di uno utopico di stampo comunista. L'eredità della Resistenza pone questi giovani e questi operai all'interno di un discorso di lotta contro ogni forma di sfruttamento. Le derive di questo pensiero porteranno al terrorismo.


Nel 77 si lotta soprattutto contro il concetto di lavoro stesso: l'operaio cerca di svincolarsi dal lavoro, prima considerato come elemento della sua identità. L'operaio lavora perché deve sopravvivere, ma rivendica ciò che si trova oltre al lavoro come suo vero fondamento della propria identità. Grazie al femminismo, si intensificano le riflessioni sulla soggettività, sulla libertà personale, sul corpo e sul sesso. L'individuo cerca di abbandonare le catene sociali imposte dal potere in favore di una maggiore consapevolezza ed espressione di sé. Per tale motivo, il 77 sarà anche un momento di grande fervore culturale.

In tutto questo, lo stato e i vecchi partiti ricoprono il ruolo di forze restauratrici che cercano in tutti i modi di demonizzare queste esperienze. Non solo attraverso la strategia della tensione, ma anche attraverso un uso massiccio della forze di polizia e dei mass media.

Il testo è dichiaratamente di parte, e rivendicato come tale. Tuttavia, in questo risiede il suo interesse: nella sincera adesione degli autori alle lotte di quegli anni, si intravede non solo una teoria, ma un'umanità concreta che ha cercato, nel bene o nel male, di realizzare i propri sogni. E in questa sincerità si intravedono anche le storture di quel sistema, le sue falle, le sue debolezze.

Il testo si conclude con delle riflessioni sugli anni 80: queste esperienze non sono state capaci di darsi una strategia, il che ha prodotto una sorta di sbandamento della base. Lo stato, con la sua continua lotta ai movimenti, ha infine eroso quella vitalità.

Un testo importante, nonostante molti passaggi ridondanti o dove ci si perde in elenchi di movimenti e riviste.


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Sgobbo 36383599 106 Giosuè Calaciura 888490143X Gerardo 3
Il testo è senza trama e ruota intorno alla voce del narratore, una donna africana impegnata nella prostituzione da strada, un mondo sudicio e povero. La ripetitività della vita da strada viene puntellata da eventi tragici, che però non riescono a creare intreccio e si limitano a essere epifanie di dolore, in cui il lettore si immedesima nell'impossibilità ad agire della voce narrante e di tutte le altre donne. Solo nel finale, attraverso l'inganno, la narratrice otterrà un'importante vendetta: ma nulla, non cambia nulla, tutto resta come prima e il gesto diventa mera cronaca, senza nessuna evoluzione.

Una prosa poetica, che non imita nessun linguaggio reale e che eppure con la realtà fa i conti, mostrandone il lato glaciale, in cui tutto si mostra come macchie di disperazione senza via di uscita, senza sbocchi narrativi, senza alcuna possibilità di creare una storia, ma solo scene slegate e senza direzione. Sensi puntuali, che non portano da nessuna parte.

Un romanzo che non produce nessuna catarsi e che lascia il lettore da solo, nella sua impossibilità nel modificare le cose. Un romanzo crudele sia verso i suoi personaggi, sia verso il proprio pubblico.

Per quanto ne apprezzi lo stile, davvero alto, e l'intelligenza, l'assenza di una trama lo rende pesante. Per chi vuole fare un'esperienza estetica di qualità che non impegni troppo tempo, vista l'esiguità del testo. ]]>
3.50 2002 Sgobbo
author: Giosuè Calaciura
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 2002
rating: 3
read at: 2017/10/27
date added: 2020/04/18
shelves:
review:
Calaciura crea una scrittura capace di mostrare la crudezza del mondo della prostituzione, senza scadere in un volgare di maniera, da film americano d'azione. E' una lingua espressionistica, letteraria, che non cerca di imitare quella reale, ma che comunque guarda al linguaggio basso con interesse, riprendendo elementi del dialetto siciliano per donare maggiore forza alle rappresentazioni.

Il testo è senza trama e ruota intorno alla voce del narratore, una donna africana impegnata nella prostituzione da strada, un mondo sudicio e povero. La ripetitività della vita da strada viene puntellata da eventi tragici, che però non riescono a creare intreccio e si limitano a essere epifanie di dolore, in cui il lettore si immedesima nell'impossibilità ad agire della voce narrante e di tutte le altre donne. Solo nel finale, attraverso l'inganno, la narratrice otterrà un'importante vendetta: ma nulla, non cambia nulla, tutto resta come prima e il gesto diventa mera cronaca, senza nessuna evoluzione.

Una prosa poetica, che non imita nessun linguaggio reale e che eppure con la realtà fa i conti, mostrandone il lato glaciale, in cui tutto si mostra come macchie di disperazione senza via di uscita, senza sbocchi narrativi, senza alcuna possibilità di creare una storia, ma solo scene slegate e senza direzione. Sensi puntuali, che non portano da nessuna parte.

Un romanzo che non produce nessuna catarsi e che lascia il lettore da solo, nella sua impossibilità nel modificare le cose. Un romanzo crudele sia verso i suoi personaggi, sia verso il proprio pubblico.

Per quanto ne apprezzi lo stile, davvero alto, e l'intelligenza, l'assenza di una trama lo rende pesante. Per chi vuole fare un'esperienza estetica di qualità che non impegni troppo tempo, vista l'esiguità del testo.
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<![CDATA[L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica]]> 12416750
Questa edizione è corredata da un saggio di Massimo Cacciari, da un'ampia sezione di Note che dà conto della genesi dell'opera ed è arricchita dalle annotazioni di Benjamin alle diverse versioni del saggio.]]>
106 Walter Benjamin 880620663X Gerardo 4 estetica 3.88 1936 L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
author: Walter Benjamin
name: Gerardo
average rating: 3.88
book published: 1936
rating: 4
read at:
date added: 2019/12/17
shelves: estetica
review:

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<![CDATA[Immaginare altre vite: Realtà, progetti, desideri]]> 40786349 269 Remo Bodei 8858815750 Gerardo 3
Senza fare un elenco di ciò che B. spiega in maniera chiara e precisa, si è passati da una percezione del Sé individualistica (quell'eroe, quel re, quel santo) a modelli più generici (il milite ignoto, il buon cittadino, il buon padre di famiglia), registrando l'ascesi della borghesia contro l'aristocrazia.

Quindi, nonostante oggi si parli di epoca dell'individualismo, i modelli proposti non difendono l'unicità del Sé, anzi: propongono ricette stereotipate e livellanti di successo e potere. Inoltre, è cambiato anche il concetto di valore: si è passati dal desiderio di possedere determinate qualità al fine di ottenere la gloria eterna, a un mero desiderio di fama indipendentemente dalle proprie caratteristiche. Il desiderio di riconoscimento, alla base della socialità umana, conduce l'individuo ad abbracciare dei modelli: oggi, però, si assiste a una deriva massificante che porta l'essere umano a cedere il proprio valore a personaggi politici che sfruttano il senso di paura e insofferenza per i propri interessi.

In tutto questo, la letteratura, la filosofia e la scienza permettono di ragionare sulle possibilità che l'individuo ha di agire: la letteratura mostra altre vite, la filosofia porta a esplorare il proprio Sé attraverso la riflessione mentre la scienza ci dona gli strumenti per conoscere il mondo e quindi di prevedere, attraverso la statistica, le sue possibili configurazioni future. Quindi, la percezione delle possibilità, la percezione che sia ancora possibile fare qualcosa contro il caso dipende dalla conoscenza: più sappiamo, più strumenti abbiamo per orientarci nel mondo e prevedere quanto accadrà.

Libro per tutti, davvero chiaro. ]]>
3.00 2013 Immaginare altre vite: Realtà, progetti, desideri
author: Remo Bodei
name: Gerardo
average rating: 3.00
book published: 2013
rating: 3
read at: 2018/11/06
date added: 2019/12/16
shelves:
review:
Il testo è una storia di come l'uomo abbia costruito la propria percezione del Sé partendo da modelli. Ogni epoca storica produce determinati modelli: studiarli significa conoscere lo spirito di quell'epoca.

Senza fare un elenco di ciò che B. spiega in maniera chiara e precisa, si è passati da una percezione del Sé individualistica (quell'eroe, quel re, quel santo) a modelli più generici (il milite ignoto, il buon cittadino, il buon padre di famiglia), registrando l'ascesi della borghesia contro l'aristocrazia.

Quindi, nonostante oggi si parli di epoca dell'individualismo, i modelli proposti non difendono l'unicità del Sé, anzi: propongono ricette stereotipate e livellanti di successo e potere. Inoltre, è cambiato anche il concetto di valore: si è passati dal desiderio di possedere determinate qualità al fine di ottenere la gloria eterna, a un mero desiderio di fama indipendentemente dalle proprie caratteristiche. Il desiderio di riconoscimento, alla base della socialità umana, conduce l'individuo ad abbracciare dei modelli: oggi, però, si assiste a una deriva massificante che porta l'essere umano a cedere il proprio valore a personaggi politici che sfruttano il senso di paura e insofferenza per i propri interessi.

In tutto questo, la letteratura, la filosofia e la scienza permettono di ragionare sulle possibilità che l'individuo ha di agire: la letteratura mostra altre vite, la filosofia porta a esplorare il proprio Sé attraverso la riflessione mentre la scienza ci dona gli strumenti per conoscere il mondo e quindi di prevedere, attraverso la statistica, le sue possibili configurazioni future. Quindi, la percezione delle possibilità, la percezione che sia ancora possibile fare qualcosa contro il caso dipende dalla conoscenza: più sappiamo, più strumenti abbiamo per orientarci nel mondo e prevedere quanto accadrà.

Libro per tutti, davvero chiaro.
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L'Eternauta 8845917 64 Héctor Germán Oesterheld 8888960236 Gerardo 5 4.18 1969 L'Eternauta
author: Héctor Germán Oesterheld
name: Gerardo
average rating: 4.18
book published: 1969
rating: 5
read at:
date added: 2019/10/22
shelves:
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Terre-Patrie 11840113
Nous voici, minuscules et humains, sur la minuscule pellicule entourant la minuscule planète perdue dans le gigantisme univers. Cette planète est en même temps un monde foisonnant, le nôtre. Au moment où les sociétés éparses sur le globe sont devenues interdépendantes, la prise de conscience de la communauté de destin terrestre doit être l’événement clé des prochaines décennies. Nous sommes solidaires dans et de cette planète. C’est notre Terre-Patrie.]]>
256 Anne-Brigitte Kern 2757818740 Gerardo 0 3.80 1993 Terre-Patrie
author: Anne-Brigitte Kern
name: Gerardo
average rating: 3.80
book published: 1993
rating: 0
read at:
date added: 2019/10/15
shelves: currently-reading, letti-in-francese
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Fedro 17282745 "Phaedrus", by Plato, is a discussion between Socrates, and Phaedrus as Socrates is in prison awaiting execution.]]> Plato Gerardo 4 3.71 -370 Fedro
author: Plato
name: Gerardo
average rating: 3.71
book published: -370
rating: 4
read at: 2014/06/26
date added: 2019/09/17
shelves:
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Il Golem 9652144 268 Gustav Meyrink 8845247252 Gerardo 3 3.50 1915 Il Golem
author: Gustav Meyrink
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 1915
rating: 3
read at:
date added: 2019/08/10
shelves:
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La macchina del vento 44536344 Erminio è un giovane socialista, ex studente di Lettere a Bologna. Voleva fare la tesi sui mari d’Italia nei miti greci e adesso, ironia della sorte, è segregato su uno scoglio nel Tirreno, di fronte alla dimora della maga Circe, dove rischia di impazzire. Per non cedere, Erminio guarda all’esempio di un compagno più anziano, un uomo carismatico e tenace, da dieci anni prigioniero del regime.
Si chiama Sandro Pertini.
Una mattina d’autunno, dal piroscafo Regina Elena sbarca in catene Giacomo, un nuovo confinato. È un fisico romano e ha un segreto. Anzi, più di uno.
Mentre l’Italia entra in guerra e la guerra travolge l’Italia, le stranezze di Giacomo e i misteri sul suo conto influenzano Erminio, innescando una reazione a catena e trasformando l’isola in un crocevia di epoche e mondi. Perché a Ventotene ci sono anarchici, utopisti, futuri partigiani, costituenti, pionieri dell’Europa unita... Ma c’� chi sogna ancor più in grande di loro.]]>
340 Wu Ming 1 8806240803 Gerardo 5
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4.16 2019 La macchina del vento
author: Wu Ming 1
name: Gerardo
average rating: 4.16
book published: 2019
rating: 5
read at: 2019/07/03
date added: 2019/07/03
shelves:
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Wu Ming 1, ne La macchina del vento (Einaudi 2019), ritorna a Ventotene, nel periodo del confino, per raccontare quei giorni dove s’immaginava qualcosa ancora inesistente, l’Unione Europea, il nostro presente...


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Un personnage de roman 40523796 J'ai pensé : ce n'est tout simplement pas possible.
Pourtant, au fil des mois, au plus près de lui, de son épouse Brigitte et de son cercle rapproché, sur les routes de France comme dans l'intimité des tête-à-tête, j'ai vu cet impossible devenir un improbable, l'improbable devenir plausible, le plausible se transformer en une réalité.
C'est cette épopée et cette consécration que je raconte. Parce qu'elles sont éminemment romanesques et parce que rien ne m'intéresse davantage que les personnages qui s'inventent un destin."]]>
191 Philippe Besson 2264073136 Gerardo 3 letti-in-francese, firmato
Il a une structure bien précise : il s’agit d’une accumulation de scènes très simple qui ont le but de représenter certains traits de ce personnage de roman, Emmanuel M. Des petits événements, des commentaires reprises par différents personnages publics, plusieurs scène dédiées à la femme de Macron, Brigitte. Chaque épisode veut témoigner l’exceptionnalité de cet homme.

Pourtant, B. montre qu’il est extraordinaire grâce à des éléments, en réalités, très simples et intimes. Primairement : il vit une histoire d’amour hors norme, en luttant contre chaque forme de préjugés. Un jeune homme avec une femme avec des enfants et plus âgée de lui de vingt ans : il y a quelque chose d’extraordinaire, puisque l’homme renverse le stéréotype du macho qui conquiert la « jeune femme », alors que la femme renverse le stéréotype de la bourgeoise qui respecte les traditions. De plus, ils montrent une famille moderne, où Macron participe à la vie des enfants de sa femme avec le même amour d’un vrai père/grand-père. Second : il lutte contre l’image qui décrit sa candidature comme une trahison à Holland, son ancien maître. En effet, il a voulu être un homme libre, qui a est sorti des anciens partis. Il a montré la possibilité d’ouvrir une troisième voie, au-delà de l’ancienne contraposition droite/gauche.

En même temps, ce livre est une grande narration et la fondation d’un mythe, non la description d’une histoire politique. En effet, Besson se concentre sur l’image de Macron plus que sur lui-même. Par conséquent, le livre est important pour cela : il montre la naissance d’une star et, en même temps, l’impossibilité du monde contemporain d’aller au-delà de l’image du pouvoir.
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3.77 2017 Un personnage de roman
author: Philippe Besson
name: Gerardo
average rating: 3.77
book published: 2017
rating: 3
read at: 2019/06/04
date added: 2019/06/04
shelves: letti-in-francese, firmato
review:
C’est un peu difficile conseiller à quelqu’un ce livre : en effet, il semble pouvoir intéresser seulement les supporteurs de Macron. En réalité, il est un livre intéressant au-delà de son sujet.

Il a une structure bien précise : il s’agit d’une accumulation de scènes très simple qui ont le but de représenter certains traits de ce personnage de roman, Emmanuel M. Des petits événements, des commentaires reprises par différents personnages publics, plusieurs scène dédiées à la femme de Macron, Brigitte. Chaque épisode veut témoigner l’exceptionnalité de cet homme.

Pourtant, B. montre qu’il est extraordinaire grâce à des éléments, en réalités, très simples et intimes. Primairement : il vit une histoire d’amour hors norme, en luttant contre chaque forme de préjugés. Un jeune homme avec une femme avec des enfants et plus âgée de lui de vingt ans : il y a quelque chose d’extraordinaire, puisque l’homme renverse le stéréotype du macho qui conquiert la « jeune femme », alors que la femme renverse le stéréotype de la bourgeoise qui respecte les traditions. De plus, ils montrent une famille moderne, où Macron participe à la vie des enfants de sa femme avec le même amour d’un vrai père/grand-père. Second : il lutte contre l’image qui décrit sa candidature comme une trahison à Holland, son ancien maître. En effet, il a voulu être un homme libre, qui a est sorti des anciens partis. Il a montré la possibilité d’ouvrir une troisième voie, au-delà de l’ancienne contraposition droite/gauche.

En même temps, ce livre est une grande narration et la fondation d’un mythe, non la description d’une histoire politique. En effet, Besson se concentre sur l’image de Macron plus que sur lui-même. Par conséquent, le livre est important pour cela : il montre la naissance d’une star et, en même temps, l’impossibilité du monde contemporain d’aller au-delà de l’image du pouvoir.

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Arrevuoto 46041370 64 Gerardo Iandoli 8873411851 Gerardo 0 currently-reading 4.00 Arrevuoto
author: Gerardo Iandoli
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published:
rating: 0
read at:
date added: 2019/05/29
shelves: currently-reading
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<![CDATA[L'hypothèse communiste (Circonstances. 5)]]> 17971866 192 Alain Badiou 2355260257 Gerardo 4
Infatti, secondo il filosofo, questi eventi hanno permesso l'apparire di nuove possibilità per l'umanità, attualizzando nuove modalità di esistenza. Il fallimento di alcune di esse, non ha, però, impedito all'umanità di pensare quelle possibilità.

La storia, infatti, non sempre è capace di realizzare in maniera perfetta le possibilità apparse a seguito di grandi eventi: a volte, non si riesce a essere fedeli alla novità dell'evento e si continuano vecchie pratiche, che conducono il nuovo al fallimento.

I tre eventi analizzati da Badiou sono il Maggio '68, la Rivoluzione culturale cinese la Comune di Parigi. Il primo fu caratterizzato da tre linee distinte (proteste studentesche, proteste operaie e liberalizzazione dei costumi), ma oggi si ricorda solo l'ultima: in sostanza, è rimasta solo la lotta più conforme ai bisogni del capitale. Coloro che vogliono screditare quelle lotte per l'uguaglianza, mostrando il '68 come un momento di inizio della perdizione consumistica. Il secondo evento, invece, seppur violento, ha mostrato come, in ogni Stato comunista, si annidi il rischio di un imborghesimento dei quadri e, quindi, una riproposizione delle vecchie gerarchie. La Comune, invece, seppur nel suo totale fallimento, mostrò al mondo la possibilità di pensare alla comunità in maniera libera e ordinata, senza dover fare necessariamente affidamento al potere poliziesco o militare. Purtroppo, il fallimento è avvenuto proprio per mancanza di forze militari per combattere i nemici esterni. ]]>
3.75 2009 L'hypothèse communiste (Circonstances. 5)
author: Alain Badiou
name: Gerardo
average rating: 3.75
book published: 2009
rating: 4
read at: 2019/04/09
date added: 2019/04/09
shelves: letti-in-francese, filosofia-politica
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Per "ipotesi comunista" si intende l'apparire, nella storia umana, di certe possibilità che vengono aperte dal pensiero comunista. L'intento di Badiou è quello di mostrare come, nonostante il fallimento di molte rivoluzioni e rivolte comuniste, queste abbiano comunque cambiato il volto dell'umanità in senso positivo.

Infatti, secondo il filosofo, questi eventi hanno permesso l'apparire di nuove possibilità per l'umanità, attualizzando nuove modalità di esistenza. Il fallimento di alcune di esse, non ha, però, impedito all'umanità di pensare quelle possibilità.

La storia, infatti, non sempre è capace di realizzare in maniera perfetta le possibilità apparse a seguito di grandi eventi: a volte, non si riesce a essere fedeli alla novità dell'evento e si continuano vecchie pratiche, che conducono il nuovo al fallimento.

I tre eventi analizzati da Badiou sono il Maggio '68, la Rivoluzione culturale cinese la Comune di Parigi. Il primo fu caratterizzato da tre linee distinte (proteste studentesche, proteste operaie e liberalizzazione dei costumi), ma oggi si ricorda solo l'ultima: in sostanza, è rimasta solo la lotta più conforme ai bisogni del capitale. Coloro che vogliono screditare quelle lotte per l'uguaglianza, mostrando il '68 come un momento di inizio della perdizione consumistica. Il secondo evento, invece, seppur violento, ha mostrato come, in ogni Stato comunista, si annidi il rischio di un imborghesimento dei quadri e, quindi, una riproposizione delle vecchie gerarchie. La Comune, invece, seppur nel suo totale fallimento, mostrò al mondo la possibilità di pensare alla comunità in maniera libera e ordinata, senza dover fare necessariamente affidamento al potere poliziesco o militare. Purtroppo, il fallimento è avvenuto proprio per mancanza di forze militari per combattere i nemici esterni.
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<![CDATA[Storia della morte in Occidente: dal Medioevo ai giorni nostri]]> 16160852 258 Philippe Ariès 8817121681 Gerardo 4 storia 3.91 1974 Storia della morte in Occidente: dal Medioevo ai giorni nostri
author: Philippe Ariès
name: Gerardo
average rating: 3.91
book published: 1974
rating: 4
read at: 2014/09/02
date added: 2019/04/01
shelves: storia
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Ada - Macao 36095586 192 Francesco Tullio Altan 8869113876 Gerardo 4
Le due storie, con protagonista l'affascinante Ada, ci catapultano in ambientazioni esotiche, rispolverando tutti i cliché del romanzo d'avventura. Il tutto viene riproposto in una maniera esagerata, grottesca, ironica, al limite del nonsense. La trama che dovrebbe reggersi sul complotto in entrambi i casi, in realtà è un succedersi caotico di eventi frutto del lato più irrazionale dei personaggi e non della loro astuzia. Un miscuglio di vari egoismi goffi e presuntuosi che creano una miscela esplosiva, una trama intricata che mantiene viva la suspense e allontanando sempre di più il finale, che giunge quasi come una liberazione dall'eccessivo accumulo di informazioni. Una grande riscoperta di un autore conosciuto principalmente per i suoi lavori dedicati ai più piccoli. ]]>
3.50 1984 Ada - Macao
author: Francesco Tullio Altan
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 1984
rating: 4
read at: 2017/12/25
date added: 2019/03/01
shelves:
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Due fumetti molto ricchi, la lettura è densa così come le immagini: soffermandosi su ogni singola scena, Altan propone il suo stile inconfondibile ricco di dettagli in un mondo rappresentato in maniera ironica, seppure nella sua spietatezza.

Le due storie, con protagonista l'affascinante Ada, ci catapultano in ambientazioni esotiche, rispolverando tutti i cliché del romanzo d'avventura. Il tutto viene riproposto in una maniera esagerata, grottesca, ironica, al limite del nonsense. La trama che dovrebbe reggersi sul complotto in entrambi i casi, in realtà è un succedersi caotico di eventi frutto del lato più irrazionale dei personaggi e non della loro astuzia. Un miscuglio di vari egoismi goffi e presuntuosi che creano una miscela esplosiva, una trama intricata che mantiene viva la suspense e allontanando sempre di più il finale, che giunge quasi come una liberazione dall'eccessivo accumulo di informazioni. Una grande riscoperta di un autore conosciuto principalmente per i suoi lavori dedicati ai più piccoli.
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<![CDATA[Il paradosso antropologico: Nicchie, micromondi e dissociazione psichica]]> 25981902 Sono fenomeni molto recenti, nei quali traspare però una dinamica paradossale che marca da sempre l’animale umano, consegnato dalla sua stessa costituzione biologica a due istanze opposte ma ugualmente imprescindibili: proteggersi dal disordine del mondo, perimetrando una nicchia artificiale, ed esporsi, al contrario, alla contingenza illimitata, per riconoscervi l’unico ambiente veramente adatto all’uomo. È solo leggendole come riflessi di questo paradosso antropologico che le forme di vita del presente, pur restando inquietanti, svelano la loro profondità interna e il loro insospettato potenziale innovativo.]]> 192 Massimo De Carolis 8874622023 Gerardo 4 filosofia-politica
Tutto ciò determina il paradosso antropologico: l'uomo è aperto all'ambiente e allo stesso tempo cerca protezione da eventuali pericoli provenienti dall'ambiente. L'uomo, quindi, creando un determinato tipo di mondo, crea una nicchia: è un particolare modo di osservare e fare uso dell'ambiente. Ogni nicchia condivide certi valori e certe forme di vita: essa può convivere con altre nicchie o vivere accanto ad altre nicchie. Nel passato, la seconda condizione era la più diffusa: le difficoltà negli spostamenti davano vita a nicchie culturali caratterizzate da popoli ben precisi, con culture ben precisa in territori ben definiti. Oggi, con la maggiore facilità dei trasporti, si assiste a un mescolamento delle nicchie.

Il pluralismo democratico, nato in seno allo stato moderno, vorrebbe difendere la presenza di più nicchie nello stesso territorio: purtroppo, lo fa basandosi su assunti che contraddicono i suoi stessi intenti.

Il concetto di stato moderno è sorto quando una particolare popolazione ha deciso di munirsi di un determinato ordinamento all'interno di un territorio ben preciso. Per potersi comporre ha dovuto, quindi, definire i limiti della sua nicchia. Quando, con la Rivoluzione francese lo stato assolutistico decade, il nuovo stato, per far vivere al suo interno le varie nicchie rappresentate dalle varie forze politiche, deve teorizzare un elemento comune a tutte le nicchie: la natura umana. Nascono i diritti dell'uomo che, però, sono a loro volta una costruzione culturale. L'Occidente, allora, ha compiuto tale passo: volendo far convivere la pluralità delle varie nicchie ha creato un'ulteriore macronicchia che comprendesse le altre, credendo, però, di star teorizzando non qualcosa di particolare, bensì qualcosa di generale. Da lì, quindi, la violenza contemporanea che ha visto l'Occidente voler imporre il suo modello di vita: infatti, considerando i suoi valori come universali, ogni qual volta questi non si presentassero, ha cercato di ripristinali con la forza, considerando il suo non come un attacco bensì un atto di difesa della natura umana. ]]>
3.50 2008 Il paradosso antropologico: Nicchie, micromondi e dissociazione psichica
author: Massimo De Carolis
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 2008
rating: 4
read at: 2019/02/17
date added: 2019/02/17
shelves: filosofia-politica
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Ogni animale, nel momento in cui nasce, è indissolubilmente legato al suo ambiente. L'uomo, invece, potendosi adattare a tutti gli ambienti, non è legato a nessun ambiente in particolare. Quindi, sembra essere caratterizzato da una sorta di "vuoto" che cerca di colmare nel corso della crescita. L'uomo, allora, crea il suo mondo: all'ambiente vero e propria si sovrappone ciò che l'uomo fa di questo ambiente, mescolando dato naturale e creatività culturale.

Tutto ciò determina il paradosso antropologico: l'uomo è aperto all'ambiente e allo stesso tempo cerca protezione da eventuali pericoli provenienti dall'ambiente. L'uomo, quindi, creando un determinato tipo di mondo, crea una nicchia: è un particolare modo di osservare e fare uso dell'ambiente. Ogni nicchia condivide certi valori e certe forme di vita: essa può convivere con altre nicchie o vivere accanto ad altre nicchie. Nel passato, la seconda condizione era la più diffusa: le difficoltà negli spostamenti davano vita a nicchie culturali caratterizzate da popoli ben precisi, con culture ben precisa in territori ben definiti. Oggi, con la maggiore facilità dei trasporti, si assiste a un mescolamento delle nicchie.

Il pluralismo democratico, nato in seno allo stato moderno, vorrebbe difendere la presenza di più nicchie nello stesso territorio: purtroppo, lo fa basandosi su assunti che contraddicono i suoi stessi intenti.

Il concetto di stato moderno è sorto quando una particolare popolazione ha deciso di munirsi di un determinato ordinamento all'interno di un territorio ben preciso. Per potersi comporre ha dovuto, quindi, definire i limiti della sua nicchia. Quando, con la Rivoluzione francese lo stato assolutistico decade, il nuovo stato, per far vivere al suo interno le varie nicchie rappresentate dalle varie forze politiche, deve teorizzare un elemento comune a tutte le nicchie: la natura umana. Nascono i diritti dell'uomo che, però, sono a loro volta una costruzione culturale. L'Occidente, allora, ha compiuto tale passo: volendo far convivere la pluralità delle varie nicchie ha creato un'ulteriore macronicchia che comprendesse le altre, credendo, però, di star teorizzando non qualcosa di particolare, bensì qualcosa di generale. Da lì, quindi, la violenza contemporanea che ha visto l'Occidente voler imporre il suo modello di vita: infatti, considerando i suoi valori come universali, ogni qual volta questi non si presentassero, ha cercato di ripristinali con la forza, considerando il suo non come un attacco bensì un atto di difesa della natura umana.
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Proletkult 42012351 Previous cover edition for ISBN 9788806236946

Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, 1927. Una giovane dall’aspetto androgino si presenta al celebre scienziato e romanziere di fantascienza Alexandr Malinovskij, detto Bogdanov, ex amico di Lenin poi caduto in disgrazia, sostenendo di arrivare da un lontano pianeta, Nacun, dove il socialismo si è pienamente realizzato. Lì sarebbe stata concepita da un’aliena e da un vecchio compagno di Bogdanov, Leonid, di cui si sono perse le tracce. La ragazza dice di essere sulla Terra in missione per conto del suo popolo, e di voler cogliere l’occasione per ritrovare il padre, che i nacuniani hanno prima rapito poi riportato a casa. Lo scienziato la classifica come schizofrenica, ma decide lo stesso di aiutarla a cercare Leonid. Tra mille peripezie, nel classico stile di Wu Ming, la storia condurrà a un finale sorprendente, raccontando nel frattempo quegli anni di scontri e di trasformazione radicale del mondo.]]>
344 Wu Ming Gerardo 4
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3.64 2018 Proletkult
author: Wu Ming
name: Gerardo
average rating: 3.64
book published: 2018
rating: 4
read at: 2019/02/17
date added: 2019/02/17
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Facciamo un breve riassunto: Proletkult è ambientato in Russia, dieci anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Il personaggio principale è Bogdanov: figura centrale della Rivoluzione, che negli anni si è allontanata da Lenin e dai centri di potere, poiché teorizzatrice di una visione del socialismo diversa rispetto a quella che si è affermata. Per tale motivo, vive in disparte, in un centro di ricerca sul sangue...


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<![CDATA[Logique du pire: Éléments pour une philosophie tragique (Quadrige) (French Edition)]]> 39679200 À l’opposé d’une philosophie ayant pour tâche de débrouiller le désordre apparent, de faire apparaître dans notre monde des relations constantes et douées d’intelligibilité, il s’est trouvé, de loin en loin, des penseurs pour lesquels la philosophie se doit de dissoudre l’ordre apparent et d’affronter le chaos. À de tels penseurs, cette tâche empoisonnée est apparue comme non seulement tâche unique mais encore tâche nécessaire de la philosophie. Réussir à penser le pire, tel est le but commun propre à ces philosophes et l’objet de ce livre est de s’interroger sur la nature de cette nécessité, sur la possibilité d’une philosophie tragique.

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180 Clément Rosset Gerardo 5 letti-in-francese
La filosofia tragica si fonda sul concetto di caso: il caso non è spiegabile, perché per definizione non ha causa e non accade secondo una logica. Accade, improvviso, a caso, per l'appunto. Il caso, quindi, contrasta il concetto di natura, con la quale, spesso, però viene associato: la natura è un sistema ben strutturato, analizzabile, prevedibile, per certi versi anche controllabile. Il caso no: esso accade, indipendentemente da qualsiasi forma e grado di determinismo. Il caso non è prevedibile, è pura eccezione.

Per tale motivo, l'uomo tragico è colui che accetta o nega l'intero esistente: o lo accetta per intero, nonostante tutto o lo nega per intero proprio per via della sua aleatorietà. ]]>
3.50 1993 Logique du pire: Éléments pour une philosophie tragique (Quadrige) (French Edition)
author: Clément Rosset
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published: 1993
rating: 5
read at: 2018/12/02
date added: 2018/12/27
shelves: letti-in-francese
review:
Il tragico, da sempre, non sembra essere affrontabile dal pensiero. Molti autori hanno pensato sul tragico, ma non hanno mai pensato tragicamente. R. tenta di creare un sistema filosofico tragico. Per quanto tale testo possa essere considerato una provocazione intellettuale, in realtà propone un punto di vista innovativo.

La filosofia tragica si fonda sul concetto di caso: il caso non è spiegabile, perché per definizione non ha causa e non accade secondo una logica. Accade, improvviso, a caso, per l'appunto. Il caso, quindi, contrasta il concetto di natura, con la quale, spesso, però viene associato: la natura è un sistema ben strutturato, analizzabile, prevedibile, per certi versi anche controllabile. Il caso no: esso accade, indipendentemente da qualsiasi forma e grado di determinismo. Il caso non è prevedibile, è pura eccezione.

Per tale motivo, l'uomo tragico è colui che accetta o nega l'intero esistente: o lo accetta per intero, nonostante tutto o lo nega per intero proprio per via della sua aleatorietà.
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Mandragola 10187001 83 Niccolò Machiavelli 8811367549 Gerardo 5 teatro 3.67 1524 Mandragola
author: Niccolò Machiavelli
name: Gerardo
average rating: 3.67
book published: 1524
rating: 5
read at:
date added: 2018/12/19
shelves: teatro
review:

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Voglio guardare 9310129 183 Diego De Silva 8806194844 Gerardo 4 3.18 2002 Voglio guardare
author: Diego De Silva
name: Gerardo
average rating: 3.18
book published: 2002
rating: 4
read at: 2018/12/07
date added: 2018/12/07
shelves:
review:
Una scrittura asciutta che dà tutto il senso del tragico: descrizioni di un'umanità abitudinaria e banale, che incrocia la via del mostruoso. Il banale, con tutto il suo grigiore, acquista una luce fredda se messo a confronto con l'assassinio e la degradazione di sé: il quotidiano, con la sua ripetizione, anziché accumulare gli istanti, li svuota. E questo vuoto è vissuto come una sorta di patologia di cui si sospetta soltanto di essere vittima. La cura, infine, la si cerca nell'altro vuoto: romanzo che mostra tutta la tragedia dell'attività che, anziché affermare la volontà umana, la nega.
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Sostiene Pereira 1413231 216 Antonio Tabucchi 8807813815 Gerardo 5 4.22 1994 Sostiene Pereira
author: Antonio Tabucchi
name: Gerardo
average rating: 4.22
book published: 1994
rating: 5
read at: 2014/11/22
date added: 2018/12/05
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review:

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<![CDATA[La nostalgie: Quand donc est-on chez soi ?]]> 17877198 C’est peut-être que cette île appartient à la Méditerranée, mer de l’Odyssée et de l’impossible retour. Dans cette enquête cheminant en compagnie d’Ulysse, d’Enée et d’Hannah Arendt, la philosophe montre, avec une érudition polyglotte, que la nostalgie est moins une affaire de sol, que de langue natale.]]> 147 Barbara Cassin 2746734109 Gerardo 5 letti-in-francese
Analizza il tema della nostalgia prendendo in considerazione tre figure: Ulisse, Enea e Hannah Arendt. Il primo rappresente l'uomo nostalgico che vuole tornare a casa. Eppure, una volta tornato, scopre cos'era per davvero quel sentimento: un desiderio dell'altrove, un percepirsi a casa soltanto in viaggio.
Enea, invece, non è colui che viaggia per tornare, ma colui che è esiliato da una patria nella quale non potrà più tornare. Enea è il fondatore: la casa non è più qualcosa di passato, bensì di futuro, in quanto dimora ancora da costruire. Inoltre, Enea è colui che abbandona la sua vecchia lingua per abbracciare quella nuova: l'esilio è un cambio di casa che diventa anche un cambio di identità. Ciononostante, C. afferma che in questa storia alberga la particolarità dei romani: mentre i greci erano fin troppo legati alla propria lingua, i romani, da sempre, hanno oscillato tra la loro lingua e quella dei popoli conquistati. Questo essere tra due lingue introduce la terza figura, quella di Arendt, la quale ha vissuto da esiliata negli USA. Qui, però, non ha mai abbandonato la lingua materna: il tedesco. Ella mostra come la lingua non sia legata né a un suolo, né a un popolo: esiste una storia gloriosa della lingua tedesca, nonostante il popolo tedesco sia stato, in quegli anni, colpito dal nazismo. Attraverso l'esilio, Arendt entra in contatto con altre lingue, restando attaccata alla propria lingua: la nostalgia, allora, diventa la consapevolezza che si può essere radicati nella propria lingua soltanto accettando di essere messi a confronto sempre con altre lingue. Le altre lingue ci mostrano come la propria lingua non è il logos, e che esistono altre strutture e altri modi di vedere il mondo. Quindi, la nostalgia di Arendt è quella di un mondo unito, fatto di plurilinguismo, e non quella dell'attaccamento a un luogo specifico. ]]>
3.98 2013 La nostalgie: Quand donc est-on chez soi ?
author: Barbara Cassin
name: Gerardo
average rating: 3.98
book published: 2013
rating: 5
read at: 2018/12/01
date added: 2018/12/01
shelves: letti-in-francese
review:
Piccolo, ma intenso libro.

Analizza il tema della nostalgia prendendo in considerazione tre figure: Ulisse, Enea e Hannah Arendt. Il primo rappresente l'uomo nostalgico che vuole tornare a casa. Eppure, una volta tornato, scopre cos'era per davvero quel sentimento: un desiderio dell'altrove, un percepirsi a casa soltanto in viaggio.
Enea, invece, non è colui che viaggia per tornare, ma colui che è esiliato da una patria nella quale non potrà più tornare. Enea è il fondatore: la casa non è più qualcosa di passato, bensì di futuro, in quanto dimora ancora da costruire. Inoltre, Enea è colui che abbandona la sua vecchia lingua per abbracciare quella nuova: l'esilio è un cambio di casa che diventa anche un cambio di identità. Ciononostante, C. afferma che in questa storia alberga la particolarità dei romani: mentre i greci erano fin troppo legati alla propria lingua, i romani, da sempre, hanno oscillato tra la loro lingua e quella dei popoli conquistati. Questo essere tra due lingue introduce la terza figura, quella di Arendt, la quale ha vissuto da esiliata negli USA. Qui, però, non ha mai abbandonato la lingua materna: il tedesco. Ella mostra come la lingua non sia legata né a un suolo, né a un popolo: esiste una storia gloriosa della lingua tedesca, nonostante il popolo tedesco sia stato, in quegli anni, colpito dal nazismo. Attraverso l'esilio, Arendt entra in contatto con altre lingue, restando attaccata alla propria lingua: la nostalgia, allora, diventa la consapevolezza che si può essere radicati nella propria lingua soltanto accettando di essere messi a confronto sempre con altre lingue. Le altre lingue ci mostrano come la propria lingua non è il logos, e che esistono altre strutture e altri modi di vedere il mondo. Quindi, la nostalgia di Arendt è quella di un mondo unito, fatto di plurilinguismo, e non quella dell'attaccamento a un luogo specifico.
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Edipo: storia di un mito 25897316 192 Guido Paduano 8843055542 Gerardo 3 critica-letteraria
Paduano cerca di ricostruire questo processo, facendo attenzione a ricordare che di un mito non è tanto importante la versione originale (anzi, originaria), bensì quella che si è diffusa maggiormente all'interno di una cultura. Infatti, non si può ignorare che oggi qualsiasi riferimento a Edipo viene filtrato dal pensiero freudiano, rendendo fondamentale mettere sia Sofocle che Freud sullo stesso piano di importanza.

Ai due grandi, comunque, Paduano aggiunge anche delle storie minori, ma non meno importanti, che mostrano come il mondo artistico abbia recepito e reinterpretato tale mito.

Il testo è molto interessante soprattutto nella prima parte perché aiuta a fare chiarezza sulle teorie di Freud su Edipo, oltre che a evidenziare tratti peculiari del mito strettamente legati al mondo greco. Ciononostante, nella seconda parte, la lunga disamina delle varie riprese di Edipo può risultare noiosa: è un elenco, anche se non troppo pedante, che ha il pregio di costituire un invito alla lettura di opere semi- sconosciute, ma sicuramente gustose.]]>
3.33 2008 Edipo: storia di un mito
author: Guido Paduano
name: Gerardo
average rating: 3.33
book published: 2008
rating: 3
read at:
date added: 2018/11/19
shelves: critica-letteraria
review:
Il testo è un'introduzione molto intelligente a uno dei miti più importanti della cultura europea. La storia di Edipo, infatti, è andata ben oltre la tragedia di Sofocle perché, con Freud, da narrazione mitologica si è trasformata in un esempio paradigmatico per poter comprendere la natura umana.

Paduano cerca di ricostruire questo processo, facendo attenzione a ricordare che di un mito non è tanto importante la versione originale (anzi, originaria), bensì quella che si è diffusa maggiormente all'interno di una cultura. Infatti, non si può ignorare che oggi qualsiasi riferimento a Edipo viene filtrato dal pensiero freudiano, rendendo fondamentale mettere sia Sofocle che Freud sullo stesso piano di importanza.

Ai due grandi, comunque, Paduano aggiunge anche delle storie minori, ma non meno importanti, che mostrano come il mondo artistico abbia recepito e reinterpretato tale mito.

Il testo è molto interessante soprattutto nella prima parte perché aiuta a fare chiarezza sulle teorie di Freud su Edipo, oltre che a evidenziare tratti peculiari del mito strettamente legati al mondo greco. Ciononostante, nella seconda parte, la lunga disamina delle varie riprese di Edipo può risultare noiosa: è un elenco, anche se non troppo pedante, che ha il pregio di costituire un invito alla lettura di opere semi- sconosciute, ma sicuramente gustose.
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<![CDATA[Individui. Saggio di metafisica descrittiva]]> 40812918 240 Peter Frederick Strawson 8884836824 Gerardo 4 metafisica
Utilizzando il linguaggio della filosofia analitica (rigoroso, lento, logico, asciutto) il testo mostra come la base di ogni individuazione sia la materialità, cioè l'essere soggetto allo spazio e al tempo. Tutti gli altri tipi di riferimento dipendono dai riferimenti materiali. Anche il concetto di persona è primitivo: non dipende da altri tipi di individuazione, poiché il concetto di persona (in quanto soggetto che pensa) è alla base del concetto di riferimento stesso: ci si riferisce a qualcosa perché qualcuno fa un riferimento che deve essere compreso da un'altra persona che ascolta.

Successivamente, S. analizza la grammatica della lingua, partendo dalla struttura di base della proposizione: soggetto-predicato. Al di là di tutte le posizioni grammaticali, tale struttura si genera in questo modo: i soggetti rappresentano i particolari, cioè individui identificabili in un qui e ora, mentre i predicati sono universali. I soggetti sono completi, cioè esistono di per sé, mentre i predicati sono incompleti (in grammatica, ad esempio, se usiamo un verbo, percepiamo il bisogno di un soggetto, di un complemento oggetto o di un altro tipo di complemento che definisca meglio il contesto in cui si svolge l'azione). Inoltre, i particolari suppongono degli universali, cioè delle caratteristiche che sono capaci di raggrupparli in insiemi più vasti. La somma di più caratteristiche definisce l'individuo.

Anche i tempi e i luoghi, gli elementi che definiscono il qui e l'ora degli individui, quando vengono essi stessi individualizzati, dipendono dai particolari: un certo luogo diventa individuo se in esso è riconoscibile un particolare che permette di individuarlo (una casa, una montagna, un parco). Lo stesso vale per un tempo: quel tempo può essere individuato se è legato un particolare.

Infine, S. mostra come il concetto di esistenza dipenda dai particolari: solo di un particolare ha senso dire se esiste o meno; e il concetto di esistenza indica, semplicemente, se di un particolare si può dire se esso sia individuabile o meno.

Una lettura per gli amanti della logica, della grammatica e della filosofia analitica. Non soddisfa il gusto di un pubblico più vasto, che ama pensare senza addentrarsi in discorsi troppo tecnici. ]]>
4.00 1959 Individui. Saggio di metafisica descrittiva
author: Peter Frederick Strawson
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 1959
rating: 4
read at: 2018/11/04
date added: 2018/11/04
shelves: metafisica
review:
Il testo analizza il concetto di individuo: che cosa permette all'essere umano di indicare questa cosa e proprio questa?

Utilizzando il linguaggio della filosofia analitica (rigoroso, lento, logico, asciutto) il testo mostra come la base di ogni individuazione sia la materialità, cioè l'essere soggetto allo spazio e al tempo. Tutti gli altri tipi di riferimento dipendono dai riferimenti materiali. Anche il concetto di persona è primitivo: non dipende da altri tipi di individuazione, poiché il concetto di persona (in quanto soggetto che pensa) è alla base del concetto di riferimento stesso: ci si riferisce a qualcosa perché qualcuno fa un riferimento che deve essere compreso da un'altra persona che ascolta.

Successivamente, S. analizza la grammatica della lingua, partendo dalla struttura di base della proposizione: soggetto-predicato. Al di là di tutte le posizioni grammaticali, tale struttura si genera in questo modo: i soggetti rappresentano i particolari, cioè individui identificabili in un qui e ora, mentre i predicati sono universali. I soggetti sono completi, cioè esistono di per sé, mentre i predicati sono incompleti (in grammatica, ad esempio, se usiamo un verbo, percepiamo il bisogno di un soggetto, di un complemento oggetto o di un altro tipo di complemento che definisca meglio il contesto in cui si svolge l'azione). Inoltre, i particolari suppongono degli universali, cioè delle caratteristiche che sono capaci di raggrupparli in insiemi più vasti. La somma di più caratteristiche definisce l'individuo.

Anche i tempi e i luoghi, gli elementi che definiscono il qui e l'ora degli individui, quando vengono essi stessi individualizzati, dipendono dai particolari: un certo luogo diventa individuo se in esso è riconoscibile un particolare che permette di individuarlo (una casa, una montagna, un parco). Lo stesso vale per un tempo: quel tempo può essere individuato se è legato un particolare.

Infine, S. mostra come il concetto di esistenza dipenda dai particolari: solo di un particolare ha senso dire se esiste o meno; e il concetto di esistenza indica, semplicemente, se di un particolare si può dire se esso sia individuabile o meno.

Una lettura per gli amanti della logica, della grammatica e della filosofia analitica. Non soddisfa il gusto di un pubblico più vasto, che ama pensare senza addentrarsi in discorsi troppo tecnici.
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Claustria 18247831 545 Régis Jauffret 2757832123 Gerardo 4 letti-in-francese
Infatti, ogni qual volto qualcuno nota qualcosa di strano, a causa della sua indifferenza o della sua pigrizia, lascia perdere e non approfondisce la situazione. Così facendo, ogni volta si spreca una possibilità di salvezza per la donna. E' questa indifferenza che rende questo romanzo claustrofobico, più che la descrizione effettiva della prigionia. A volte, però, l'autore cerca di spiegare questa "indifferenza" austriaca parlando del nazismo e di come si siano fatti assorbire dalla Germania senza troppe resistenze. Queste analisi, in alcuni punti, risultano un po' semplicistiche e un po' troppo generalizzanti.

Uno dei personaggi più interessanti è l'avvocato del mostro, personaggio che compare nella prima parte del testo. Attraverso una retorica paradossale, cerca di mostrare gli atti di Fritzl sotto una luce positiva. Quei passaggi sono capolavori di retorica, la parte sicuramente più agghiacciante del testo.

Compare anche l'autore nel testo, sempre impegnato in goffi tentativi di indagine. Nonostante la sua goffaggine, troverà sempre qualcuno che vorrà lucrare sul caso e che quindi lo porterà a visitare la casa.

La prima parte del testo esplora il prima e il dopo il caso, mentre l'ultima parte spiega cosa accade durante la prigionia. Sembra quasi che l'autore, dopo aver cercato in tutti i modi di comprendere le cause, non possa far altro che descrivere i fatti, rinunciando a qualsiasi spiegazione. E' accaduto e non si può fare altro che accettarlo. Niente può essere recuperato: non resta che raccontare questa storia. Forse per uscire da quel silenzio che per 24 anni ha avvolto la figura della figlia vittima.

Non adatto ai più sensibili, il testo è psicologicamente violento. ]]>
3.25 2012 Claustria
author: Régis Jauffret
name: Gerardo
average rating: 3.25
book published: 2012
rating: 4
read at: 2018/10/30
date added: 2018/10/30
shelves: letti-in-francese
review:
Il testo romanza parecchio una storia terribile come quella del caso Fritzl. Al di là della descrizione della prigionia, descrizione che impegna soprattutto l'ultima parte del testo, i punti più interessanti sono quelli in cui l'autore esplora le reazioni delle persone che vivono intorno alla casa.

Infatti, ogni qual volto qualcuno nota qualcosa di strano, a causa della sua indifferenza o della sua pigrizia, lascia perdere e non approfondisce la situazione. Così facendo, ogni volta si spreca una possibilità di salvezza per la donna. E' questa indifferenza che rende questo romanzo claustrofobico, più che la descrizione effettiva della prigionia. A volte, però, l'autore cerca di spiegare questa "indifferenza" austriaca parlando del nazismo e di come si siano fatti assorbire dalla Germania senza troppe resistenze. Queste analisi, in alcuni punti, risultano un po' semplicistiche e un po' troppo generalizzanti.

Uno dei personaggi più interessanti è l'avvocato del mostro, personaggio che compare nella prima parte del testo. Attraverso una retorica paradossale, cerca di mostrare gli atti di Fritzl sotto una luce positiva. Quei passaggi sono capolavori di retorica, la parte sicuramente più agghiacciante del testo.

Compare anche l'autore nel testo, sempre impegnato in goffi tentativi di indagine. Nonostante la sua goffaggine, troverà sempre qualcuno che vorrà lucrare sul caso e che quindi lo porterà a visitare la casa.

La prima parte del testo esplora il prima e il dopo il caso, mentre l'ultima parte spiega cosa accade durante la prigionia. Sembra quasi che l'autore, dopo aver cercato in tutti i modi di comprendere le cause, non possa far altro che descrivere i fatti, rinunciando a qualsiasi spiegazione. E' accaduto e non si può fare altro che accettarlo. Niente può essere recuperato: non resta che raccontare questa storia. Forse per uscire da quel silenzio che per 24 anni ha avvolto la figura della figlia vittima.

Non adatto ai più sensibili, il testo è psicologicamente violento.
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La crime fiction 42076001 140 Stefano Calabrese 8843092561 Gerardo 3 critica-letteraria
In sostanza, la crime fiction si basa sul concetto di mind reading, cioè la capacità di leggere le menti altrui per prevederne le sensazioni o le azioni future. Le varie epoche mostrano il proprio rapporto con questa particolare capacità umana.]]>
3.40 La crime fiction
author: Stefano Calabrese
name: Gerardo
average rating: 3.40
book published:
rating: 3
read at: 2018/09/26
date added: 2018/09/26
shelves: critica-letteraria
review:
Un testo che propone una visione inedita sulla narrativa a tema criminale. Non è soltanto una storia del genere che ripercorre gli autori più importanti, ma anche un percorso che mostra il cambiamento delle tecniche usate per costruire la trama.

In sostanza, la crime fiction si basa sul concetto di mind reading, cioè la capacità di leggere le menti altrui per prevederne le sensazioni o le azioni future. Le varie epoche mostrano il proprio rapporto con questa particolare capacità umana.
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<![CDATA[Il senso della possibilità: Sei lezioni]]> 38200951 Essere aperti al mondo significa trovarsi nella condizione di sperimentare costantemente una molteplicità infinita di incontri possibili con il mondo stesso e scoprire, al contempo, il valore inestimabile della sua incompletezza. Sono due le figure che fanno da guida lungo questo percorso alla scoperta del senso della possibilità: l’esploratore di connessioni e il coltivatore di memorie. Il primo va alla ricerca di verità e di validità e s’imbatte in un ventaglio di alternative, mentre il secondo ha lo sguardo rivolto al passato, repertorio sconfinato di possibilità.
La tensione tra queste due figure spalanca una consapevolezza: l’utopia è un mondo sociale possibile, costruito con i materiali del mondo attuale. «I frammenti di un discorso utopico ci invitano a esplorare lo spazio delle possibilità, entro i confini che il mondo ci concede.»
In un confronto serrato con i più grandi pensatori della filosofia occidentale, Salvatore Veca dimostra che il senso della possibilità si nutre di incertezza e di incompletezza e si oppone a ogni dittatura del presente, tutelando invece lo spazio per gli esercizi dell’immaginazione, e dunque per la visione politica e per la libertà. Un saggio necessario per riconquistare il futuro nella ricerca incessante della giustizia sociale.]]>
240 Salvatore Veca 8807105322 Gerardo 3 filosofia-politica
In sostanza, V. afferma che ogni teoria politica non è nient'altro che un tentativo di immaginare un mondo possibile partendo dal mondo attuale (il mondo che ci circonda nel momento in cui parliamo). Variando alcune caratteristiche di quello attuale, noi possiamo ragionare su quelle possibilità. Grazie a ciò si possono fare paragoni tra i vari mondi, così da decidere quale sia quello preferibile. L'Utopia, quindi, lungi dall'essere qualcosa di irrealizzabile, non è nient'altro che un mondo possibile col quale confrontare quello in cui noi viviamo. Grazie a ciò, possiamo giudicare la "giustezza" di determinati fatti che avvengono nel nostro mondo.

L'importanza del testo sta nel mostrare come le logiche modali possano essere utili anche per riflettere in campo politico ed etico. ]]>
3.67 Il senso della possibilità: Sei lezioni
author: Salvatore Veca
name: Gerardo
average rating: 3.67
book published:
rating: 3
read at: 2018/09/03
date added: 2018/09/03
shelves: filosofia-politica
review:
Il testo è facilmente comprensibile poiché scritto come se fossero delle lezioni. Riesce a spiegare in maniera chiara la teoria dei mondi possibili, cosa non affatto facile.

In sostanza, V. afferma che ogni teoria politica non è nient'altro che un tentativo di immaginare un mondo possibile partendo dal mondo attuale (il mondo che ci circonda nel momento in cui parliamo). Variando alcune caratteristiche di quello attuale, noi possiamo ragionare su quelle possibilità. Grazie a ciò si possono fare paragoni tra i vari mondi, così da decidere quale sia quello preferibile. L'Utopia, quindi, lungi dall'essere qualcosa di irrealizzabile, non è nient'altro che un mondo possibile col quale confrontare quello in cui noi viviamo. Grazie a ciò, possiamo giudicare la "giustezza" di determinati fatti che avvengono nel nostro mondo.

L'importanza del testo sta nel mostrare come le logiche modali possano essere utili anche per riflettere in campo politico ed etico.
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La semantica dell'azione 41488275 French 184 Paul Ricœur 8816401567 Gerardo 4
L'azione si differenzia dall'evento perché quest'ultimo accade, indipendentemente dalla presenza di un soggetto o dalla volontà del soggetto stesso. L'evento appartiene agli stati naturali, mentre l'azione si riferisce sempre a stati mentali. L'azione ha bisogno di un soggetto che possa esprimere l'intenzione di compiere quell'azione. Anche se tutto ciò può sembrare semplice, qui appare un grande problema: come studiare l'intenzione? Quante volte si comprende cosa si aveva intenzione di fare dopo aver effettivamente fatto qualcosa?

L'intenzione, giuridicamente parlando, è ciò che resta dopo aver sondato tutte le possibilità di invalidazione di una colpa, cioè tutti quegli elementi che possono scagionare l'imputato. Tutti quegli elementi che dimostrano che ciò che ha fatto non è dipeso dalla sua volontà. Una volta eliminate tutte queste possibili cause, allora resta l'intenzione: il voler raggiungere uno scopo attraverso un'azione.

Ogni uomo ha una capacità volitiva, cioè di esprimere tutti gli stati mentali che lo portano a desiderare, volere, scegliere, aspirare a qualcosa. La capacità, in sostanza, di comprendere che si ha un potere d'azione. Questa capacità è la causa di tutte le possibili azioni, la quale viene chiamata motivo. Il motivo si distingue dalla causa vera e propria perché quest'ultima spiega le connessioni logiche tra elementi naturali, mentre il motivo spiega quale sia il fine di una determinata sequenza di azioni, sequenza che è stata iniziata con un atto mentale di tipo volitivo. Tagliando con l'accetta: la causa spiega la natura delle cose, il fine le volontà degli agenti.

La distinzione tra fenomenologia e filosofia analitica sta nel fatto che la prima inizia il suo studio dal vissuto, inteso come conoscenza visiva, mentre la seconda dal linguaggio. In entrambi i casi, però, Ricoeur riconosce uno studio dei significati. Questo fattore permette un confronto tra le due tradizioni filosofiche. La fenomenologia, però, sembra andare al cuore delle cose, non limitandosi alle espressioni dei fatti. Le due scuole di distanziano quando si prende in considerazione il corpo: la filosofia analitica ignora il corpo, concentrandosi solo sul linguaggio preso nella sua purezza; al contrario, la fenomenologia si scontra con il corpo, dove la natura e la volontà si incontrano. Il corpo ha sia movimenti volontari che involontari, quindi l'uomo non è pura volizione. Quest'ultima, infatti, è limitata dalla natura del corpo: ciononostante, l'uomo può volere anche indipendentemente dalla sua capacità d'agire. In questo, forse, si trova la sua forza, che lo spinge ad andare oltre i propri limiti. ]]>
4.00 1977 La semantica dell'azione
author: Paul Ricœur
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 1977
rating: 4
read at: 2018/08/31
date added: 2018/08/31
shelves:
review:
Il testo analizza l'azione da un punto di vista linguistico, mettendo a confronto la fenomenologia con la filosofia analitica.

L'azione si differenzia dall'evento perché quest'ultimo accade, indipendentemente dalla presenza di un soggetto o dalla volontà del soggetto stesso. L'evento appartiene agli stati naturali, mentre l'azione si riferisce sempre a stati mentali. L'azione ha bisogno di un soggetto che possa esprimere l'intenzione di compiere quell'azione. Anche se tutto ciò può sembrare semplice, qui appare un grande problema: come studiare l'intenzione? Quante volte si comprende cosa si aveva intenzione di fare dopo aver effettivamente fatto qualcosa?

L'intenzione, giuridicamente parlando, è ciò che resta dopo aver sondato tutte le possibilità di invalidazione di una colpa, cioè tutti quegli elementi che possono scagionare l'imputato. Tutti quegli elementi che dimostrano che ciò che ha fatto non è dipeso dalla sua volontà. Una volta eliminate tutte queste possibili cause, allora resta l'intenzione: il voler raggiungere uno scopo attraverso un'azione.

Ogni uomo ha una capacità volitiva, cioè di esprimere tutti gli stati mentali che lo portano a desiderare, volere, scegliere, aspirare a qualcosa. La capacità, in sostanza, di comprendere che si ha un potere d'azione. Questa capacità è la causa di tutte le possibili azioni, la quale viene chiamata motivo. Il motivo si distingue dalla causa vera e propria perché quest'ultima spiega le connessioni logiche tra elementi naturali, mentre il motivo spiega quale sia il fine di una determinata sequenza di azioni, sequenza che è stata iniziata con un atto mentale di tipo volitivo. Tagliando con l'accetta: la causa spiega la natura delle cose, il fine le volontà degli agenti.

La distinzione tra fenomenologia e filosofia analitica sta nel fatto che la prima inizia il suo studio dal vissuto, inteso come conoscenza visiva, mentre la seconda dal linguaggio. In entrambi i casi, però, Ricoeur riconosce uno studio dei significati. Questo fattore permette un confronto tra le due tradizioni filosofiche. La fenomenologia, però, sembra andare al cuore delle cose, non limitandosi alle espressioni dei fatti. Le due scuole di distanziano quando si prende in considerazione il corpo: la filosofia analitica ignora il corpo, concentrandosi solo sul linguaggio preso nella sua purezza; al contrario, la fenomenologia si scontra con il corpo, dove la natura e la volontà si incontrano. Il corpo ha sia movimenti volontari che involontari, quindi l'uomo non è pura volizione. Quest'ultima, infatti, è limitata dalla natura del corpo: ciononostante, l'uomo può volere anche indipendentemente dalla sua capacità d'agire. In questo, forse, si trova la sua forza, che lo spinge ad andare oltre i propri limiti.
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<![CDATA[Morgan Lost n. 19: Memorie di una telecamera]]> 34934981 98 Claudio Chiaverotti Gerardo 3 morgan-lost 3.45 2017 Morgan Lost n. 19: Memorie di una telecamera
author: Claudio Chiaverotti
name: Gerardo
average rating: 3.45
book published: 2017
rating: 3
read at: 2018/08/31
date added: 2018/08/31
shelves: morgan-lost
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<![CDATA[Morgan Lost n. 16: Ricordati di Elizabeth]]> 34051067 98 Claudio Chiaverotti Gerardo 4 morgan-lost 3.41 2017 Morgan Lost n. 16: Ricordati di Elizabeth
author: Claudio Chiaverotti
name: Gerardo
average rating: 3.41
book published: 2017
rating: 4
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: morgan-lost
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<![CDATA[Morgan Lost n. 18: Le lacrime del diavolo]]> 34678905 98 Claudio Chiaverotti Gerardo 5 morgan-lost 3.85 2017 Morgan Lost n. 18: Le lacrime del diavolo
author: Claudio Chiaverotti
name: Gerardo
average rating: 3.85
book published: 2017
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: morgan-lost
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<![CDATA[Dylan Dog Super Book n. 10: La maschera del demonio - Spettri]]> 16166963 La maschera del demonio
Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi e Claudio Chiaverotti
Disegni: Gabriele Pennacchioli

Tutti portano una maschera, non è vero? Una maschera di abitudini, piccole finzioni quotidiane e ipocrisie. Ma quella che è stata rubata nella casa dell’antiquario Hutton non è una semplice metafora: è fatta di carne e sangue, infestata da un demonio omicida. Dylan la cerca per distruggerla, perché chi la indossa ne diventa schiavo, chi la porta scopre la frenesia del sangue e vede le cose� con gli occhi dell’Inferno!

Spettri
Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Giovanni Freghieri

Ryan Reed è un fotografo in gamba, forse il migliore. Nessuno sa rendere bene quanto lui l’illusione della morte, le forme del terrore immortalate su pellicola. Ed è in questa illusione che Reed vive, nello spazio spettrale che divide una finzione perfetta da una realtà, un essere umano da un simulacro, la vera vita� dalla sua piatta immagine!]]>
132 Tiziano Sclavi Gerardo 4 dylan-dog 4.30 1999 Dylan Dog Super Book n. 10: La maschera del demonio - Spettri
author: Tiziano Sclavi
name: Gerardo
average rating: 4.30
book published: 1999
rating: 4
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: dylan-dog
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<![CDATA[Tutto Pazienza vol. 18: Vignette, vignette, vignette]]> 37774101 156 Andrea Pazienza Gerardo 5 tutto-pazienza 4.67 2016 Tutto Pazienza vol. 18: Vignette, vignette, vignette
author: Andrea Pazienza
name: Gerardo
average rating: 4.67
book published: 2016
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: tutto-pazienza
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Le Sacrifice (Thorgal, #29) 2811281 48 Grzegorz Rosiński 2803621983 Gerardo 5 thorgal 3.81 2006 Le Sacrifice (Thorgal, #29)
author: Grzegorz Rosiński
name: Gerardo
average rating: 3.81
book published: 2006
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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Moi, Jolan (Thorgal, #30) 2071172 48 Grzegorz Rosiński 2803622653 Gerardo 5 thorgal 3.80 2007 Moi, Jolan (Thorgal, #30)
author: Grzegorz Rosiński
name: Gerardo
average rating: 3.80
book published: 2007
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[Le Bouclier de Thor (Thorgal, #31)]]> 6069539 Le vainqueur de cette ultime épreuve sera l'Elu.]]> 48 Grzegorz Rosiński 2803624869 Gerardo 5 thorgal 3.79 2008 Le Bouclier de Thor (Thorgal, #31)
author: Grzegorz Rosiński
name: Gerardo
average rating: 3.79
book published: 2008
rating: 5
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date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[La bataille d'Asgard (Thorgal, #32)]]> 9207175 48 Grzegorz Rosiński 280362754X Gerardo 5 thorgal 3.77 2010 La bataille d'Asgard (Thorgal, #32)
author: Grzegorz Rosiński
name: Gerardo
average rating: 3.77
book published: 2010
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[Raïssa (Les Mondes de Thorgal - Louve, #1)]]> 12275774 48 Yann 2803628635 Gerardo 3 thorgal 3.71 2011 Raïssa (Les Mondes de Thorgal - Louve, #1)
author: Yann
name: Gerardo
average rating: 3.71
book published: 2011
rating: 3
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[La main coupée du dieu Tyr (Les Mondes de Thorgal - Louve, #2)]]> 17186242 48 Yann 2803631032 Gerardo 3 thorgal 3.75 2011 La main coupée du dieu Tyr (Les Mondes de Thorgal - Louve, #2)
author: Yann
name: Gerardo
average rating: 3.75
book published: 2011
rating: 3
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[Le royaume du chaos (Les Mondes de Thorgal - Louve, #3)]]> 17789250 48 Yann 2803631962 Gerardo 3 thorgal 3.75 2013 Le royaume du chaos (Les Mondes de Thorgal - Louve, #3)
author: Yann
name: Gerardo
average rating: 3.75
book published: 2013
rating: 3
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[Je n'oublie rien ! (Les Mondes de Thorgal - Kriss de Valnor, #1)]]> 9628170 56 Yves Sente 2803627515 Gerardo 5 thorgal 3.95 2010 Je n'oublie rien ! (Les Mondes de Thorgal - Kriss de Valnor, #1)
author: Yves Sente
name: Gerardo
average rating: 3.95
book published: 2010
rating: 5
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[La sentence des Walkyries (Les Mondes de Thorgal - Kriss de Valnor, #2)]]> 13629889 48 Yves Sente Gerardo 4 thorgal 3.89 2012 La sentence des Walkyries (Les Mondes de Thorgal - Kriss de Valnor, #2)
author: Yves Sente
name: Gerardo
average rating: 3.89
book published: 2012
rating: 4
read at: 2018/08/30
date added: 2018/08/30
shelves: thorgal
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<![CDATA[Realismo?: Una questione non controversa]]> 19299727 In un rapido e originale percorso nei dibattiti recenti sul tema, dal postmodernismo a oggi, Franca D’Agostini risponde con risolutezza e chiarezza a queste domande, smontando un certo numero di luoghi comuni, tanto diffusi quanto infondati.
La prima parte del libro è un breve pamphlet destinato a difendere il realismo dalla confusione e dalla banalità a cui lo condannano molti suoi presunti estimatori. La seconda parte ricostruisce i dibattiti più interessanti, presenta alcuni realismi «realmente nuovi» di cui si parla poco o nulla in Italia, e delinea una prospettiva originale.
Associando alla perizia discussiva una profonda conoscenza del pensiero contemporaneo, D’Agostini ci ricorda che l’antirealismo non è mai esistito in filosofia: i fatti sono sempre stati, hegelianamente, «il vivente pane della ragione».]]>
267 Franca D'Agostini 8833972763 Gerardo 4
Il dibattito nasce dal desiderio di superare il postmoderno, visto come l'epoca del trionfo del motto nietzschiano "non ci sono fatti, ma solo interpretazioni". D. mostra come, in realtà, questa sia una banalizzazione di un movimento filosofico che, seppur con tutti i suoi difetti, ha proposto idee un po' più raffinate di così.

L'equivoco nasce dal paradigma che D. chiama Rorty-Sokal: entrambi hanno contribuito a dare un'immagine alterata della filosofia del secondo Novecento, bollandola come una sorta di idealismo ingenuo in cui si rinuncia alla realtà per affermare che tutto ciò che noi esperiamo dipende dalla nostra mente. Tutto questo nasce soprattutto da una lettura della filosofia continentale da parte di Rorty piuttosto superficiale. Purtroppo, tale visione ha influenzato la filosofia degli anni Novanta e giù di lì.

D. riconosce due forme di antirealismo: quello metafisico e quello metodologico. Il primo nega l'esistenza della realtà, il secondo nega la possibilità di accedere direttamente al reale. Se il secondo ha qualche ragione di esistere, il primo deve essere rifiutato in maniera netta: negare l'esistenza della realtà significa negare il fatto stesso di stare lì a ragionare su ciò. Confondere questi due tipi di realismo ha prodotto gli equivoci di cui sopra.

Se nella prima parte D. critica fortemente il dibattito contemporaneo, considerandolo molto ingenuo (e, forse, su questo punto la D. si dilunga anche troppo, ripetendosi); nella seconda il testo diventa più interessante perché si preoccupa di spiegare, in maniera chiara e concisa, tutte le questioni che ruotano intorno al realismo, fino a presentare le posizioni più nuove.

Il realismo è strettamente legato alla metafisica, secondo D.: l'insuccesso di quest'ultima, dall'Ottocento in poi, ha creato molte confusioni sulla questione del realismo nel corso degli anni. Infatti, la metafisica si occupa dei concetti primari, dai quali poi nascono tutti i ragionamenti: tra questi c'è quello di "reale" e di "vero". Quindi, un ritorno al realismo significa un ritorno alla metafisica.

Per D., esiste un unico realismo che si fonda su tre elementi:

1) esistono fatti;
2) c'è una sola descrizione vera dei fatti;
3) possiamo a volte formulare descrizioni dei fatti e riconoscere come vera o falsa una data descrizione.

Un fatto è tutto ciò che può essere verificato. Le posizioni realistiche contemporanee, però, non sono d'accordo con la seconda frase: da ciò si è sviluppato un certo relativismo. D., però, mostra come, quando ci sono due posizioni divergenti, in realtà, scomponendo le due posizioni, si arriva sempre a un fondo comune: quel fondo comune è la descrizione vera del fatto. In sostanza, le posizioni diverse risulterebbero essere delle verità parziali, che però tendono all'unica verità totale. Questo ci porta di fronte a una domanda: vero e reale sono legati tra di loro? Secondo D. sì, perché - qui riprende le teorie di Alston, la realtà è quell'elemento esterno alla proposizione che la rende vera. Quell'elemento reale è un truthmaker. Questa è la posizione del realismo aletico: anche di fronte a più visioni del realismo, esiste un fondo comune a tutti: la convinzione che ci sia qualcosa, indipendentemente da come si accede a questo qualcosa o come questo qualcosa entri in relazione con altre cose. Questo qualcosa è ciò che rende possibile che una proposizione sia vera o falsa.

Però, non bisogna intendere la realtà come quell'elemento che si trova là fuori e si può toccare con mano: esistono vari elementi reali. Infatti, come afferma Lewis, non ci si può limitare al mondo in cui viviamo e introdurre la logica modale e la teoria dei mondi possibili. I mondi possibili mostrano la realtà di proposizioni possibili e non attuali, che però possono essere verificata ragionando sulla base di questi mondi. Infatti, con le proposizioni possiamo porre delle condizioni che diventano reali per quel particolare mondo possibile di cui stiamo parlando. Ciononostante, i mondi possibili dipendono sempre dal nostro, perché sono riconfigurazioni del nostro: per tale motivo, per noi è impossibile ragionare su qualcosa che sia così diverso da noi da non essere neanche riconoscibile come riconfigurazione o negazioni di elementi del nostro mondo. La teoria dei mondi possibile permette, quindi, di valutare il valore di verità di enunciati finzionali. Alla luce di ciò, D. mostra come il realismo contemporaneo sia rinato grazia alla logica, dalla quale poi si raggiunge la metafisica.

Testo accessibile a tutti, a patto che lo si affronti con attenzione. ]]>
4.00 2013 Realismo?: Una questione non controversa
author: Franca D'Agostini
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published: 2013
rating: 4
read at: 2018/07/31
date added: 2018/08/29
shelves:
review:
Il testo fa chiarezza all'interno di un dibattito accademico che impegna l'Italia (ma non solo) degli ultimi anni: la questione del realismo.

Il dibattito nasce dal desiderio di superare il postmoderno, visto come l'epoca del trionfo del motto nietzschiano "non ci sono fatti, ma solo interpretazioni". D. mostra come, in realtà, questa sia una banalizzazione di un movimento filosofico che, seppur con tutti i suoi difetti, ha proposto idee un po' più raffinate di così.

L'equivoco nasce dal paradigma che D. chiama Rorty-Sokal: entrambi hanno contribuito a dare un'immagine alterata della filosofia del secondo Novecento, bollandola come una sorta di idealismo ingenuo in cui si rinuncia alla realtà per affermare che tutto ciò che noi esperiamo dipende dalla nostra mente. Tutto questo nasce soprattutto da una lettura della filosofia continentale da parte di Rorty piuttosto superficiale. Purtroppo, tale visione ha influenzato la filosofia degli anni Novanta e giù di lì.

D. riconosce due forme di antirealismo: quello metafisico e quello metodologico. Il primo nega l'esistenza della realtà, il secondo nega la possibilità di accedere direttamente al reale. Se il secondo ha qualche ragione di esistere, il primo deve essere rifiutato in maniera netta: negare l'esistenza della realtà significa negare il fatto stesso di stare lì a ragionare su ciò. Confondere questi due tipi di realismo ha prodotto gli equivoci di cui sopra.

Se nella prima parte D. critica fortemente il dibattito contemporaneo, considerandolo molto ingenuo (e, forse, su questo punto la D. si dilunga anche troppo, ripetendosi); nella seconda il testo diventa più interessante perché si preoccupa di spiegare, in maniera chiara e concisa, tutte le questioni che ruotano intorno al realismo, fino a presentare le posizioni più nuove.

Il realismo è strettamente legato alla metafisica, secondo D.: l'insuccesso di quest'ultima, dall'Ottocento in poi, ha creato molte confusioni sulla questione del realismo nel corso degli anni. Infatti, la metafisica si occupa dei concetti primari, dai quali poi nascono tutti i ragionamenti: tra questi c'è quello di "reale" e di "vero". Quindi, un ritorno al realismo significa un ritorno alla metafisica.

Per D., esiste un unico realismo che si fonda su tre elementi:

1) esistono fatti;
2) c'è una sola descrizione vera dei fatti;
3) possiamo a volte formulare descrizioni dei fatti e riconoscere come vera o falsa una data descrizione.

Un fatto è tutto ciò che può essere verificato. Le posizioni realistiche contemporanee, però, non sono d'accordo con la seconda frase: da ciò si è sviluppato un certo relativismo. D., però, mostra come, quando ci sono due posizioni divergenti, in realtà, scomponendo le due posizioni, si arriva sempre a un fondo comune: quel fondo comune è la descrizione vera del fatto. In sostanza, le posizioni diverse risulterebbero essere delle verità parziali, che però tendono all'unica verità totale. Questo ci porta di fronte a una domanda: vero e reale sono legati tra di loro? Secondo D. sì, perché - qui riprende le teorie di Alston, la realtà è quell'elemento esterno alla proposizione che la rende vera. Quell'elemento reale è un truthmaker. Questa è la posizione del realismo aletico: anche di fronte a più visioni del realismo, esiste un fondo comune a tutti: la convinzione che ci sia qualcosa, indipendentemente da come si accede a questo qualcosa o come questo qualcosa entri in relazione con altre cose. Questo qualcosa è ciò che rende possibile che una proposizione sia vera o falsa.

Però, non bisogna intendere la realtà come quell'elemento che si trova là fuori e si può toccare con mano: esistono vari elementi reali. Infatti, come afferma Lewis, non ci si può limitare al mondo in cui viviamo e introdurre la logica modale e la teoria dei mondi possibili. I mondi possibili mostrano la realtà di proposizioni possibili e non attuali, che però possono essere verificata ragionando sulla base di questi mondi. Infatti, con le proposizioni possiamo porre delle condizioni che diventano reali per quel particolare mondo possibile di cui stiamo parlando. Ciononostante, i mondi possibili dipendono sempre dal nostro, perché sono riconfigurazioni del nostro: per tale motivo, per noi è impossibile ragionare su qualcosa che sia così diverso da noi da non essere neanche riconoscibile come riconfigurazione o negazioni di elementi del nostro mondo. La teoria dei mondi possibile permette, quindi, di valutare il valore di verità di enunciati finzionali. Alla luce di ciò, D. mostra come il realismo contemporaneo sia rinato grazia alla logica, dalla quale poi si raggiunge la metafisica.

Testo accessibile a tutti, a patto che lo si affronti con attenzione.
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Philosophie de la fiction 41485092 324 Marion Renauld 2753534829 Gerardo 3
L'ambito analitico ammette che è difficile individuare nel testo un elemento che rimandi alla sua finzionalità: per tale motivo, bisogna indagare le intenzione dell'autore. Quindi, la finzione è un atteggiamento di chi crea, più che una proprietà del testo. Altri autori, invece, sostengono che la finzione è più legata a questioni sociali che al gesto del singolo autore: è l'inscrivere il testo all'interno di un genere letterario che permette al lettore di considerarlo finzione. Altri ancora, affermano che bisogna analizzare la risposta del lettore: è lui che inizia a far finta di credere a ciò che si afferma nel testo, rendendo quindi l'operato dell'autore un "far credere".

L'ambito continentale, invece, è più legato al testo e cerca di mostrare come ci siano degli elementi testuali capaci di segnalare la finzionalità dell'opera. Inoltre, tiene molto all'operazione culturale della finzione: infatti, la finzione permette di immaginare mondi possibili, permettendo così al lettore di riflettere sull'esistente, mettendolo in discussione.

Il testo, però, va oltre a una mera presentazione delle varie teorie sulla finzione: propone una metateoria capace di racchiudere tutte quelle esistenti. Nel primo caso, R. individua tre atteggiamenti da parte dell'autore:

1) responsabilità ontologica: l'autore afferma che ciò di cui parla non è vero;
2) responsabilità epistemica: l'autore mostra di non credere a o di non considerare necessario difendere quanto scritto;
3) responsabilità etica: l'autore non si ritiene responsabile di quanto viene descritto o fatto nel testo.

Inoltre, R. mostra come il contenuto del testo oscilli tra tre elementi: Invenzione, Interpretazione e Informazione. Un testo può rilasciare informazioni: anche se l'opera è finzionale, si basa su elementi che hanno riscontro nella vita reale. Quindi, si oscilla tra reale e finzionale. Un testo crea mondi: l'autore Inventa, quindi ci si ritrova di fronte a elementi frutto della fantasia. Il testo è anche metaforico: molto di quello che si legge rappresenta altro, il quale può avere legami con il reale: riconoscere tali elementi è compito dell'Interpretazione. ]]>
3.50 Philosophie de la fiction
author: Marion Renauld
name: Gerardo
average rating: 3.50
book published:
rating: 3
read at: 2018/08/27
date added: 2018/08/27
shelves: letti-in-francese, critica-letteraria
review:
Testo interessante poiché presenta un'approfondita analisi delle varie teorie sulla finzione, prima in ambito analitico e poi in ambito continentale. Purtroppo, risulta essere ripetitivo in modo sfiancante: molto spesso gli analitici non sono d'accordo tra di loro per sfumature di senso, ma la necessità di descrivere ogni punto di vista in maniera esauriente porta l'autrice a esprimere lo stesso concetto sotto forme diverse.

L'ambito analitico ammette che è difficile individuare nel testo un elemento che rimandi alla sua finzionalità: per tale motivo, bisogna indagare le intenzione dell'autore. Quindi, la finzione è un atteggiamento di chi crea, più che una proprietà del testo. Altri autori, invece, sostengono che la finzione è più legata a questioni sociali che al gesto del singolo autore: è l'inscrivere il testo all'interno di un genere letterario che permette al lettore di considerarlo finzione. Altri ancora, affermano che bisogna analizzare la risposta del lettore: è lui che inizia a far finta di credere a ciò che si afferma nel testo, rendendo quindi l'operato dell'autore un "far credere".

L'ambito continentale, invece, è più legato al testo e cerca di mostrare come ci siano degli elementi testuali capaci di segnalare la finzionalità dell'opera. Inoltre, tiene molto all'operazione culturale della finzione: infatti, la finzione permette di immaginare mondi possibili, permettendo così al lettore di riflettere sull'esistente, mettendolo in discussione.

Il testo, però, va oltre a una mera presentazione delle varie teorie sulla finzione: propone una metateoria capace di racchiudere tutte quelle esistenti. Nel primo caso, R. individua tre atteggiamenti da parte dell'autore:

1) responsabilità ontologica: l'autore afferma che ciò di cui parla non è vero;
2) responsabilità epistemica: l'autore mostra di non credere a o di non considerare necessario difendere quanto scritto;
3) responsabilità etica: l'autore non si ritiene responsabile di quanto viene descritto o fatto nel testo.

Inoltre, R. mostra come il contenuto del testo oscilli tra tre elementi: Invenzione, Interpretazione e Informazione. Un testo può rilasciare informazioni: anche se l'opera è finzionale, si basa su elementi che hanno riscontro nella vita reale. Quindi, si oscilla tra reale e finzionale. Un testo crea mondi: l'autore Inventa, quindi ci si ritrova di fronte a elementi frutto della fantasia. Il testo è anche metaforico: molto di quello che si legge rappresenta altro, il quale può avere legami con il reale: riconoscere tali elementi è compito dell'Interpretazione.
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L'esistenza non è logica 24789491 Fin dalle sue origini, la filosofia ha coltivato l'idea che l'esistenza sia riducibile al pensiero logico, mentre il "non-essere" resta inconoscibile e impensabile. Non così per Francesco Berto: certe cose non esistono proprio, eppure possiamo riferirci ad esse, conoscerle e descriverle. Le storie di Sir Arthur Conan Doyle parlano del detective Sherlock Holmes, e Il signore degli anelli di Tolkien parla di Gandalf. Naturalmente, nelle storie che li descrivono, il detective e lo stregone hanno l'aria di essere molto, molto esistenti, mentre nel nostro mondo reale essi, semplicemente, non hanno l'essere, non sono. E a non esistere non sono solo le cose che popolano il mondo letterario. Molte altre cose, pur essendo esistite in passato, ora non esistono più: Giulio Cesare, Leonardo da Vinci, Napoleone, George Washington, Michael Jackson, tutti i nostri cari estinti. Altre cose non solo non esistono, ma neppure potrebbero esistere - un cerchio quadrato, o la violazione di una legge logica fondamentale - eppure, perfino in questo caso l'impossibile è tutto da esplorare. Questo libro ci guida in un viaggio metafisico intorno al senso dell'essere, dal più antico pensiero dei Greci alla logica contemporanea di Bertrand Russell e di Quine, passando per lo scetticismo di David Hume e il razionalismo di Immanuel Kant.]]> 307 Francesco Berto 8858100433 Gerardo 5 ontologia
Il testo è molto completo, quindi permette a chiunque di entrare nell'argomento: infatti, prima di spiegare la sua teoria, B. descrive quella che è la teoria ontologica dominante in ambito analitico. Tale teoria afferma che esiste tutto: non ci si può riferire a qualcosa che non esiste. Quegli enunciati che, però, si riferiscono a elementi non esistenti, come ad esempio personaggi dei romanzi, sono inverificabili, cioè né veri né falsi. Eppure, tale posizione suona strana: domandando della nazionalità di Holmes si considererà vera la risposta "britannica" e falsa quella "tedesca".

B. propone di ripristinare l'attenzione su una teoria osteggiata dagli analitici, cioè quella sugli oggetti inesistenti di Meinong. Tale filosofo, infatti, sosteneva che non necessariamente un oggetto avrebbe dovuto esistere: infatti, per esserlo, sarebbe bastato avere delle proprietà. Un oggetto inesistente è un oggetto che ha le proprietà che gli vengono assegnate, più quelle che possono essere inferite dalle proprietà assegnategli.

La teoria ha molti problemi, che però possono essere risolti, almeno in parte: infatti, tenerla per buona, permette di analizzare situazioni molto comuni come i personaggi di finzione, i personaggi del passato, le ipotesi delle teoria scientifiche. B. mostra tre tentativi per risolvere tali problemi, dichiarando, però, di preferire e sostenere il terzo.

Il meinonghismo del terzo tipo ammette che ogni oggetto inesistente nel mondo attuale (quello reale, per intenderci, ma non per forza quello di adesso, ma di tutti i punti della sua storia) possono esserlo in un mondo possibile. Un mondo possibile è un mondo uguale al nostro, salvo per le caratteristiche che si è deciso di rendere differenti. Grazie a ciò, anche se nei romanzi non vengono rese esplicite determinate informazioni, queste possono essere dedotte facilmente: non si dice mai che Holmes è di fatto un essere umano, ma lo si può comprendere tranquillamente.

Inoltre, B. propone la teoria dei mondi impossibili: infatti, nella teoria dei mondi possibili ci sono regole che valgono per ogni mondo: sono le leggi della logica. Però, si possono immaginare mondi in cui queste regole non valgono: ad esempio, un mondo dove si può essere contemporaneamente quadrati e tondi. La particolarità dei mondi impossibili è che possono essere creati solo partendo da quello attuale: per quanto assurdi, essi saranno sempre e solo concepibili partendo da questo mondo e dalle sue regole. ]]>
4.50 2010 L'esistenza non è logica
author: Francesco Berto
name: Gerardo
average rating: 4.50
book published: 2010
rating: 5
read at: 2018/08/26
date added: 2018/08/26
shelves: ontologia
review:
Un testo che richiede un minimo di pazienza e una conoscenza base della logica. Per il resto, l'autore è molto chiaro e non privo di una vena umoristica che rende più piacevole la lettura.

Il testo è molto completo, quindi permette a chiunque di entrare nell'argomento: infatti, prima di spiegare la sua teoria, B. descrive quella che è la teoria ontologica dominante in ambito analitico. Tale teoria afferma che esiste tutto: non ci si può riferire a qualcosa che non esiste. Quegli enunciati che, però, si riferiscono a elementi non esistenti, come ad esempio personaggi dei romanzi, sono inverificabili, cioè né veri né falsi. Eppure, tale posizione suona strana: domandando della nazionalità di Holmes si considererà vera la risposta "britannica" e falsa quella "tedesca".

B. propone di ripristinare l'attenzione su una teoria osteggiata dagli analitici, cioè quella sugli oggetti inesistenti di Meinong. Tale filosofo, infatti, sosteneva che non necessariamente un oggetto avrebbe dovuto esistere: infatti, per esserlo, sarebbe bastato avere delle proprietà. Un oggetto inesistente è un oggetto che ha le proprietà che gli vengono assegnate, più quelle che possono essere inferite dalle proprietà assegnategli.

La teoria ha molti problemi, che però possono essere risolti, almeno in parte: infatti, tenerla per buona, permette di analizzare situazioni molto comuni come i personaggi di finzione, i personaggi del passato, le ipotesi delle teoria scientifiche. B. mostra tre tentativi per risolvere tali problemi, dichiarando, però, di preferire e sostenere il terzo.

Il meinonghismo del terzo tipo ammette che ogni oggetto inesistente nel mondo attuale (quello reale, per intenderci, ma non per forza quello di adesso, ma di tutti i punti della sua storia) possono esserlo in un mondo possibile. Un mondo possibile è un mondo uguale al nostro, salvo per le caratteristiche che si è deciso di rendere differenti. Grazie a ciò, anche se nei romanzi non vengono rese esplicite determinate informazioni, queste possono essere dedotte facilmente: non si dice mai che Holmes è di fatto un essere umano, ma lo si può comprendere tranquillamente.

Inoltre, B. propone la teoria dei mondi impossibili: infatti, nella teoria dei mondi possibili ci sono regole che valgono per ogni mondo: sono le leggi della logica. Però, si possono immaginare mondi in cui queste regole non valgono: ad esempio, un mondo dove si può essere contemporaneamente quadrati e tondi. La particolarità dei mondi impossibili è che possono essere creati solo partendo da quello attuale: per quanto assurdi, essi saranno sempre e solo concepibili partendo da questo mondo e dalle sue regole.
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Arzach 17563228 56 ²Ñ²Õ²ú¾±³Ü²õ 8863044198 Gerardo 4
In questo fumetto Moebius abbandona le strutture narrative che ha utilizzato per le storie legate al Maggiore, per abbracciare un nuovo stile. Nel primo caso cercava di dare l'impressione della presenza di una trama, facendolo credere e poi sbugiardando tale credenza ad ogni pagina. La parola, quindi, ci inganna: più il nostro cervello va alla ricerca di un senso, più l'autore ci gettava in un vortice privo di direzione.

Qui, invece, le cose cambiano: la parola è assente, eppure la trama c'è ed è anche solida e riconoscibile. Il movimento disegnato è più che capace di raccontare una storia, inoltre il tratto di Moebius si fa più definito e preciso. Se in molti racconti di Moebius è la parola a creare il mondo, mai come in questo volume sono i disegni che realizzano tale scopo. La loro presenza si fa più solida, meno leggera che in passato. Anche il colore si fa più scuro e denso, a testimoniare questa voglia di concretezza. Voglia necessaria, perché un mondo fantastico ha bisogno di tutta la concretezza stilistica possibile per risultare reale. La trama è sempre un conflitto che deve essere sciolto. Conflitto che, però, nasce da una tensione sessuale: infatti, i racconti si aprono con Arzach che spia una donna mentre si spoglia. Moebius rappresenta un mondo onirico di ispirazione freudiana, dove la lotta è sempre originata da una tensione sessuale che deve essere soddisfatta.

Il volume, però, si apre con un importante storia che è quasi una dichiarazione di poetica (unica storia dell'albo che non ha Arzach come protagonista). Una storia in cui la famiglia di Moebius decide di affrontare un viaggio, ma di effettuare una deviazione dal normale giro. Da qui, nasce l'avventura. La storia è una rappresentazione del modo di costruire i racconti da parte di Moebius (e i narratori in generale): una deviazione dalla norma, perché solo ciò che è speciale o strano è degno di essere raccontato. Moebius compie questa operazione con straordinaria maestra e coerenza: egli non solo devia dalla norma, ma anche dalle normali tecniche di narrazione: da ciò la particolarità dei suoi racconti, di difficile lettura per un lettore che è abituato a trame normali, strutture narrative canoniche. ]]>
3.64 1976 Arzach
author: ²Ñ²Õ²ú¾±³Ü²õ
name: Gerardo
average rating: 3.64
book published: 1976
rating: 4
read at: 2016/08/10
date added: 2018/08/22
shelves:
review:
Consiglio la lettura di questo fumetto a chi davvero ama questo tipo di arte e si vuole interessare alla sua storia. Il volume, già di per sé piccolo, si legge in neanche mezz'ora. Quindi, la spesa potrebbe risultare vana per alcuni.

In questo fumetto Moebius abbandona le strutture narrative che ha utilizzato per le storie legate al Maggiore, per abbracciare un nuovo stile. Nel primo caso cercava di dare l'impressione della presenza di una trama, facendolo credere e poi sbugiardando tale credenza ad ogni pagina. La parola, quindi, ci inganna: più il nostro cervello va alla ricerca di un senso, più l'autore ci gettava in un vortice privo di direzione.

Qui, invece, le cose cambiano: la parola è assente, eppure la trama c'è ed è anche solida e riconoscibile. Il movimento disegnato è più che capace di raccontare una storia, inoltre il tratto di Moebius si fa più definito e preciso. Se in molti racconti di Moebius è la parola a creare il mondo, mai come in questo volume sono i disegni che realizzano tale scopo. La loro presenza si fa più solida, meno leggera che in passato. Anche il colore si fa più scuro e denso, a testimoniare questa voglia di concretezza. Voglia necessaria, perché un mondo fantastico ha bisogno di tutta la concretezza stilistica possibile per risultare reale. La trama è sempre un conflitto che deve essere sciolto. Conflitto che, però, nasce da una tensione sessuale: infatti, i racconti si aprono con Arzach che spia una donna mentre si spoglia. Moebius rappresenta un mondo onirico di ispirazione freudiana, dove la lotta è sempre originata da una tensione sessuale che deve essere soddisfatta.

Il volume, però, si apre con un importante storia che è quasi una dichiarazione di poetica (unica storia dell'albo che non ha Arzach come protagonista). Una storia in cui la famiglia di Moebius decide di affrontare un viaggio, ma di effettuare una deviazione dal normale giro. Da qui, nasce l'avventura. La storia è una rappresentazione del modo di costruire i racconti da parte di Moebius (e i narratori in generale): una deviazione dalla norma, perché solo ciò che è speciale o strano è degno di essere raccontato. Moebius compie questa operazione con straordinaria maestra e coerenza: egli non solo devia dalla norma, ma anche dalle normali tecniche di narrazione: da ciò la particolarità dei suoi racconti, di difficile lettura per un lettore che è abituato a trame normali, strutture narrative canoniche.
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Il fallico folle 30307591 60 ²Ñ²Õ²ú¾±³Ü²õ 8882850846 Gerardo 5
Anche se molto buffi, questi alieni sono ricercati per via delle dimensioni del loro pene. Questa è la storia di uno di loro, che va in erezione in un periodo anomalo e per questo viene chiamato 'fallico folle'.

La storia è un fantasioso racconto di un fuga affinché una donna possa godere delle meraviglie di questa specie.

Il racconto, molto divertente, è la rappresentazione delle mille fughe e mille lotte che siamo costretti a compiere per combattere contro i tabù sessuali, che 'castrano' le nostre 'doti' per via di un certo pregiudizio bigotto contro il piacere. ]]>
5.00 1974 Il fallico folle
author: ²Ñ²Õ²ú¾±³Ü²õ
name: Gerardo
average rating: 5.00
book published: 1974
rating: 5
read at: 2016/06/18
date added: 2018/08/22
shelves:
review:
In un altro mondo, esiste una razza aliena in cui i maschi sono dotati di un poderoso fallo il quale va in erezione in determinati periodi, nei quali i maschi si accoppiano con la femmina, di enormi e disgustose dimensioni. A causa del potere matriarcale di questa società, i maschi sono costretti a molte restrizioni sessuali.

Anche se molto buffi, questi alieni sono ricercati per via delle dimensioni del loro pene. Questa è la storia di uno di loro, che va in erezione in un periodo anomalo e per questo viene chiamato 'fallico folle'.

La storia è un fantasioso racconto di un fuga affinché una donna possa godere delle meraviglie di questa specie.

Il racconto, molto divertente, è la rappresentazione delle mille fughe e mille lotte che siamo costretti a compiere per combattere contro i tabù sessuali, che 'castrano' le nostre 'doti' per via di un certo pregiudizio bigotto contro il piacere.
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The Long Tomorrow 30302029 56 Dan O'Bannon 888285048X Gerardo 5
Queste tavole sono state realizzate nel 1975, epoca in cui tutte le immagini straordinarie alle quali siamo abituate non esistevano: i disegni realizzati da Moebius, quindi, sono un'ispirazione originaria di altissimo livello e di grande creatività.

E' un volume molto piccolo, che può essere apprezzato solo dagli amanti dei racconti. I pochi mezzi di questa fase iniziale dello sperimentalismo fumettistisco non permettevano un gran numero di tavole, eppure questo autore riusciva, grazie a una grande incisività, a scrivere e rappresentare storie avvincenti. Tutto è carico di senso: parole e immagini sono tesi verso il racconto di una storia, ogni elemento è messo lì per fornirci delle informazioni che ci aiutano a capire la narrazione.

E' un disegno che, seppur legato ancora alla struttura a 'griglia' del fumetto, già inizia a ragionare secondo più direzioni spaziali: l'uomo del futuro si muove in tutte le direzioni e la vignetta ci trascina in avanti solo cronologicamente, mentre il disegno ci fa 'ruotare' nello spazio. La pagina è piena di dettagli, Moebius rende concreto il mondo futuro fino a farcelo apparire realistico.

Per gli appassionati del fumetto, che hanno voglia di approfondire le origini 'artigianali' di questa arte. ]]>
4.25 1988 The Long Tomorrow
author: Dan O'Bannon
name: Gerardo
average rating: 4.25
book published: 1988
rating: 5
read at: 2016/05/28
date added: 2018/08/22
shelves:
review:
Oggi, l'immaginario fantascientifico è dominato da elementi che vengono presi dal mondo di Star Wars: la moda del futuro, il modo di viaggiare, le città, la tecnologia, gli alieni. Quando pensiamo a un mondo futuro, a causa del bombardamento mediatico subito in tutti questi anni, siamo portati a immaginarlo in quel modo. Star Wars, con tutta la sua estetica, è uscito in sala nel 1977.

Queste tavole sono state realizzate nel 1975, epoca in cui tutte le immagini straordinarie alle quali siamo abituate non esistevano: i disegni realizzati da Moebius, quindi, sono un'ispirazione originaria di altissimo livello e di grande creatività.

E' un volume molto piccolo, che può essere apprezzato solo dagli amanti dei racconti. I pochi mezzi di questa fase iniziale dello sperimentalismo fumettistisco non permettevano un gran numero di tavole, eppure questo autore riusciva, grazie a una grande incisività, a scrivere e rappresentare storie avvincenti. Tutto è carico di senso: parole e immagini sono tesi verso il racconto di una storia, ogni elemento è messo lì per fornirci delle informazioni che ci aiutano a capire la narrazione.

E' un disegno che, seppur legato ancora alla struttura a 'griglia' del fumetto, già inizia a ragionare secondo più direzioni spaziali: l'uomo del futuro si muove in tutte le direzioni e la vignetta ci trascina in avanti solo cronologicamente, mentre il disegno ci fa 'ruotare' nello spazio. La pagina è piena di dettagli, Moebius rende concreto il mondo futuro fino a farcelo apparire realistico.

Per gli appassionati del fumetto, che hanno voglia di approfondire le origini 'artigianali' di questa arte.
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<![CDATA[Dei Nomi-del-Padre seguito da Il trionfo della religione]]> 11165253 117 Jacques Lacan Gerardo 4 psicologia
Le parole di Lacan evocano, non spiegano. C'è qualcosa, ma quel qualcosa è avvolto da rumore, non è mai pienamente decifrato, giunge sempre di traverso. L. parla, aggiunge, torna indietro, disorienta, lascia appeso.

Questo testa rappresenta una toccata e fuga da quelle che sono le basi del suo insegnamento. Tutto il suo sistema si basa da una profonda conoscenza di Freud, nel quale riconosce tre strati a fondamento del suo pensiero: l'immaginario, il simbolico e il reale. L'immaginario è la costruzione allucinata che ci facciamo della realtà, che noi formiamo attraverso i simboli. I simboli, però, se ben analizzati, formano il simbolico, cioè le strutture alla base del nostro essere umani. Infine, il reale è ciò che sfugge alla nostra capacità linguistica.

Per tale motivo, il desiderio si confronta sempre con il reale: si desidera il soddisfacimento del proprio bisogno e allo stesso tempo quel vuoto che ci viene dall'Altro, quell'assenza dell'Altro che ci porta a riconoscere la nostra mancanza (e la mancanza dell'Altro). Desiderare è essere desiderati, è un vuoto che rimbalza tra il Sé e l'Altro.

La religione è il tentativo di dare senso a qualsiasi affioramento del Reale: per questo, L. vede nel trionfo della scienza il trionfo della religione. La prima, occupandosi del Reale, permette alla seconda di spiegarlo, visto che il reale porta sempre con sé un'angoscia che va alleviata. La religione ha come fine ciò. ]]>
4.40 2005 Dei Nomi-del-Padre seguito da Il trionfo della religione
author: Jacques Lacan
name: Gerardo
average rating: 4.40
book published: 2005
rating: 4
read at: 2018/08/15
date added: 2018/08/15
shelves: psicologia
review:
Non si può realmente consigliare un libro di L. Si può essere soltanto mossi da curiosità e da una buona dose di pazienza, oltre che da amore per il mistero.

Le parole di Lacan evocano, non spiegano. C'è qualcosa, ma quel qualcosa è avvolto da rumore, non è mai pienamente decifrato, giunge sempre di traverso. L. parla, aggiunge, torna indietro, disorienta, lascia appeso.

Questo testa rappresenta una toccata e fuga da quelle che sono le basi del suo insegnamento. Tutto il suo sistema si basa da una profonda conoscenza di Freud, nel quale riconosce tre strati a fondamento del suo pensiero: l'immaginario, il simbolico e il reale. L'immaginario è la costruzione allucinata che ci facciamo della realtà, che noi formiamo attraverso i simboli. I simboli, però, se ben analizzati, formano il simbolico, cioè le strutture alla base del nostro essere umani. Infine, il reale è ciò che sfugge alla nostra capacità linguistica.

Per tale motivo, il desiderio si confronta sempre con il reale: si desidera il soddisfacimento del proprio bisogno e allo stesso tempo quel vuoto che ci viene dall'Altro, quell'assenza dell'Altro che ci porta a riconoscere la nostra mancanza (e la mancanza dell'Altro). Desiderare è essere desiderati, è un vuoto che rimbalza tra il Sé e l'Altro.

La religione è il tentativo di dare senso a qualsiasi affioramento del Reale: per questo, L. vede nel trionfo della scienza il trionfo della religione. La prima, occupandosi del Reale, permette alla seconda di spiegarlo, visto che il reale porta sempre con sé un'angoscia che va alleviata. La religione ha come fine ciò.
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Che cos'è la metafisica? 41133951 140 David M. Armstrong 8843081942 Gerardo 5 metafisica
Il testo è il riassunto dell'intero sistema metafisico di Armstrong, grande autore della filosofia analitica.

La metafisica di A. parte dal concetto di proprietà, le quali si istanziano, cioè sono presenti in oggetti che appartengono al mondo del tempo e dello spazio. Ontologicamente, esistono solo le proprietà che si istanziano. Le proprietà possono essere determinabili (colore) o determinate (rosso). Secondo A. solo le seconde possono essere degli universali, poiché non sono concetti astratti e si istanziano.

Le relazioni sono un particolare tipo di proprietà, le quali possono essere interne o esterne. Quelle interne dipendono dalla natura dei termini, quelle esterne invece sono contingenti. Per A., solo le seconde esistono e hanno rilevanza ontologica.

Gli stati di cose sono i fatti che compongono il mondo, dove nei particolari si istanziano gli universali. Essi sono strettamente collegati: non c'è l'uno senza l'altro. Quindi, gli universali si manifestano solo in elementi contingenti.

A differenza di altri, A. sostiene che la causalità è percepibile sensibilmente dall'uomo, attraverso il proprio corpo. Le leggi naturali sono i rapporti tra stati di cose legati dalla causalità, la quale diviene necessaria: A. afferma che le leggi naturali sono necessarie poiché il mondo è strutturato in questo modo. Le leggi sono particolari tipi di proprietà che si istanziano come relazioni di causa.

La più importante intuizione di A. è il concetto di truthmaker: è l'evento reale che permette a una proposizione di essere vera. Quindi, la verità dipende sempre da un elemento contingente.

Più complesse le riflessioni sulla negazione. La si può comprendere soltanto partendo dal concetto di "tutto": nel momento in cui si ha consapevolezza del "tutto di una situazione", allora si può decidere se qualcosa è assente o presente in quella situazione. Quindi, quel "tutto" sarà il truthmaker della negazione. ]]>
4.00 Che cos'è la metafisica?
author: David M. Armstrong
name: Gerardo
average rating: 4.00
book published:
rating: 5
read at: 2018/08/14
date added: 2018/08/15
shelves: metafisica
review:
Testo densissimo, eppure corto ed estremamente chiaro. Notevole la sua capacità di aprire a nuovi visioni sul reale, mostrando come la tradizione filosofica australiana possa considerarsi una delle più importanti di questi ultimi anni.

Il testo è il riassunto dell'intero sistema metafisico di Armstrong, grande autore della filosofia analitica.

La metafisica di A. parte dal concetto di proprietà, le quali si istanziano, cioè sono presenti in oggetti che appartengono al mondo del tempo e dello spazio. Ontologicamente, esistono solo le proprietà che si istanziano. Le proprietà possono essere determinabili (colore) o determinate (rosso). Secondo A. solo le seconde possono essere degli universali, poiché non sono concetti astratti e si istanziano.

Le relazioni sono un particolare tipo di proprietà, le quali possono essere interne o esterne. Quelle interne dipendono dalla natura dei termini, quelle esterne invece sono contingenti. Per A., solo le seconde esistono e hanno rilevanza ontologica.

Gli stati di cose sono i fatti che compongono il mondo, dove nei particolari si istanziano gli universali. Essi sono strettamente collegati: non c'è l'uno senza l'altro. Quindi, gli universali si manifestano solo in elementi contingenti.

A differenza di altri, A. sostiene che la causalità è percepibile sensibilmente dall'uomo, attraverso il proprio corpo. Le leggi naturali sono i rapporti tra stati di cose legati dalla causalità, la quale diviene necessaria: A. afferma che le leggi naturali sono necessarie poiché il mondo è strutturato in questo modo. Le leggi sono particolari tipi di proprietà che si istanziano come relazioni di causa.

La più importante intuizione di A. è il concetto di truthmaker: è l'evento reale che permette a una proposizione di essere vera. Quindi, la verità dipende sempre da un elemento contingente.

Più complesse le riflessioni sulla negazione. La si può comprendere soltanto partendo dal concetto di "tutto": nel momento in cui si ha consapevolezza del "tutto di una situazione", allora si può decidere se qualcosa è assente o presente in quella situazione. Quindi, quel "tutto" sarà il truthmaker della negazione.
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Chi ha paura di Mr. Hyde? 41131064 234 Carola Barbero 8870187667 Gerardo 3 critica-letteraria
Il testo studia il rapporto tra finzione ed emozioni: com'è possibile che qualcuno provi qualcosa per un oggetto che non esiste? B. espone le teorie degli oggetti fittizi, dove si mostra come esistano oggetti che sono, anche se non esistono. Questi oggetti hanno caratteristiche ben precise, cioè tutte quelle che vengono attribuite loro. Ma come avviene questa attribuzione? Ad esempio, con i personaggi dei romanzi, è il testo che attribuisce loro determinate caratteristiche: affinché, poi, la loro esistenza e la loro analisi divenga un problema, c'è bisogno che una comunità accetti quel romanzo come degno di essere analizzato o letto. Non basta scrivere un testo affinché questo diventi un problema, cioè un elemento degno di studio.

Per tale motivo, il paradosso svanisce: i personaggi sono oggetti fittizi, sono qualcosa e non nulla, quindi possiamo provare emozioni per loro.

Ma: perché scegliamo di provare emozioni dalle quali scapperemmo nella realtà, come accade negli horror o nelle tragedie? In questo caso, B. risponde che, nel guardare tali opere, proviamo piacere per la struttura narrativa e per la sua bellezza e quindi di essa apprezziamo la sua capacità di suscitare determinate emozioni. Il piacere si prova per il contesto, per la struttura, per la maestra artistica e non per il sentimento negativo in sé.

Al contrario, il riso non sembra essere condizionato da paradossi: è un sentimento positivo, quindi ben venga che anche la finzione possa suscitarlo. La B. analizza tre teorie su come possa essere suscitato: 1) la teoria dell'assurdo, in cui si individua nella struttura comica qualcosa di illogico o di fallacie; 2) teoria della superiorità, in cui colui che ride individua nella struttura comica qualcosa o qualcuna che non rispetta determinate convenzioni sociali forti; 3) teoria del sollievo, in cui si ride della rottura di determinati vincoli sociali.

Infine, il testo analizza la pornografia, mostrando come queste riflessioni possano essere utili anche in campo etico: si può provare eccitazione per una scena di sesso violento? Sì, se si è capaci di distinguere il contesto reale da quello fittizio. Infatti, il problema dell'imitazione delle opere fittizie non è qualcosa che dipende direttamente dalle opere fittizie stessa, ma dall'incapacità del fruitore di distinguere i due piani ontologici. ]]>
3.00 Chi ha paura di Mr. Hyde?
author: Carola Barbero
name: Gerardo
average rating: 3.00
book published:
rating: 3
read at: 2018/08/13
date added: 2018/08/13
shelves: critica-letteraria
review:
Il testo vuole essere per tutti e ci riesce, ma al costo di essere ripetitivo fino al fastidio. Le idee sono interessanti, ma forse non era necessario scrivere un testo così lungo.

Il testo studia il rapporto tra finzione ed emozioni: com'è possibile che qualcuno provi qualcosa per un oggetto che non esiste? B. espone le teorie degli oggetti fittizi, dove si mostra come esistano oggetti che sono, anche se non esistono. Questi oggetti hanno caratteristiche ben precise, cioè tutte quelle che vengono attribuite loro. Ma come avviene questa attribuzione? Ad esempio, con i personaggi dei romanzi, è il testo che attribuisce loro determinate caratteristiche: affinché, poi, la loro esistenza e la loro analisi divenga un problema, c'è bisogno che una comunità accetti quel romanzo come degno di essere analizzato o letto. Non basta scrivere un testo affinché questo diventi un problema, cioè un elemento degno di studio.

Per tale motivo, il paradosso svanisce: i personaggi sono oggetti fittizi, sono qualcosa e non nulla, quindi possiamo provare emozioni per loro.

Ma: perché scegliamo di provare emozioni dalle quali scapperemmo nella realtà, come accade negli horror o nelle tragedie? In questo caso, B. risponde che, nel guardare tali opere, proviamo piacere per la struttura narrativa e per la sua bellezza e quindi di essa apprezziamo la sua capacità di suscitare determinate emozioni. Il piacere si prova per il contesto, per la struttura, per la maestra artistica e non per il sentimento negativo in sé.

Al contrario, il riso non sembra essere condizionato da paradossi: è un sentimento positivo, quindi ben venga che anche la finzione possa suscitarlo. La B. analizza tre teorie su come possa essere suscitato: 1) la teoria dell'assurdo, in cui si individua nella struttura comica qualcosa di illogico o di fallacie; 2) teoria della superiorità, in cui colui che ride individua nella struttura comica qualcosa o qualcuna che non rispetta determinate convenzioni sociali forti; 3) teoria del sollievo, in cui si ride della rottura di determinati vincoli sociali.

Infine, il testo analizza la pornografia, mostrando come queste riflessioni possano essere utili anche in campo etico: si può provare eccitazione per una scena di sesso violento? Sì, se si è capaci di distinguere il contesto reale da quello fittizio. Infatti, il problema dell'imitazione delle opere fittizie non è qualcosa che dipende direttamente dalle opere fittizie stessa, ma dall'incapacità del fruitore di distinguere i due piani ontologici.
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Del tragico 13250597 English, German 82 Karl Jaspers 8877107480 Gerardo 5 estetica 4.12 1952 Del tragico
author: Karl Jaspers
name: Gerardo
average rating: 4.12
book published: 1952
rating: 5
read at:
date added: 2018/08/12
shelves: estetica
review:

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<![CDATA[La letteratura circostante: Narrativa e poesia nell'Italia contemporanea]]> 39920557 456 Gianluigi Simonetti 8815274979 Gerardo 4 critica-letteraria
La prima parte è un resoconto, anche piuttosto veloce, di ciò che di buono è stato fatto in ambito narrativo e poetico negli ultimi trent'anni. Si può leggere uno schema agile e chiaro di quanto la critica ha raccolto negli ultimi anni, contribuendo a ordinare un panorama a volte fin troppo variegato.

La seconda parte è quella più interessante: S. analizza le strutture che sono alla base della letteratura di consumo o di successo, mettendo in mostra i gusti del pubblico contemporaneo. L'analisi è abbastanza esaustiva e a volte anche fin troppo approfondita per dei testi per cui, come lo stesso S. ammette, non vale tanto la pena. La seconda parte è interessante soltanto dal punto di vista della sociologia della letteratura (per il tramite dell'analisi retorica, com'è giusto che sia): evidenzia quali strutture catturino, oggi, l'attenzione del lettore medio. Tuttavia, questo studio va al di là: infatti, visto che la cosiddetta alta letteratura si interessa alle forme basse, avere un quadro chiaro sulla letteratura di successo permette di comprendere meglio alcune riprese ironiche del basso in autori dal più solido valore estetico.

Un libro denso che si legge molto velocemente, che riesce ad aprire una visione inedita per gli studi letterari, anche se può deludere molto coloro che andavano alla ricerca di un maggiore approfondimento dell'alta letteratura. ]]>
4.06 2018 La letteratura circostante: Narrativa e poesia nell'Italia contemporanea
author: Gianluigi Simonetti
name: Gerardo
average rating: 4.06
book published: 2018
rating: 4
read at: 2018/08/10
date added: 2018/08/10
shelves: critica-letteraria
review:
Le intenzioni di questo testo diventano esplicite soltanto con la lettura: non è principalmente un manuale di letteratura italiana contemporanea, se per letteratura si intende una selezione di testi dall'alto valore estetico. Lo è sicuramente se per letteratura si intende qualsiasi opera scritta pubblicata con velleità poetiche o narrative.

La prima parte è un resoconto, anche piuttosto veloce, di ciò che di buono è stato fatto in ambito narrativo e poetico negli ultimi trent'anni. Si può leggere uno schema agile e chiaro di quanto la critica ha raccolto negli ultimi anni, contribuendo a ordinare un panorama a volte fin troppo variegato.

La seconda parte è quella più interessante: S. analizza le strutture che sono alla base della letteratura di consumo o di successo, mettendo in mostra i gusti del pubblico contemporaneo. L'analisi è abbastanza esaustiva e a volte anche fin troppo approfondita per dei testi per cui, come lo stesso S. ammette, non vale tanto la pena. La seconda parte è interessante soltanto dal punto di vista della sociologia della letteratura (per il tramite dell'analisi retorica, com'è giusto che sia): evidenzia quali strutture catturino, oggi, l'attenzione del lettore medio. Tuttavia, questo studio va al di là: infatti, visto che la cosiddetta alta letteratura si interessa alle forme basse, avere un quadro chiaro sulla letteratura di successo permette di comprendere meglio alcune riprese ironiche del basso in autori dal più solido valore estetico.

Un libro denso che si legge molto velocemente, che riesce ad aprire una visione inedita per gli studi letterari, anche se può deludere molto coloro che andavano alla ricerca di un maggiore approfondimento dell'alta letteratura.
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