"Fra tutti gli scrittori viventi che amo (una dozzina o poco più) Franzen è quello della gioia pura, del puro amore per la lettura, il più avvincente, il più coinvolgente, per me è come nuotare perché amo molto l’acqua e questa gioia non si può spiegare a chi preferisce restare asciutto. Sì, qui viene ritratto splendidamente un periodo storico di cui ricordo qualche ultimo brandello, io stessa ho frequentato, dieci anni dopo, un gruppo in chiesa simile a Crossroad, ricordo tutte quelle chitarre e gli ultimi hippies. Sì, qui viene ritratta splendidamente una famiglia, in cui ciascuno ha i suoi problemi, e per tutta la prima metà del romanzo si corre con l’uno e con l’altro perché ognuno di loro ha degli affari da sistemare entro la vigilia di Natale e quella giornata, come nei romanzi di Dostoevskij, si dilata in un tempo che sembra non finire mai. Sì, qui c’�� una descrizione vivida e terribile della riserva Navajo dell’Arizona settentrionale, vergogna degli USA, che forse a quest’ora è ridotta ancora peggio, martoriata dal Covid. C’��, descritta come pochi saprebbero, la farneticazione di un adolescente che sprofonda nella cocaina. Ma soprattutto ci sono il bene e il male, che nessuno dei personaggi sa, nemmeno con l’aiuto della fede¸ ci sono l’amore e l’odio, la passione e il tradimento, la comunità e la solitudine, l’essere genitori e l’essere figli, l'essere amanti e l'essere fratelli, la presenza e l'assenza, il tempo che passa e le scelte e le conseguenze delle scelte; il genio di chi non scrive mai una parola banale e prevedibile, e sorprende il lettore a ogni pagina, senza usare effetti speciali e furberie varie o trucchetti da corso di scrittura creativa. Ma più di questo non so dire.
D'altronde, nemmeno chi lo detesta (e sono tanti) riesce a spiegarmi perché."

Betty is on page 150 of 272 of Cose spiegate bene. Quello che mangiamo

˚ ཐི�� 𝖆𝖑𝖎𝖈𝖊 ⋆ཋྀ ˚ has read Le affinità elettive

"Le prime 500 pagine (su un totale di 770) le ho DIVORATE!

Trama ricca di colpi di scena, ritmo sostenuto e sviluppo estremamente intrigante. A un certo punto però rallenta. Le riflessioni deliranti (e un po' retoriche) del protagonista prendono il sopravvento sulla trama.

Il finale è deludente ma questo è un libro viaggio in cui la destinazione è solo un dettaglio.
Consigliato nonostante tutto."