"Questo libro, innanzitutto, non è per gli amanti della brevità. Insomma, è un bel mattonazzo di più di 600 pagine piene di avvenimenti, quindi bisogna approcciarlo con la giusta mentalità.

Rispetto al primo, per ovvi motivi di trama, ci ritroviamo a seguire personaggi differenti oltre a quelli con cui eravamo partiti.
- Yuln, di cui mi piace tantissimo lo spirito libero, scherzoso, ribelle, ma che nasconde anche nobiltà, dedizione, bontà, forza sia magica che d'animo;
- Yllisith, che si è vista poco ma che mi è sembrata molto interessante sia per la sua storia e il suo potere sia per il suo carattere;
- Rayliss, visto per bene solo alla fine praticamente, con la sua lealtà alla conoscenza e al suo popolo;
- Seti, l'unica che proprio non mi è piaciuta, perché il suo corteggiamento nei confronti di Zen è veramente troppo infantile, assiduo, spesso e volentieri non rispetta spazi e limiti di Zenath ignorando i suoi gentili e giustificati rifiuti nei suoi confronti;
- Fralin, che mi ha fatto morire dal ridere onestamente, schietta e un po' gradassa, combattiva e tenace.
Questi riguardano il punto di vista di Zenath, mentre dalla parte del pov di Genera siamo ancora affiancati da chi già conoscevamo.

Belle le ambientazioni, specie il Regno degli elfi, e tutte le diverse magie che i personaggi esercitano. Molte parti lunghe sono di descrizione e avvenimenti di secondo piano (tipo le canzoni di Yuln e altre scene solo riempitive) e questo rallenta un po' la lettura. Ci sono diversi errori di sintassi e ripetizione però mi è stato detto che sono già stati soggetti a revisione nelle stampe successive alla mia.

Il finale è un botta e risposta di combattimenti, rivelazioni inaspettate e scenari che aprono la via agli eventi futuri."

"Il primo capitolo di questa saga in ha i suoi aspetti positivi e quelli negativi.

In primis, mi piace l'idea della gilda di avventurieri: mi è sempre piaciuto questo tipo di impostazione, perché permette di esplorare creature, setting storico e geografico, comportamenti e caratteri dei personaggi, stili di combattimento. Devo dire però che sono arrivata a fine libro chiedendomi come mai il lettore fosse stato portato a seguire così tante missioni che non avevano una rilevanza vera e propria per la trama. Secondo me è un po' fuorviante e può risultare un deterrente a continuare la lettura per quei lettori che tendono a mollare il racconto se non ci sono sviluppi di trama consistenti nei vari capitoli. Quello che intendo dire è che, secondo me, la prima parte del libro (escluso il prologo, che incuriosisce molto) è un pochino superflua e non si lega molto alla trama portante della saga, che si riesce a intuire e scorgere bene dalla missione per sgominare la tratta degli schiavi in poi.

Per quanto riguarda i personaggi, ho preferito Annarel e Gorl a Zenath e (soprattutto) Genra. Quest'ultima l'ho trovata la meno interessante, per lo meno per ora. Anche i suoi pov mi hanno entusiasmato meno di quelli di Zenath, che invece è più introspettivo e coi suoi ragionamenti apre diversi argomenti. Mi piace anche la figura di Soph, la Veriusheki, anche se è secondaria e molto marginale. Della coppia principale diciamo che, da amante dello slow burn, ho avuto problemi col fatto che i due siano entrati in sintonia immediatamente, tipo colpo di fulmine. Di solito preferisco vedere un passaggio più graduale dall'essere sconosciuti all'innamoramento. Mi è mancata un po' la parte dell'amicizia, ecco, o comunque un intermezzo che consolidasse pian piano la loro relazione. Una volta stabilita quella, però, è stato bello vederli spalleggiarsi e sostenersi a vicenda senza remore e anche con qualche battibecco a rendere tutto più realistico.

Un appunto che è da fare riguarda non la storia in sé ma il testo scritto vero e proprio: andrebbe fatta un po' di revisione a mio avviso, perché ho trovato errori di battitura qua e là, punti mancanti alla fine di qualche frase e qualche paragrafo reso cacofonico dalle parole ripetute un po' troppo spesso all'interno di esso.

La cosa che ho apprezzato di più è stata la parte finale del libro, perché è lì che si è condensata tutta la trama vera e propria ed è sempre lì che ha davvero inizio la saga, secondo me. Una serie di plot twist inaspettati e che aprono la strada a una miriade di possibilità diverse, il che mi ha messo la curiosità di sapere come continuerà la situazione nei prossimi libri e quali risvolti avrà lo sconvolgimento totale con cui si è chiuso il primo."