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Уродженка Нуоро, лауреатка Нобелівської премії з літератури Ґрація Деледда майстерно переносить нас до рідної Сардинії. Тут живе родина Паулу Декеркі. Колись заможна та шанована � тепер вона на межі банкрутства. У всіх спробах вибратися з боргової ями Паулу зазнає невдачі. Його відчай поділяє таємна кохана Аннеза (Анна). Його тривоги по-особливому відгукуються в ній, адже ця сім’� колись прихистила її. Аннеза � «як той плющ; як той плющ, що притулився до стіни і вже не відпаде, аж доки не всохне...».

Пошук порятунку у вирі відчаю штовхає на страшний вчинок. Але це лише початок. Усім, хто пов’язани� із домом Декеркі, довелося шукати шлях, як навести лад у житті та у душі.

272 pages, Hardcover

First published January 1, 1908

17 people are currently reading
352 people want to read

About the author

Grazia Deledda

403books244followers
Grazia Maria Cosima Damiana Deledda was an Italian writer who received the Nobel Prize for Literature in 1926 "for her idealistically inspired writings which with plastic clarity picture the life on her native island [i.e. Sardinia] and with depth and sympathy deal with human problems in general". She was the first Italian woman to receive the prize, and only the second woman in general after Selma Lagerlöf was awarded hers in 1909.

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46 (9%)
1 star
3 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 44 reviews
Profile Image for Berengaria.
809 reviews145 followers
January 5, 2023
4 stelle
Recensione per il libro facile per gli studenti di italiano.

Ho letto alcuni di questa vecchia serie dei libri classici italiani per studenti della lingua, nessuno di quali, purtroppo, è stato più della media. Beh, sorpresa! Non è vero per L'edera! Finalmente, una storia interessante che è piacevole da leggere� e (quasi) non è fonte di confusione o orribilmente antiquato per quanto riguarda le donne.

Pubblicato originariamente nel 1910, ’e è una storia di povertà, disperazione, amore e speranza che potrebbe accadere oggi. La trama e le scene sono facili da capire e la grammatica/ il vocabolario sono adatti per studenti al livello B1.

Raccomandato.
Profile Image for Carlo Mascellani.
Author15 books286 followers
February 15, 2022
Come l'edera resta attaccata al proprio sostegno e da lui trae forza, così la protagonista Annesa, orfana, compie anche sacrifici estremi per aiutare la decaduta famiglia dei benefattori che l'hanno raccolta. È un dramma di scelte sofferte, di slanci verso una libertà che, infine, torna a stemperarsi nelle più rassicuranti regole religiose e sociali, di un mondo granitico che stenta a lasciarsi scalfire.
Profile Image for Darka.
519 reviews407 followers
Read
January 25, 2025
доволі цікава книжка про гріх і спокуту на прикладі зубожілої сардинської родини. цікаво, що для місцевого священника розпуста стає більшим переступом, ніж буквально смертовбивство. крізь всю історію червоною ниткою йде образ "плюща", який може вдушити дерево, якщо його не зрізати. хто тут плющ, а хто дерево авторка лишає на наш розгляд.
Profile Image for Guido Mura.
Author7 books4 followers
December 8, 2020
Un paese sardo, due vecchi, rappresentanti di due diverse classi sociali, che parlano di un ragazzino scomparso. Poi appaiono i personaggi femminili, tra cui spicca quello di Annesa, uno dei più interessanti della narrativa italiana, accostabile, per alcuni aspetti, alle figure della Pisana, di Malombra o di Modesta, protagonista di L'arte della gioia di Goliarda Sapienza.
La descrizione, essenziale e precisa, non esasperata come in Fogazzaro, sembra quasi il supporto di una sceneggiatura. Visuale è anche l’approccio, la rappresentazione di cose e persone. Sembra di entrare sul set di un vecchio sceneggiato in bianco e nero della RAI. Il romanzo infatti divenne anche pièce teatrale e fu trasposto per il cinema e, in tempi a noi più prossimi, per la televisione.
’e è anche uno dei romanzi di Grazia Deledda in cui appaiono utilizzati, in maniera consapevole ed evidente, alcuni espedienti del romanzo d’appendice. Frequente è la presenza nel feuilleton di elementi conoscitivi, taciuti per scelta o per caso, con la successiva funzione di rivelazione o di agnizione. Anche in questo romanzo elemento fondamentale è il ritardo dell’informazione, che modifica l’azione, con le conseguenze che ne derivano. L’autrice dimostra di conoscere molto bene certi meccanismi. La sua abilità nel descrivere la tempesta emotiva che travolge i personaggi dei suoi romanzi si unisce in ’e alla creazione di un clima di tensione emozionale, che mantiene la vicenda e la risposta emotiva del lettore sul filo del rasoio, fino alla conclusione preannunciata e continuamente rinviata. Buoni anche i frequenti dialoghi, che anziché creare uno stile artificiale di conversazione, riprendono gli usi della parlata del popolo, elementi dialettali compresi. Ottimo anche l’inserimento di elementi caricaturali e grotteschi, che servono a bilanciare i toni cupi della vicenda. La Deledda non rinuncia nemmeno ai coups de théâtre, in un finale complesso e articolato, in cui le passioni cedono al buonsenso e alla sostanziale positività dell’animo sardo, placando la tentazione oscura del melodramma.
Un buon romanzo, in definitiva, ricco di componenti, in cui convivono religiosità tradizionale e magici timori, passione, rimorso, in cui l’ambiente magico delle montagne sarde sembra assai prossimo a quello delle storie scandinave ed Emily Bronte si lega a Dostoevskij. Nulla di strano se quest’atmosfera, locale sì, ma in fondo molto vicina a quella di tanta letteratura europea, sia stata apprezzata anche fuori d’Italia, forse proprio perché poi tanto italiana non era.
Profile Image for Dafne.
226 reviews36 followers
March 12, 2015
Sardegna, inizio �900. Siamo a Barunei (in realtà Baunei) piccolo paese sulla costa orientale dell’isola, durante la vigilia della festa di san Basilio.
La situazione economica dei Decherchi non è delle più rosee.
La famiglia è di antiche e nobili origini, possiede ancora alcuni poderi ma oramai è oberata dai debiti. Per avere ancora qualche soldo, i Decherchi, sono costretti a prendersi cura di Zio Zua, un lontano parente ricco, vecchio e malato d’asma, che in cambio delle cure di cui necessita paga un contributo in denaro alla famiglia. Zio Zua, però, è un rompiscatole, si lamenta in continuazione di tutti i membri della famiglia: le sue lagnanze hanno come obiettivo principale Paulu e Annesa (Anna), la protagonista del romanzo deleddiano.
Annesa è una giovane donna di poco più di trent’anni; abbandonata quando era piccola, è stata adottata dai Decherchi. È proprio lei che si prende cura del vecchio malato di cui tutti aspettano la morte per riceverne l’eredità. Annesa è una bella donna, con capelli biondi, innamorata follemente (ricambiata) di Paulu, giovane vedovo, l’ultimo discendente dei suoi benefattori.
Per questa folle passione, per salvare il suo amato e la sua famiglia dai debiti è disposta a fare tutto�

L’autrice sarda ha una prosa armoniosa e nitida, che fanno scorrere le pagine velocemente quando seguiamo la storia di questa donna che si sente incaricata del compito di riparare i danni causati da Paulu ai suoi parenti.
Paulu è un debole, vigliacco, incapace, che ha passato anni della sua vita a bighellonare, a sperperare il denaro di famiglia e ad indebitarsi con gli strozzini per continuare a fare la bella vita. Rappresenta la decadenza delle ricche famiglie di proprietari terrieri che non sanno rinnovarsi ma si ripiegano su loro stessi e muoiono. Proprio come fa l’albero quando è soffocato dall’edera.
Annesa, è orfana, bella, intelligente, gran lavoratrice, piena di riconoscenza e d’amore per i suoi benefattori, con un gran bisogno di essere amata; si aggrappa alla famiglia come l’edera fa con un tronco, con un muro o con qualsiasi altro sostegno, e per loro arriva a compiere perfino un delitto. Per lei, da quel momento in poi, c’� sola la fuga, il tormento, il rimorso ed infine l’espiazione della propria colpa.

Grazia Deledda disegna i personaggi del romanzo molto bene, approfondisce la loro psicologia e molto spesso gli slanci dell’animo umano riflettono i fenomeni della natura.
La natura è anch’ella un personaggio del libro.
L’autrice pennella con passione le affascinanti descrizioni del paesaggio sardo; un paesaggio arido, aspro, duro, selvaggio. Una Sardegna con i suoi boschi di lecci e di querce, il vento che agita le vesti, l’odore del mirto e d’altre piante spontanee e poi i suoi monti di granito che scendono sino al mare per aprirsi improvvisamente e rivelare un mare color zaffiro. Un paesaggio che accompagna e partecipa alla disperazione della protagonista del libro. Queste sono tra le pagine più belle della narrazione.

Un romanzo duro e intenso che ci parla dell’inevitabilità del destino, di come l’amore da solo non basti a salvare le persone dalle loro azioni. Coinvolgente ed appassionante, non si può non soffrire con Annesa, quando si rende conto di aver commesso il delitto, vive l’inferno della paura e il tormento per i peccati compiuti, e la necessità del castigo e dell’espiazione. Il tutto è scritto in maniera esemplare che sembra di entrare nella vicenda e di essere nella grotta con Annesa.

Un libro melanconico, fatalista, intenso, appassionante, scorrevole e piacevole, mai pesante.
Una scrittrice dalla penna splendida, dal linguaggio fresco e accurato che permette di “vedere� la vicenda narrata.
Questo, per me, è stato il primo libro della scrittrice sarda ed è stata una vera scoperta.


Non sgridarmi, Paulu mio, cuore mio caro, non sgridarmi; tu l’hai già detto una volta, che io sono come l’edera; come l’edera che si attacca al muro e non se ne distacca più, finché non si secca.
Profile Image for Alexandra Bradan.
131 reviews28 followers
October 9, 2014
L'intero libro si potrebbe riassumere con le stesse parole della protagonista, Annesa, donna sdegnosa, ma profondamente triste e melanconica, che per l'assenza di radici proprie, necessita dell'appiglio ad un sostegno:

"Io sono come l'edera; come l'edera che si attacca al muro e non se ne stacca più, finché non si secca. Io sono l'edera che non può vivere senza il suo tronco, ma qualora lo stessi soffocando, me ne staccherei, per poi riallaciarmici e coprirlo pietosamente. Pietosamente, poiché, il vecchio tronco, è ormai morto."

Il tema che, forse,mi ha maggioremente colpito, è stata la colpa che noi uomini inputiamo, incondizionatamente, a Dio, qual'ora le avversità della vita ci sferzino e ci lacerino l'anima: diventiamo delle bestie spietate, "ululiamo" e "mordiamo" come un cane sulla cui ferita sia stato versato un medicinale, che nonostante allievi e cicatrizzi l'escoriazione, bruccia più del fuoco dell'Inferno e danna più del volere divino.
Mi è piacita, a quasto avviso, la figura di prete Virdis, così simile ad un Don Abbondio benevolo e locuace.

"Vecchi, giovani, uomini, donne, tutti se la prendono con Dio. E' molto comodo accusare il Signore del male che noi stessi ci facciamo. Dio ti ha aveva dato un'anima umana e tu l'hai deformata. A poco a poco, anzi hai fatto peggio ancora, l'hai uccisa l'anima tua, l'hai soffocata, e l'anima tua si è imputridita entro di te come un cadavere in una tomba; e ti ha corrotto e ti ha reso immonda... a tal punto, che nemmeno lo spetaccolo della morte, ti impone rispetto."

Per concludere, anch'io, ho ritrovato nella Deledda un "liaison de passage" tra il Verismo, con le sue magnifiche descrizioni provvinciali (qui sarde) e l'introspezione psicologica del Decadentismo.

Profile Image for chhaya.
192 reviews22 followers
April 4, 2020
20. század eleji szappanopera, szardíniai módra.
Lehet, hogy az új fordítással jobban jártam volna...
Mindenesetre megjegyzem magamnak az írónőt.
Profile Image for Laura.
44 reviews5 followers
October 29, 2022
I had to read this for uni, but in no way did I expect it to be 𝘵𝘩𝘪𝘴 good.

Annesa is a faithful maid for the Dederchi family. Orphan and with no knowledge of her origins, she's taken in, growing up along the young master of the house, Paulu. But when the family seems to meet their demise, Annesa finds no limit in helping them, doing something unforgivable.

Grazia Deledda was ahead of her time, I'd say. She masterfully crafted a novel that would keep you on the edge of your seat 'till the last sentence. The atmosphere screams Italian, you learn new traditions while reading.
The novel is not kind though. Suspenfully as it may be, it is also heartbreaking. It starts slow and graduates into a fast pacing and hair-tearing story, which ultimately ends on a peaceful, but remorseful note.
The characters are also well drafted, they're realistic. You can't help, but hate most of them. They show the ugly part of humanity.

So, is it worth to read this book? Yes! It embodies the Italian culture with deep themes, such as life itself. It's a read that will stay with you long after you've finished it.

5 stars �
Profile Image for Pilar.
50 reviews2 followers
March 26, 2024
No conocía a esta escritora, pero leeré más de ella porque me ha gustado como escribe.
Profile Image for eli.
142 reviews8 followers
August 7, 2024
È stato il mio primo approccio alla scrittura di Grazia Deledda e ne sono rimasta a dir poco affascinata.

Ciò che ho apprezzato maggiormente è stata la capacità dell'autrice di mettere sulla scena del romanzo delle persone tangibili, reali, più che dei personaggi: ognuno, infatti, porta con sé, come pesanti fardelli che gli gravano sulla coscienza, i suoi dissidi interiori, le sue paure, la sua storia passata e il tutto è reso in modo soffuso, mai pesante, ma al tempo stesso incisivo, permettendo al lettore di sentirsi parte della storia, sebbene la vicenda sia ambientata in un tempo ormai trascorso e in un ambiente che sembra quasi cristallizzato, immobile, fuori dal flusso della Storia.

Al centro della narrazione troviamo Annesa, una donna, orfana, che è stata trovata e accolta quand'era piccola dalla famiglia Decherchi: una famiglia nobile, ma ormai impoverita, la quale si trova ad affrontare gravi problemi finanziari che rischiano di mandarla in rovina. Un fortissimo sentimento religioso permea tutta la narrazione e determina i comportamenti dei personaggi: la stessa Annesa riconosce i propri errori e si impone di porvi rimedio, anche a costo di sacrificare la propria serenità e benessere.

Ho amato profondamente le descrizioni dei paesaggi, i quali vengono quasi antropomorfizzati dall'autrice: minuziose, dettagliate, immersive, ma al tempo stesso poetiche e scorrevoli, leggere.

Un libro forte, scritto divinamente, che mi ha fatto venire voglia di leggere altro di questa autrice troppo poco conosciuta e soprattutto poco letta.
Profile Image for LaSacherTorte.
40 reviews2 followers
March 16, 2019
Un libro godibile, quasi teatrale, e il mio primo approccio a una grande scrittrice.
Profile Image for Giovanna Tomai.
385 reviews5 followers
May 20, 2024
La Deledda non delude mai. Questo romanzo, consigliatomi sempre da Marcello Fois, ha alcune connessioni con Marianna Sirca, ma ha tinte più che, più noir. Annesa è un personaggio magnifico, vinto tra la vita e il peccato, rivoluzionario, come sempre le donne della Deledda: non crede in Dio, commette un omicidio, si fustiga in una vita di penitenza ma riesce infine nel suo intento primario. Sposare chi ha amato in gioventù.
L'amore trionfa come unica risposta possibile alla vita, nonostante le brutture.

[Non sgridarmi, Paulu mio, cuore mio caro, non sgridarmi; tu l’hai già detto una volta, che io sono come l’edera; come l’edera che si attacca al muro e non se ne distacca più, finché non si secca.»]

Ma parliamo anche dello stile e della competenza di scrittura della Deledda...che ve lo dico a fare...

[Annesa camminava, e le pareva di essere passata altre volte attraverso quelle tenebre, in mezzo a quei fantasmi e di conoscerli, e di non aver più timore dei pericoli ignoti che la precedevano e la seguivano: eppure di tanto in tanto bastava il fruscìo dei suoi passi sulle foglie secche per farla trasalire.
A metà strada, sull’alto di una china apparve una figura strana, che si muoveva davvero: sembrava una figurina umana, ma con una enorme testa di Medusa, nera nel chiarore lunare. Annesa si gettò dietro una roccia: e vide passare e sparire, a lunghi passi silenziosi, una ragazzetta scalza con un fascio di legna sul capo. Era una bimba che viveva vendendo legna rubate: i suoi piedini coperti di una crosta di fango sembravano calzati di leggeri sandali adatti alla fuga.
Annesa riprese la strada. E su, e su. Un’altra figura apparve, nera sulle bianche lontananze di un pianoro; un centauro che fischiava e galoppava verso le vaporosità dell’orizzonte. Poi più nulla: il mare apparve, come una nuvola d’argento azzurrognolo, sull’ultima linea del cielo lattiginoso: e la chiesetta nera si disegnò, alla destra del sentiero, sulla china petrosa. S’udiva il tintinnio monotono e argentino dei sonagli d’un gregge al pascolo. Dovevano essere le pecore di ziu Castigu. Guidata dal tintinnio melanconico, Annesa attraversò il pianoro sottostante alla china, e giunse fino alla capanna del vecchio pastore. Non trovò nessuno; ma il cane cominciò ad abbaiare, e ziu Castigu non tardò ad apparire, avanzandosi rapidamente dal bosco.
«Annesa, che c’�! Sei tu, anima mia?», gridò con voce spaventata. «Che è accaduto?»
«Dov’�?», ella domandò con voce bassa e anelante. «Dov’�?»
Il pastore la guardò da vicino: gli parve che ella fosse invecchiata e impazzita.
«Chi?», domandò.
«Chi? Paulu!», ella disse quasi con dispetto.]
Profile Image for Lorenzo Pastore.
27 reviews
March 6, 2025
La Sardegna raccontata da Grazia Deledda in Edera è un mondo sospeso tra realtà e mito, un universo arcaico e selvaggio, quasi fantastico, ma al tempo stesso crudelmente concreto. I paesaggi, con le loro luci e ombre, non sono solo sfondo, ma parte viva della narrazione: esprimono la durezza dell’esistenza, il peso del destino e la lotta silenziosa dei personaggi contro un ordine immutabile.

Al centro del romanzo c’� Annesa, una giovane donna che si paragona all’edera, pianta resistente e avvolgente, incapace di vivere senza un sostegno. Il suo attaccamento viscerale alla famiglia che l’ha accolta e la sua dedizione assoluta la spingono a compiere scelte estreme, in un contesto in cui le passioni non hanno il diritto di esistere se non entro i confini imposti dalle convenzioni.

Deledda racconta con uno stile lirico e intenso il conflitto tra desiderio e dovere, tra il bisogno di libertà e la sottomissione a un destino già scritto. La sua prosa, densa di immagini potenti e suggestioni simboliche, avvolge il lettore in un’atmosfera quasi irreale, eppure profondamente vera. Edera è un romanzo breve, ma carico di tensione emotiva e di riflessioni sulla condizione femminile, sul senso di appartenenza e sulla forza inesorabile del fato.

Come sempre, Deledda riesce a farmi percepire la sua terra non solo come un luogo geografico, ma come un’anima viva, pulsante, in cui il confine tra sogno e realtà si dissolve.
Profile Image for Davide.
102 reviews1 follower
April 25, 2022
Proprio come la pianta che dà nome al libro, questa tragica storia di peccato ed espiazione si è avvinta al mio cuore e non lo lascerà andare così facilmente. Un drammatico personaggio principale ed una storia destinata senza fallo alla tragedia, il tutto sullo sfondo di una natura tanto meravigliosa quanto terribile ed incombente, rendono questo libro molto più che degno di essere letto. Sicuramente una delle mie letture preferite dell'ultimo periodo. 5 stelle.
Profile Image for Dr. Watson.
Author3 books44 followers
February 5, 2022
’e è esempio della capacità di Grazia Deledda di rendere tridimensionale qualsiasi personaggio, che sia protagonista o secondario. Qualunque personaggio porta con sé la propria storia passato, i traumi, ricordi e battaglia interiori che deve affrontare, senza pesare troppo sulla narrazione.

Il personaggio principale de ’e è Annesa, di cui l’edera ne è rappresentazione, ma l’intera famiglia Decherchi si trova al centro della storia. La famiglia, nobile ma ormai impoverita, si trova ad affrontare problemi finanziari che rischiano di portargli via il poco che gli resta. Annesa è la loro serva, e figlia d’anima di Donna Rachele Decherchi. Annesa si ritrova spesso divisa fra ciò che sarebbe giusto fare e ciò che si sente di fare per aiutare i Decherchi, finendo per compromettersi e perdere ciò che aveva acquisito.

Annesa è un personaggio di molte sfaccettature, divisa fra il non conoscere le proprie origini e il servire la sua famiglia acquisita. Lei, come la società in cui vive, è pervasa da sentimento religioso che ne detta i comportamenti che deve mantenere. Riconosce i suoi errori, con la giustizia ma anche con il senso religioso del periodo, e si impone di porvi rimedio a costo del proprio benessere. Le sue lotte interne e i suoi conflitti ne caratterizzano la figura, alla ricerca prima di sé e poi di redenzione per quelli che considera suoi peccati.

Vi sono molte tematiche che ricorrono spesso nei libri della Deledda, dal tema del peccato e degli errori umani, il pentimento e la ricerca di redenzione nella vita terrena, ma anche il senso generale di decadenza, qui espresso in particolare nelle sorti della famiglia Decherchi, rovinata da sciagure familiari ma anche da dissoluti sperperi di denaro dello stesso Paulu Decherchi. Noto qui, come precedentemente in Elias Portolu, che vi è sempre un personaggio maschile che non aderisce ai canoni del uomo forte, capo famiglia e temprato dalla vita. Qui Paulu è presentato come una persona fragile, che spende il proprio denaro senza pensare, già segnato dalla morte della prima moglie, e che non è abbastanza forte per cambiare e prendere in mano la situazione, quasi a voler esplicitamente andare contro l’idea dell’uomo forte e coraggioso della società e cultura sarda.
Profile Image for Nobody.
123 reviews
July 30, 2017
L'Edera è senza ombra di dubbio il romanzo della Deledda che amo di più. Appassionato ed intenso ci parla dell'ineluttabilità del destino, di come l'amore da solo non basti a salvare le persone dalle loro azioni.
Annesa, raffigurata dall'edera che avvolge l'albero attorno a cui cresce, è insieme vittima e carnefice della situazione, dipendente e sostegno dell'uomo che ama, che giorno dopo giorno vede perdersi in un mare di indecisioni ed errori. E' la sua forza quella di cui gli altri hanno bisogno, è la sua forza quella che la porta sull'orlo della rovina...
Profile Image for Maria Luisa.
261 reviews5 followers
September 6, 2022
Libro di una tristezza profonda ma anche di coraggio e di abnegazione tutti femminili. Gli uomini del libro non si piegano a cercare un'occupazione, un'alternativa alla miseria, ai debiti. Si limitano a sperare e a aspettare che succeda qualcosa attraverso qualcuno che risolva i loro problemi. Le donne, nei loro limiti, agiscono invece: si mettono al servizio dei più poveri, delle persone che amano, decidono di sfidare la sorte e ne pagano le conseguenze fino in fondo.
Profile Image for Francesco.
18 reviews1 follower
August 28, 2020
Potente, vero, capace di tornare indietro nel tempo, in quella Sardegna magica ricca di tradizioni e di legami familiari, un opera complessa che scava dentro i personaggi ponendo in atto una vera e propria fiction. Amo tutti i personaggi ogni cosa ha la sua simbologia un chiaro esempio di fusione perfetta tra romanticismo e verismo.
Profile Image for Monica Mangar oprina.
84 reviews2 followers
March 9, 2021
O poveste interesanta, de suflet. Dar ce mi-a placut mai mult decat povestea in sine a fost descrierea locurilor, Sardinia... Si lectura cartii m-a facut sa caut mai multe informatii despre insula, asa am descoperit ca exista un muzeu dedicat Graziei Deledda la Nuoro.
12 reviews
July 5, 2023
Διάβασα την συλλογή ποιημάτων «Ο κισσός» του Δημήτρη Βασσάλου (επειδή δεν υπάρχει το βιβλίο στο ŷ χρησιμοποιώ έναν άλλο Κισσό για να γράψω την κριτική μου).
Πολύ όμορφες οι εικόνες που δημιουργεί ο ποιητής με την φύση. Αναφορές στην αρχαία Ελλάδα, την αρχαία Αίγυπτο και την Ιερουσαλήμ. Υπήρχαν κάποια ποιήματα «σφήνες» τα οποία είναι στο παρόν - ανανεωτικά διαλείμματα για τον αναγνώστη και την αναγνώστρια.
Και τώρα θα μιλήσω για κάτι διαφορετικό: αυτή τη χρόνια έχω υποβληθεί σε μια μακρά διαδικασία εκκαθάρισης των υλικών αντικειμένων που έχω στην κατοχή μου. Ένα μεγάλο μέρος της εκκαθάρισης αυτής αφορά τα βιβλία: έχω βάλει στόχο να διαβάσω όλα εκείνα τα βιβλία που έχω στη βιβλιοθήκη μου να σκονίζονται, που ίσως ξεκίνησα αλλά δεν τελείωσα ποτέ, που κάποια στιγμή στον χρόνο ήμουν πολύ ενθουσιασμένη να τα διαβάσω και μόλις τα απέκτησα αυτός ο ενθουσιασμός εξαφανίστηκε. Κάτι μαγικό που συμβαίνει σε αυτή την διαδικασία είναι ο φόρος τιμής που απονέμω στις στιγμές που απέκτησα αυτά τα βιβλία: Ο κισσός, για παράδειγμα, ήταν δώρο Χριστουγέννων από ένα πολύ αγαπημένο πρόσωπο, μια μέρα που είχαμε πάει για εθελοντισμό στην κοινωνική κουζίνα «Ο άλλος άνθρωπος» και μετά στο βιβλιοπωλείο των αστέγων (απ� όπου και το αγόρασε). Τώρα που διάβασα το βιβλίο, τρία χρόνια αργότερα, έχω την αίσθηση ότι αναβίωσα εκείνη τη μέρα. Και ότι η τελευταία πέτυχε τον στόχο της. Είναι πραγματικά πανέμορφο συναίσθημα.
Profile Image for ALESSANDRA ESPOSITO.
95 reviews1 follower
May 15, 2024
Innanzitutto partiamo col dire che gli avrei dato 3,5 stelle ma qui i mezzi punti non valgono. Scopro a posteriori che questo libro è stato prima edito in tedesco e francese nel 1907 e solo nel 1908 è uscito in Italia; prima in capitoli stile feuilleton e poi in libro unico. Scrittrice molto prolifica in cui mi imbatto per la prima volta e di cui rimango stupita, non credo se ne parli abbastanza francamente. La trama drammatica fa comunque godere di una scrittura molto scorrevole e in un qualche modo fresca; l'immersione totale nella cultura sarda di inizio novecento ci fa districare tra i pensieri della gente di paese, termini dialettali piacevoli da scoprire, architettura paesana molto semplice e costruzioni sociali molto radicate nella religione, nel denaro e nelle credenze popolari. La struttura della storia è tutta incentrata sulle alterne fortune della famiglia Decherchi in cui veniamo buttati da subito senza preamboli e alle conseguenti disgrazie di cui sono più o meno vittime e che reggeranno il racconto fino alla fine, trovando in Annesa il filo conduttore. La storia mi è piaciuta molto, idem la scrittura e anche il dipanarsi della trama, sembra di leggere una pagina di storia del nostro paese, salvo poi accorgerci che molti degli atteggiamenti tenuti sono ancora vivi e presenti ai giorni nostri, con buona pace dei più di cent'anni di distanza e dei "progressi della civiltà".
Profile Image for Astrid.
181 reviews7 followers
May 4, 2024
The main character in this novel is nature, the mountains of Sardegna: Austere, majestic, beautiful and eternal.
Much stronger than man.

How very shortly Deledda describes her relationship with mankind, when she mentions that the ruins of a little village are probably the result of an assault by the inhabitants of the neighbour village, one night, an act of desperation. When "Mussiù Giuanne" - la fame - devastated (again) the community.

The story is sad, and tainted by too much catholic masochism and misoginy.
But it is so beautifully written, full of intense passion, that I'll never forget it, and neither the landscapes Deledda describes. It is as if I had travelled in the Sardegna of 100 years ago.
With the help Deledda's truly shamanic talent.
Profile Image for Elena Vatta.
Author1 book13 followers
September 23, 2024
Grazie ad un gruppo di lettura ho scoperto finalmente la penna stupenda di Grazia Deledda, un'autrice che giaceva da tempo nella mia pila della vergogna. "L'edera" è la drammatica narrazione della decadenza economica e morale di una ricca famiglia sarda di inizio secolo, i Decherchi, intrecciata al declino della personale vicenda di Annesa, una donna da essi accolta, divisa tra un fidanzamento legittimo con Gantine, un amore passionale e impossibile per Paulu e la fedele dedizione ai suoi benefattori. La vicenda evolve in chiave sempre più drammatica e permette di sondare i sensi di colpa, il bisogno di espiazione, il senso del sacrificio, il peso della società e delle sue grette malelingue. I personaggi sono potenti, la loro psiche è delineata alla perfezione nei gesti e amplificata dall'ambiente che è tratteggiato in modo evocativo tanto da essere quasi il personaggio protagonista. La natura partecipa dei sentimenti dei personaggi o forse li induce e li plasma, in un'osmosi empatica tra il creato e l'uomo. Una storia cruda che mi ha ricordato certi capolavori in bianco e nero del cinema neorealista ma colorata dagli sprazzi di luce e dalle immagini potenti e particolareggiate dell'aspra natura sarda. Una penna che continuerò a leggere.
Profile Image for Martina.
95 reviews9 followers
October 11, 2024
La rigogliosa, e aspra, e sapida natura sarda è un po' la Wuthering Heights di Grazia Deledda. Il romanzo è caratterizzato da uno stato di angoscia, di inquietudine e di tensione dipinto con pennellate sature dove i colori � i rossi e i neri violenti dei costumi tradizionali, gli indefiniti crepuscolari tra le sfumature del viola e del blu, i bianchi e i giallini di un'aurorale, flebile speranza di pace � sono lo specchio di una protagonista peculiare, “Una creatura di finzione e silenzio�, "d'una tenerezza� (e di una amarezza, aggiungerei io) selvaggia�. Il paesaggio umano che la circonda è un corollario, per quanto vivido, di sussurri e ondeggi che smuovono gli eventi in un moto talvolta turbinoso, talvolta stagnante. Un romanzo gotico (?) tutto peculiare, da riscoprire.
Profile Image for Rita Appio.
17 reviews
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March 9, 2023
Ho apprezzato i personaggi anche se ho trovato la trama lenta e mi sentivo oppressa dall'aria di tragedia incombente che gravava su tutti.
Mi sono rimaste in mente alcune immagini e situazioni, tutto sommato lo reputo un buon libro.
Profile Image for Alisea.
499 reviews13 followers
January 24, 2020
Crudo, duro ,cupo, bellissimo! Un grande classico inspiegabilmente sottovalutato
Profile Image for Barry Smith.
Author2 books2 followers
October 5, 2020
Mi è piaciuto molto questo romanzo, si sprime con esatezza e fa crescere la tensione con mano maestra. Hi potuto sentire i sentimenti diversi dei personaggi, soprattutto Annesa.
Displaying 1 - 30 of 44 reviews

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