J茅r么me Ferrari is a French writer and translator born in 1968 in Paris. He won the 2012 Prix Goncourt for his novel Le Sermon sur la chute de Rome ("The Sermon on the Fall of Rome").
Ferrari has lived in Corsica and taught philosophy at the lyc茅e international Alexandre-Dumas in Algiers for several years, then at the Lyc茅e Fesch of Ajaccio. Currently, he is professor of philosophy at the French School of Abu Dhabi.
One work has been translated into English, Where I Left My Soul (2012), it "is set in the mid-1950s during the Algerian war, looking backwards to the second world war and the French defeat in Indochina, and forwards to the collapse in 1958 of the Fourth Republic.
Cristo, capitano, non avevi neanche vent鈥檃nni e sei stato torturato dalla Gestapo, tu giovane partigiano francese, e poi mandato a Buchenwald. Hai conosciuto la disfatta di 膼i峄噉 Bi锚n Ph峄�, e i campi vietnamiti. Come hai fatto a diventare un torturatore tu stesso, in Algeria? Torturi gente che vuole la libert脿 e l鈥檌ndipendenza. Come 猫 possibile che da vittima sei diventato carnefice? Lo so, lo sento, lo leggo, il tormento, il rimorso, il senso di colpa, la vergogna, ti sconquassano e macerano giorno dopo giorno, ora per ora. Ma 猫 sufficiente a spiegare?
il capolavoro di Gillo Pontecorvo del 1966
Ecco riassunta la trama di questo notevole romanzo breve di J茅rome Ferrari, 46enne con la faccia da eterno bambino, che gira il mondo insegnando filosofia nei licei francesi, e scrive romanzi uno pi霉 bello dell鈥檃ltro.
Ecco riassunta la trama parafrasando in parte lo stesso stile di Ferrari, quei magnifici flussi di coscienza di un io narrante che si rivolge direttamente al protagonista usando la seconda persona nei suoi monologhi interiori. Mio capitano, il corpo 猫 una tomba.
Pontecorvo non fece sconti alla verit脿 dei fatti
La guerra d鈥橝lgeria (1954-1962), la colonia che la Francia non voleva lasciare, non voleva perdere. Dopo la disfatta d鈥橧ndocina. Guerra crudele, violenta, subdola, sporca, splendidamente portata sullo schermo da Gillo Pontecorvo. Tuttora una ferita aperta per molti francesi. E Ferrari 猫 riuscito a parlarne senza escludere l鈥檃mpio uso della tortura che in quella guerra 猫 stato fatto! E cos矛 facendo, va oltre il romanzo storico, e parla dell鈥橧raq, dell鈥橝fghanistan, dell鈥橝rgentina dei colonnelli, del Cile di Pinochet, delle extraordinary rendition, e riesce a essere universale. Parla di tortura, un鈥檕scenit脿, con un linguaggio lontanissimo dall鈥檕sceno. Scava nel pozzo nero dell鈥檃nimo umano, dove nascono sia il coraggio che la vilt脿, sia la dignit脿 che la vergogna.
Il crimine contro l鈥檜manit脿 colpisce l鈥檜manit脿 della vittima, ma anche quella del carnefice, sostiene Ferrari 鈥� infatti, il capitano Degorce, il protagonista, non riesce pi霉 a scrivere alla moglie, non sa cosa raccontarle, la sua vita ormai 猫 contaminata e corrotta, le sue mani sono troppo sporche di sangue per reggere una penna sopra un foglio di carta.
鈥essuna vittima ha mai fatto troppa fatica a trasformarsi in carnefice, al minimo cambiamento di circostanze. Ricordatelo, capitano, 猫 una lezione brutale, eterna e brutale, il mondo 猫 vecchio, 猫 talmente vecchio, capitano, e gli uomini hanno cos矛 poca memoria. Quello che 猫 accaduto nella tua vita 猫 stato gi脿 recitato su palcoscenici uguali, per un numero incalcolabile di volte, e il millennio che si preannuncia non proporr脿 niente di nuovo.
Un film molto bello su quegli anni e quei fatti in Algeria, Loin des hommes, di David Oelhoffen, 2014, dal racconto di Camus 尝'贬么迟别, con il sempre ottimo Viggo Mortensen e Reda Kateb.
Nuestros principios 茅ticos son puestos a prueba en forma cotidiana; vivimos en un mundo imperfecto, y estamos obligados a tomar decisiones en situaciones en las que las alternativas no son claras, y debemos usar nuestro juicio para tomar la mejor decisi贸n. La guerra es una situaci贸n en la que esto ocurre en forma extrema, en especial en este caso, el de la 鈥済uerra sucia鈥� que Francia libr贸 contra la rebeli贸n violenta en Argelia por la independencia. Sobre todo, cuando se siente que la idea de la Patria o de la Fe no alcanzan para justificar ciertas atrocidades.
En la novela se alternan los cap铆tulos del mon贸logo interior del Teniente dirigido al Capit谩n Degorce, con otros cap铆tulos en los que el narrador relata los d铆as de Degorce, entre el 27 y el 30 de marzo de 1957.
El teniente se irrita por los escr煤pulos del Capit谩n Degorce: "Pero yo le pregunto: 驴Qui茅n puede juzgarnos? 驴El Dios que (usted) cree que ha creado este mundo? 驴El pueblo en cuyo nombre hemos luchado toda nuestra vida y nos han expresado su gratitud releg谩ndonos a los bajos fondos apestosos de su mala conciencia?"
Degorce se siente sucio, contaminado, en especial al frente a la inocencia que percibe en las cartas que recibe de sus seres queridos, y que alguna vez fue suya tambi茅n. Es un hombre indigno.
"Comprende a Moreau, comprende a Febvay y al menor de sus soldados sin necesidad de intercambiar una sola palabra con ellos. Han experimentado la misma metamorfosis y se han convertido en hermanos. Las circunstancias de sus vidas pasadas no cuentan, no m谩s de lo que cuenta la n谩usea que la revelaci贸n de esta parentela le provoca. No le queda otra familia..."
La novela est谩 narrada de manera impecable, y mantiene una tensi贸n dram谩tica que no da respiro. Y tiene una excelente construcci贸n de personajes, que nos permite sentirnos en su piel.
Despu茅s de haber le铆do dos novelas de Jerome Ferrari, en especial la contundente "A su imagen", tuve algunas dudas sobre si el autor podr铆a mantener su nivel de calidad y profundidad, y me encontrado con que s铆, ha podido. Una novela magn铆fica.
鈥淚n ogni uomo si perpetua la memoria dell鈥檜manit脿 intera. E l鈥檌mmensit脿 di tutto quello che c鈥櫭� da sapere, ognuno gi脿 lo sa. Perci貌 non ci sar脿 perdono.鈥�
脠 un romanzo ambientato durante la guerra d鈥橝lgeria. Ma riguarda la guerra in generale e tutti i suoi orrori. La guerra 猫 la maledizione dell'umanit脿. 脠 figlia del Potere e dell鈥橧mpotenza. L鈥檜omo la genera e la subisce. La guerra proclama carnefici e designa vittime, nomina torturatori e consegna martiri. Talvolta i ruoli s鈥檌nvertono. Ed 猫 terribile. Risuona come rintocco di campana, o come macabro motto: 鈥淟a memoria 猫 senza piet脿鈥�. Il torturato di ieri si fa oggi torturatore, rinnegando ogni vecchio principio, cancellando ogni ideale, annullando ogni pensiero. Il senso di colpa, quando c鈥櫭�, non basta a levare la coltre malefica, a muovere una reazione. L鈥檜manit脿 猫 perduta, la coscienza assopita, l鈥檃nima smarrita. 鈥淗a lasciato la sua anima lungo la strada, da qualche parte alle sue spalle, e non sa dove.鈥� Ci sar脿 mai salvezza?
脠 una scrittura asfissiante. Rimane impressa nella mente e lascia un senso di malessere profondo. Credo che Ferrari sia stato attento a non oltrepassare il limite del sopportabile, a fermarsi una parola prima che il raccapriccio allontani il lettore dal romanzo. Per貌 opprime. Pone interrogativi grevi ai quali non vorresti rispondere, perch茅 sai che qualunque risposta sar脿 sbagliata. E ti chiedi come sia possibile che quel velo cali sugli occhi. E sull鈥檃nima. Bisogna prendere le distanze dai personaggi, lasciar decantare le parole e poi riprendere il pensiero. Alla fine ti trovi coi nervi scoperti, e ti dici che no, non 猫 stato un divertimento. E no, non ti senti in pace.
Risvegliamo le coscienze, ritroviamo le anime perdute nella ferocia delle guerre, curiamole. Restiamo umani.
Il capitano Degorce non ha un passato facile: internato a Buchenwald durante la II Guerra mondiale e poi catturato dai Viet Minh durante la Guerra d'Indocina. Ma ora per lui, soldato di professione di un grande paese colonizzatore, le cose si sono ribaltate. Nel 1957 egli 猫 al comando una prigione militare in Algeria. Il suo status gli impone di catturare, imprigionare e processare - pi霉 propriamente: torturare - combattenti veri o presunti che si battono per la liberazione della loro terra. Dopo il "processo" sommario, il capitano affida i prigionieri al tenente Andreani, suo commilitone in Indocina, che 猫 incaricato di farli "sparire". Affiorano i rimorsi di Degorce, acuiti dalla cattura di Tahar, un fiero capo della resistenza algerina, inflessibile e conscio del proprio destino. L'azione, in questo romanzo complesso, 猫 solo un pretesto per una profonda meditazione sulle efferatezze della guerra e del colonialismo, sull'espiazione delle colpe, su una violenza che pare compenetrata alla natura umana. Le vite possono essere circolari, e alla fine il buono e il cattivo si mescolano in un tragico gorgo. Vite circolari, perch茅 per i due militari 猫 stato facile passare da prigionieri a carcerieri, da eroi a furfanti. Ma i sentimenti che loro credevano nobili li portano ad atti efferati. Per Degorce si sgretolano anche gli affetti familiari, i rapporti epistolari con la famiglia lentamente si prosciugano. L'uomo che 猫 stato prima prigioniero poi carceriere diventa prigioniero e al contempo carceriere di se stesso in un labirinto di vergogna le cui pareti sono tappezzate dall'immensa crudelt脿 cui l'uomo pu貌 giungere. Asciutto come la sabbia del deserto, 猫 un libro, duro, crudo, scomodo, quasi disturbante. E' un libro che testimonia che una buona lettura pu貌 anche non divertire. Di certo occorre essere preparati, questo libro va letto con ponderazione, nel momento giusto, e non scegliendo a caso nella pila di quelli in attesa. Una nota negativa per l'editore perch茅 (1) sarebbe stata molto utile una prefazione con cenni riguardo alla colonizzazione francese dell'Algeria e dell'Indocina e (2) il Glossario 猫 posizionato in fondo al libro, e lo si trova quando non serve pi霉.
Alcune sequenze forti mi si sono ripresentate per giorni.
S矛, capitano, ma non 猫 stato difficile, mi creda. 脠 un pezzo d鈥檜omo, ombroso di carattere, allora gli ho fatto mettere sotto il naso il generatore, gli elettrodi, tutto l鈥檃rmamentario, ho chiesto a un soldato di fare l鈥檃llaccio per vedere se funzionava bene, abbiamo portato un secchio d鈥檃cqua, spugne, e ho spiegato al tizio che secondo me, robusto come era, non sarebbe servito a niente provarci con lui, ero sicuro del suo coraggio e che non avrebbe parlato, insomma, capisce il discorsetto, e gli ho detto che, visto che non ci piaceva perdere tempo, avevo anche fatto portar via il figlio pi霉 piccolo e che avremmo visto insieme come avrebbe sopportato quel giocattolo, il bambino, e lo abbiamo fatto entrare nella stanza, ho avuto solo il tempo di dire, ora ti toglieremo la camicia e i pantaloni, piccolo mio, come alla spiaggia, per mostrare una cosetta a pap脿, e il tizio ha detto che avrebbe parlato, ed ecco, ha cantato senza problemi. Ho quasi dovuto fermarlo, per quanto parlava! Liscio come l鈥檕lio, capitano禄..
鈥漁gni mattina bisogna ritrovare la vergogna di essere se stessi鈥�
Il tenente Horace Andreani e il capitano Andr茅 Degorge sono le due voci narranti di questa storia. Siamo in Algeria negli anni 鈥�50 dove 猫 in corso l鈥檈fferata guerra d鈥檌ndipendenza che la Francia 猫 intenzionata a stroncare ad ogni costo e con ogni mezzo. Di fronte all鈥檜so della tortura, anche nelle forme pi霉 estreme, le memorie dei due protagonisti pongono al centro la questione morale del torturatore. Accettare di essere colui che punisce senza rimorso perch茅 comunque e sempre si deve obbedire agli ordini? Oppure rifiutare di essere strumento che disumanizza? Qual 猫 il confine tra lealt脿 e tradimento? Se, da un lato, Degorge sprofonda nell鈥檃ngoscia di essersi calato in un ruolo meschino (che bisogna, tuttavia, recitare fino alla fine), dall鈥檃ltro, Andreani rivendica l鈥檕rgoglio di aver saputo essere fedele al compito assegnatoli. Tra loro c鈥櫭� Tahar, il capo di FNL catturato, che mostra un sorriso orgoglioso che se indispettisce uno, rende ancora pi霉 profonda la ferita dell鈥檃ltro. Insomma, qui non si parla di noccioline. Le tematiche sono spesse e l鈥檃ngoscia si sente tutta: pervade ogni riga intrisa di lirismi ed estenuante con i suoi periodi infiniti e dove io, purtroppo, ho perso l鈥檕rientamento. Ho faticato perdendomi nei labirinti di queste coscienze macchiate. Non 猫 bello leggere e perdersi nel mare di parole. [*] Quel continuo dover riacchiappare la frase dell鈥檌nizio che, poi, vallo a trovare questo inizio! Insomma, una fatica che si 猫, ben presto, trasformata in un鈥檕ccasione persa (per me) per poter capire, approfondire la guerra franco- algerina. Non tanto perch茅 qui ci siano date e fatti ben precisi ma perch茅 mi avrebbe dovuto stimolare all鈥檃pprofondimento. Per me, missione fallita. Ma se alla sottoscritta ha lasciato un po鈥� di amaro in bocca non fatele caso. Come si pu貌 ben notare dai giudizi generali questa 猫 una mosca bianca che essendo eccezione non fa altro che confermare la regola鈥� [*]
鈥� (Siamo uomini. 脠 la colpa, non la scusa. La colpa).鈥�
The author opens the novel with the first-person narration of a character whose identity is not immediately unveiled to the reader and who, on top of this, addresses a second character whose identity is also unknown. This device initially irritated me, as a -possibly unnecessary- display of authorial mastery. Once I overcame this slight irritation, though, the book won me entirely. As with every good and great book, with "Ou j'ai laisse mon ame" we have a novel that allows for many levels of interpretation. On one level, it's a historical novel on a period in Franco-Algerian relations in which the anti-colonial struggle led by the ALN triggered a violent reaction in the French colonialists. On another level, it's the portrait of two - or possibly, three- characters who find themselves in this context and act according to their beliefs. ON a third level, it's reflection on torture and on the ethical choices that human beings have to face in extreme situations. Finally, on an even deeper level, it's an existentialist reflection on the meaning of human life, love, and personal choice. It is,thus, a dramatic, sad, and deeply disturbing book, which forces the reader to ask him\herself: what should my choices be based on? What kind of person would I prove to be, in such extreme circumstances? And, in the back of the reader's mind, another, more subtle, much more disturbing question echoes: does all this really matters? Even though I am not really familiar with Sartre, whose work I only know indirectly through such books as Frank's "Man's search for meaning", I have the impression that existentialism plays a great part in shaping the philosophical and ethical background of this book. My impression is that the author is sending us a message that sounds more or less like this: our lives may be entirely meaningless; we may just be fleeting phenomena whose sufferings, choices and passions are immaterial; we WILL, eventually, be "dust to dust", and our actions may very well be a mere farcial repetition of actions that have occurred myriads times before. Yet- and here lies the deepest ethical meaning of the book; yet, our actions MUST be guided by ethics. We MUST put ourselves in the shoes of our neighbours, our enemis, and our potential victims. And we MUST act accordingly. As Frankl points out in "Man's search for meaning", we may not be able to choose our situation in life: but we ARE able to choose how to live within it.