Se mi avessero detto che non mi sarebbe piaciuto un libro di questo autore sarei stata scettica. L'audiolibro letto da Neri Marcorè? Impossibile.
PremeSe mi avessero detto che non mi sarebbe piaciuto un libro di questo autore sarei stata scettica. L'audiolibro letto da Neri Marcorè? Impossibile.
Premessa, non sono una "ascoltatrice" di audiolibri abituale, ho pensato di provare ad ascoltare qualcosa andando in palestra, e siccome Haig mi è già piaciuto come autore ero convinta di andare sul sicuro. E invece...
La lettura/ascolto migliora quando si ampliano i flashback e iniziamo a intrecciare la Storia: Shakespeare e, in seguito, i viaggi di Cook, ma mi rimane questo astio di sottofondo per il protagonista che si piange addosso per un saaaaaacco di pagine, con tante frasi fatte sulla resilienza. Tom a tratti poi si lancia a lamentarsi del tempo moderno, dell'internet e di un sacco di robe che più che un uomo del Rinascimento lo fa sembrare un semplice boomer. Che ansia.
(view spoiler)[� la società segreta delle persone dalla vita lunga come la sua è una stronzata � il capo lo ha preso per il culo e gli ha sempre mentito sul ritrovamento della figlia, unica condizione del protagonista per entrare nella società , e ha cercato di trasformarla in un'arma contro di lui � il capo pensa solo alla propria sopravvivenza (hide spoiler)]
E... stocazzo? Non so se ascoltare al posto di leggere, forse anche a causa del fastidio provato per il tono di voce scelto (davvero, che lagnanza continuativa) che ha enfatizzato la poca piacevolezza del protagonista per me, mi ha impedito di inibire la mia incredulità o cosa, ma i colpi di scena erano palesemente tutti telefonatissimi e si svolgono in un tempo così ristretto, rispetto alla durata del romanzo, che la sensazione è che fosse finita la carta.
"Oh Matt, taglia un po' che non abbiamo più materiali di stampa".
Buongiorno, ho terminato ieri il mio primo romanzo dell'anno Un oceano, due mari, tre continenti, che mi ha fatto fare un durissimo viaggio insieme alBuongiorno, ho terminato ieri il mio primo romanzo dell'anno Un oceano, due mari, tre continenti, che mi ha fatto fare un durissimo viaggio insieme al protagonista, Nsaku Ne Vunda � o Don Antonio Manuel. Inviato dal Re del Congo come suo ambasciatore presso il Papa con lo scopo di perorare la causa degli schiavi che venivano ammassati sulle navi e portati in Brasile dai portoghesi, questo sacerdote si imbarca su una nave francese che però per profitto prima di compiere la sua missione carica una partita di uomini da condurre in catene nel Nuovo Mondo.
Questa autrice ha scelto di concentrarsi su storie del passato insolite e particolari del passato che riguardano le donne per raccontare spaccati di vQuesta autrice ha scelto di concentrarsi su storie del passato insolite e particolari del passato che riguardano le donne per raccontare spaccati di vita terribili. Dopo Vardø: Dopo la tempesta (su cui se non vi siete ancora inca**ati a morte recuperate subito), ha scelto l’epidemia di ballo di Strasburgo del 1518, un fenomeno di isteria collettiva che portò almeno quattrocento persone, quasi tutte donne, a danzare senza tregua sulle piazze della città in un momento estremamente duro di carestie e siccità . Si è cercato di dare spiegazioni scientifiche all’evento, così tante persone possedute insieme, molte hanno danzato fino alla morte, ma probabilmente è stato davvero un momento di estasi o psicosi collettiva, liberandosi dalle imposizioni sociali durissime dell’epoca, soprattutto per le donne e soprattutto di bassa estrazione sociale. Il pensiero ovviamente è andato subito alle tarantolate. Probabilmente la danza per molte persone è una modalità di esternare il malessere e la disperazione senza incorrere in punizioni.
Se penso che dovevo finire questo libro prima di andare in Giordania mi faccio ridere da sola, ma alla fine non parlando affatto della Giordania mi auSe penso che dovevo finire questo libro prima di andare in Giordania mi faccio ridere da sola, ma alla fine non parlando affatto della Giordania mi auto giustifico. Questo romanzo racconta la trasformazione della costa e dell’entroterra saudita negli anni in cui gli americani iniziarono a trovare e a sfruttare il petrolio della regione. È un romanzo amaro che racconta la distruzione di uno stile di vita nella promessa di benefici che mai toccheranno gli operai e i lavoratori locali, sfruttati e tenuto nella povertà . Devo dire che la prima parte aveva un lirismo molto bello e intrigante, ma poi il romanzo diventa una sciagura continua, un inesorabile canto di disperazione� forse non era il periodo giusto per leggerlo....more