Apro il libro, inzio a leggere e mi ritrovo a pensare "Oddio, non voglio continuare. Mi sta già piacendo troppo." Sì, perchè quando sento che un libroApro il libro, inzio a leggere e mi ritrovo a pensare "Oddio, non voglio continuare. Mi sta già piacendo troppo." Sì, perchè quando sento che un libro mi piace davvero, quando quel libro mi riporta le stesse sensazioni che avevo provato da piccola, quando ogni libro era un'avventura emozionante, ecco è in quel momento che so che la parte più difficile è dover accettare che quel libro finirà . E più Beastly mi prendeva, nel corso della lettura, più sarebbe finito troppo velocemente... E' stata davvero un'avventura emozionante, concentrata in 24 ore. Ho amato tutto. E' la stupenda fiaba de La bella e la bestia, in versione moderna. E l'autrice la rispetta, senza stravolgerla eccessivamente, senza tradirla. E così facendo ci si sarebbe potuti aspettare un racconto scontato: in fondo ognuno di noi sa come procede e come finirà questa fiaba. Ma il bello delle fiabe non è forse quello? Non è quello stupendo lieto fine che tutti cerchiamo? Non sono quelle prove difficili da affrontare, quei draghi da sconfiggere per potercelo poi meritare??? Ed è così che Kyle, da ragazzo egoista, superficiale, egocentrico e spocchioso qual è si ritrova vittima dell'incantesimo di una strega. Perde d'un colpo bellezza, sicurezza, amici e famiglia. Noi lettori sappiamo che ce la farà , che alla fine cambierà e diventerà una bella persona e si conquisterà una per sempre felice e contento, ma non ci impedisce di arrabbiarci e star male con lui per il trattamento del padre, di tremare con lui per l'amore per la bella Lindy, di desiderare e sperare insieme a lui e per lui il cambiamento. Alex Flinn ci sa fare: nessuna parola in più, nessuna pagina di troppo. Le riflessioni, semplici ma vere, che ci ritroviamo a fare durante la lettura valgono per una 34enne come me come per un adolescente o un bambino, o una persona più matura. Le fiabe non hanno età , si sa. E questa fiaba, in questa versione, merita di essere raccontata ancora e ancora. E letta ancor di più.
Ho deciso di leggere questo libro senza sapere a cosa andassi incontro (come la maggior parte delle volte: non amo leggere trame, quarte di copertina Ho deciso di leggere questo libro senza sapere a cosa andassi incontro (come la maggior parte delle volte: non amo leggere trame, quarte di copertina o riassuntini)... Ma fin dalle prime pagine inizia a formarsi il sospetto, che poi diventa realtà quando il tuo sospetto si sposa benissimo con i due titoli (quello italiano e quello originale - Still Alice).
Questa storia fa male, troppe volte ti fa lottare contro le lacrime, ogni volta che Alice perde un pezzo. E se poi hai un'esperienza familiare con quella malattia... bè, allora bisogna davvero prepararsi, perchè è duro accettare di leggere e ripercorrere certi sentieri...
Eppure Alice è un personaggio così forte, così coraggioso che sembri quasi sperare che possa vincere lei alla fine. Ma non è una favola e non c'è il lieto fine, anche se la Genova in qualche modo ce l'ha voluto dare, quel finale leggero, sia a noi lettori che ad Alice stessa.