Come Musica's Reviews > L'Avversario
L'Avversario
by
by

Cosa succede quando ci si addentra nei meandri della psiche di un pluriomicida?
Lo racconta Emmanuel Carrère ne L’Avversario: un libro che mi ha scossa e commossa.
La luce che Carrère getta sulla vita di Romand non giudica: espone i fatti, è come un raggio luminoso che incide su un prisma ottico per decomporlo in più colori.
“La mattina del sabato 9 gennaio 1993, mentre Jean-Claude Romand uccideva sua moglie e i suoi figli, io ero a una riunione all’asilo di Gabriel, il mio figlio maggiore, insieme a tutta la famiglia. Gabriel aveva cinque anni, la stessa età di Antoine Romand. Più tardi siamo andati a pranzo dai miei genitori, e Romand dai suoi. Dopo mangiato ha ucciso anche loro. Ho trascorso da solo, nel mio studio, il pomeriggio del sabato e l’intera domenica, in genere dedicati alla vita familiare, perché stavo finendo un libro al quale lavoravo da un anno: la biografia dello scrittore di fantascienza Philip K. Dick. L’ultimo capitolo raccontava i giorni che lo scrittore aveva passato in coma prima di morire. Ho finito il martedì sera, e il mercoledì mattina ho letto il primo articolo di «Libération» sul caso Romand.�
Un romanzo crudo e profondamente umano, che spinge il lettore alla compassione.
“«Scoprendo che la Grazia non consiste nella realizzazione dei miei desideri, per quanto generosi e altruisti, ma nella forza di accettare tutto con gioia, dal fondo di questa cella il mio De profundis si trasforma in un Magnificat, e tutto diventa Luce». Mentre tornavo a Parigi per rimettermi al lavoro, non vedevo più ombra di mistero nella sua lunga impostura, ma solo una misera commistione di cecità , disperazione e vigliaccheria. Ormai sapevo che cosa accadeva nella sua testa durante le lunghe ore vuote trascorse nelle aree di servizio o nei parcheggi dei bar, era una cosa che in qualche modo avevo vissuto anch’io, e che mi ero lasciato alle spalle. Ma mi chiedevo: che cosa accade, adesso, nel suo cuore durante le ore notturne di veglia e di preghiera? Ho svuotato il bagagliaio e, mentre sistemavo per i prossimi diciassette anni gli scatoloni dell’istruttoria in un armadio del mio studio, ho capito che non li avrei più aperti. Aperta sulla mia scrivania rimaneva, invece, la testimonianza che Bernard gli aveva chiesto di scrivere. Questa sì, con la sua retorica cattolica, mi sembrava davvero misteriosa. Indecidibile, nell’accezione matematica del termine. Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri, mi chiedo però se il bugiardo che c’� in lui non lo stia ingannando. Quando Cristo entra nel suo cuore, quando la certezza di essere amato nonostante tutto gli fa scorrere sulle guance lacrime di gioia, non sarà caduto ancora una volta nella rete dell’Avversario? Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera.
Parigi, gennaio 1999�
Amo Carrère, la sua capacità narrativa.
Di nuovo, però, la voce del lettore dell’audiolibro, ha smorzato il piacere della lettura.
[Gli audiolibri mentre si pulisce sono una benedizione. Recupero così romanzi che non ho ancora letto e avrei voluto leggere.]
Lo racconta Emmanuel Carrère ne L’Avversario: un libro che mi ha scossa e commossa.
La luce che Carrère getta sulla vita di Romand non giudica: espone i fatti, è come un raggio luminoso che incide su un prisma ottico per decomporlo in più colori.
“La mattina del sabato 9 gennaio 1993, mentre Jean-Claude Romand uccideva sua moglie e i suoi figli, io ero a una riunione all’asilo di Gabriel, il mio figlio maggiore, insieme a tutta la famiglia. Gabriel aveva cinque anni, la stessa età di Antoine Romand. Più tardi siamo andati a pranzo dai miei genitori, e Romand dai suoi. Dopo mangiato ha ucciso anche loro. Ho trascorso da solo, nel mio studio, il pomeriggio del sabato e l’intera domenica, in genere dedicati alla vita familiare, perché stavo finendo un libro al quale lavoravo da un anno: la biografia dello scrittore di fantascienza Philip K. Dick. L’ultimo capitolo raccontava i giorni che lo scrittore aveva passato in coma prima di morire. Ho finito il martedì sera, e il mercoledì mattina ho letto il primo articolo di «Libération» sul caso Romand.�
Un romanzo crudo e profondamente umano, che spinge il lettore alla compassione.
“«Scoprendo che la Grazia non consiste nella realizzazione dei miei desideri, per quanto generosi e altruisti, ma nella forza di accettare tutto con gioia, dal fondo di questa cella il mio De profundis si trasforma in un Magnificat, e tutto diventa Luce». Mentre tornavo a Parigi per rimettermi al lavoro, non vedevo più ombra di mistero nella sua lunga impostura, ma solo una misera commistione di cecità , disperazione e vigliaccheria. Ormai sapevo che cosa accadeva nella sua testa durante le lunghe ore vuote trascorse nelle aree di servizio o nei parcheggi dei bar, era una cosa che in qualche modo avevo vissuto anch’io, e che mi ero lasciato alle spalle. Ma mi chiedevo: che cosa accade, adesso, nel suo cuore durante le ore notturne di veglia e di preghiera? Ho svuotato il bagagliaio e, mentre sistemavo per i prossimi diciassette anni gli scatoloni dell’istruttoria in un armadio del mio studio, ho capito che non li avrei più aperti. Aperta sulla mia scrivania rimaneva, invece, la testimonianza che Bernard gli aveva chiesto di scrivere. Questa sì, con la sua retorica cattolica, mi sembrava davvero misteriosa. Indecidibile, nell’accezione matematica del termine. Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri, mi chiedo però se il bugiardo che c’� in lui non lo stia ingannando. Quando Cristo entra nel suo cuore, quando la certezza di essere amato nonostante tutto gli fa scorrere sulle guance lacrime di gioia, non sarà caduto ancora una volta nella rete dell’Avversario? Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera.
Parigi, gennaio 1999�
Amo Carrère, la sua capacità narrativa.
Di nuovo, però, la voce del lettore dell’audiolibro, ha smorzato il piacere della lettura.
[Gli audiolibri mentre si pulisce sono una benedizione. Recupero così romanzi che non ho ancora letto e avrei voluto leggere.]
Sign into Å·±¦ÓéÀÖ to see if any of your friends have read
L'Avversario.
Sign In »
Reading Progress
March 14, 2015
– Shelved
December 12, 2020
–
Started Reading
December 13, 2020
–
Finished Reading