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Limonov
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E' con colpevole ritardo che scrivo un commento su questo libro, visto che è passato ormai diverso tempo dal giorno in cui lo ho finito. Che dire? E' un libro che è bene leggere, sia per la estrema piacevolezza della prosa di Emmanuel Carrère (un autore che ritornerò a leggere, anche se non prestissimo vista la pila di volumi in attesa), sia perchè è molto utile per capire cosa sia diventata la Russia nel suo passaggio dagli splendori (???) sovietici al momento Putiniano.
Per consegnare al lettore quanto sopra la biografia di Limonov, questo letterato sui generis, è forse lo strumento migliore possibile. Limonov è nato nell'inferno meccanico dei sobborghi di Kharkov all'indomani della grande guerra patriottica (probabilmente non ci poteva essere esito diverso per il Marxismo reale da un Clockwork Nirvana), ed è cresciuto nel mito dell'armata Rossa ma anche nella quotidiana, deliberata violenza dell' URSS alla perenne ricerca dell'annientamento dell'individuo; nel quotidiano e perpetuo annegamento nell'alcool per dimenticare la vita grigia in un mondo inospitale. Questo anche se in realtà occorre ricordare che Carrère è francese, e che quindi il suo sguardo forse è deviato da pregiudizio. La stessa Russia, la stessa Kharkov agli occhi di Vassilij Grossman è diversa, con un suo spessore culturale e spirituale.
Innamorato della poesia, perennemente ubriaco, assetato di violenza e di sesso, alla ricerca di un riferiemtno forte da amare in quanto tale ma anche da odiare in quanto più forte di lui, Limonov è forse l'archetipo dell'uomo sovieticus che noi cresciuti all' ovest non riusciremo mai a capire del tutto. LO stesso uomo che disprezza con il cuore Michail Gorbachev per essere stato uomo di pace ()!), che non rispetta Eltsin per non essere stato abbastanza resistente all'alcool (!!), che non trova di meglio per aiutare i fratelli slavi del sud alle prese con la guerra in Croazia che celebrare la pulizia etnica (!!!), che considera il non essere mai stato in prigione od in Siberia come una vergogna (!!!!) che ama Vladimir Putin di un amore-odio smisurato, per essere venuto dal nulla ed essere stato sufficientemente forte e sufficientemente violento da aver ristabilito l'ordine.
MI strappano un sorriso amaro i fondamentalisti islamici che hanno organizzato attentati contro la Russia. Questo è un popolo con uno spirito profondo ed un grande amore per la poesia, ma che non è mai stato troppo diverso dalle tribù unne che lo hanno generato. Le categorie di valutazione e di comprensione dell?ovest per i russi non valgono, e sta qui la radice del fallimento del'integralismo in Russia, ed è questo che rende la Russia stessa la più spaventosa minaccia per il mondo arabo che non riesce a liberarsi dal radicalismo religioso.
Resto convinto che Carrère non sia stato clemente nè con la Russia nè con Limonov, che ne emerge come un bieco arrivista ed assassino, ubriacone e donnaiolo. Ma il libro si legge facilmente, e lascia alla chiusura dell'ultima pagina la chiara impressione che al di là del Dnepr ci sia una nazione ancora sconosciuta, pericolosa ma grande, che potrebbe nei prossimi anni per mano di Vladimir Putin, l'uomo che le ha dato il suo volto e che ne è l'espressione più perfetta (anche secondo lo stesso Limonov), essere grande nel bene ma anche nel male.
Per consegnare al lettore quanto sopra la biografia di Limonov, questo letterato sui generis, è forse lo strumento migliore possibile. Limonov è nato nell'inferno meccanico dei sobborghi di Kharkov all'indomani della grande guerra patriottica (probabilmente non ci poteva essere esito diverso per il Marxismo reale da un Clockwork Nirvana), ed è cresciuto nel mito dell'armata Rossa ma anche nella quotidiana, deliberata violenza dell' URSS alla perenne ricerca dell'annientamento dell'individuo; nel quotidiano e perpetuo annegamento nell'alcool per dimenticare la vita grigia in un mondo inospitale. Questo anche se in realtà occorre ricordare che Carrère è francese, e che quindi il suo sguardo forse è deviato da pregiudizio. La stessa Russia, la stessa Kharkov agli occhi di Vassilij Grossman è diversa, con un suo spessore culturale e spirituale.
Innamorato della poesia, perennemente ubriaco, assetato di violenza e di sesso, alla ricerca di un riferiemtno forte da amare in quanto tale ma anche da odiare in quanto più forte di lui, Limonov è forse l'archetipo dell'uomo sovieticus che noi cresciuti all' ovest non riusciremo mai a capire del tutto. LO stesso uomo che disprezza con il cuore Michail Gorbachev per essere stato uomo di pace ()!), che non rispetta Eltsin per non essere stato abbastanza resistente all'alcool (!!), che non trova di meglio per aiutare i fratelli slavi del sud alle prese con la guerra in Croazia che celebrare la pulizia etnica (!!!), che considera il non essere mai stato in prigione od in Siberia come una vergogna (!!!!) che ama Vladimir Putin di un amore-odio smisurato, per essere venuto dal nulla ed essere stato sufficientemente forte e sufficientemente violento da aver ristabilito l'ordine.
MI strappano un sorriso amaro i fondamentalisti islamici che hanno organizzato attentati contro la Russia. Questo è un popolo con uno spirito profondo ed un grande amore per la poesia, ma che non è mai stato troppo diverso dalle tribù unne che lo hanno generato. Le categorie di valutazione e di comprensione dell?ovest per i russi non valgono, e sta qui la radice del fallimento del'integralismo in Russia, ed è questo che rende la Russia stessa la più spaventosa minaccia per il mondo arabo che non riesce a liberarsi dal radicalismo religioso.
Resto convinto che Carrère non sia stato clemente nè con la Russia nè con Limonov, che ne emerge come un bieco arrivista ed assassino, ubriacone e donnaiolo. Ma il libro si legge facilmente, e lascia alla chiusura dell'ultima pagina la chiara impressione che al di là del Dnepr ci sia una nazione ancora sconosciuta, pericolosa ma grande, che potrebbe nei prossimi anni per mano di Vladimir Putin, l'uomo che le ha dato il suo volto e che ne è l'espressione più perfetta (anche secondo lo stesso Limonov), essere grande nel bene ma anche nel male.
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Limonov.
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August 22, 2017
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August 22, 2017
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adelphi
August 22, 2017
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