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Il ritmo di lettura serrato in quest’occasione non ha certo giovato ad un lavoro del genere, ma non è nemmeno andato ad incidere particolarmente su quella che comunque sarebbe stata la mia valutazione finale. Sono ben 156 i titoli all’interno del volume, eppure non mi sento così “arricchito�� dopo l’esperienza. Ammetto che il mio approccio non è stato il medesimo con tutte quante le storie, le più blasonate diciamo, avevano da parte mia un occhio di riguardo in più�� ma anche un’aspettativa maggiore. Per le altre è stato diverso, godevano del beneficio del dubbio ma pagavano lo scotto di essere in mezzo a tante altre che avrei dovuto leggere in un lasso di tempo così breve (per via di una gara di lettura e di una mia decisione non troppo azzeccata ^^��).
In generale posso dire di aver riscontrato le solite caratteristiche, morali e non, che accompagnano fiabe e racconti simili appartenenti alla tradizione europea, non filtrati dai rimaneggiamenti moderni atti a renderli più soft e commerciali. Il primo esempio che mi viene in mente è quello della sirenetta, ce la vedete voi una Ariel a cui viene mozzata la lingua come nella storia scritta da Andersen?!

Questo è l’aspetto che più di tutti stimola il mio interesse nei confronti delle fiabe, non intendo quello truce, ma le differenze che posso scoprire su queste pagine. Una sorta di versione non censurata dell’originale così com’era stato concepito. Debbo dire però che l’esito non si è sempre rivelato così soddisfacente e, vuoi per la brevità di alcune, vuoi per il dilungarsi in modo relativamente utile di altre, vuoi per quel certo non so che�� in più di un’occasione a mio avviso le trasposizioni moderne hanno avuto la meglio sulla vecchia scuola. Trova qui conferma il detto: “chi accresce la propria conoscenza accresce anche il proprio dolore��, perché l’immaginario di alcune storie ormai radicate in me sin dall’infanzia ha perso un po�� della sua magia, causandomi più dispiacere che delusione. Spesso dopo letture del genere mi ritrovo pentito di aver perso il tal titolo così come lo idealizzavo in cambio di una grama realtà, eppure paradossalmente continuo a farne :P
Il resto dei racconti ha suscitato in me scarso interesse, non so se per colpa mia: non appartenendo al mio bagaglio culturale veniva a mancare la spinta motivazionale del confronto; o se per colpa loro: se gli altri sono così famosi e loro no un motivo c’��; fatto sta che mi sono apparsi semplicemente come una marea di riempitivi che hanno esageratamente appesantito il tomo. Non fraintendetemi, c’�� anche roba buona ma niente che avesse quella ‘singolarità�� tale da fargli meritare le luci della ribalta.
Lettura parecchio impegnativa e dall’esito discreto, però me la sono andata a cercare XD