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La tenuta intorno alla fattoria è enorme, al punto che quando, nel corso delle loro battute di caccia, lui e suoi padre arrivano a uno steccato che taglia il letto di un fiume, e suo padre annuncia che hanno raggiunto il confine tra Voëlfontein e la tenuta limitrofa, lui è colto alla sprovvista. Nella sua immaginazione Voëlfonstein è un regno a sé stante. Non basterebbe una vita per conoscerla tutta, conoscerne ogni pietra e ogni cespuglio. Il tempo non basta mai quando si ama un luogo con una simile vorace passione.
Voëlfontein la conosce meglio d’estate, quando si distende piatta sotto una luce uniforme, accecante, che si riversa giù dal cielo. Eppure Voëlfontein ha anche i suoi misteri, misteri che non appartengono alla notte e all’ombra, ma ai pomeriggi torridi, quando i miraggi danzano all’orizzonte e l’aria stessa gli canta nelle orecchie.


Voëlfontein, tenuta dello zio di Coetzee


Coetzee si immerge (e ci fa immergere) nel mondo di provincia del Sudafrica, dove persone di diversa ascendenza vivono in contatto, sebbene divise da credi, religioni e usanze diverse. La storia è narrata dal punto di vista di un ragazzino saccente e troppo presuntuoso, che tratta male la madre anche se la “ama�� e disprezza il padre, che scialacqua i soldi della moglie. Il ragazzino vive inizialmente in un paese vicino Città del Capo, qui frequenta la scuola e viene a conoscenza della vita degli afrikaans e dei meticci, li osserva quasi con occhio scientifico, cercando di capire come vivano. D’altra parte però, si sente nelle sue parole una freddezza mentale che lo allontana da queste persone, anche se ripete varie volte che si vergogna per come vengono trattate. Il ragazzino vive nel Sudafrica post seconda guerra mondiale, tifa per gli inglesi ed ama i russi, adora il cricket. Vive in provincia ed è il primo della classe. Quando si trasferisce a Città del Capo, perde il privilegio di essere il più bravo della scuola, perde sicurezza in sé perché non trova persone che lo elogino, si stacca ancora di più dalla figura del padre, mentre il suo rapporto con la madre si fa contorto: da una parte la appoggia, dall’altra la guarda con compassione.

Non posso dire che sia stata una bella esperienza leggere i pensieri del ragazzino, e spesso mi veniva da chiudere il libro e mollare. Intere sezioni poco interessanti riprendono vigore con una o due frasi illuminanti, che spingono nella lettura. Sicuramente Coetzee è capace di dar voce a milioni di personaggi, e riesce a farlo bene ache con questo qui.

Ora deliziamoci con la vista di questa bella foto che ho trovato su internet... 😊



�� 🕯NEWTs readathon (August 2018): Divination, exceed expectations (read a book under 200 pages)

�� All-Over-The-World Book Challenge ✈️, per il paese Sudafrica 🇿🇦