Å·±¦ÓéÀÖ

** spoiler alert ** Maxon e America sono adorabili.


"Non sei il mondo, ma sei ciò che lo rende buono. Se tu non ci fossi la mia vita continuerebbe ad esistere, ma niente di più"

What a ride.
Ho iniziato la saga di The Selection qualche settimana fa, e per una ventina di giorni mi sono lasciata avvolgere dall' innocuo e divertente trash di una monarchia nell'epoca post Gossip Girl.

Complessivamente, non posso negare che si sia trattata di letture piacevoli, pur nella loro leggerezza e nei loro innegabili difetti. È un po' quello che provo quando guardo Riverdale: so che è tremendo, ma non riesco a smettere.

Questo terzo capitolo della saga è stato senza dubbio migliore del precedente, perché finalmente ci siamo liberati del triangolo amoroso, anche se la trama dei Ribelli è stata molto debole e molto confusionaria. Non si capisce niente di quello che stia succedendo la metà del tempo, e non perché la situazione sia troppo intricata, ma al contrario perché è banale e priva di reali motivazioni.

E anche Maxon e America, con la loro storia del "non voglio dirti che ti amo se prima non me lo dici tu" mi hanno ricordato Chuck e Blair di Gossip Girl (coppia che odiavo, nda).

Come mai tre stelline allora?

Per Celeste.
Era partita come il personaggio più odioso di tutti ma ha avuto il character development migliore del romanzo (forse, l'unico del romanzo). Mi è piaciuto molto leggere della sua redenzione - seppur tardiva - e avrei voluto che il cameratismo fra ragazze emergesse di più. E non fatemi parlare della sua morte: ho fissato la pagina per trenta secondi perché non riuscivo a crederci.

Nel complesso:
Avrei voluto una storia un po' differente, senza Aspen, senza Ribelli, con Maxon e America che sono davvero nella friendzone? Sì.
Mi è comunque piaciucchiata come lettura? Also, sí.

Ps: Celeste e America OTP della vita