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Il mondo nuovo - Ritorno al mondo nuovo
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Ognuno appartiene a tutti gli altri.
La letteratura ci ha abituati a una visione ben precisa delle società distopiche: mondi da incubo, perennemente in guerra, amministrati da despoti crudeli che esercitano il proprio potere attraverso l’intimidazione, la repressione e il castigo.
Ma il mondo creato da Huxley è molto più infimo e ingannevole: in questa utopia apparente, il governo induce negli abitanti i comportamenti desiderati con un tipo di manipolazione non-violenta e per questo, forse, ancora più pericolosa.
Nel mondo nuovo tutto è razionalizzato e pianificato fin dal concepimento dell’individuo, che avviene in vitro, in una provetta da laboratorio, successivamente sottoposta a test e trattamenti che determinano i tratti fisici dell’embrione, il suo ruolo e il grado di importanza che avrà all’interno della società . Ma sia agli Alfa che agli Epsilon è garantita la massima libertà sessuale, un lavoro e una dose giornaliera di soma, la droga che rende più felici e spigliati senza alcun effetto collaterale.
Tutti vivono in pace e accettano senza remore di essere indottrinati attraverso un processo, quello dell’ipnopedia, che per i primi anni di vita si occupa di trasmettere i basilari concetti morali attraverso il sonno.
E alla fine, che cosa importa se per raggiungere la stabilità e la pace si è sacrificato l’amore, la diversità culturale, l’arte, la religione e perfino l’idea della famiglia?
Visionario e sì, anche profetico, Il mondo nuovo è un romanzo di fantascienza, ma neanche troppo inverosimile, che inquieta con la sua patina di apparente idillio, coinvolge per le vicende incalzanti ma soprattutto fa riflettere molto, complici i saggi Ritorno al mondo nuovo scritti dall’autore circa trent’anni dopo (anche se alcuni pensieri risentono del peso degli anni e non sono più così attuali).
Tra i distopici originari continuerò sempre a preferire 1984, che ha per me un immenso valore sentimentale e ha stravolto il mio modo di leggere e capire i libri, ma questa storia, che rispetto al romanzo di Orwell costituisce per svariati motivi l’altra faccia della medaglia, mi ha piacevolmente stupita. Anche se da uno scrittore-scienziato come Huxley non mi aspettavo niente di meno.
Di una bellezza affascinante e terrificante, come tutti i grandi romanzi che si rispettino.
La letteratura ci ha abituati a una visione ben precisa delle società distopiche: mondi da incubo, perennemente in guerra, amministrati da despoti crudeli che esercitano il proprio potere attraverso l’intimidazione, la repressione e il castigo.
Ma il mondo creato da Huxley è molto più infimo e ingannevole: in questa utopia apparente, il governo induce negli abitanti i comportamenti desiderati con un tipo di manipolazione non-violenta e per questo, forse, ancora più pericolosa.
Nel mondo nuovo tutto è razionalizzato e pianificato fin dal concepimento dell’individuo, che avviene in vitro, in una provetta da laboratorio, successivamente sottoposta a test e trattamenti che determinano i tratti fisici dell’embrione, il suo ruolo e il grado di importanza che avrà all’interno della società . Ma sia agli Alfa che agli Epsilon è garantita la massima libertà sessuale, un lavoro e una dose giornaliera di soma, la droga che rende più felici e spigliati senza alcun effetto collaterale.
Tutti vivono in pace e accettano senza remore di essere indottrinati attraverso un processo, quello dell’ipnopedia, che per i primi anni di vita si occupa di trasmettere i basilari concetti morali attraverso il sonno.
E alla fine, che cosa importa se per raggiungere la stabilità e la pace si è sacrificato l’amore, la diversità culturale, l’arte, la religione e perfino l’idea della famiglia?
Visionario e sì, anche profetico, Il mondo nuovo è un romanzo di fantascienza, ma neanche troppo inverosimile, che inquieta con la sua patina di apparente idillio, coinvolge per le vicende incalzanti ma soprattutto fa riflettere molto, complici i saggi Ritorno al mondo nuovo scritti dall’autore circa trent’anni dopo (anche se alcuni pensieri risentono del peso degli anni e non sono più così attuali).
Tra i distopici originari continuerò sempre a preferire 1984, che ha per me un immenso valore sentimentale e ha stravolto il mio modo di leggere e capire i libri, ma questa storia, che rispetto al romanzo di Orwell costituisce per svariati motivi l’altra faccia della medaglia, mi ha piacevolmente stupita. Anche se da uno scrittore-scienziato come Huxley non mi aspettavo niente di meno.
Di una bellezza affascinante e terrificante, come tutti i grandi romanzi che si rispettino.
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August 23, 2018
– Shelved
August 23, 2018
– Shelved as:
to-read
February 5, 2020
–
Started Reading
February 11, 2020
–
Finished Reading