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Cosimo's Reviews > Carte false

Carte false by Valeria Luiselli
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Quale pesce nella rete

“Ma la nostalgia non è sempre nostalgia di un preterito. Esistono luoghi che ci provocano nostalgia a prescindere. Luoghi che sappiamo perduti non appena ci arriviamo; luoghi in cui ci sappiamo più felici di quanto non lo saremo mai. In questi luoghi l'anima si sdoppia in una specie di simulacro involontario per guardare il proprio presente in retrospettiva. Come un occhio che vede se stesso guardarsi da un tempo futuro, l'occhio guarda da lontano il suo presente e lo anela�.

Valeria Luiselli, autrice e interprete cosmopolita, dialoga oggi con Anna Lombardi sulle pagine di Robinson, in occasione dell'uscita del suo nuovo libro. Carte False è stato invece pubblicato da La nuova frontiera qualche anno fa, ma mantiene immutata la combinazione di ingenuità e intelligenza che Nooteboom attribuiva alla sua maniera di scrivere. Naturale osservare la differenza del contesto culturale e politico tra ieri e oggi. In questi saggi filosofici e poetici, Luiselli può dedicarsi con serenità ai sentimenti, alla vita, al tempo e alla letteratura. La scrittrice studia la mappa di Città del Messico, somiglia a una macchia d'acqua, a un albero dalle mille radici, con il rio Churubusco e il Tacubaya; le frontiere urbane incontrano la resistenza ai confini di un corpo di territori polverosi e carne stradale, che cresce in infiniti particolari e costante mutamento. Luiselli scrive veloce e silenziosa, cerca volti sconosciuti tra la folla, visita luoghi che si erodono lentamente, frammenti che si frammentano, caverne che si trasformano in soglie. Le passseggiate che facciamo leggendo tracciano gli spazi che abitiamo nell'intimità. Il lettore può ritornare con la memoria nei luoghi visitati, richiamare al cuore la loro essenza. In compagnia di Brodskij, Luiselli esplora i terreni marginali, gli avanzi urbani, dove lo scrivere accede all'alleanza tra memoria e immaginazione; e interroga i guardiani di notte, unici superstiti dell'inabissarsi di privacy e pubblico, per cercare di riconoscersi in altre stanze, altri specchi, altri spazi, sondando sé stessa. Venezia, città senza ombre e senza radici, diventa biografica e emozionale, un dentro e un fuori, nel quale abitare simultaneamente realtà e astrazione, significato e strumento, tenendo in vita il peso dei passi falsi e l'incertezza delle intuizioni.

“Hanno ammazzato un uomo davanti a casa mia. Una sola pallottola nella schiena, all'altezza dell'ombelico. A terra ha sbattuto prima il cranio. Un colpo secco contro il cemento; il marciapiede ancora umido dalla pioggia del pomeriggio. La testa non si rompe tanto facilmente come il filo che ci lega: è rimasta intatta, i capelli tirati indietro con il gel, una pettinatura perfetta; i denti in vista, sporgenti come quelli di un bambino un po' ritardato. Il giorno dopo, è apparsa sull'asfalto la sagoma disegnata con il gesso bianco. Avrà tremato la mano di chi ha tracciato i bordi del suo corpo? La città, i suoi marciapiedi: un'enorme lavagna; invece di numeri si sommano corpi�.
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Reading Progress

August 31, 2019 – Started Reading
August 31, 2019 – Shelved
August 31, 2019 –
page 114
89.06%
August 31, 2019 – Finished Reading

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