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Il confine dell'inganno (C.W. Sughrue, #3; Milo Milodragovitch, #3)
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SERPENTI DI CONFINE

I serpenti di confine, quelli nominati nel titolo originale (Bordersnakes), sono gente tosta, al di là della durezza, inclini alla crudeltà . Gente che si diverte a praticarla, a usare violenza:
Quando quei bordersnakes avranno finito con te, li implorerai di tagliarti la testa.
Il confine è quello tra Texas e Mexico.
Ovviamente si occupano di traffici loschi, primo tra tutti quello della droga: cocaina e erba. Ma è la prima che fa la differenza: moltiplica sia guadagni che violenza, elevando a potenza sconosciuta la crudeltà .
Sono messicani, sono texmex, sono un po� l’uno e un po� l’altro. Sono la paura che incutono. Don Winslow ci ha insegnato bene chi sono e cosa fanno.

Crumley ha messo insieme i due protagonisti di due serie di romanzi che ha sviluppato nel tempo: tre quelli con protagonista Milton “Milo� Milodragovitch III e quattro quelli con C.W.Sughrue (pronunciato sciugar+rùù). Sono entrambi detective privati in una cittadina del Montana, Meriwether, modellata su quella dove andò a vivere, e morire, lo stesso James Crumley, Missoula.
In questo romanzo, classico esempio di cross over, si uniscono per portare avanti la storia.

È subito chiaro che si conoscono da tanto � e come potrebbe essere altrimenti, due detective privati abbastanza simili (dediti accanitamente al piacere e al divertimento, che vuol dire alcol, tabacco, venere e droghe varie), disinvolti e senza regole in una città del Montana di sole cinquantamila anime?
Ma non solo si conoscono, e sono amiconi: sono stati anche partner, hanno diviso l’agenzia, si sono salvati la pelle a vicenda, raccontati e confidati l’uno con l’altro. Poi, ciascuno è andato per la sua strada.
Milo ha combattuto in Corea, Sughrue in Vietnam: e questo stabilisce la differenza d’età tra i due.
Sughrue è tornato a vivere in Texas, adottando stile di vita sempre più vicino a quello dei nativi. Qualcuno ha cercato di ucciderlo e ci è andato molto vicino: è stato un bordersnake.
Milo arriva per tutt’altro motivo: sta inseguendo il banchiere che gli ha ripulito il conto personale, i tre milioni e mezzo di dollari d’eredità vincolati fino ai suoi cinquantatré anni. Ora, ha raggiunto quell’età e vorrebbe godersi la grana: ma in banca ha trovato solo un colossale buco.

Le due storie sono incredibilmente intrecciate, risolvere una vuol dire vendicare anche l’altra.
Texas, Messico del nord, New Mexico, California del nord e del sud, Seattle, Montana: i due saltano da un posto all’altro, guidano o volano fa poca differenza.
Anche Crumley fa salti nella trama, usa l’ellissi per andare avanti e indietro nel tempo, non è sempre immediato seguirlo nel suo percorso.
Nessuno è quello che sembra. O meglio, un minimo comune denominatore porta a un consistente livello generale di violenza, corruzione, rapacità , sesso usato per fini che non sono sempre e solo il piacere.
Alcol in quantità industriali, whiskey bourbon e tequila soprattutto. Cocaina, erba, anfetamine. Tutti i tipi di armi da fuoco immaginabili. Ma anche pugnali con trenta centimetri di lama, che quando tagliano la gola, decapitano la testa.
Donne fatali, donne toste, donne determinate. Uomini che picchiano altri uomini e da questi sono presi a botte.

La trama è ampia, ramificata, intrecciata, smodata, come se fosse la rete che può catturare Moby Dick. Sembra scritta durante un delirio alcolico: ma Crumley controlla bene la sua lingua e la sua scrittura.
Crumley disse dei suoi due eroi che Milo rappresentava la sua parte buona, C.W. quella cattiva. Non credo d’aver particolare disposizione per il male o la gente cattiva: ma la mia preferenza e la mia simpatia vanno a Sughrue, the bad side.
Era cominciata male la mia storia con Crumley: il suo primo romanzo che ho letto mi aveva lasciato l’amaro in bocca, insoddisfatto. Tanto più perché ne sentivo tessere lodi sperticate: un maestro unico del noir hard boiled, di quelli che tracciano una linea di confine tra il prima e il dopo di loro.
Ho insistito e sono stato ricompensato: questo è il terzo incontro e sono sempre più contento di quello che ho letto. Che Crumley ha scritto.

I serpenti di confine, quelli nominati nel titolo originale (Bordersnakes), sono gente tosta, al di là della durezza, inclini alla crudeltà . Gente che si diverte a praticarla, a usare violenza:
Quando quei bordersnakes avranno finito con te, li implorerai di tagliarti la testa.
Il confine è quello tra Texas e Mexico.
Ovviamente si occupano di traffici loschi, primo tra tutti quello della droga: cocaina e erba. Ma è la prima che fa la differenza: moltiplica sia guadagni che violenza, elevando a potenza sconosciuta la crudeltà .
Sono messicani, sono texmex, sono un po� l’uno e un po� l’altro. Sono la paura che incutono. Don Winslow ci ha insegnato bene chi sono e cosa fanno.

Crumley ha messo insieme i due protagonisti di due serie di romanzi che ha sviluppato nel tempo: tre quelli con protagonista Milton “Milo� Milodragovitch III e quattro quelli con C.W.Sughrue (pronunciato sciugar+rùù). Sono entrambi detective privati in una cittadina del Montana, Meriwether, modellata su quella dove andò a vivere, e morire, lo stesso James Crumley, Missoula.
In questo romanzo, classico esempio di cross over, si uniscono per portare avanti la storia.

È subito chiaro che si conoscono da tanto � e come potrebbe essere altrimenti, due detective privati abbastanza simili (dediti accanitamente al piacere e al divertimento, che vuol dire alcol, tabacco, venere e droghe varie), disinvolti e senza regole in una città del Montana di sole cinquantamila anime?
Ma non solo si conoscono, e sono amiconi: sono stati anche partner, hanno diviso l’agenzia, si sono salvati la pelle a vicenda, raccontati e confidati l’uno con l’altro. Poi, ciascuno è andato per la sua strada.
Milo ha combattuto in Corea, Sughrue in Vietnam: e questo stabilisce la differenza d’età tra i due.
Sughrue è tornato a vivere in Texas, adottando stile di vita sempre più vicino a quello dei nativi. Qualcuno ha cercato di ucciderlo e ci è andato molto vicino: è stato un bordersnake.
Milo arriva per tutt’altro motivo: sta inseguendo il banchiere che gli ha ripulito il conto personale, i tre milioni e mezzo di dollari d’eredità vincolati fino ai suoi cinquantatré anni. Ora, ha raggiunto quell’età e vorrebbe godersi la grana: ma in banca ha trovato solo un colossale buco.

Le due storie sono incredibilmente intrecciate, risolvere una vuol dire vendicare anche l’altra.
Texas, Messico del nord, New Mexico, California del nord e del sud, Seattle, Montana: i due saltano da un posto all’altro, guidano o volano fa poca differenza.
Anche Crumley fa salti nella trama, usa l’ellissi per andare avanti e indietro nel tempo, non è sempre immediato seguirlo nel suo percorso.
Nessuno è quello che sembra. O meglio, un minimo comune denominatore porta a un consistente livello generale di violenza, corruzione, rapacità , sesso usato per fini che non sono sempre e solo il piacere.
Alcol in quantità industriali, whiskey bourbon e tequila soprattutto. Cocaina, erba, anfetamine. Tutti i tipi di armi da fuoco immaginabili. Ma anche pugnali con trenta centimetri di lama, che quando tagliano la gola, decapitano la testa.
Donne fatali, donne toste, donne determinate. Uomini che picchiano altri uomini e da questi sono presi a botte.

La trama è ampia, ramificata, intrecciata, smodata, come se fosse la rete che può catturare Moby Dick. Sembra scritta durante un delirio alcolico: ma Crumley controlla bene la sua lingua e la sua scrittura.
Crumley disse dei suoi due eroi che Milo rappresentava la sua parte buona, C.W. quella cattiva. Non credo d’aver particolare disposizione per il male o la gente cattiva: ma la mia preferenza e la mia simpatia vanno a Sughrue, the bad side.
Era cominciata male la mia storia con Crumley: il suo primo romanzo che ho letto mi aveva lasciato l’amaro in bocca, insoddisfatto. Tanto più perché ne sentivo tessere lodi sperticate: un maestro unico del noir hard boiled, di quelli che tracciano una linea di confine tra il prima e il dopo di loro.
Ho insistito e sono stato ricompensato: questo è il terzo incontro e sono sempre più contento di quello che ho letto. Che Crumley ha scritto.

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Il confine dell'inganno.
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Started Reading
June 14, 2020
– Shelved
June 14, 2020
– Shelved as:
americana
June 14, 2020
– Shelved as:
hard-boiled
June 14, 2020
– Shelved as:
noir
June 14, 2020
–
Finished Reading