Å·±¦ÓéÀÖ

Orsodimondo's Reviews > Hombre

Hombre by Elmore Leonard
Rate this book
Clear rating

by
10490224
's review

really liked it
bookshelves: americana, western

UOMO BIANCO Vs MONDO


Paul Newman è Hombre. Nel film il gioco dell’età si perde completamente.

La situazione di partenza è archetipica del genere western: un gruppo di persone messe insieme da un viaggio in diligenza.
Cambia poco che invece di una normale diligenza si tratti di un carro adattato al trasporto di persone; e anche che la corsa sia per così dire eccezionale, l’ultima possibile, dato che la compagnia ha deciso di chiudere quella tratta perché anche la miniera è stata chiusa.
Gli indiani non ci sono, non attaccheranno la diligenza, e neppure il carro: ma la loro presenza è palpabile anche nell’assenza, in qualche modo è come se fossero loro i veri protagonisti.


Paul Newman Hombre in versione apache.

Altrettanto archetipica è la rapina: il carro/diligenza viene fermato da un piccolo gruppo di ladri armati che vogliono derubare i passeggeri.
Cambia poco che uno dei ladri sia tra i passeggeri, e che per occupare quel posto abbia in qualche modo eliminato un soldato (spaventandolo al punto da farsi cedere il suo biglietto).
Cambia poco che il denaro della rapina appartenga tutto a una sola persona che si è ben guardata dal dire che lo trasporta, ha inventato altre storie e scuse per giustificare la fretta e necessità del suo viaggio.



Altrettanto archetipica è la caccia che si mette in moto, attraverso il sud dell’Arizona, combattendo con caldo rovente di giorno e freddo intenso di notte, respingendo la sete � l’acqua diventa strumento di vita o morte.
Caccia che inizia perché la rapina non segue il piano previsto e i passeggeri riescono a scappare col denaro.
Ma devono farsela a piedi. E sono inseguiti da ladri a cavallo. E ladri che per forza di cose maneggiano le armi meglio della maggior parte dei passeggeri fuggitivi.



Ma anche in una situazione così archetipica, Leonard spariglia le carte e introduce la sua poetica.
Divide in due con una linea di demarcazione piuttosto netta i suoi passeggeri: da una parte i cattivi, o corrotti, o indecisi. E sono tutti al di sopra di una certa età: diciamo 30. Ma forse anche 25.
Tra loro, ovviamente, i rapinatori, la persona che trasporta il denaro, uomo corrotto: è l’agente governativo incaricato della locale riserva indiana che ha preso mazzette e sottratto soldi agli acquisti alimentari, in pratica affamando gli apache. Sua moglie flirta col capo dei ladri. L’uomo della compagnia di trasporto che guida il carro, che non sa agire, che non ha nerbo.



Dall’altra parte i tre giovani del gruppo, tutti sotto i 21 anni.
Il protagonista, quello a cui il titolo si riferisce, ventunenne, rapito dagli apache chiricahua quando era bambino, cresciuto da e con loro, poi tornato alla “civiltà�. Il suo nome è quello dell’uomo che lo ha per così dire adottato una volta che è stata “liberato� dalla schiavitù indiana, e lo ha reso erede di un piccolo ranch. È un bianco, ma viene scambiato per un indiano, perché ha la pelle abbronzata e ha i modi degli apache, prima di tutto l’abitudine a essere silenzioso.
Poi c’� la ragazzina di diciassette anni, anche lei ha subito sorte analoga, ma per qualche settimana invece che anno: è stata appena liberata e sta tornando in famiglia. È la coscienza critica della storia. Ci lascia capire che gli apache non sono stati affatto teneri e rispettosi con lei, né gli uomini né le donne. Elmore Leonard è lontano abissi dal mito del buon selvaggio: il fatto è che, buoni o cattivi, gli indiani esistono, abitavano la terra prima dell’arrivo dei bianchi, e i bianchi con armi e imbrogli li stanno sterminando.
Il terzo “buono� è il giovane narratore che lavora per la compagnia di trasporto, non ha mai sparato, e si sforza di raccontare la storia per come l’ha vista e vissuta.



I tre “buoni� sono portatori di un’integrità morale che non viene né sbandierata né proclamata. Un’integrità morale che si mostra in modo pragmatico: fare la cosa giusta. Senza sentimentalismi né false illusioni (wishful thinking).
Leonard presenta personaggi di questo tipo nel 1961, anticipando il western revisionista, e in qualche modo anticipando il grosso del movimento per i diritti civili (e umani). Semplicemente scegliendo di raccontare anche gli emarginati, i deboli, gli sfruttati. Scegliendo di raccontare il razzismo: Hombre è uno dei passeggeri � ma quando l’agente della riserva e sua moglie scoprono che è mezzo indiano, pretendono che non viaggi con loro ma stia seduto a cassetta col postiglione.
Leonard, senza enfasi né retorica, sceglie di mostrare l’umanità che il razzismo cancella: qui nei confronti degli indiani, in Arriva Valdez includendo anche messicani e afroamericani. In entrambi la donna appartiene alle categorie marginalizzate da “proteggere�.



Il film (1967) è altrettanto memorabile soprattutto grazie alla performance di Paul Newman, che è difficile scambiare per un apache, ma che si porta dietro con grazia naturale l’aura di giusto e buono. E anche quella sensazione che, nonostante il destino gli sia contrario, lotterà fino alla fine per fare la cosa giusta. Senza lanciare proclami. Sottotraccia.
Lo ha diretto Martin Ritt, una delle vittime delle black list nate per combattere l’invasione comunista degli Stati Uniti d’America.

123 likes ·  âˆ� flag

Sign into Å·±¦ÓéÀÖ to see if any of your friends have read Hombre.
Sign In »

Reading Progress

Started Reading
August 1, 2020 – Shelved
August 1, 2020 – Shelved as: americana
August 1, 2020 – Shelved as: western
August, 2020 – Finished Reading

No comments have been added yet.