ŷ������

Immagini da una realtà ingannevole

Molto divertente questa raccolta di racconti di George Saunders che si può accomunare a “Il declino delle guerre civili americane�� sia perché vicina cronologicamente nell’ambito della quasi trentennale carriera dello scrittore texano, sia soprattutto perché anche qui Saunders attinge parte dell’ispirazione dal mondo dei “parchi tematici��, che ben si presta al mix di umorismo e assurdità che caratterizza il suo stile.

Ad esempio il racconto principale, che fornisce anche il titolo all’opera, ci catapulta (senza preamboli, come sempre nelle storie di Saunders...) in un ambiente dove il protagonista e i suoi “colleghi��, mentre affrontano problemi sindacali, di rapporti con gli invisibili datori di lavoro o semplicemente fanno una pausa pranzo, allorchési rimettono al lavoro afferrano una clava o una selce ed emettono suoni gutturali impersonando selvaggi trogloditi per il divertimento del pubblico pagante.

Un pubblico che li osserva come in uno zoo additandoli ai bambini, ma sempre più scarso, a significare la crisi e il declino dei parchi a tema, come fin dal titolo accadeva nella precedente raccolta (dove i figuranti interpretavano unionisti e confederati��) con le conseguenti minacce di tagli al personale e disoccupazione incombente. L’assurdità delle professioni dei personaggi di Saunders ricorre anche negli altri racconti di “P�����ٴǰ�����������, dallo spogliarellista all’assemblatore di triangolini metallici nell’interrato di casa propria, così come si ripropone il carattere dei protagonisti, quasi sempre maschi adulti, timidi e immaturi, privi di un sano rapporto con l’altro sesso e frustrati dal dominio da parte di una personalità superiore, sia essa la madre o il capoufficio.

Il tono in apparenza scanzonato rende molto diversa questa raccolta dai più ambiziosi racconti che (12 anni dopo) compongono “Dieci dicembre�� dove il “sense of humour�� lascia il posto a un’angoscia esistenziale che pervade i personaggi e le situazioni descritte. Ma anche qui, in “P�����ٴǰ�����������, sotto la patina di comicità e divertimento si percepisce un disagio che affiora nei soliloqui dei personaggi, intenti a rimuginare una realtà ingannevole ben diversa dalle fantasie, erotiche o eroiche, su cui è fragilmente costruita la loro personalità.