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²Ñ²¹°ù¾±±ôù's Reviews > Chronicles From The Future: The amazing story of Paul Amadeus Dienach

Chronicles From The Future by Achilleas Sirigos
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132030618
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it was amazing
bookshelves: fantascienza

Non so neanche da dove iniziare. Questo libro mi ha un po' sconvolto la vita; mi ha insegnato ad essere fiduciosa nell'ineluttabilità della storia umana, delle sue brutture come passaggio necessario al fine di "salire di livello" - diventare una civiltà più evoluta e consapevole che scienza e religione possono unirsi e ogni disparità appiattita.

Partiamo dal principio: Dienach non era uno scrittore di fantascienza né, stando alla testimonianza del suo ex allievo, avrebbe mai voluto che il suo diario fosse pubblicato. Se non erro, Dienach era un professore di letteratura. Che ne poteva sapere di tecnologia antigravitazionale, pellicce sintetiche e ologrammi, negli anni '20?
Nel libro, sono presenti molti, inquietanti elementi che corrispondono a quello che poi si è effettivamente verificato. Droni, personaggi dello spettacolo che vengono osannati, video-olografici, autostrade con corsie preferenziali, antigravitazionalità e tante altre cose precise, descritte nel dettaglio - che un uomo degli anni '20, a mio avviso, non avrebbe mai potuto concepire perchè, appunto, troppo aderenti all'attualità di oggi.
Dunque, dove sta la verità? Dienach era un ciarlatano? Anche quando si è ritrovato a menzionare il titolo esatto di un film (Waterloo) - ricordiamolo, scrivendolo negli anni '20! - girato nel 1970?
Il mistero rimane, perchè le controversie sono molte, in "Chronicles from the Future" - il mio nuovo libro preferito. Ammesso e non concesso che Dienach si fosse inventato tutto perché voleva scrivere una bella favoletta - rimane comunque il fatto che la storia di un uomo che, risvegliatosi da un coma, si ritrova in un futuro del genere non è originale... di più. Cinque stelle sono poche.
Altro punto a favore dell'innocenza di Dienach è il suo stile narrativo svelto; tutti i dettagli sulle verità e gli oggetti del futuro sono buttati lì uno dopo l'altro, con le parole di chi sa che la sua mente non è all'altezza di quello che sta guardando. E non riesce a descriverlo appieno, ma ci prova.
E questa recensione la protrarrei all'infinito, perchè c'è tanto - troppo - da dire su un libro del genere, che non ho neanche compreso appieno per via dell'inglese un po' complesso e intriso di concetti filosofici ultra-futuristici e quasi inafferrabili dalla mente umana. Ma concludo con questo estratto del libro che, secondo me, è davvero eloquente e inquietante.

Parla degli anni 2000 (!):

"Perchè quel tempo libero dei lavoratori fu riempito di spettacoli di bassa qualità e intrattenimento in generale, come il gioco d'azzardo, le corse di velocità, giochi sportivi e mass media volgari. La musica ridotta a semplici melodie e ritmi, i capolavori della letteratura circolavano in riassuntini illustrati e il pensiero era considerato una perdita di tempo! Un'altra caratteristica di quel tempo era che la gente aveva perso la sua capacità di distinguere il bene dal male e il bello dal brutto nell'arte e nella creazione (...)"

Paul A. Dienach, 1923
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Reading Progress

March 17, 2021 – Started Reading
March 17, 2021 – Shelved
March 17, 2021 – Shelved as: fantascienza
March 18, 2021 –
40.0%
April 8, 2021 –
page 150
37.88%
May 18, 2021 – Finished Reading

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