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Ricapitolando: siamo partiti da un libro pseudo horror e siamo arrivati ad un libro pseudo distopico/fantascientifico.

In linea di massima l'idea di questo terzo libro non era neanche malaccio, il problema è la storia in sé, il delirio allucinato con cui è stata sviluppata e la trama dei tre libri piuttosto scollegata tra loro; si passa di palo in frasca, anche se un tentativo di collegamento è stato fatto, riprendendo alcuni fatti successi nei primi due libri, cercando di dare un minimo di spiegazione.
Aggiungiamo i protagonisti piuttosto antipatici e il patatrac è fatto.

Credo che Suzuki sia il primo scrittore giapponese di cui proprio non ho apprezzato lo stile (spero che la traduzione non sia complice...).