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Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo
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Nel mondo nuovo non ci sono più nazioni e non ci sono più guerre, la Storia sembra finita in una stasi perenne in cui uno Stato Mondiale, il cui motto è “Comunità, Identità, Stabilità�, ha l'obiettivo di mantenere lo status quo. Nel mondo nuovo il progresso scientifico ha portato benessere e ricchezza materiale, tutto è ordinato, pulito e asettico. Nel mondo nuovo non c'è più sofferenza fisica, non c'è più malattia e non c'è più fame. Nel mondo nuovo non c'è più vecchiaia, che con la morte è un nuovo tabù, si vive da eterni giovani, e prima che si possa invecchiare eccessivamente si pratica l'eutanasia. Nel mondo nuovo non esiste più la famiglia, figure come quella del padre e della madre sono diventate tabù, si vive in un'unica grande comunità scientificamente organizzata in caste, in un immenso organismo sociale dove ognuno appartiene a tutti gli altri.
Nel mondo nuovo non esiste più cultura, non ci sono più libri (non perché siano proibiti, come nell'altra famosa distopia di Ray Bradbury, “Farenheit 451�, ma perché gli esseri umani sono condizionati sin dalla nascita ad odiarli), considerati inutili e noiosi, ma anche segretamente tenuti sotto chiave dai governatori perché potenzialmente destabilizzanti. Nel mondo nuovo non c'è più religione, l'unico culto è quello di Henry Ford, a tal punto che il crocifisso è stato sostituito dalla T del famoso modello automobilistico, il segno della croce è rimpiazzato da un segno della T, e anche il calendario cristiano viene sostituito dal calendario fordiano, i cui anni si iniziano a contare dal 1908, cioè proprio dalla commercializzazione del modello T.
Nel mondo nuovo non si può essere infelici, la felicità non è più un diritto ma un dovere, un obbligo morale. Nel mondo nuovo non si può essere soli, ma si è obbligati a vivere ogni istante della propria vita in comunità. Nel mondo nuovo vige l'etica del consumismo, tutti sono obbligati e condizionati a consumare, e sono proprio produttività e consumo le uniche ragioni d'essere dell'uomo: chi non è più in grado di produrre e consumare al massimo delle possibilità per motivi anagrafici è fatto fuori. Nel mondo nuovo non si può pensare in modo critico e autonomo, non perché il pensiero libero sia vietato, ma perché gli esseri umani vengono condizionati a non farlo. Nel mondo nuovo non c'è libero arbitrio. Nel mondo nuovo non è concepito l'ozio, si lavora e si produce e quando non si produce bisogna consumare, consumare carburante per uscire di casa, consumare vestiti facendo sport, consumare prodotti altamente distraenti come il cinema odoroso, consumare una droga, il soma, che inebetisce e rende euforici, che non fa pensare e che crea una felicità artificiale, uno stato di benessere apparente che rende apatici e indifferenti. Valvole di sfogo sono le esperienze surrogate. Anche il cibo non è più assunto per piacere, ma è esclusivamente funzionale alla sopravvivenza e alla salute fisica. Nel mondo nuovo l'essere umano è invitato ad essere promiscuo, a cimentarsi in giochi erotici sin dalla più tenera età, ad avere molti partner sessuali anche contemporaneamente, ma non può in alcun modo sviluppare sentimenti, affetti, amori, emozioni; l'individuo stesso è portato a concepirsi come sola carne, come un ingranaggio di una macchina, votato soltanto a soddisfare i propri istinti animali. Nel mondo nuovo non c'è memoria storica (la Storia è tutta una sciocchezza, ha insegnato Ford), non si sa niente del passato, se non che si viveva in modo disumano.
Nel mondo nuovo vige un'ingegneria sociale ed emotiva che permette il condizionamento e la predestinazione di ogni individuo. Il condizionamento è ottenuto sia nelle fasi di sviluppo in provetta, aggiungendo o togliendo determinate sostanze nutrienti o dannose, ma anche dopo la nascita, durante lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, tramite l'ipnopedia, cioè l'educazione sotto ipnosi, una sorta di lavaggio del cervello che consiste nel ripetere fino allo sfinimento slogan come: “ognuno appartiene a tutti gli altri�, “� meglio buttar via che aggiustare�, “chi più cuce meno ha�, “quando l'individuo sente, la comunità è in pericolo�. Il condizionamento si esplica anche attraverso metodi pavloviani, che ad esempio determinano l'odio istintivo per fiori e libri.
Nel mondo nuovo la riproduzione vivipara è abolita e aborrita, evitata con metodi malthusiani dalle donne in età fertile. Gli esseri umani sono creati in vitro, in appositi centri di incubazione e condizionatura, secondo un metodo scientifico noto come processo Bokanovsky, che mediante ectogenesi (riproduzione extrauterina) mira alla produzione seriale, il più efficiente possibile, di individui tutti uguali, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico e comportamentale, all'interno di ogni singola casta, dal momento che vengono condizionati in modo da essere funzionali ai compiti cui vengono predestinati. Il sistema di predestinazione sociale prevede una casta dirigente, quella degli Alfa, pochi e intelligenti, quella dei Beta, in maggior numero, meno intelligenti e più mansueti, e così via con i Gamma, i Delta e gli Epsilon, sempre più proni ad eseguire gli ordini e a svolgere i lavori più alienanti e logoranti. Ogni casta ha una divisa di un determinato colore e il cognome di ogni individuo non indica più alcuna appartenenza famigliare. All'interno di ogni casta, poi, ci sono membri che sono stati creati intenzionalmente più o meno dotati, e dunque privilegiati: i Plus e i Minus.
Bernardo Marx è un Alfa-Plus che vive nel 632 A.F. (After Ford, corrispondente al nostro 2540), gode dei suoi privilegi ed è felice di vivere nel mondo nuovo, ma è abbastanza intelligente da iniziare a dubitare della società in cui vive: questo preoccuperà molto le persone che lo frequentano, tra cui Mustafà Mond, uno dei dieci governatori mondiali, residente per l'Europa Occidentale a Londra, e la sua attuale partner, Lenina, una Beta-Minus bellissima e inevitabilmente ottimista, ingenua, naif. Il dilemma morale di Bernardo è dunque questo: contestare il sistema e cercare di cambiarlo, anche se consapevole di intraprendere una battaglia persa, o accettarlo per conquistare progressivamente importanza e prestigio, dall'alto della sua condizione sociale?
Uno sviluppo fondamentale della storia si ha quando Bernardo e Lenina visitano una delle poche riserve di Selvaggi rimaste nel mondo, un luogo nel Nuovo Messico dove la popolazione autoctona vive ancora in modo arretrato, organizzandosi in famiglie, praticando la monogamia e credendo alla religione e alle altre superstizioni, ma anche coltivando i buoni sentimenti, patendo la fame e la violenza fisica ma anche avendo accesso alla cultura. Un esempio di tali Selvaggi è John, che in verità è figlio di una donna del mondo nuovo che lo ha partorito e non ha pertanto potuto fare ritorno alla civiltà progredita. John cresce tra i Selvaggi e legge Shakespeare, grazie ad un libro sopravvissuto al passato che ne raccoglie l'opera completa, e lo cita molto spesso (anche il titolo dell'opera di Huxley, in lingua originale “Brave New World�, è una citazione tratta da “La tempesta�). Come Bernardo, anche John è a suo modo solo e diverso, viene emarginato da tutti, perché ama la cultura, ama il pensiero critico ed ama la libertà, inconcepibili per un uomo del mondo nuovo. John è attratto da Lenina, con quest'ultima che inizia a sviluppare qualcosa di mai provato prima, qualcosa che somiglia ad un sentimento di affetto, di amore per John, che sarà combattuto ma che avrà poi modo di uscire dalla riserva e di conoscere il mondo nuovo. Scoprirà che le concezioni del mondo dei selvaggi e del mondo nuovo sono tra loro inconciliabili: in uno dei capitoli finali, il dialogo tra Mond e John sarà la sublimazione dello scontro di opinioni, delle diverse visioni del mondo.
Scritto nel 1932, dopo “Noi� di Zamjatin ma prima di �1984� di Orwell e “Farenheit 451� di Bradbury, “Il mondo nuovo� è un classico della distopia, un'opera seminale che, non sorprende, ha fortemente influenzato molti scrittori successivi ed ispirato diversi romanzi dello stesso genere. Quello descritto da Huxley ne “Il mondo nuovo� è forse un totalitarismo più subdolo rispetto a quello di �1984� di Orwell, forse per questo molti lo considerano più facilmente realizzabile (e Huxley stesso nei suoi saggi successivi sostenne tale tesi). Un regime basato sulla distrazione di massa, sul libero sfogo degli impulsi materiali e sulla soddisfazione dei piaceri fisici, sulla felicità a buon mercato (mediante il raggiungimento, ottenuto senza alcuna fatica o sofferenza, di uno stato di appagamento artificiale, con il soma, salutato come “il Cristianesimo senza lacrime�).
Agli occhi del lettore di oggi, dal punto di vista letterario, ne “Il mondo nuovo� Huxley pecca forse di una trama prevedibile e troppo lineare, di una caratterizzazione poco riuscita dei personaggi, troppo piatti, monodimensionali e scontati, di una costruzione del dialogo artefatta e poco realistica e di uno stile di scrittura un po' grezzo, posticcio. A rendere tuttavia necessario questo romanzo sono l'ambientazione visionaria, la descrizione di un mondo straniante, alienante ed aberrante, che Huxley dipinge ironicamente come una mancata utopia, ma che al lettore appare inequivocabilmente una distopia, l'analisi profetica di una società che sta per costruirsi e che oggi sembra molto più vicina a realizzarsi rispetto a ieri, quando solo Huxley la immaginava. La descrizione del mondo nuovo deve pertanto agire da monito, per evitare di scivolare sempre più nell'apatia e nell'indifferenza, che sono i più grandi nemici della democrazia.
La descrizione di Huxley del mondo nuovo è potente, visionaria, altamente suggestiva e inquietante: un mondo che, purtroppo, col passare del tempo tende ad assomigliare sempre più al nostro, un mondo di uomini anestetizzati e omologati, dove regnano i grandi demagoghi e dove il pensiero dominante è quello della distrazione, del divertimento (nel senso più letterale del termine), dell'ottenimento del piacere a tutti i costi e del consumo sfrenato. La civiltà del mondo nuovo si fonda sul concetto di stabilità. Libertà individuale, arte, religione e persino scienza sono sacrificate in nome della stabilità e della felicità. Il mondo nuovo è stabile e la sua gente è felice perché ottiene ciò che vuole e non vuole mai ciò che non può ottenere. Ne deriva una rinuncia al libero arbitrio e a tutto ciò che ci rende umani, per la soddisfazione di un piacere facilmente accessibile, per il godimento istantaneo e continuo, per una vita facile e confortevole, senza problemi e senza pensieri. Il mito del progresso viene strumentalizzato in modo tale da sacrificare paradossalmente anche la scienza: curiosità e propensione alla conoscenza vengono soffocate, giudicate destabilizzanti, il sapere tenuto nascosto: i membri della comunità vengono resi incapaci di giudizio critico, sviluppano una mentalità gregaria, sono mansueti e non sanno far altro che eseguire gli ordini e farsi comandare. Da qui la ribellione di John, il suo reclamare un diritto all'infelicità che è una rivendicazione di tutto ciò che ci rende umani, un preferire la libertà di piuttosto che la libertà da. Huxley utilizza qui l'elogio del “buon selvaggio� e il mito del “ritorno alla natura� per contestare le derive della società moderna.
Il minor successo rispetto a �1984� è forse dato dal fatto che Huxley non ha intenti prettamente politici nella sua denuncia, ma sembra soffermarsi maggiormente sull'analisi scientifico-sociologica. Tuttavia, lo scrittore inglese non si risparmia dal criticare sia il sistema capitalista, sia il sistema marxista, mostrando i potenziali effetti dannosi sia del liberismo economico, che se non regolato tende a concentrare denaro e potere nelle mani di pochi (Grande Impresa), sia dello statalismo superorganizzato, che porta alla soppressione della libertà individuale e dell'iniziativa del singolo in nome della stabilità (Grande Governo). I nomi stessi che Huxley utilizza per i suoi personaggi, mai giudicabili in modo totalmente positivo, attingono alle personalità politiche e intellettuali di entrambi gli schieramenti: da una parte Marx, Engels, Lenin, Bakunin, dall'altra Mussolini, Hoover e gli stessi Ford, Darwin e Napoleone Bonaparte. Alla sua pubblicazione, l'opera fu stroncata da diversi intellettuali, da Orwell ad Adorno, con quest'ultimo che contestò ad Huxley il fatto di criticare la nuova era industriale non tanto per la disumanità, quanto per la decadenza dei costumi. Ma quella di Huxley potrebbe interpretarsi piuttosto come una critica ai tanti positivisti e utopisti che vedevano nel mito del progresso la realizzazione di una società migliore.
Se Huxley può essere contestato in qualità di romanziere, sarà maggiormente apprezzato nei panni del saggista: nel 1958, lo scrittore inglese analizza in modo molto approfondito la società moderna a quasi trent'anni dal suo romanzo più famoso, riprendendone le tematiche alla luce degli ultimi importanti avvenimenti storici (l'ascesa dei totalitarismi e l'avvento della Seconda Guerra Mondiale) e dell'avanzamento tecnico-scientifico, in una serie di saggi che vengono raccolti in un'opera dal titolo “Ritorno al mondo nuovo�. Il pessimismo di Huxley è, nel frattempo, aumentato: “Quando scrivevo Il mondo nuovo, ero convinto che ci fosse ancora tempo. La società totalmente organizzata, il sistema scientifico delle caste, l'abolizione del libero arbitrio mediante il condizionamento metodico, la soggezione resa accettabile grazie alla felicità indotta chimicamente, a dosi regolari, l'ortodossia martellata in capo alla gente coi corsi notturni di insegnamento ipnopedico: tutte cose a venire, certo, ma non nei tempi miei, e nemmeno nei tempi dei miei nipotini. Ventisette anni più tardi, io sono molto meno ottimista di quel che non fossi quando scrivevo Il mondo nuovo. Le mie profezie si avverano assai più presto di quel che pensassi�.
Le tematiche analizzate in questi saggi sono la sovrappopolazione, l'aumento dell'organizzazione del lavoro e della complessità della società, l'accentramento della ricchezza e del potere nelle mani di pochi, l'utilizzo della propaganda e delle tecniche di marketing, la psicologia della folla, la perdita dell'individualità, la ricerca del consenso di massa, l'indebolimento della democrazia e l'avvento di dittature sempre più subdole, gli esperimenti totalitari hitleriani e stalinisti e le loro possibili ripetizioni, l'uso di droghe e di psicofarmaci per il controllo politico della popolazione, la persuasione subliminale come tecnica di manipolazione psicologica, l'utilizzo dell'ipnosi e del lavaggio del cervello. La vena pessimistica dell'autore riguardo il futuro della nostra società non chiude totalmente alla speranza di poter opporsi all'avvento del mondo nuovo, un auspicio che può realizzarsi solo con l'educazione alla libertà individuale e con la difesa degli ideali democratici.
Nel mondo nuovo non esiste più cultura, non ci sono più libri (non perché siano proibiti, come nell'altra famosa distopia di Ray Bradbury, “Farenheit 451�, ma perché gli esseri umani sono condizionati sin dalla nascita ad odiarli), considerati inutili e noiosi, ma anche segretamente tenuti sotto chiave dai governatori perché potenzialmente destabilizzanti. Nel mondo nuovo non c'è più religione, l'unico culto è quello di Henry Ford, a tal punto che il crocifisso è stato sostituito dalla T del famoso modello automobilistico, il segno della croce è rimpiazzato da un segno della T, e anche il calendario cristiano viene sostituito dal calendario fordiano, i cui anni si iniziano a contare dal 1908, cioè proprio dalla commercializzazione del modello T.
Nel mondo nuovo non si può essere infelici, la felicità non è più un diritto ma un dovere, un obbligo morale. Nel mondo nuovo non si può essere soli, ma si è obbligati a vivere ogni istante della propria vita in comunità. Nel mondo nuovo vige l'etica del consumismo, tutti sono obbligati e condizionati a consumare, e sono proprio produttività e consumo le uniche ragioni d'essere dell'uomo: chi non è più in grado di produrre e consumare al massimo delle possibilità per motivi anagrafici è fatto fuori. Nel mondo nuovo non si può pensare in modo critico e autonomo, non perché il pensiero libero sia vietato, ma perché gli esseri umani vengono condizionati a non farlo. Nel mondo nuovo non c'è libero arbitrio. Nel mondo nuovo non è concepito l'ozio, si lavora e si produce e quando non si produce bisogna consumare, consumare carburante per uscire di casa, consumare vestiti facendo sport, consumare prodotti altamente distraenti come il cinema odoroso, consumare una droga, il soma, che inebetisce e rende euforici, che non fa pensare e che crea una felicità artificiale, uno stato di benessere apparente che rende apatici e indifferenti. Valvole di sfogo sono le esperienze surrogate. Anche il cibo non è più assunto per piacere, ma è esclusivamente funzionale alla sopravvivenza e alla salute fisica. Nel mondo nuovo l'essere umano è invitato ad essere promiscuo, a cimentarsi in giochi erotici sin dalla più tenera età, ad avere molti partner sessuali anche contemporaneamente, ma non può in alcun modo sviluppare sentimenti, affetti, amori, emozioni; l'individuo stesso è portato a concepirsi come sola carne, come un ingranaggio di una macchina, votato soltanto a soddisfare i propri istinti animali. Nel mondo nuovo non c'è memoria storica (la Storia è tutta una sciocchezza, ha insegnato Ford), non si sa niente del passato, se non che si viveva in modo disumano.
Nel mondo nuovo vige un'ingegneria sociale ed emotiva che permette il condizionamento e la predestinazione di ogni individuo. Il condizionamento è ottenuto sia nelle fasi di sviluppo in provetta, aggiungendo o togliendo determinate sostanze nutrienti o dannose, ma anche dopo la nascita, durante lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, tramite l'ipnopedia, cioè l'educazione sotto ipnosi, una sorta di lavaggio del cervello che consiste nel ripetere fino allo sfinimento slogan come: “ognuno appartiene a tutti gli altri�, “� meglio buttar via che aggiustare�, “chi più cuce meno ha�, “quando l'individuo sente, la comunità è in pericolo�. Il condizionamento si esplica anche attraverso metodi pavloviani, che ad esempio determinano l'odio istintivo per fiori e libri.
Nel mondo nuovo la riproduzione vivipara è abolita e aborrita, evitata con metodi malthusiani dalle donne in età fertile. Gli esseri umani sono creati in vitro, in appositi centri di incubazione e condizionatura, secondo un metodo scientifico noto come processo Bokanovsky, che mediante ectogenesi (riproduzione extrauterina) mira alla produzione seriale, il più efficiente possibile, di individui tutti uguali, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico e comportamentale, all'interno di ogni singola casta, dal momento che vengono condizionati in modo da essere funzionali ai compiti cui vengono predestinati. Il sistema di predestinazione sociale prevede una casta dirigente, quella degli Alfa, pochi e intelligenti, quella dei Beta, in maggior numero, meno intelligenti e più mansueti, e così via con i Gamma, i Delta e gli Epsilon, sempre più proni ad eseguire gli ordini e a svolgere i lavori più alienanti e logoranti. Ogni casta ha una divisa di un determinato colore e il cognome di ogni individuo non indica più alcuna appartenenza famigliare. All'interno di ogni casta, poi, ci sono membri che sono stati creati intenzionalmente più o meno dotati, e dunque privilegiati: i Plus e i Minus.
Bernardo Marx è un Alfa-Plus che vive nel 632 A.F. (After Ford, corrispondente al nostro 2540), gode dei suoi privilegi ed è felice di vivere nel mondo nuovo, ma è abbastanza intelligente da iniziare a dubitare della società in cui vive: questo preoccuperà molto le persone che lo frequentano, tra cui Mustafà Mond, uno dei dieci governatori mondiali, residente per l'Europa Occidentale a Londra, e la sua attuale partner, Lenina, una Beta-Minus bellissima e inevitabilmente ottimista, ingenua, naif. Il dilemma morale di Bernardo è dunque questo: contestare il sistema e cercare di cambiarlo, anche se consapevole di intraprendere una battaglia persa, o accettarlo per conquistare progressivamente importanza e prestigio, dall'alto della sua condizione sociale?
Uno sviluppo fondamentale della storia si ha quando Bernardo e Lenina visitano una delle poche riserve di Selvaggi rimaste nel mondo, un luogo nel Nuovo Messico dove la popolazione autoctona vive ancora in modo arretrato, organizzandosi in famiglie, praticando la monogamia e credendo alla religione e alle altre superstizioni, ma anche coltivando i buoni sentimenti, patendo la fame e la violenza fisica ma anche avendo accesso alla cultura. Un esempio di tali Selvaggi è John, che in verità è figlio di una donna del mondo nuovo che lo ha partorito e non ha pertanto potuto fare ritorno alla civiltà progredita. John cresce tra i Selvaggi e legge Shakespeare, grazie ad un libro sopravvissuto al passato che ne raccoglie l'opera completa, e lo cita molto spesso (anche il titolo dell'opera di Huxley, in lingua originale “Brave New World�, è una citazione tratta da “La tempesta�). Come Bernardo, anche John è a suo modo solo e diverso, viene emarginato da tutti, perché ama la cultura, ama il pensiero critico ed ama la libertà, inconcepibili per un uomo del mondo nuovo. John è attratto da Lenina, con quest'ultima che inizia a sviluppare qualcosa di mai provato prima, qualcosa che somiglia ad un sentimento di affetto, di amore per John, che sarà combattuto ma che avrà poi modo di uscire dalla riserva e di conoscere il mondo nuovo. Scoprirà che le concezioni del mondo dei selvaggi e del mondo nuovo sono tra loro inconciliabili: in uno dei capitoli finali, il dialogo tra Mond e John sarà la sublimazione dello scontro di opinioni, delle diverse visioni del mondo.
Scritto nel 1932, dopo “Noi� di Zamjatin ma prima di �1984� di Orwell e “Farenheit 451� di Bradbury, “Il mondo nuovo� è un classico della distopia, un'opera seminale che, non sorprende, ha fortemente influenzato molti scrittori successivi ed ispirato diversi romanzi dello stesso genere. Quello descritto da Huxley ne “Il mondo nuovo� è forse un totalitarismo più subdolo rispetto a quello di �1984� di Orwell, forse per questo molti lo considerano più facilmente realizzabile (e Huxley stesso nei suoi saggi successivi sostenne tale tesi). Un regime basato sulla distrazione di massa, sul libero sfogo degli impulsi materiali e sulla soddisfazione dei piaceri fisici, sulla felicità a buon mercato (mediante il raggiungimento, ottenuto senza alcuna fatica o sofferenza, di uno stato di appagamento artificiale, con il soma, salutato come “il Cristianesimo senza lacrime�).
Agli occhi del lettore di oggi, dal punto di vista letterario, ne “Il mondo nuovo� Huxley pecca forse di una trama prevedibile e troppo lineare, di una caratterizzazione poco riuscita dei personaggi, troppo piatti, monodimensionali e scontati, di una costruzione del dialogo artefatta e poco realistica e di uno stile di scrittura un po' grezzo, posticcio. A rendere tuttavia necessario questo romanzo sono l'ambientazione visionaria, la descrizione di un mondo straniante, alienante ed aberrante, che Huxley dipinge ironicamente come una mancata utopia, ma che al lettore appare inequivocabilmente una distopia, l'analisi profetica di una società che sta per costruirsi e che oggi sembra molto più vicina a realizzarsi rispetto a ieri, quando solo Huxley la immaginava. La descrizione del mondo nuovo deve pertanto agire da monito, per evitare di scivolare sempre più nell'apatia e nell'indifferenza, che sono i più grandi nemici della democrazia.
La descrizione di Huxley del mondo nuovo è potente, visionaria, altamente suggestiva e inquietante: un mondo che, purtroppo, col passare del tempo tende ad assomigliare sempre più al nostro, un mondo di uomini anestetizzati e omologati, dove regnano i grandi demagoghi e dove il pensiero dominante è quello della distrazione, del divertimento (nel senso più letterale del termine), dell'ottenimento del piacere a tutti i costi e del consumo sfrenato. La civiltà del mondo nuovo si fonda sul concetto di stabilità. Libertà individuale, arte, religione e persino scienza sono sacrificate in nome della stabilità e della felicità. Il mondo nuovo è stabile e la sua gente è felice perché ottiene ciò che vuole e non vuole mai ciò che non può ottenere. Ne deriva una rinuncia al libero arbitrio e a tutto ciò che ci rende umani, per la soddisfazione di un piacere facilmente accessibile, per il godimento istantaneo e continuo, per una vita facile e confortevole, senza problemi e senza pensieri. Il mito del progresso viene strumentalizzato in modo tale da sacrificare paradossalmente anche la scienza: curiosità e propensione alla conoscenza vengono soffocate, giudicate destabilizzanti, il sapere tenuto nascosto: i membri della comunità vengono resi incapaci di giudizio critico, sviluppano una mentalità gregaria, sono mansueti e non sanno far altro che eseguire gli ordini e farsi comandare. Da qui la ribellione di John, il suo reclamare un diritto all'infelicità che è una rivendicazione di tutto ciò che ci rende umani, un preferire la libertà di piuttosto che la libertà da. Huxley utilizza qui l'elogio del “buon selvaggio� e il mito del “ritorno alla natura� per contestare le derive della società moderna.
Il minor successo rispetto a �1984� è forse dato dal fatto che Huxley non ha intenti prettamente politici nella sua denuncia, ma sembra soffermarsi maggiormente sull'analisi scientifico-sociologica. Tuttavia, lo scrittore inglese non si risparmia dal criticare sia il sistema capitalista, sia il sistema marxista, mostrando i potenziali effetti dannosi sia del liberismo economico, che se non regolato tende a concentrare denaro e potere nelle mani di pochi (Grande Impresa), sia dello statalismo superorganizzato, che porta alla soppressione della libertà individuale e dell'iniziativa del singolo in nome della stabilità (Grande Governo). I nomi stessi che Huxley utilizza per i suoi personaggi, mai giudicabili in modo totalmente positivo, attingono alle personalità politiche e intellettuali di entrambi gli schieramenti: da una parte Marx, Engels, Lenin, Bakunin, dall'altra Mussolini, Hoover e gli stessi Ford, Darwin e Napoleone Bonaparte. Alla sua pubblicazione, l'opera fu stroncata da diversi intellettuali, da Orwell ad Adorno, con quest'ultimo che contestò ad Huxley il fatto di criticare la nuova era industriale non tanto per la disumanità, quanto per la decadenza dei costumi. Ma quella di Huxley potrebbe interpretarsi piuttosto come una critica ai tanti positivisti e utopisti che vedevano nel mito del progresso la realizzazione di una società migliore.
Se Huxley può essere contestato in qualità di romanziere, sarà maggiormente apprezzato nei panni del saggista: nel 1958, lo scrittore inglese analizza in modo molto approfondito la società moderna a quasi trent'anni dal suo romanzo più famoso, riprendendone le tematiche alla luce degli ultimi importanti avvenimenti storici (l'ascesa dei totalitarismi e l'avvento della Seconda Guerra Mondiale) e dell'avanzamento tecnico-scientifico, in una serie di saggi che vengono raccolti in un'opera dal titolo “Ritorno al mondo nuovo�. Il pessimismo di Huxley è, nel frattempo, aumentato: “Quando scrivevo Il mondo nuovo, ero convinto che ci fosse ancora tempo. La società totalmente organizzata, il sistema scientifico delle caste, l'abolizione del libero arbitrio mediante il condizionamento metodico, la soggezione resa accettabile grazie alla felicità indotta chimicamente, a dosi regolari, l'ortodossia martellata in capo alla gente coi corsi notturni di insegnamento ipnopedico: tutte cose a venire, certo, ma non nei tempi miei, e nemmeno nei tempi dei miei nipotini. Ventisette anni più tardi, io sono molto meno ottimista di quel che non fossi quando scrivevo Il mondo nuovo. Le mie profezie si avverano assai più presto di quel che pensassi�.
Le tematiche analizzate in questi saggi sono la sovrappopolazione, l'aumento dell'organizzazione del lavoro e della complessità della società, l'accentramento della ricchezza e del potere nelle mani di pochi, l'utilizzo della propaganda e delle tecniche di marketing, la psicologia della folla, la perdita dell'individualità, la ricerca del consenso di massa, l'indebolimento della democrazia e l'avvento di dittature sempre più subdole, gli esperimenti totalitari hitleriani e stalinisti e le loro possibili ripetizioni, l'uso di droghe e di psicofarmaci per il controllo politico della popolazione, la persuasione subliminale come tecnica di manipolazione psicologica, l'utilizzo dell'ipnosi e del lavaggio del cervello. La vena pessimistica dell'autore riguardo il futuro della nostra società non chiude totalmente alla speranza di poter opporsi all'avvento del mondo nuovo, un auspicio che può realizzarsi solo con l'educazione alla libertà individuale e con la difesa degli ideali democratici.
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Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo.
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Reading Progress
April 29, 2021
–
Started Reading
April 29, 2021
– Shelved
May 2, 2021
–
2.62%
""Maggiori strumenti di stabilità sociale.
Uomini e donne tipificati; a infornate uniformi. Tutto il personale di un piccolo stabilimento costituito dal prodotto di un unico uovo bokanovskificato.
Novantasei gemelli identici che lavorano a novantasei macchine identiche! Adesso si sa veramente dove si va!""
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Uomini e donne tipificati; a infornate uniformi. Tutto il personale di un piccolo stabilimento costituito dal prodotto di un unico uovo bokanovskificato.
Novantasei gemelli identici che lavorano a novantasei macchine identiche! Adesso si sa veramente dove si va!""
May 2, 2021
–
6.4%
""Le primule e i paesaggi, egli fece notare, hanno un grave difetto: sono gratuiti. L'amore per la natura non fa lavorare le fabbriche. Si decise di abolire l'amore per la natura, almeno nelle classi inferiori""
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22
May 3, 2021
–
8.43%
""è strano pensare che perfino ai tempi del Nostro Ford la maggior parte dei giochi si giocava senza altri accessori all'infuori di qualche palla, di alcuni bastoni e, alle volte, di un po' di rete. Vi rendete conto della pazzia che rappresenta il permettere alla gente di fare dei giochi complicati che non aiutano in alcun modo il consumo?""
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29
May 4, 2021
–
11.34%
""La stabilità. Non c'è civiltà senza stabilità sociale. Non c'è stabilità sociale senza stabilità individuale. La macchina gira, gira, e deve continuare a girare, sempre. È la morte se si arresterà""
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39
May 4, 2021
–
11.63%
""Ma bisogna fare uno sforzo, bisogna comportarsi bene. Dopo tutto, ognuno appartiene a tutti gli altri""
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40
May 5, 2021
–
12.5%
""C'era una cosa chiamata Cristianesimo. Le donne furono costrette a continuare ad essere vivipare. L'insegnamento durante il sonno fu severamente proibito. C'era qualche cosa che si chiamava liberalismo. Il Parlamento, se sapete che cos'era, approvò una legge contro di esso. Abbiamo ancora gli atti dei discorsi intorno alla libertà del soggetto. La libertà di non essere buoni a nulla e di essere miserabili""
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43
May 5, 2021
–
13.37%
""è meglio buttar via che aggiustare, è meglio buttar via che aggiustare, è meglio buttar via...""
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46
May 6, 2021
–
14.53%
""Prodotta su scala commerciale. La droga perfetta"
"Euforica, narcotica, gradevolmente allucinante"
"Tutti i vantaggi del Cristianesimo e dell'alcool; nessuno dei difetti"
"La stabilità era praticamente assicurata"
"Restava solo da vincere la vecchiaia""
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"Euforica, narcotica, gradevolmente allucinante"
"Tutti i vantaggi del Cristianesimo e dell'alcool; nessuno dei difetti"
"La stabilità era praticamente assicurata"
"Restava solo da vincere la vecchiaia""
May 6, 2021
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14.83%
""I vecchi, nei brutti tempi antichi, usavano rinunciare, ritirarsi, darsi alla religione, passare il loro tempo a leggere, a meditare... Meditare! Ora - questo è il progresso - i vecchi lavorano, i vecchi hanno rapporti sessuali, i vecchi non hanno un momento, un attimo da sottrarre al piacere, non un momento per sedere e pensare""
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51
May 10, 2021
–
56.98%
""Adesso il mondo è stabile. La gente è felice; ottiene ciò che vuole, e non vuole mai ciò che non può ottenere. Sta bene; è al sicuro; non è mai malata; non ha paura della morte; è serenamente ignorante della passione e della vecchiaia; non è ingombrata né da padri né da madri; non ha spose, figli o amanti che procurino loro emozioni violente. E se per caso qualche cosa non va, c'è il soma...""
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196
May 14, 2021
–
Finished Reading