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Pagine 133

Ho iniziato questo libro a dire la verità con poche aspettative.
Avevi voglia di una lettura leggera e poco impegnativa e devo dire che così e� stato.

L’amicizia che lega il protagonista e il portinaio dove vive e� spumeggiante e intensa.
Ci troviamo a Napoli ed a volte ho avuto come la sensazione di percepire la brezza del mare con loro.

I capitoli sono brevi e accattivanti, ho trovato talvolta qualche difficoltà nei dialoghi scritti in dialetto stretto, ma si segue comunque il filo logico della narrazione.

Tra una partita a scopa e l’altra, Don Gaetano racconta allo “Smilzo� i suoi ricordi di guerra e dà grandi lezioni di vita ad un ragazzo, che seppur non avendo nessun legame di sangue, lo tratta come se fosse un figlio.

Un libro scorrevole e a tratti divertente.


CITAZIONE PREFERITA:
-� Per forza vuoi trovare un santo. Non ce ne stanno e nemmeno diavoli. Ci sono le persone che fanno qualche mossa buona e una quantita� di cattive. Per farne una buona ogni momento è giusto, ma per farne una cattiva ci vogliono le occasioni, le comodità. La guerra è la migliore occasione per fare fetenzie. Dà il permesso. Per una buona mossa invece non ci vuole nessun permesso�-