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Per leggere Nabokov ti devi immergere tra i flutti del suo oceano narrativo. Parole e frasi che brillano di poesia e complessità. Ogni paragrafo è un gioiello. L'intreccio si perde nella complessità delle parentesi (tonde, quadre, graffe ecc.) che metaforicamente compongono la struttura del testo. In questo caso gli abissi acquatici che il lettore è chiamato a solcare ed esplorare sono quelli della letteratura russa. Un'immersione in piena regola, ti senti a volte quasi spaesato, solo, di fronte a una massa d'acqua che ti sovrasta e che non riesci interamente a decifrare, nonostante la dimestichezza in materia. Uno stupendo intermezzo è rappresentato anche dall'altro grande amore dell'autore: l'entomologia (v. il capitolo 3) e qui pare davvero di sfogliarle certe pagine di Prišvin, ti inerpichi tra i boschi dell'estremo oriente, alla ricerca di nuove specie di lepidotteri...
E' un libro che richiede la matita tra le dita, ti serve per segnare quel che serve, e qui ce n'è parecchio (linee orizzontali, verticali, punti, cerchi...), per evidenziare il marasma di elegantissimi pensieri e di taglienti citazioni che vorresti sempre avere pronte, alla bisogna, sulla punta della lingua ma che - ahimè - sai già che richiedono una padronanza della sintassi che forse non è nelle tue corde...