Monica De giudici's Reviews > Confess: The Autobiography
Confess: The Autobiography
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Pelle nera, borchie, chitarre che urlano, batterie tonanti, e sul palco arriva lui, il dio dell'heavy metal, in sella a una Harley e rade tutto al suolo con la sua voce.
Musica da duri, da veri maschi alfa? Beh a dire il vero per la gioia della band le prime file pullulano anche di belle signorine non meno borchiate e fasciate in pelle e Latex, e molte di loro non vedono l'ora di essere invitate a far festa con i loro idoli nel backstage.
Tutto alla grande, solo che dopo lo spettacolo, Rob Halford, la voce, il metal God, scompare sempre, se ne sta per conto suo, solo nella sua camera, vittima di un "terribile segreto" che potrebbe distruggere i Judas Priest.
La sua biografia, scritta un po' a sorpresa in tempo di covid per sopravvivere agli infiniti lockdown, si intitola "confess" non a caso. Richiama il potere salvifico della confessione, la libertà che dona il riuscire a rivelarsi per quel che sei davvero, avere il coraggio di dire la verità e smettere di fingere e di nasconderti.
Confess racconta la storia di una delle più grandi band metal di sempre, i Judas Priest, album dopo album, tour dopo tour, con guest star tra le pagine che vanno dai Led Zeppelin agli Iron Maiden, dai Guns'n'Roses agli Steel Panther, da Lady Gaga alla regina Elisabetta. E insieme il dramma di un uomo che ama la musica e le luci del palco, ma sogna un compagno che non può avere perché... Cosa penserebbero i suoi fan? Cosa accadrebbe se qualcuno lo riconoscesse in un gay bar?
E così arranca tra alcool, droghe e glory hole, in cerca di un briciolo di consolazione e contatto fisico, ma il massimo che ottiene è qualche compagno di sbronze più affettuoso, che a dirla tutta ama di più la voce dei Priest che Rob come persona.
Finché si accorge di averne abbastanza e lo grida al mondo. Anche in posti in cui l'omosessualità è reato, niente lo ferma e non deve fare niente per "sostenere la sua causa", non si considera un attivista, ma il semplice fatto di essere lì è la sua forza. "Here i am. This Is me. Deal with it. I am the rainbow flag of metal."
Biografia intensa ed intima, che dà un bel quadro della carriera musicale dell'artista ma lascia anche un bel messaggio sull'importanza di accettarsi, amarsi e combattere per la propria felicità , essere sempre sè stessi, perché se qualcuno non ci accetta per quel che siamo... Beh, probabilmente quel qualcuno è meglio perderlo che averlo tra i piedi.
Musica da duri, da veri maschi alfa? Beh a dire il vero per la gioia della band le prime file pullulano anche di belle signorine non meno borchiate e fasciate in pelle e Latex, e molte di loro non vedono l'ora di essere invitate a far festa con i loro idoli nel backstage.
Tutto alla grande, solo che dopo lo spettacolo, Rob Halford, la voce, il metal God, scompare sempre, se ne sta per conto suo, solo nella sua camera, vittima di un "terribile segreto" che potrebbe distruggere i Judas Priest.
La sua biografia, scritta un po' a sorpresa in tempo di covid per sopravvivere agli infiniti lockdown, si intitola "confess" non a caso. Richiama il potere salvifico della confessione, la libertà che dona il riuscire a rivelarsi per quel che sei davvero, avere il coraggio di dire la verità e smettere di fingere e di nasconderti.
Confess racconta la storia di una delle più grandi band metal di sempre, i Judas Priest, album dopo album, tour dopo tour, con guest star tra le pagine che vanno dai Led Zeppelin agli Iron Maiden, dai Guns'n'Roses agli Steel Panther, da Lady Gaga alla regina Elisabetta. E insieme il dramma di un uomo che ama la musica e le luci del palco, ma sogna un compagno che non può avere perché... Cosa penserebbero i suoi fan? Cosa accadrebbe se qualcuno lo riconoscesse in un gay bar?
E così arranca tra alcool, droghe e glory hole, in cerca di un briciolo di consolazione e contatto fisico, ma il massimo che ottiene è qualche compagno di sbronze più affettuoso, che a dirla tutta ama di più la voce dei Priest che Rob come persona.
Finché si accorge di averne abbastanza e lo grida al mondo. Anche in posti in cui l'omosessualità è reato, niente lo ferma e non deve fare niente per "sostenere la sua causa", non si considera un attivista, ma il semplice fatto di essere lì è la sua forza. "Here i am. This Is me. Deal with it. I am the rainbow flag of metal."
Biografia intensa ed intima, che dà un bel quadro della carriera musicale dell'artista ma lascia anche un bel messaggio sull'importanza di accettarsi, amarsi e combattere per la propria felicità , essere sempre sè stessi, perché se qualcuno non ci accetta per quel che siamo... Beh, probabilmente quel qualcuno è meglio perderlo che averlo tra i piedi.
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