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Tyrone_Slothrop (ex-MB)'s Reviews > Trama d'infanzia

Trama d'infanzia by Christa Wolf
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bookshelves: europei, opere-mondo

Il ritorno a casa della Hitler Mädel



Questo è un indiscutibile capolavoro in cui Wolf mette in campo la propria storia personale per condurre una riflessione onesta e spietata sulla memoria e sulla letteratura.
Attraverso l'artificio stilistico di scindere il punto di vista di una voce narrante che racconta di un "tu" (l'autrice nel presente) e una "lei" (l'autrice nel passato pre-1945), si rende in modo magistrale il dramma tragico della totale scissione dell'identità di una donna, ragazza hitleriana e giovane comunista.
Nessuna autobiografia a cuore aperto può rappresentare con la stessa potenza la totale devastazione frantumazione psicologica di chi deve allontanarsi da sè stessa per poter sopravvivere.
(da notare che questo metodo di narrazione divisa tra un "tu" presente e un "lui" passato è stato usato anche da Gao Xinjiang per raccontare del proprio passato nella Rivoluzione Culturale).

Wolf è scrittrice di grandissimo talento, quindi questo sistema non pregiudica per nulla la comprensione del testo e i continui passaggi e salti da passato e presente. A volte il testo diviene quasi un flusso di coscienza anche frammentario che passa attraverso associazioni di idee - un sistema molto espressivo, ma sempre agile che non inficia la comprensione dei passaggi e, anzi, avvince proprio perché è un modo di pensare umano.
Di grande interesse anche alcuni parti in cui Wolf narra delle reazioni dei lettori a letture pubbliche dei capitoli precedenti: non ricordo in altri testi incisi metaletterari dove il testo si genera sulla base su parti dello stesso già presente.

Si comprende bene l'idea di letteratura di Wolf: una finzione che può servire (forse) ad affrontare metastasi storiche, ma non certo ad "espiare" o "riparare" - anche solo parlare di "colpa" di una ragazzina immersa nell'era hitleriana porta a stasi e aporie: è colpevole? se sì, cosa poteva fare di diverso? se no, allora chi non sapeva è assolto? Non si può uscire da discussioni del genere, dato che è inutile ed impossibile distribuire colpe ed assoluzioni - solo, forse, si può (tentare di) ricordare e narrare, sapendo però che

sulle cose che ci riguardano, o mentiamo in modo romanzesco oppure parliamo stentatamente, con voce velata.

la memoria non è un blocco compatto che se ne sta immutabile nel nostro cervello; ma piuttosto, ammesso che si possano usare grandi parole, un atto morale che si ripete

com'è noto, può trasmettere alle proprie spalle istruzioni efficaci alla memoria, per esempio questa: non pensarci più. Istruzioni che saranno fedelmente seguite per anni. Evitare determinati ricordi. Non parlarne

La memoria esteriore di Nelly conservò quella scena, come l'ambra conserva le mosche: morte. La sua memoria interiore, cui spetta fornire i giudizi che si traggono dagli avvenimenti, non poteva permettersi più alcun movimento. Restò muta.

E come se Wolf si chiedesse se è possibile l'incontro tra la persona di oggi e quella del passato per mezzo della parola scritta - la risposta non c'è, nemmeno nella conclusione in cui un "io" potrebbe unire il "tu" e la "lei" così lontane e scisse. La parola finale è forse lasciata al lettore, perchè Wolf rimane dubbiosa e perplessa sull'effettiva capacità della letteratura di fare cesura.

Forma come possibilità di prendere le distanze. Le forme, mai casuali, mai fortuite, del distanziamento.




Un'opera meravigliosa, da porre tra i grandi libri che affrontano i temi della memoria e della colpa



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Reading Progress

May 1, 2023 – Started Reading
May 1, 2023 – Shelved
May 13, 2023 – Finished Reading

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