Å·±¦ÓéÀÖ

Gauss74's Reviews > Lo straniero

Lo straniero by Albert Camus
Rate this book
Clear rating

by
19353488
's review

really liked it
bookshelves: bompiani

Si ritorna con questo "Lo straniero" sulle roventi spiagge del Mediterraneo maghrebino, dopo avere apprezzato moltissimo "La peste". E si ritrova il sole che diventa una palla di fuoco ardente che schiaccia ogni vitalità, si ritrova il piacere del risvegliarsid ella vita la sera, gli odori i suoni i colori del mare che ricordano il nostro meridione.

Tuttavia all'inizio Lo straniero mi aveva deluso: rispetto allo slancio di forza umana e di reazione rispetto al male di vivere che si trova nella peste, qui Camus sembra fare un passo indietro.

La storia narra delle vicende di Meursault, un impiegato della borghesia franco-algerina che si lascia vivere intorpidito dall'indifferenza. Nella prima parte assistiamo al lento addormentarsi e morire della sua capacità emotiva, in un crescendo che da un forte senso di straniamento. Si parte dalla freddezza che sfiora il fastidio per la morte dellla madre, proseguendo con le spalllucce di fronte ai piccoli drammi familiari dei compagni di condominio (il vecchio che maltratta il suo povero cane, il quale scapperà di casa lasciandolo solo e disperato, la giovane ragazza innamorata battuta a sangue dal suo compagno criminale); per concludere con la indifferenza (non me ne importa) di fronte alla richiesta di matrimonio della sua compagna Maria.
Meursault non sopporta la fatica di instaurare rapporti umani, sembra convinto nel suo cnismo che vadano sempre a finir male, e nella sua pigrizia spirituale fa sempre in modo di non prendere decisioni,irritando e frustrando chi gli sta vicino e finendo per condannarsi alla rovina: nel climax della storia il protagonista entra in contatto con la malavita organizzata e se ne lascia avvolgere finendo, con totale indifferenza e senza rendersi conto di quel che fa ("è stata colpa del sole") con l'uccidere un uomo.
Nella seconda parte Meursault viene processato, imprigionato e condannato a morte senza che questi, col suo spirito morto ormai prima del corpo, trovi la forza per difendersi o per dare un senso alla sua fine.

Rispetto a "la peste" è un passo indietro, ma non una contraddizione. Sembra che il significato profondo della storia si a svelare la morte dell'anima in cui incorre chi sceglie di non scegliere. La fatica sempre rinnovata di dare un senso alla propria esistenza e di costruire legami sentimentali che finiranno comunque col rompersi (la fatica di Sisifo) non può giustificare una pusillanime passività. Allo stesso modo in cui la consapevolezza che la Peste rinnoverà sempre l'attacco della sua orda di ratti non significa che non bisogna llottare contro di essa ("chi non rischia di essere appestato nel corpo finirà con l'essere appestato nello spirito"): l'esito di queste considerazioni è che nella solidarietà, e nella fatica aggiuntiva di affrontare insieme il peso di questo masso che è la viita, sta l'unico senso che ad essa si può dare.

In quest'opera quindi (per ammissione dello stesso autore) l'analisi esistenziale è ancora incompleta: sembra che ci si sia spostati dalla coorrente principale per dare uno sguardo al ramo morto in cui incappa chi fa la scelta sbagliata.
Un libro breve ed intenso, pieno di coolori e di odori ma anche di significato, e che soprattutto nelle pagine sulla prigionia si riempie di una malinconica poesia molto poco caratteristica degli esistenzialisti contemporanei all'autore.
Nonostante sia ancora assente la grande spinta a guardare avanti che c'è nella Peste, resta un piccolo e prezioso racconto, che mi sento di consigliare.

2 likes ·  âˆ� flag

Sign into Å·±¦ÓéÀÖ to see if any of your friends have read Lo straniero.
Sign In »

Reading Progress

Finished Reading
April 29, 2013 – Shelved
September 3, 2013 – Shelved as: bompiani

No comments have been added yet.