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Re, donna, fante by Vladimir Nabokov
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� Pubblicato nel 1928, questo racconto è una delle prime opere di Nabokov, scritto in un periodo in cui la voce unica dell'autore si stava ancora affinando. Tuttavia la sua capacità di intrecciare trama, linguaggio e psicologia dei personaggi è indiscutibilmente evidente.

� La storia ruota attorno a un triangolo amoroso tra Franz, un giovane provinciale che si trasferisce a Berlino, la bella e manipolatrice Martha, e il marito di lei nonché zio di Franz, il ricco e ingenuo Dreyer. Nabokov ci guida attraverso questa relazione intricata con grande precisione e attenzione per i dettagli, esplorando le dinamiche di potere tra i personaggi, ma anche il gioco di apparenze e illusioni che ciascuno di loro costruisce.

� Ciò che mi ha colpito di più è stata la rappresentazione di Martha che, dipinta come una femme fatale, mostra innumerevoli fragilità nascoste. Sebbene sembri la burattinaia, orchestrando gli eventi con astuzia, anche lei è intrappolata nel proprio gioco dimostrando la complessità dei ruoli di genere e la sottile linea tra manipolatore e manipolato.

� Franz è un personaggio di cui è difficile avere simpatia. La sua passività e la sua incapacità di comprendere appieno ciò che lo circonda lo rendono quasi un simbolo dell'uomo comune, facilmente influenzabile. Ma la sua evoluzione da vittima inconsapevole a partecipante attivo (sebbene in modo, diciamo, maldestro), mi ha fatto riflettere sul potere delle circostanze e delle decisioni individuali: quanto, tutto, può cambiare un semplice dettaglio.

� Il vero genio di Nabokov, però, risiede nel modo in cui gioca con il linguaggio e la narrazione. La prosa è ricca di metafore, giochi di parole e immagini suggestive che aggiungono strati di significato alla trama. Ho apprezzato in particolare la sua capacità di bilanciare umorismo e tragedia, creando un tono che è sì leggero ma profondamente inquietante.

� Nonostante questo romanzo non raggiunga la complessità delle opere successive, come "Lolita" o "Pnin", è comunque intrigante e niente affatto banale, interessante il modo in cui Nabokov gioca con le aspettative del lettore sovvertendo spesso i cliché del romanzo sentimentale e trasformando una storia apparentemente semplice in un'indagine profonda sulla natura umana.

� Archetipi che si dissolvono in un mazzo di simulacri, dove il gioco è solo un pretesto per decostruire il potere.

� "Una gaiezza motivata e un pizzico d'eccitazione caratterizzavano ora le piogge. Non sgocciolavano più a caso: respiravano, parlavano. Cristalli violetti si scioglievano come sali da bagno nell'acqua piovana. Le pozzanghere non erano più fatte di fango liquido, ma di limpidi pigmenti che formavano splendidi quadri rispecchiando facciate di case, lampioni, staccionate, un cielo bianco e azzurro, un collo di piede nudo, un pedale di bicicletta"

� "Oh, lo so bene come ti comporti con tua moglie. L'ami e non t'accorgi neanche di lei. L'ami - oh, con ardore - e non ti preoccupi di sapere che cosa ha dentro. La baci e ancora non ti accorgi di lei"

� " [...] ogni giorno, in ogni istante, tutto quello che mi sta attorno ride, luccica, insiste perché lo si guardi, perché lo si ami. Il mondo sta lì come un cane che supplica perché lo si faccia giocare"
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Reading Progress

August 17, 2024 – Started Reading
August 17, 2024 – Shelved
August 19, 2024 –
page 82
28.28%
August 23, 2024 – Finished Reading

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