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Eastbound by Maylis de Kerangal
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it was amazing

Maylis de Kerangal ha pubblicato questo libro nel 2012, dopo averlo scritto a freddo un anno dopo il ritorno dal suo viaggio in Russia, a bordo della Transiberiana, un viaggio durato quindici giorni.

Scrive la stessa Maylis de Kerangal su TuttoLibri del 11 marzo 2023: "Di ritorno a Parigi comincio a scrivere. Un radiodramma. Voglio far sentire il treno, la sua cadenza caratteristica, il suo fastidioso tadum dadum, tadum dadum, il suo strillio metallico. Elaboro l'oralità, la sua materialità sonora. Mi ricordo le voci russe, quelle dei passeggeri del treno, quelle delle provodnitsas, e quelle dei givoani soldati. I loro flussi torrenziali, le loro cupe eco. Un canto ferroviario. Immagino l'incontro tra una donna francese [Hélène] e un giovane soldato russo di nome Alëša in riferimento a Dostoevskij, due esseri in fuga che non hanno in comune nessuna lingua e si parlano a gesti. [...] Dieci anni dopo, questo libro, tradotto in italiano, si intitola "Fuga a est". È lo stesso romanzo, ma il mondo è cambiato. C'è la guerra: il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l'Ucraina e da allora recluta coscritti a migliaia alla volta, alcuni dei quali cercano di scappare. Sui nostri giornali, sui nostri schermi torna il giovane soldato russo, una figura violenta e disperata che si reimpone senza essere mai scomparsa davvero. Rivedo i soldati sulla Transiberiana che si pestavano sulla banchina e mi chiedo dove sono, che cosa sono diventati, che cosa ha fatto di loro la guerra stabilita da Putin contro il popolo ucraino, questa guerra arcaica, in risacca, di cui il romanzo rinvia ormai un'eco."

Ho voluto riportare le parole della scrittrice perché mi sono emozionata a leggere queste sue parole almeno quanto nel leggere il libro. Un romanzo in cui da una parte c'è la forza bruta e brutale di Alëša di salvarsi, di dare un corso diverso al suo destino...

“Pazienza Alëša, pazienza! Il giovane si avvicina al vetro, lo sguardo non si sofferma sul suo volto riflesso: fuori, compatta e tenebrosa, oceanica, c’� la foresta siberiana, e sprofondarci dentro sarebbe come entrare nell’acqua nera con le pietre in fondo alle tasche, e Alëša vuole vivere.�

... e dall'altra la generosità di Hélène a tendere una mano a uno sconosciuto, per offrirgli una via di scampo, una via di fuga, la stessa che Hélène sta offrendo a sé stessa.

“Vieni, facciamoci una foto, Hélène col nodo alla gola trattiene Alëša che gonfia il torso, stanno vicini, posano insieme, è la provodnitsa che li fotografa prima di baciarli e sullo schermo si somigliano, hanno gli stessi volti.�


La scrittura di Maylis de Kerangal è molto poetica e al tempo stesso molto visiva. I periodi sono lunghi e mozzano il fiato per quanto sono belli.


Commento a caldo, alla fine della lettura: Questa scrittrice è superlativa!
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Reading Progress

March 11, 2023 – Shelved
March 12, 2023 – Started Reading
March 12, 2023 – Finished Reading

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