In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'opera prescelta è "Un amore" di Dino Buzzati.
Una Milano che è insieme ritratto della metropoli e simbolo della babele d’ogni tempo. Su questo sfondo si muove il protagonista di “Un amore�: un uomo inconsapevole di aver atteso troppo, che è rimasto nell'intimo un giovane e crede che il sentimento possa compiere miracoli. E così il professionista maturo si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza e della stanchezza morale di un’epoca. Unico romanzo erotico di Buzzati, “Un amore� continua l’indagine nelle inquietudini dell’uomo contemporaneo descrivendo la parabola di un amore vero, di esemplare limpidezza, destinato a smarrirsi nella menzogna come in un labirinto.
La prosa è dolce ed elegante; l'erotismo è gestito con grande stile, mai esplicito ma costantemente aleggiante su ogni pagina dell’opera. L’analisi psicologica è magistrale, Buzzati ci porta nella mente del protagonista sviscerandone ogni più riposto pensiero, ogni insano meccanismo mentale, ogni angosciante paura. L’epilogo è sorprendente, l’amore, che sia reale o immaginario, sano o malato, appagante o tormentato, è sempre il grande, vero, inevitabile leitmotiv della vita di tutti noi.
Dino Buzzati Traverso (1906 � 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano. Fin da studente collaborò al Corriere della Sera come cronista, redattore e inviato speciale. Autore di un grande numero di romanzi e racconti surreali e fantastici, tanto da esser stato a più riprese definito il “Kafka italiano�, viene considerato, insieme a Italo Calvino, Tommaso Landolfi e Juan Rodolfo Wilcock, uno dei più grandi scrittori fantastici del Novecento italiano: il suo libro più noto è “Il deserto dei Tartari�, romanzo del 1940. Lo scrittore sudafricano J. M. Coetzee, premio Nobel nel 2003, si è ispirato alla trama de “Il deserto dei Tartari� per scrivere uno dei suoi capolavori, “Aspettando i barbari�, pubblicato nel 1980. Ancora oggi, grazie a un numero elevatissimo di traduzioni - in primis la Francia, dove, quasi avendolo eletto a loro autore, ne hanno pubblicato l'Opera omnia - Buzzati gode di un vasto riconoscimento in tutto il mondo.
Oggi l'opera prescelta è "Un amore" di Dino Buzzati.
Una Milano che è insieme ritratto della metropoli e simbolo della babele d’ogni tempo. Su questo sfondo si muove il protagonista di “Un amore�: un uomo inconsapevole di aver atteso troppo, che è rimasto nell'intimo un giovane e crede che il sentimento possa compiere miracoli. E così il professionista maturo si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza e della stanchezza morale di un’epoca. Unico romanzo erotico di Buzzati, “Un amore� continua l’indagine nelle inquietudini dell’uomo contemporaneo descrivendo la parabola di un amore vero, di esemplare limpidezza, destinato a smarrirsi nella menzogna come in un labirinto.
Antonio Dorigo è un professionista affermato di quasi cinquant'anni, vive a Milano negli anni Sessanta del Novecento, è scapolo. Ha sempre considerato le donne come creature irraggiungibili e lontane; si è sempre considerato poco desiderabile, non attraente per le ragazze che veramente gli piacevano. Così per calmare il bisogno fisico dell’amore si concede di andare con le prostitute: spesso giovanissime, belle, disinibite e soprattutto sempre disponibili in cambio di denaro. Finché un giorno, proprio durante uno di questi incontri a pagamento, conosce una ragazzina dai lunghi capelli neri e dal nome certamente significativo a livello letterario: Laide. Essa trascina il suo uomo, noioso borghese, nel vortice di una relazione carnale che gli procura tanta infelicità quanta vita. Laido infatti è qualcosa di sporco, sporco nel senso di immorale, osceno: Laide trascina Dorigo in una specie di incubo fatto di bugie, gelosia e dolore: il problema è che il nostro ingenuo se ne innamora. Lui stesso si meraviglia e si sbigottisce di fronte a questo inatteso avvenimento. Ma si tratta di una relazione malata, di una passione che porta solo dolore e sofferenza, è il loro legame che è sbagliato, fondato su rapporti di potere e soldi, interessi che non hanno niente in comune con il sentimento dell’amore.
Buzzati ci accompagna nel racconto attraverso il flusso di coscienza del protagonista in cui salta la punteggiatura perché i pensieri corrono veloci in un turbinio di parole inarrestabili, una cascata di immagini che marcano la sua ossessione bruciante, il suo pensiero fisso, la sua dolce-amara sofferenza, il suo sperare “esasperato� che fa patteggiare ora per l’una ora per l’altra parte, in un gioco senza vincitori né vinti, dove l’amore non è che una maledizione a cui non è possibile resistere.
La prosa è dolce ed elegante; l'erotismo è gestito con grande stile, mai esplicito ma costantemente aleggiante su ogni pagina dell’opera. L’analisi psicologica è magistrale, Buzzati ci porta nella mente del protagonista sviscerandone ogni più riposto pensiero, ogni insano meccanismo mentale, ogni angosciante paura. L’epilogo è sorprendente, l’amore, che sia reale o immaginario, sano o malato, appagante o tormentato, è sempre il grande, vero, inevitabile leitmotiv della vita di tutti noi.
Dino Buzzati Traverso (1906 � 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano. Fin da studente collaborò al Corriere della Sera come cronista, redattore e inviato speciale. Autore di un grande numero di romanzi e racconti surreali e fantastici, tanto da esser stato a più riprese definito il “Kafka italiano�, viene considerato, insieme a Italo Calvino, Tommaso Landolfi e Juan Rodolfo Wilcock, uno dei più grandi scrittori fantastici del Novecento italiano: il suo libro più noto è “Il deserto dei Tartari�, romanzo del 1940. Lo scrittore sudafricano J. M. Coetzee, premio Nobel nel 2003, si è ispirato alla trama de “Il deserto dei Tartari� per scrivere uno dei suoi capolavori, “Aspettando i barbari�, pubblicato nel 1980. Ancora oggi, grazie a un numero elevatissimo di traduzioni - in primis la Francia, dove, quasi avendolo eletto a loro autore, ne hanno pubblicato l'Opera omnia - Buzzati gode di un vasto riconoscimento in tutto il mondo.
A cura di Valentina Pascetta