Monica Gabellini
Å·±¦ÓéÀÖ Author
Born
in Monza, Italy
Genre
Influences
Stephen King - Jane Austen
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February 2014
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Monica Gabellini
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Datemi un sogno in cui vivere
2 editions
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published
2015
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Fidati di me
2 editions
—
published
2014
—
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Giù le mani dal Prof
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Siamo all’ultimo anno di un liceo in brianza, nel 2019, quando ancora gli esami di maturità si facevano in presenza e c’era l’incognita per la novità delle famose tre buste. La professoressa di filosofia va in maternità e Sofia e la sua classe restano ...more |
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Dec 13, 2024 04:43AM
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“Seduta davanti alla scrivania del fratello, la ragazza si mise le mani nei capelli, piangendo.
“Ho paura!� disse.
Daniele la osservò serio, pensando alle tante volte in cui si era sentito in dovere di proteggerla, nonostante fosse il fratello più piccolo. Lei era sempre stata bellissima, con i suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, identici ai suoi. I ragazzi le stavano sempre appiccicati e, fin da giovanissimi, lei aveva sempre saputo che, se qualcuno l’avesse infastidita, Daniele l’avrebbe difesa.
“Elena, stai tranquilla. Sai quante volte ho avuto a che fare con telefonate minatorie?�
Lei scosse il capo asciugandosi gli occhi e il fratello proseguì: “Con il mestiere che faccio, mi capita ogni giorno. E spesso si tratta di sfigati che scappano non appena ci si avvicina a loro. Scoprirò chi è, e lo spaventerò al punto che verrà a chiederti scusa in ginocchio�.
Elena sorrise. Lui sapeva sempre consolarla. Ma non quella volta. Nemmeno al fratello aveva avuto il coraggio di confidare in quale affare si fosse immischiata, pur sapendo che, se l’avesse fatto, lui avrebbe preso più seriamente la cosa. Il problema era che aveva davvero paura. Troppa paura. (Dal prologo)”
― Fidati di me
“Ho paura!� disse.
Daniele la osservò serio, pensando alle tante volte in cui si era sentito in dovere di proteggerla, nonostante fosse il fratello più piccolo. Lei era sempre stata bellissima, con i suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, identici ai suoi. I ragazzi le stavano sempre appiccicati e, fin da giovanissimi, lei aveva sempre saputo che, se qualcuno l’avesse infastidita, Daniele l’avrebbe difesa.
“Elena, stai tranquilla. Sai quante volte ho avuto a che fare con telefonate minatorie?�
Lei scosse il capo asciugandosi gli occhi e il fratello proseguì: “Con il mestiere che faccio, mi capita ogni giorno. E spesso si tratta di sfigati che scappano non appena ci si avvicina a loro. Scoprirò chi è, e lo spaventerò al punto che verrà a chiederti scusa in ginocchio�.
Elena sorrise. Lui sapeva sempre consolarla. Ma non quella volta. Nemmeno al fratello aveva avuto il coraggio di confidare in quale affare si fosse immischiata, pur sapendo che, se l’avesse fatto, lui avrebbe preso più seriamente la cosa. Il problema era che aveva davvero paura. Troppa paura. (Dal prologo)”
― Fidati di me
“L’agente continuò con la sua spiegazione, ma ormai lui non lo stava più ascoltando.
“Oh, mio Dio!� esclamò raddrizzandosi di colpo e facendo cadere la sedia all’indietro. Fu investito da un incredibile senso di colpa per non averle dato retta. Eppure Elena era sicura di essere in pericolo. E lui che aveva fatto? Niente! Era stato troppo preso ad aiutare i suoi clienti, invece che la propria sorella.
“Mi dia l’indirizzo. Arrivo subito.�
“No. Non è necessario che venga qua a vedere la scena. La chiameremo per il riconoscimento tra qualche ora.�
“Se lo scordi, io vengo. Mi dica solo dove.�
L’agente, titubante, gli diede l’indirizzo. Sapeva che stava disobbedendo a un ordine preciso: “Niente testimoni civili e niente stampa� ma quell’uomo aveva perso la sorella e, nei suoi panni, nemmeno lui avrebbe voluto essere escluso.
(Dal capitolo secondo)”
― Fidati di me
“Oh, mio Dio!� esclamò raddrizzandosi di colpo e facendo cadere la sedia all’indietro. Fu investito da un incredibile senso di colpa per non averle dato retta. Eppure Elena era sicura di essere in pericolo. E lui che aveva fatto? Niente! Era stato troppo preso ad aiutare i suoi clienti, invece che la propria sorella.
“Mi dia l’indirizzo. Arrivo subito.�
“No. Non è necessario che venga qua a vedere la scena. La chiameremo per il riconoscimento tra qualche ora.�
“Se lo scordi, io vengo. Mi dica solo dove.�
L’agente, titubante, gli diede l’indirizzo. Sapeva che stava disobbedendo a un ordine preciso: “Niente testimoni civili e niente stampa� ma quell’uomo aveva perso la sorella e, nei suoi panni, nemmeno lui avrebbe voluto essere escluso.
(Dal capitolo secondo)”
― Fidati di me
“Per quel giorno, non aveva voglia di ascoltare suo nonno, quindi lo accompagnò a casa e passò il resto del pomeriggio a girovagare con l’auto senza una meta, aspettando l’ora in cui l’anziano si sarebbe coricato. Solo allora rincasò per sedersi sulla poltrona che una volta era stata di suo padre, con una bottiglia di whisky in mano. I ricordi si stavano facendo largo nella sua mente e lui li voleva annegare prima che riuscissero a riaffiorare. (Dal capitolo terzo)”
― Fidati di me
― Fidati di me
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Lo Scaffale Tematico:
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32 | 42 | Apr 24, 2020 07:04AM |
“La mia novella di Natale, Un Cuore nella Bufera, inizia così...
Mi sveglio di soprassalto, gli occhi spalancati nel buio, la notte rischiarata dal bagliore della neve che fuori continua a cadere. Trattengo il respiro, quasi in preda al panico. Non oso muovermi.
Qualcosa non va.
Mi faccio coraggio e giro appena il viso.
Qualcosa decisamente non va.
C’� un uomo incollato alla mia schiena. Il suo braccio destro mi stringe la vita, la sua mano avvolge il mio seno e che io sia dannata se quello che sento premere contro la mia schiena non è il suo�
Oh.Mio.Dio!
Mi alzo di scatto, accendo la luce del comodino e sbalordita fisso l’intruso. Mugugnando, quello si volta dall’altra parte, innocente come un serafino. Il suo cane-orso, ai piedi del letto, apre un occhio, poi riappoggia il grosso muso sulle zampe e riprende a russare. Il mio sguardo passa da uno all’altro senza posa, mentre invano cerco di respirare. Finalmente un refolo d’aria s’infila lungo i bronchi e cede ai polmoni l’ossigeno necessario affinché io possa elaborare una domanda sensata.
Che cavolo ci fa Kyle Hartson nel mio letto?”
― Un cuore nella bufera
Mi sveglio di soprassalto, gli occhi spalancati nel buio, la notte rischiarata dal bagliore della neve che fuori continua a cadere. Trattengo il respiro, quasi in preda al panico. Non oso muovermi.
Qualcosa non va.
Mi faccio coraggio e giro appena il viso.
Qualcosa decisamente non va.
C’� un uomo incollato alla mia schiena. Il suo braccio destro mi stringe la vita, la sua mano avvolge il mio seno e che io sia dannata se quello che sento premere contro la mia schiena non è il suo�
Oh.Mio.Dio!
Mi alzo di scatto, accendo la luce del comodino e sbalordita fisso l’intruso. Mugugnando, quello si volta dall’altra parte, innocente come un serafino. Il suo cane-orso, ai piedi del letto, apre un occhio, poi riappoggia il grosso muso sulle zampe e riprende a russare. Il mio sguardo passa da uno all’altro senza posa, mentre invano cerco di respirare. Finalmente un refolo d’aria s’infila lungo i bronchi e cede ai polmoni l’ossigeno necessario affinché io possa elaborare una domanda sensata.
Che cavolo ci fa Kyle Hartson nel mio letto?”
― Un cuore nella bufera
“If you don't have time to read, you don't have the time (or the tools) to write. Simple as that.”
―
―
“«Mancano venti miglia a Limerick» disse, mostrandosi molto interessata al percorso.
«So leggere i cartelli, grazie» rispose lui, gelido.
Piera sbuffò. «Volevo solo rendermi utile, non mettere in dubbio le tue doti di maschio alfa!»
La frase le uscì male, provocatoria senza volerlo essere, e infatti, piccato, lui emise un ah! alquanto sarcastico e batté il pugno con violenza sul volante, facendo suonare il clacson.
Piera sussultò, sorpresa se non spaventata.
«Mi sento di tutto, ti assicuro, tranne che maschio, alfa, beta o delta che sia.»
Ecco, ci siamo.
«E per il quieto vivere» proseguì lui, «farò persino finta che la notte scorsa tu non mi abbia trattato come un sex-toy…�
Questa volta un ah! sarcastico uscì dalle labbra di Piera. «Un sex cosa? Scusa, non ho capito bene.»
«Un sex-toy.»
«Non so neppure cosa sia.»
«Non ne avevo il minimo dubbio.»
«Lo prendo come un complimento.»
«Prendilo come vuoi. Coniglietti, AH!»
«Cosa c’entrano i conigli, adesso?»
«Lascia perdere.»
«No, spiegati, per favore.»
«Una che dorme con dei conigli addosso non può certo sapere cosa sia un sex-toy.»
«Ohhh! La mia camicia da notte non è di tuo gusto? Vaâ€� al diavolo, Jean!»”
― Vuoi vedere che è proprio amore?
«So leggere i cartelli, grazie» rispose lui, gelido.
Piera sbuffò. «Volevo solo rendermi utile, non mettere in dubbio le tue doti di maschio alfa!»
La frase le uscì male, provocatoria senza volerlo essere, e infatti, piccato, lui emise un ah! alquanto sarcastico e batté il pugno con violenza sul volante, facendo suonare il clacson.
Piera sussultò, sorpresa se non spaventata.
«Mi sento di tutto, ti assicuro, tranne che maschio, alfa, beta o delta che sia.»
Ecco, ci siamo.
«E per il quieto vivere» proseguì lui, «farò persino finta che la notte scorsa tu non mi abbia trattato come un sex-toy…�
Questa volta un ah! sarcastico uscì dalle labbra di Piera. «Un sex cosa? Scusa, non ho capito bene.»
«Un sex-toy.»
«Non so neppure cosa sia.»
«Non ne avevo il minimo dubbio.»
«Lo prendo come un complimento.»
«Prendilo come vuoi. Coniglietti, AH!»
«Cosa c’entrano i conigli, adesso?»
«Lascia perdere.»
«No, spiegati, per favore.»
«Una che dorme con dei conigli addosso non può certo sapere cosa sia un sex-toy.»
«Ohhh! La mia camicia da notte non è di tuo gusto? Vaâ€� al diavolo, Jean!»”
― Vuoi vedere che è proprio amore?
“Seduta davanti alla scrivania del fratello, la ragazza si mise le mani nei capelli, piangendo.
“Ho paura!� disse.
Daniele la osservò serio, pensando alle tante volte in cui si era sentito in dovere di proteggerla, nonostante fosse il fratello più piccolo. Lei era sempre stata bellissima, con i suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, identici ai suoi. I ragazzi le stavano sempre appiccicati e, fin da giovanissimi, lei aveva sempre saputo che, se qualcuno l’avesse infastidita, Daniele l’avrebbe difesa.
“Elena, stai tranquilla. Sai quante volte ho avuto a che fare con telefonate minatorie?�
Lei scosse il capo asciugandosi gli occhi e il fratello proseguì: “Con il mestiere che faccio, mi capita ogni giorno. E spesso si tratta di sfigati che scappano non appena ci si avvicina a loro. Scoprirò chi è, e lo spaventerò al punto che verrà a chiederti scusa in ginocchio�.
Elena sorrise. Lui sapeva sempre consolarla. Ma non quella volta. Nemmeno al fratello aveva avuto il coraggio di confidare in quale affare si fosse immischiata, pur sapendo che, se l’avesse fatto, lui avrebbe preso più seriamente la cosa. Il problema era che aveva davvero paura. Troppa paura. (Dal prologo)”
― Fidati di me
“Ho paura!� disse.
Daniele la osservò serio, pensando alle tante volte in cui si era sentito in dovere di proteggerla, nonostante fosse il fratello più piccolo. Lei era sempre stata bellissima, con i suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, identici ai suoi. I ragazzi le stavano sempre appiccicati e, fin da giovanissimi, lei aveva sempre saputo che, se qualcuno l’avesse infastidita, Daniele l’avrebbe difesa.
“Elena, stai tranquilla. Sai quante volte ho avuto a che fare con telefonate minatorie?�
Lei scosse il capo asciugandosi gli occhi e il fratello proseguì: “Con il mestiere che faccio, mi capita ogni giorno. E spesso si tratta di sfigati che scappano non appena ci si avvicina a loro. Scoprirò chi è, e lo spaventerò al punto che verrà a chiederti scusa in ginocchio�.
Elena sorrise. Lui sapeva sempre consolarla. Ma non quella volta. Nemmeno al fratello aveva avuto il coraggio di confidare in quale affare si fosse immischiata, pur sapendo che, se l’avesse fatto, lui avrebbe preso più seriamente la cosa. Il problema era che aveva davvero paura. Troppa paura. (Dal prologo)”
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Å·±¦ÓéÀÖ Italia è un luogo d'incontro per gli utenti italiani e italofoni della piattaforma Å·±¦ÓéÀÖ. Il gruppo, nato nel 2010 e in costante evoluz ...more

Gruppo dedicato a tutti coloro che adorano leggere romance e chick lit. Siamo qui per scambiarci consigli di lettura e per far conoscere i nostri roma ...more

LibriCity nasce come community d’incontro, e al contempo di confine, tra lettori e scrittori. Al fine di creare un ponte tra le due parti, senza l’int ...more

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Questo gruppo è dedicato a chi, come me, ama leggere... anzi divorare libri ed immedesimarsi nel protagonista o nella storia e, mentre legge, vede att ...more

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