1900 Quotes
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“With the development of utility electricity for the masses in the 1900's, very few people realize that a new era of sickness and disease was unleashed that are collectively called radiation sickness.”
―
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“Ken fece un respiro di sollievo ricordandosi all’improvviso dei libri che aveva richiesto. Mai come in quel momento si era sentito tanto attratto dalla pace di una lettura solitaria. Jim aprì la porta e lui, rincuorato da quel pensiero, nel medesimo istante saltò fuori dal suo nascondiglio come un fauno dal bosco.
La donna, che se lo vide apparire davanti all’improvviso, ancora tutto scompigliato e rosso in viso a causa dell’esercizio fisico, dovette spaventarsi, perché prima lanciò un urletto sorpreso � e molto aggraziato, per la verità � poi i libri, che finirono in aria e quindi sul pavimento.
Anche Ken sussultò a quella reazione esagerata, lasciando al solo Jim l’onore di mantenere i nervi saldi.
Col cuore che gli batteva troppo forte nel petto, fissò la donna sbigottito.
Chi diavolo aveva mandato quel Jenkins a consegnargli i libri? Una pazza?
La giovane donna, mormorando delle scuse imbarazzate, si era nel frattempo inginocchiata a terra ed era impegnatissima a raccogliere i volumi caduti, la gonna blu aperta intorno a lei come una corolla. Ken non poteva vederle il viso, ma il collo sottile di lei e i suoi capelli neri come la notte, per quanto raccolti in uno severo chignon, lo indussero a domandarsi se il volto fosse altrettanto perfetto. E, senza esitare, fece qualcosa che il vecchio Ken non avrebbe mai osato fare: si chinò, afferrò la donna per le braccia, la sollevò e, senza delicatezza e con molta curiosità , scrutò negli occhi di lei.
Occhi così blu che mai prima in vita sua ne aveva visto di uguali.”
― Un amore di inizio secolo: La traversata
La donna, che se lo vide apparire davanti all’improvviso, ancora tutto scompigliato e rosso in viso a causa dell’esercizio fisico, dovette spaventarsi, perché prima lanciò un urletto sorpreso � e molto aggraziato, per la verità � poi i libri, che finirono in aria e quindi sul pavimento.
Anche Ken sussultò a quella reazione esagerata, lasciando al solo Jim l’onore di mantenere i nervi saldi.
Col cuore che gli batteva troppo forte nel petto, fissò la donna sbigottito.
Chi diavolo aveva mandato quel Jenkins a consegnargli i libri? Una pazza?
La giovane donna, mormorando delle scuse imbarazzate, si era nel frattempo inginocchiata a terra ed era impegnatissima a raccogliere i volumi caduti, la gonna blu aperta intorno a lei come una corolla. Ken non poteva vederle il viso, ma il collo sottile di lei e i suoi capelli neri come la notte, per quanto raccolti in uno severo chignon, lo indussero a domandarsi se il volto fosse altrettanto perfetto. E, senza esitare, fece qualcosa che il vecchio Ken non avrebbe mai osato fare: si chinò, afferrò la donna per le braccia, la sollevò e, senza delicatezza e con molta curiosità , scrutò negli occhi di lei.
Occhi così blu che mai prima in vita sua ne aveva visto di uguali.”
― Un amore di inizio secolo: La traversata

“Quella era una fine d’anno speciale, dopotutto, e le speranze e i timori per il futuro di ognuno sembravano affiorare in quei pochi minuti che precedevano l’arrivo del nuovo secolo.
Tenendosi per mano, gli ospiti si disposero a cerchio, pronti a intonare le dolci note di Auld Lang Syne, I bei tempi andati, come voleva un’antica tradizione britannica diffusasi anche nel Nuovo Mondo.
Le spalle all’ingresso del salone, come gli altri emozionata e incerta per il domani, Camille prese posto tra i Campbell.
«Sarà un fantastico secolo il 1900, Camille, e tu lo percorrerai a testa alta, mia cara» le disse Agnes sorridendole.
«Due minuti, signori, due minuti!» urlò il giudice Harris.
Le voci si alzarono festose, per poi morire di nuovo. Il grande cerchio era ora immobile, in silenziosa attesa.
Anche i camerieri avevano interrotto il loro lavoro e l’orchestra taceva.
«Trenta secondi al nuovo secolo!»
«Venti secondi!»
Camille all’improvviso sentì la testa girarle e il cuore battere impetuoso contro il petto: Mr Campbell, alla sua destra, aveva lasciato che un’altra mano, più forte e più grande, stringesse la sua.
Non capiva di chi fosse quella mano, perché Agnes sorridesse, perché tutti, in quel cerchio festoso, la guardassero. O meglio, lo capiva perfettamente ma temeva che se si fosse girata, se avesse guardato l’uomo che aveva preso il posto di Mr Campbell nel cerchio, quel sogno si sarebbe interrotto.
«Cinque secondi al nuovo secolo!» sentenziò il giudice Harris.
«Quattro, tre, due, uno! Buon anno!» esclamarono tutti, all’unisono.
L’orchestra intonò le prime battute di Auld Lang Syne e gli ospiti incominciarono a cantare.
Camille si girò con lentezza infinita verso l’uomo che stringeva con forza e dolcezza e speranza la sua mano. L’uomo che la stava guardando sorridente, felice come un ragazzino. Era fradicio e aveva gli occhi lucidi.
E cantava.
Camille non disse nulla e si unì al coro, mentre lacrime di gioia le scivolavano sul viso.
***
Quando la musica terminò il cerchio non si ruppe subito. Tutti rimasero immobili a osservare la scena che si svolgeva davanti a loro. Frank Raleigh, il solito anticonformista, gocciolante e vestito come un mandriano, se ne stava in ginocchio davanti a Miss Brontee con in mano un solitario dalle notevoli dimensioni. Nessuno ebbe dubbi su cosa le stesse chiedendo.
Miss Brontee lo fissava a bocca aperta, gli occhi tondi di sorpresa, il petto che si alzava e si abbassava troppo in fretta, il volto pallido.
«Allora, Miss Brontee, dite di sì a quel poveretto prima che si prenda una polmonite!» esclamò burbera un’anziana signora, rompendo la tensione di quel momento.
Tutti scoppiarono a ridere.
«Sì, Miss Brontee, ditegli di sì. Almeno metterà la testa a posto!»
«Ti prego, Camille, dimmi di sì» implorò Frank in un sussurro.
Camille deglutì, si guardò intorno come per chiedere consiglio ai presenti, incontrò lo sguardo di Agnes e di Mr Campbell, che insieme assentirono. Poi guardò Raleigh e semplicemente rispose: «Sì!»
La sala esplose in una girandola di congratulazioni, poi altro champagne fu stappato e i brindisi al nuovo secolo e ai promessi sposi si rincorsero.
Mr Raleigh, indifferente al centinaio di persone che li stava fissando, si era intanto rialzato e tenendo Miss Brontee stretta tra le braccia le mormorava parole che tutti i presenti avrebbero voluto udire ma che giunsero solo al cuore di Camille.”
― Un amore di fine secolo
Tenendosi per mano, gli ospiti si disposero a cerchio, pronti a intonare le dolci note di Auld Lang Syne, I bei tempi andati, come voleva un’antica tradizione britannica diffusasi anche nel Nuovo Mondo.
Le spalle all’ingresso del salone, come gli altri emozionata e incerta per il domani, Camille prese posto tra i Campbell.
«Sarà un fantastico secolo il 1900, Camille, e tu lo percorrerai a testa alta, mia cara» le disse Agnes sorridendole.
«Due minuti, signori, due minuti!» urlò il giudice Harris.
Le voci si alzarono festose, per poi morire di nuovo. Il grande cerchio era ora immobile, in silenziosa attesa.
Anche i camerieri avevano interrotto il loro lavoro e l’orchestra taceva.
«Trenta secondi al nuovo secolo!»
«Venti secondi!»
Camille all’improvviso sentì la testa girarle e il cuore battere impetuoso contro il petto: Mr Campbell, alla sua destra, aveva lasciato che un’altra mano, più forte e più grande, stringesse la sua.
Non capiva di chi fosse quella mano, perché Agnes sorridesse, perché tutti, in quel cerchio festoso, la guardassero. O meglio, lo capiva perfettamente ma temeva che se si fosse girata, se avesse guardato l’uomo che aveva preso il posto di Mr Campbell nel cerchio, quel sogno si sarebbe interrotto.
«Cinque secondi al nuovo secolo!» sentenziò il giudice Harris.
«Quattro, tre, due, uno! Buon anno!» esclamarono tutti, all’unisono.
L’orchestra intonò le prime battute di Auld Lang Syne e gli ospiti incominciarono a cantare.
Camille si girò con lentezza infinita verso l’uomo che stringeva con forza e dolcezza e speranza la sua mano. L’uomo che la stava guardando sorridente, felice come un ragazzino. Era fradicio e aveva gli occhi lucidi.
E cantava.
Camille non disse nulla e si unì al coro, mentre lacrime di gioia le scivolavano sul viso.
***
Quando la musica terminò il cerchio non si ruppe subito. Tutti rimasero immobili a osservare la scena che si svolgeva davanti a loro. Frank Raleigh, il solito anticonformista, gocciolante e vestito come un mandriano, se ne stava in ginocchio davanti a Miss Brontee con in mano un solitario dalle notevoli dimensioni. Nessuno ebbe dubbi su cosa le stesse chiedendo.
Miss Brontee lo fissava a bocca aperta, gli occhi tondi di sorpresa, il petto che si alzava e si abbassava troppo in fretta, il volto pallido.
«Allora, Miss Brontee, dite di sì a quel poveretto prima che si prenda una polmonite!» esclamò burbera un’anziana signora, rompendo la tensione di quel momento.
Tutti scoppiarono a ridere.
«Sì, Miss Brontee, ditegli di sì. Almeno metterà la testa a posto!»
«Ti prego, Camille, dimmi di sì» implorò Frank in un sussurro.
Camille deglutì, si guardò intorno come per chiedere consiglio ai presenti, incontrò lo sguardo di Agnes e di Mr Campbell, che insieme assentirono. Poi guardò Raleigh e semplicemente rispose: «Sì!»
La sala esplose in una girandola di congratulazioni, poi altro champagne fu stappato e i brindisi al nuovo secolo e ai promessi sposi si rincorsero.
Mr Raleigh, indifferente al centinaio di persone che li stava fissando, si era intanto rialzato e tenendo Miss Brontee stretta tra le braccia le mormorava parole che tutti i presenti avrebbero voluto udire ma che giunsero solo al cuore di Camille.”
― Un amore di fine secolo

“The Services offer the cleanest and most natural support to an aggressive foreign policy; expansion of the empire appeals powerfully to the aristocracy and the professional classes by offering new and ever-growing fields for the honorable and profitable employment of their sons.”
―
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“Even when they were very small Eliza had known that Sammy needed her more than she needed him, even before he caught the fever and was nearly lost to them. Something in his manner left him vulnerable. Other children had known it when they were small, grown-ups knew it now. They sensed somehow that he was not really one of them.
And he wasn't, he was a changeling. Eliza knew all about changelings. She'd read about them in the book of fairy tales that had sat for a time in the rag and bottle shop. There'd been pictures, too. Fairies and sprites who looked just like Sammy, with his fine strawberry hair, long ribbony limbs and round blue eyes. The way Mother told it, something had set Sammy apart from other children ever since he was a babe: an innocence, a stillness. She used to say that while Eliza had screwed up her little red face and howled for a feeding, Sammy had never cried. He used to lie in his drawer, listening, as if to beautiful music floating on the breeze that no one but he could hear.”
― The Forgotten Garden
And he wasn't, he was a changeling. Eliza knew all about changelings. She'd read about them in the book of fairy tales that had sat for a time in the rag and bottle shop. There'd been pictures, too. Fairies and sprites who looked just like Sammy, with his fine strawberry hair, long ribbony limbs and round blue eyes. The way Mother told it, something had set Sammy apart from other children ever since he was a babe: an innocence, a stillness. She used to say that while Eliza had screwed up her little red face and howled for a feeding, Sammy had never cried. He used to lie in his drawer, listening, as if to beautiful music floating on the breeze that no one but he could hear.”
― The Forgotten Garden
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