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“Almeno, - egli diceva, proseguendo il suo ragionamento, - dalle altre femmine, uno pu貌 salvarsi, pu貌 scoraggiare il loro amore; ma dalla madre, chi ti salva? Essa ha il vizio della santit脿... non si sazia mai di espiare la colpa d'averti fatto, e, finch茅 猫 viva, non ti lascia vivere, col suo amore. E si capisce: lei, povera ragazza insignificante, non possiede altro che quella famosa colpa nel suo passato e nel suo futuro, tu, figlio malcapitato, sei l'unica espressione del suo destino, essa non ha nessun'altra cosa da amare. Ah, 猫 un inferno essere amati da chi non ama n茅 la felicit脿, n茅 la vita, n茅 se stesso, ma soltanto te! E se tu hai voglia di sottrarti a un simile sopruso, a una simile persecuzione, essa ti chiama Giuda! Precisamente, tu saresti un traditore, perch茅 ti va di girare per le vie, alla conquista dell'universo, mentre che lei vorrebbe tenerti sempre con s茅, nella sua dimora d'una camera e cucina!”
― Elsa Morante, L'isola di Arturo

“S矛, per la morte, un uomo grosso e un guaglione, sono tutti uguali. Per lei, sono tutti creature!”
― Elsa Morante, L'isola di Arturo

“Ricerco un bene
fuori di me.
Non so chi 'l tiene
non so cos'猫.
(Aria di Cherubino).”
― Elsa Morante, L'isola di Arturo

“Se ripercorro col pensiero, adesso, fin dal principio, tutta la mia storia con N., imparo che il cuore, nelle sue gare contro la coscienza, 猫 estroso, avveduto e fantastico quanto un maestro costumista. Per creare le sue maschere, gli basta magari una trovata da niente; a volte, per travestire le cose, sostituisce semplicemente una parola con un'altra... E la coscienza si aggira in questo gioco bizzarro come uno straniero a un ballo mascherato, fra i fumi del vino.”
― Elsa Morante, L'isola di Arturo