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Azadi Quotes

Quotes tagged as "azadi" Showing 1-4 of 4
“[...] il 7 ottobre 2011, in occasione dell'assassinio di Mechaal Tamo, figura di spicco dell'opposizione curda al regime, schierato e impegnato con la rivoluzione. La sua uccisione ha provocato manifestazioni in molte province del paese e 50.000 persone hanno partecipato al suo funerale a Kamechliyeh. Di fronte al coinvolgimento crescente della componente curda nella rivoluzione e alle dinamiche di incontro e unit脿 con i suoi altri protagonisti i diversa provenienza, culminate nel venerd矛 "Hurria, Azadi" ("Libert脿" in lingua araba e curda), il regime sceglie di giocare la carta della divisione, risparmiando le aree curde dalle distruzioni, anzi ritirandosene. [...]
I giovani curdi hanno sfidato una dittatura che negava persino le loro esistenze e hanno dimostrato di non essere mossi solo o prevalentemente da rivendicazioni "nazionali" proprio rifiutando di accontentarsi del riconoscimento della loro cittadinanza, obiettivo per cui avevano lottato generazioni precedenti di curdi. In questa chiara scelta di schieramento erano compresenti il rifiuto di farsi comprare con un passaporto e la sfida alle logiche e alle formazioni politico-militari da decenni in competizione, anzi in lotta, tra di loro, alcune delle quali si erano collocate addirittura a fianco del regime di Assad. [...]”
Mamadou Ly, Dall'Egitto alla Siria. Il principio di una Rivoluzione Umana e i suoi antefatti

Arundhati Roy
“TIMES THEY ARE A-CHANGIN'

begum Dil Afroze was a well-known opportunist who believed, quite literally, in changing with the times. When the Movement seemed to be on the up and up, she would set the time on her wristwatch half an hour ahead to Pakistan Standard Time. When the Occupation regained its grip she would reset it to Indian Standard Time. In the Valley the saying went, 'Begum Dil Afroze's watch isn't really a watch, it's a newspaper.

Q 1: What is the moral of the story?”
Arundhati Roy, The Ministry of Utmost Happiness

Arundhati Roy
“Something convulsed. Something changed. It was about language again. Not a writer's private language, but a country's public language, its public imagination of itself. Suddenly, things that would have been unthinkable to say in public became acceptable. Officially acceptable. Virile national pride, which had more to do with hate than love, flowed like noxious lava on the streets.”
Arundhati Roy
tags: azadi

“YOUR COUNTRY EXTENDS AS FAR AS YOU CAN THINK, ELSE WHEREVER YOU PUT YOUR FOOT THERE IS A BOUNDARY

啶溹す啶距 啶む 啶む 啶膏啶氞啶椸ぞ 啶掂す啶距 啶む 啶灌 啶啶侧啶� 啶灌啶椸ぞ
啶掂ぐ啷嵿え啶� 啶む 啶ぞ啶傕さ 啶班啷囙啶� 啶溹す啶距, 啶掂す啷€啶� 啶膏啶ぞ 啶ぞ啶啶椸ぞ”
Vineet Raj Kapoor