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“脠 cos矛 ingiusta l'anima senza radici:
rifiuta la bellezza che le offrono,
cerca il suo disgraziato territorio
e solo in esso il martirio e la pace.”
― Pablo Neruda, Poesie

“Se il mio passaporto austriaco era mio di diritto, questo documento consegnatomi dalle autorit脿 inglesi era l'oggetto di una mia richiesta, un favore che ero andato a chiedere e che, per di pi霉, poteva essermi negato in qualunque momento. Da un giorno all'altro ero sceso ancora di un gradino: da ospite straniero e in un certo senso gentlemanche l矛 spendeva i suoi guadagni internazionali e pagava le tasse da emigrante, a refugee. Inoltre, da quel momento avrei dovuto fare richiesta per ogni visto straniero da apporre su quel documento bianco perch猫 tutti i paesi si dimostravano sospettosi nei confronti di quel "genere" di persone al quale all'improvviso appartenevo anche io, quello delle persone senza diritti n猫 patria, che non si potevano scacciare e rispedire a casa loro come gli altri. Non facevo che pensare a quello che un esiliato russo mi aveva detto molti anni addietro: "Un tempo l'uomo non era che anima e corpo. Oggi, se vuole essere trattato da essere umano, gli serve anche un passaporto".
E forse non c'猫 nulla che renda pi霉 esplicito l'incredibile passo indietro compiuto dal mondo nel periodo postbellico delle restrizioni imposte alla libert脿 di spostamento degli individui e pi霉 in generale ai loro diritti. Prima del 1914 la terra era di tutti gli uomini, ognuno andava dove credeva e vi restava per tutto il tempo che desiderava. (...) Soltanto dopo la guerra il nazionalsocialismo cominci貌 a sconvolgere il mondo e il primo sintomo attraverso il quale si manifest貌 l'epidemia morale del nostro secolo fu la xenofobia - l'odio o perlomeno il timore dell'altro. Dovunque ci si proteggeva contro lo straniero, dovunque lo si evitava. (...) Tuttavia 猫 solo registrando questi piccoli sintomi che l'epoca futura potr脿 stabilire con esattezza il quadro clinico delle condizioni spirituali e degli sconvolgimenti intellettuali che hanno colpito il nostro mondo tra le due guerre.”
― Stefan Zweig, Stefan Zweig. Das Gesamtwerk.: In chronologischer Auflage. Neu bearbeitet. (Gesamtwerke der Weltliteratur 4)