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Nome Non Ha Quotes

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Loredana Lipperini
“Le storie vivono abbastanza comunque: non ci sono abbastanza rovine e frane e ruderi e inghiottitoi per seppellirle, e sempre si apriranno fessure che ne condurranno la voce nel mondo. L'atto del consegnare, come avviene nel settimo giorno del settimo mese di un anno da non precisare, significa soprattutto trasformare chi ascolta, sapendo che a sua voltasi farà servitore: perché le storie mettono radici invisibili e profonde, e i nostri pensieri, e dunque le nostre azioni, muteranno dopo averle incontrate.”
Loredana Lipperini

Loredana Lipperini
“Quel che conta, così si dice di loro, è che parlino con la voce del dio: Viola sa che non è vero. Le parole appartengono alle Sibille, sono sedimenti di tutto quel che hanno visto, le corazze lucenti dei cavalieri che non sempre li difendevano dalle spade e dalle lance, e di non certo non li hanno difesi dalla paura e dell'incertezza che torcono e piegano gli umani, le tuniche di lana o di sete o di stracci dei pellegrini, le mani nodose delle vecchie, gli occhi spaventati o sfrontati delle giovani.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Quel che conta, così si dice di loro, è che parlino con la voce del dio: Viola sa che non è vero. Le parole appartengono alle Sibille, sono sedimenti di tutto quel che hanno visto, le corazze lucenti dei cavalieri che non sempre li difendevano dalle spade e dalle lance, e di certo non li hanno difesi dalla paura e dell'incertezza che torcono e piegano gli umani, le tuniche di lana o di sete o di stracci dei pellegrini, le mani nodose delle vecchie, gli occhi spaventati o sfrontati delle giovani.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“E soprattutto ho scoperto che è possibile sedere al tavolo con persone sconosciute senza l'obbligo di dover apparire nel modo giusto, senza esibire elenchi di abilità e competenze per dimostrare di saper stare al mondo.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Quando incontro questi punti sottili fra il mondo che conosco e quelli di cui ho soltanto letto o di cui ho sentito parlare da piccola, o che qualche volta esploro nei film o nelle serie, ecco, quando succede questo mi sento strana. Direi quasi felice. E' come se sapere che esiste altro oltre a quello che si vede e si tocca mi rendesse più leggera, è come se liberasse un'altra me che non ha paura di dimostrare nulla, e può toccare muri coperti d'edera misteriosa, cogliere fiori dai colori impossibili, sdraiarsi su prati sterminati, e entrare in mille grotte senza paura.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“E ha raccontato che le Sibille erano donne costrette al silenzio dai monaci inquisitori che le credevano creature del diavolo. Molte Sibille e profetesse di questi luoghi, ovvero donne sapienti come diceva Maurizio, furono accusate di stregoneria, e processate, e a volte arse al rogo. Di certo una venne bruciata in un paese non lontano, che si chiama Esanatoglia. Sospettavano di loro perché erano quasi sempre donne sole, che bastavano a se stesse, e conoscevano le erbe e il modo di usarle per curare. Molto spesso erano le altre donne, gelose o semplicemente spaventate da quello che non conoscevano, ad accusarle.
Le donne sapienti fanno paura, conferma Viola.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Quando una donna regna è sempre crudele, così si dice, e ordina di strappare cuori o avvelenare fusi, e lo si dice perché i regnanti devono essere uomini, e dunque l'anomalia di una Signora che domina deve essere cambiata, per lasciar posto a cavalieri e principi che uccidono draghi e risvegliano fanciulle morte. E tutte queste storie danzano sopra culle e lettini, e in ogni tempo accarezzano le orecchie dei bambini e, anche quando sono ormai giovani donne e giovani uomini e pensano di poterne fare a meno, quelle storie sono attorcigliate attorno ai loro capelli, parlano nelle loro parole, pensano con i loro pensieri. Anche se non lo sanno. Quando si è giovani non c'è tempo per ricordare così come non c'è tempo per coltivare i fiori, quando si è giovani i fiori e le piante muoiono quasi sempre per distrazioni. Il tempo delle cura viene dopo, quando si è quasi vecchi, quando si amano tutte le cose che crescono perché il tempo si accorcia e ci si può commuovere su un cespuglio di margherite, sulla curva elegante di una calla, sulla sete di sole della lavanda.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Perché secondo la leggenda le fate avevano zoccoli al posto dei piedi, che si intravedevano quando le gonne si alzavano nelle giravolte. E infatti qui si dice: Quanto sono belle queste fate, però jè scrocchieno li piedi come le capre.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Succede sempre così, no? Quando le donne non sono come tu ti aspetti sono pericolose. Quando ballano sotto la luna e scelgono con chi ballare, come facevano in tanti paesi [...]. Ma le fate scendevano dalla grotta anche per insegnare alle ragazze a filare e tessere la lana, e non per rubare i cavalli e intrecciare le loro criniere, come erano accusate di fare. Quella, tra l'altro, è un'accusa che veniva rivolta anche alle streghe. Queste storie nascevano per mettere in guardia gli uomini affinché temessero donne così libere da non poter essere umane, e per ammansire le fanciulle affinché mantenessero il posto che era loro stato assegnato.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Su questo telaio filerai delle storie che siano di vita e non di morte.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Stanno diventando adulte in un'epoca dove tutto è bianco o nero, non ci sono sfumature, devi avere un'opinione in pochi istanti, devi soprattutto farti valere.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Quel che conta delle Sibille è la voce. La voce delle donne è sempre stata temuta. Per questo si ha paura delle sirene, i cui canti erano considerati sventura per i maschi. Ed è femminile il coro di Persefone che accompagna il momento della morte.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Ma le Sibille parlano
a dispetto del timore degli uomini,
e nonostante tutto attraversano i secoli
nei deserti nelle montagne e nelle grotte,
ballano nei boschi come le ninfe
e sono fatte di luce come le elfe.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“[...] perché i nomi, come le Sibille, sanno, definiscono e dunque cambiano la realtà. Nome non ha, la Sibilla: non uno, almeno. Sono creature doppie a seconda di come vengono narrate.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Capisci che parliamo, nei fatti, sempre della stessa divinità, o dello stesso gruppo i divinità che si somigliano tutte. Si chiamino Diana, Ecate, Sibilla. Che è stata chiamate anche Alcina, o Circe, che fu un'altra Signora la cui parola era potente, e che come la Sibilla, incuteva paura perché con la parola generava cambiamento, trasformando l'orrido in incanto e viceversa.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“C'è sempre una figura di donna che regna, prima che un dio la metta in ombra, è vero?”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Sopra c'è scritto NE CEDE MALIS AUDENTIOR ITO, va avanti con maggior coraggio e non cedere alle avversità. La Sibilla è insieme se stessa e altro da sé. Come avviene a chi perde il fiato nel sonno.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Non c'è stregoneria, ma saggezza, nell'oscurità della grotta. E semplicemente un mondo diverso da quello costruito dagli uomini, che non possono che provare a descriverlo come terribile. Per invidia. E soprattutto per paura.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Che poi non è vero.
Non ci si ritrova sempre.
I bambini spariscono.
Anche quando crescono, spariscono.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Ma io sono un'altra Camilla, e se da bambina sapevo chi ero, una bambina che amava i fiori secchi e le patatine fritte degli Happy Meal, ora non lo so. Qual è il mio nome, ecco cosa dovrei chiedere alla Sibilla. Chi sono, Sibilla, e cosa voglio? Voglio andare al mare, e bere vino in spiaggia, e fotografarmi insieme a Marta e Tony e poi tornare e ricominciare la lotta, le paura, la rabbia, il dover essere prima per forza, sempre fra i primi bisogna essere, sempre guardinghi caso mai qualcuna ti superi, ottenga più attenzione, più like, più riconoscimenti, non sia mai. Oppure. Non c'è oppure. Non si diventa Sibille. Non si entra più nella grotta perché la grotta è sepolta, è perduta sotto i sassi ci sono tutte le cose che contavano e adesso non contano più, perché i tempi delle Sibille sono finiti, adesso i tempi sono duri e hanno gli spigoli, e chissà se i buoi correrebbero ancora verso il lago di Pilato, e chissà se i negromanti evocherebbero ancora i demoni, o se le fate danzeranno ancora il salterello nelle vallate, e se infine la Sibilla di Cuma avrà trovato pace e la sua voce potrà riposare, o invece è ancora possibile ascoltarla, e magari mi sta parlando proprio in questo momento, piano piano, per cullarmi perché in effetti adesso ho voglia di dormire, troppo vino e troppe storie, e dunque metterò solo un momento la testa sulle braccia, qui sul tavolo di Viola, ma un momento solo, perché chi balla con le fate dimentica tutto, e io non voglio dimenticare invece.”
Loredana Lipperini, Nome non ha

Loredana Lipperini
“Così pensa Viola, mentre l'alba arriva, e i capelli si allungano al vento, e sotto la gonna verde appare, solo per un momento, uno zoccolo di capra o la coda di un serpente o qualunque cosa si voglia vedere nel bagliore del primo raggio di sole.”
Loredana Lipperini, Nome non ha