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Osteria Quotes

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Flavio Santi
“L’allegra brigata era impegnata in una delle tante attività da osteria. L’osteria. Un autentico mondo a sé. Era lì che suo nonno e suo padre si rifugiavano, puntuali come orologi svizzeri. Per sentirsi vivi. Per condividere un’atmosfera di perenne elettricità. L’osteria: dove il tempo si era fermato, sostituito dal tajut. Lì l’unità di misura dell’esistenza era il tajut, come altrove era il minuto. Equivaleva a un ottavo di litro: un bicchiere colmo di vino, bevuto più volte e in varie occasioni durante la giornata. Se sessanta secondi fanno un minuto e sessanta minuti un’ora, e ventiquattr’ore un giorno, otto tajut fanno un litro, due litri un bottiglione, dodici bottiglioni una damigiana. Ecco fatto il cronometro made in Friuli. L’osteria: dove, complice la giusta infilata di tajut, si discuteva di tutto, dall’amata Udinese (“Sempre la solita: o vince 2 a 0 o perde 2 a 0, le mezze misure maiâ€�) alla storia d’Italia (“Eh, se Cadorna avesse usato l’artiglieria, non avremmo avuto Caporettoâ€�), dalla sagra di paese (“Quest’anno le fette di polenta erano un poâ€� bruciateâ€�) alle storie più assurde (“Ma lo sapevate che Felice ha cambiato sesso? Felicia, si fa chiamare adessoâ€�). Un giorno o l’altro, Drago ne era sicuro, da un’osteria sarebbe uscita anche la dimostrazione dell’esistenza di Dio. Ci stavano lavorando.”
Flavio Santi, La primavera tarda ad arrivare

Matt Goulding
“Renzo from Roddino leaves us on the doorstep of Osteria da Gemma, a Langhe culinary landmark in a village scarcely large enough to fill the restaurant. Before we can shake off the wet and the cold, before we can see a menu or catch our breath, the waiter comes by and drops a cutting board full of salumi between us. Prego. Then another plate comes out- carne cruda, a soft mound of hand-chopped veal dressed with nothing but olive oil and a bit of lemon, a classic warm-up to a Piedmont meal.
The plates continue, and it soon becomes very clear that we have no say in the matter. Insalata russa, a tricolore of toothsome green peas, orange carrots, and ivory potatoes, bound in a cloak of mayonnaise and crumbled egg yolk. Vitello tonnato, Piedmont's famous take on surf and turf: thin slices of roast beef with a thick emulsion of mayo and tuna. Each bite brings us slowly out of the mist of emotion and into the din of the dining room.”
Matt Goulding, Pasta, Pane, Vino: Deep Travels Through Italy's Food Culture