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piperitapitta's Reviews > Austerlitz

Austerlitz by W.G. Sebald
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Disse Austerlitz, disse Sebald.

Austerlitz è un viaggio doloroso e immaginifico nei meandri della memoria - claustrofobico, agorafobico, labirintico - ma è anche un viaggio attraverso l'Europa, da Anversa a Londra, da Parigi a Praga, un viaggio fisico e spirituale apparentemente senza meta. È il vagabondare della mente alla ricerca del proprio corpo e delle proprie radici, perché Austerlitz quelle radici le ha perse e non sa chi sia.
Sebald incontra Jacques Austerlitz, un professore di Storia dell'Architettura - cito dalla quarta di copertina - studioso di quei luoghi che, soprattutto nell'Ottocento, tendevano ad assumere forme involontariamente visionarie per la prima volta alla stazione di Anversa, per poi incontrarlo nuovamente, casualmente, o forse inconsciamente cercandolo, a Londra molti anni dopo. Dico "Sebald incontra Austerlitz" perché questo non è un romanzo, nonostante così venga definito; non ne ha la struttura, è un flusso di ricordi ininterrotto, "un blocco monolitico" ha scritto qualcuno, che passa di voce in voce, da Austerlitz a Věra, tenuto insieme da un narratore nel quale non riesco e non posso a fare a meno di riconoscere e identificare lo stesso Sebald. Faccio fatica a credere che tutto questo narrare possa essere frutto dell'immaginazione, sia pure un'immaginazione documentata, o che Sebald non abbia davvero conosciuto Austerlitz, che le foto in bianco e nero che all'improvviso si fanno timidamente largo tra le parole della storia che Sebald ci narra, frammentata da mille divagazioni e digressioni urbanistiche, naturalistiche e storiche, non siano effettivamente le foto di Austerlitz e della sua vita: i pezzi di un mosaico da ricomporre, i frammenti di un'esistenza rubata, la prova concreta di un'identità manipolata.
E poi, l'architettura.
Mi chiedevo il perché di questa insistenza quasi fastidiosa nel descrivere luoghi stranianti come le stazioni, le casematte, le fortezze, temevo di non riuscire ad uscire fuori da queste prime trenta, quaranta pagine in cui le parole descrivono solo strutture, costruzioni, pietre, muri, separazioni.
Poi ho capito, o almeno ho trovato la spiegazione giusta per me, per il mio sentire.
Austerlitz, e non a caso Austerlitz è anche il nome di una grande battaglia napoleonica e di una stazione parigina, è egli stesso un'architettura vivente, ogni uomo lo è.
Ma Austerlitz è un'architettura senza fondamenta, o meglio una costruzione della quale non si conosce il progetto iniziale, e quindi deve partire dall'alto, da quello che è diventato, per cercare quello che era: lui sa solo di essere stato "Dafydd Elias", un bambino solitario figlio adottivo di un predicatore calvinista e di essere cresciuto nel freddo Galles, in una stanza con le finestre murate; finché il diventare "Jacques Austerlitz", da un giorno all'altro, non lo ha posto di fronte all'inquietudine, al desiderio, alla necessità di scoprire dove tutto ha avuto inizio, dove sono state poste le fondamenta del suo essere.
Così le stazioni ferroviarie, crocevia del mondo dove le vite dei bambini ebrei dell'est venivano smistate e convogliate in Gran Bretagna, sradicate e trapiantate, diventano il punto di partenza non solo fisica ma anche mentale, il punto centrale per riannodare tutti i fili, per cercare di seguire le tracce più esili, le visioni più inquietanti, l'inizio di un viaggio a ritroso che lo porterà da Londra a Praga, da Praga al Ghetto di Theresienstadt.
È sì un naufragio, come ieri sera diceva @Giusi nel corso di una bellissima serata trascorsa insieme ad altri amici a parlare di questo libro, ma un naufragio dal quale alcuni relitti sono stati recuperati, alcuni frammenti isolati e raccontati, altri catalogati, ed io credo che se anche uno solo di quei relitti sarà tramandato o uno di quei frammenti riconosciuto, niente sarà perduto per sempre.
Leggere Austerlitz, leggere Sebald, è stato per me trovare una risposta a quella domanda, a volte anche stupida, che mi capita spesso di trovare qui nei thread: "Cos'è Letteratura?". Sebald lo è, è quel leggere al quale ti devi abbandonare, quelle parole che a volte fai fatica a seguire, quelle frasi che entrano sotto l'epidermide e poi passano nelle vene per iniziare a scorrere fluide nel sangue, è capire il suo desiderio di non lasciare dissolvere una generazione, la sua, travolta dal senso di colpa del popolo tedesco alla fine della guerra, è il rammarico per l'assenza di un grande romanzo epico tedesco sulla guerra e il dopoguerra, quel romanzo che, io ne sono convinta, forse proprio lui ci avrebbe potuto regalare.
Leggere Sebald è prendere un petit sac à dos avec quelques viatiques e partire con Austerlitz per un infinito viaggiare.
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Reading Progress

September 10, 2011 – Started Reading
October 31, 2011 – Finished Reading
November 10, 2014 – Shelved
November 16, 2015 – Shelved as: autori-tedeschi
November 16, 2015 – Shelved as: letteratura-tedesca
November 16, 2015 – Shelved as: ebrei-shoah-memoria
November 16, 2015 – Shelved as: romanzo
November 16, 2015 – Shelved as: architettura-arte
June 6, 2018 – Shelved as: autori-che-amo
June 6, 2018 – Shelved as: romanzi-che-amo

Comments Showing 1-6 of 6 (6 new)

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Grazia Mi ripeto, uno delle cose più belle io abbia mai letto, nonostante l'inizio ostico, che ripreso a fine lettura, trova un suo perché. un libro da rileggere :) Molto bello il tuo commento!


message 2: by lorinbocol (new)

lorinbocol dire che adesso sono terrorizzata è poco. cionondimeno, austerlitz sarà.


gufo_bufo Libro magnifico quanto angoscioso. La tua recensione è fantastica.


message 4: by piperitapitta (last edited Jun 06, 2018 03:32PM) (new) - rated it 5 stars

piperitapitta Grazia wrote: "Mi ripeto, uno delle cose più belle io abbia mai letto, nonostante l'inizio ostico, che ripreso a fine lettura, trova un suo perché. un libro da rileggere :) Molto bello il tuo commento!"

Hai ragione Grazia, e condivido: anche per me è una delle cose più belle che abbia mai letto. Grazie!


piperitapitta lorinbocol wrote: "dire che adesso sono terrorizzata è poco. cionondimeno, austerlitz sarà."

Dalle casemmatte? Fai bene, ma sarai anche ripagata ampiamente :-)


piperitapitta gufo_bufo wrote: "Libro magnifico quanto angoscioso. La tua recensione è fantastica."

Grazie!


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