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Bestiario
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Trasfigurazioni di incubi su foglio di carta
"...solo che uno non si mette a spiegare alla gente che di tanto in tanto vomita un coniglietto. Poiché mi è sempre capitato mentre ero solo, tenevo la cosa per me, come ci si tengono per sé le prove di tante cose che accadono (o facciamo accadere) nell'assoluta intimità . Non mi rimproveri per questo, Andrée, non mi rimproveri. Di tanto in tanto mi capita di vomitare un coniglietto."
"Mi rimase sufficiente intelligenza per misurare la devastazione della sua felicità , il suo volto estatico e istupidito nel paradiso finalmente conquistato; così poteva essere stata lei da Kasidis se non fossero esistiti il lavoro e i clienti.
Nulla ora la teneva legata nel suo cielo soltanto suo, si abbandonava con tutta la pelle alla felicità e entrava ancora una volta nell'ordine in cui Mauro non poteva seguirla."
La scrittura intesa come terapia per esorcizzare paturnie o arginare incubi che affiorano alla luce del sole: questo il presupposto principale di Cortázar nella stesura dei racconti, i quali pretendono immediata attenzione al momento del loro palesarsi (interessante, in tal senso, la descrizione febbrile del processo creativo che contraddistingue quasi tutti i suoi lavori).
Disagi interiori rappresentati da teneri coniglietti e zone d'ombre dell'animo, sfaccettature bestiali, che vengono incarnate da una tigre che ha del surreale nel muoversi tra le mure domestiche: in Bestiario il fantastico è parte del reale e stravolge - o meglio, distorce - tutto dall'interno, in silenzio. Impressionanti Casa occupata e Circe, entrambi contraddistinti da un'atmosfera straniante in cui l'amore aleggia minacciosamente con le sue silenti promesse (sacrificio della memoria per sopravvivere o decadente attesa prima della conquista); e superlativo Le porte del cielo, memoriale di un lutto che gronda sudore misto all'odore di fumo: a ritmo di tango tutti pronti a riabbracciare i nostri morti.
(I commenti ai singoli racconti sono frutto della rilettura.)
Casa occupata 5�
Due individui - forse fratello e sorella? - vivono in una grande casa. Un giorno lui sente rumori provenienti dalle altre stanze: la dimora è stata occupata. Racconto surreale sulla ritualità dei giorni a scandire una confortante monotonia, anche se la minaccia della labilità della memoria ammanta l'atmosfera domestica.
Lettera a una signorina di Parigi 4.5�
Un individuo è solito vomitare coniglietti per esteriorizzare il disagio: la casa in cui soggiorna non è la propria; numerosi viaggi e traslochi del passato non lo hanno mai portato da nessuna parte: l'appartenenza a un luogo sembra essere una chimera. Racconto capace di descrivere un malessere quotidiano con un approccio weird atipico e paradossalmente efficace.
Lontana 2�
Alina Reyes percepisce la vita di un'altra donna, lontana per spazio e tempo. Lentamente ci si avvicina al reciproco contatto. Eccessivi giochi linguistici; l'esposizione sperimentale, per un soggetto anche semplice come il doppio, non aiuta a lasciarsi naufragare nelle atmosfere surreali e dai contorni sfumati dei racconti precedenti.
Omnibus 4�
Una donna sale sulla navetta per raggiungere Retiro. Gli sguardi degli altri passeggeri sono preludio del senso di minaccia sotteso al viaggio. Grande esercizio di tensione, retto da una raffinata gestione dei dettagli - sguardi, reazioni umane, dialoghi spezzati - che eludono il pericolo della prevaricazione sovrannaturale (ammesso tale pericolo effettivamente sussista).
Cefalea 3�
Non è particolarmente facile accudire delle mancuspie: gli allevatori del racconto sanno molto bene quali nefasti effetti possano essere veicolati da tale attività . Le descrizioni scarne delle creature e l'assillante compendio di sintomi - accompagnati da rimedi di natura omeopatica - concorrono a imbastire un quadro asfissiante e distorto. Prosa come sempre di alto livello, a tratti più vertiginosa del soggetto raccontato.
Circe 4.5�
Cosa succederebbe se una particolare ragazza, di nome Delìa, che ha già visto seppellire due fidanzati, viene avvicinata da un ragazzo, quest'ultimo trasportato da un silenzioso amore fanciullesco? Rivisitazione della celeberrima maga dell'Odissea, con in aggiunta un ricamo introspettivo che fa del senso d'attesa e l'incapacità di decifrare l'altrui persona i tratti peculiari.
Le porte del cielo 5�
Celine è morta. Marcelo Hardoy e Mauro, dopo la cerimonia funebre, si dirigono a una milonga per distrarsi: si apriranno le porte del cielo, anche se solo per il tempo di una canzone. Scritto quando Cortà zar si sentiva completamente dissociato dalla propria esistenza, il racconto è passaggio dal distacco della vita all'omaggio della stessa con l'esercizio del ricordo.
Bestiario 4�
Isabel viene spedita a casa della famiglia Funes a trascorrere le vacanze estive. La loro magione vanta una peculiarità che non passa inosservata: una tigre, durante il giorno, si sposta tra le stanze della dimora; e un fattore, di conseguenza, viene incaricato di tracciare gli spostamenti per avvertire in tempo reale la famiglia. Gli occhi dell'infanzia si affacciano sulle ombre del mondo adulto: solitudine collettiva e antipatici segreti da mantenere tali (anche qui lo spettro dell'incesto) dettano la quotidianità .
"...solo che uno non si mette a spiegare alla gente che di tanto in tanto vomita un coniglietto. Poiché mi è sempre capitato mentre ero solo, tenevo la cosa per me, come ci si tengono per sé le prove di tante cose che accadono (o facciamo accadere) nell'assoluta intimità . Non mi rimproveri per questo, Andrée, non mi rimproveri. Di tanto in tanto mi capita di vomitare un coniglietto."
"Mi rimase sufficiente intelligenza per misurare la devastazione della sua felicità , il suo volto estatico e istupidito nel paradiso finalmente conquistato; così poteva essere stata lei da Kasidis se non fossero esistiti il lavoro e i clienti.
Nulla ora la teneva legata nel suo cielo soltanto suo, si abbandonava con tutta la pelle alla felicità e entrava ancora una volta nell'ordine in cui Mauro non poteva seguirla."
La scrittura intesa come terapia per esorcizzare paturnie o arginare incubi che affiorano alla luce del sole: questo il presupposto principale di Cortázar nella stesura dei racconti, i quali pretendono immediata attenzione al momento del loro palesarsi (interessante, in tal senso, la descrizione febbrile del processo creativo che contraddistingue quasi tutti i suoi lavori).
Disagi interiori rappresentati da teneri coniglietti e zone d'ombre dell'animo, sfaccettature bestiali, che vengono incarnate da una tigre che ha del surreale nel muoversi tra le mure domestiche: in Bestiario il fantastico è parte del reale e stravolge - o meglio, distorce - tutto dall'interno, in silenzio. Impressionanti Casa occupata e Circe, entrambi contraddistinti da un'atmosfera straniante in cui l'amore aleggia minacciosamente con le sue silenti promesse (sacrificio della memoria per sopravvivere o decadente attesa prima della conquista); e superlativo Le porte del cielo, memoriale di un lutto che gronda sudore misto all'odore di fumo: a ritmo di tango tutti pronti a riabbracciare i nostri morti.
(I commenti ai singoli racconti sono frutto della rilettura.)
Casa occupata 5�
Due individui - forse fratello e sorella? - vivono in una grande casa. Un giorno lui sente rumori provenienti dalle altre stanze: la dimora è stata occupata. Racconto surreale sulla ritualità dei giorni a scandire una confortante monotonia, anche se la minaccia della labilità della memoria ammanta l'atmosfera domestica.
Lettera a una signorina di Parigi 4.5�
Un individuo è solito vomitare coniglietti per esteriorizzare il disagio: la casa in cui soggiorna non è la propria; numerosi viaggi e traslochi del passato non lo hanno mai portato da nessuna parte: l'appartenenza a un luogo sembra essere una chimera. Racconto capace di descrivere un malessere quotidiano con un approccio weird atipico e paradossalmente efficace.
Lontana 2�
Alina Reyes percepisce la vita di un'altra donna, lontana per spazio e tempo. Lentamente ci si avvicina al reciproco contatto. Eccessivi giochi linguistici; l'esposizione sperimentale, per un soggetto anche semplice come il doppio, non aiuta a lasciarsi naufragare nelle atmosfere surreali e dai contorni sfumati dei racconti precedenti.
Omnibus 4�
Una donna sale sulla navetta per raggiungere Retiro. Gli sguardi degli altri passeggeri sono preludio del senso di minaccia sotteso al viaggio. Grande esercizio di tensione, retto da una raffinata gestione dei dettagli - sguardi, reazioni umane, dialoghi spezzati - che eludono il pericolo della prevaricazione sovrannaturale (ammesso tale pericolo effettivamente sussista).
Cefalea 3�
Non è particolarmente facile accudire delle mancuspie: gli allevatori del racconto sanno molto bene quali nefasti effetti possano essere veicolati da tale attività . Le descrizioni scarne delle creature e l'assillante compendio di sintomi - accompagnati da rimedi di natura omeopatica - concorrono a imbastire un quadro asfissiante e distorto. Prosa come sempre di alto livello, a tratti più vertiginosa del soggetto raccontato.
Circe 4.5�
Cosa succederebbe se una particolare ragazza, di nome Delìa, che ha già visto seppellire due fidanzati, viene avvicinata da un ragazzo, quest'ultimo trasportato da un silenzioso amore fanciullesco? Rivisitazione della celeberrima maga dell'Odissea, con in aggiunta un ricamo introspettivo che fa del senso d'attesa e l'incapacità di decifrare l'altrui persona i tratti peculiari.
Le porte del cielo 5�
Celine è morta. Marcelo Hardoy e Mauro, dopo la cerimonia funebre, si dirigono a una milonga per distrarsi: si apriranno le porte del cielo, anche se solo per il tempo di una canzone. Scritto quando Cortà zar si sentiva completamente dissociato dalla propria esistenza, il racconto è passaggio dal distacco della vita all'omaggio della stessa con l'esercizio del ricordo.
Bestiario 4�
Isabel viene spedita a casa della famiglia Funes a trascorrere le vacanze estive. La loro magione vanta una peculiarità che non passa inosservata: una tigre, durante il giorno, si sposta tra le stanze della dimora; e un fattore, di conseguenza, viene incaricato di tracciare gli spostamenti per avvertire in tempo reale la famiglia. Gli occhi dell'infanzia si affacciano sulle ombre del mondo adulto: solitudine collettiva e antipatici segreti da mantenere tali (anche qui lo spettro dell'incesto) dettano la quotidianità .
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Bestiario.
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Reading Progress
May 26, 2016
– Shelved
May 26, 2016
– Shelved as:
to-read
March 31, 2018
– Shelved as:
raccolte-di-racconti
April 18, 2018
–
25.64%
"Le abitudini sono forme concrete del ritmo, sono la quota di ritmo che ci aiuta a vivere. Non era poi tanto terribile vomitare coniglietti una volta entrati nel ciclo invariabile del metodo."
page
40
April 18, 2018
–
30.13%
"Stringeva la donna magrissima, sentendola intera e assoluta dentro il suo abbraccio, con un crescendo di felicità simile a un inno, a un liberarsi di colombe, al canto del fiume."
page
47
April 21, 2018
–
58.97%
"Mi rimase sufficiente intelligenza per misurare la devastazione della sua felicità , il suo volto estatico e istupidito nel paradiso finalmente conquistato; così poteva essere stata lei da Kasidis se non fossero esistiti il lavoro e i clienti.
Nulla ora la teneva legata nel suo cielo soltanto suo, si abbandonava con tutta la pelle alla felicità e entrava ancora una volta nell'ordine in cui Mauro non poteva seguirla."
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92
Nulla ora la teneva legata nel suo cielo soltanto suo, si abbandonava con tutta la pelle alla felicità e entrava ancora una volta nell'ordine in cui Mauro non poteva seguirla."
May 30, 2020
–
Started Reading
May 30, 2020
– Shelved as:
weird
May 31, 2020
–
7.05%
""...stavo girando verso la cucina quando sentii qualcosa nella sala da pranzo o nella biblioteca. Il suono arrivava indistintamente e sordo, come il rovesciarsi di una sedia sul tappeto o un soffocato sussurro di conversazione. Lo udii anche, nello stesso momento o un secondo più tardi, in fondo al corridoio che andava da quelle stanze alla porta."
Tratto da "Casa occupata""
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11
Tratto da "Casa occupata""
May 31, 2020
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13.46%
"...solo che uno non si mette a spiegare alla gente che di tanto in tanto vomita un coniglietto. Poiché mi è sempre capitato mentre ero solo, tenevo la cosa per me, come ci si tengono per sé le prove di tante cose che accadono (o facciamo accadere) nell'assoluta intimità . Non mi rimproveri per questo, Andrée, non mi rimproveri. Di tanto in tanto mi capita di vomitare un coniglietto.
-Lettere a una signorina di Parigi"
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21
-Lettere a una signorina di Parigi"
June 6, 2020
–
Finished Reading
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Fra i miei contatti, te compreso, ammetto che ho visto solo recensioni positive.
Eppure l'ho veramente disprezzato, senza se e senza ma...
Mea culpa! :)

Fra i miei contatti, te compreso, ammetto che ho visto solo recensioni positive.
Eppure l'ho veramente disprezzato, senza se e sen..."
Va detto che molte volte il significato va ricercato per vie laterali; qualche volta non penso ci fossero né allegorie né significati reconditi da decriptare: è il caso di Cefalea, ad esempio.
Io ho trovato una scrittura evocativa e perfettamente in grado nel mettere in risalto il surreale nel tessuto reale. E poi quel racconto - Le porte del cielo - è stata per me una delle interpretazioni più personali e romantiche del lutto.

Ha lasciato il segno anche a me. Mi piacerebbe recuperare altro dell'autore, sì sì :)
però non sono d'accordo sul "presupposto principale" di Cortázar nella stesura dei racconti, secondo me, da quel poco che so di lui, sarebbe un po' riduttivo per una scrittura di cotanta qualità :) (forse è uno degli elementi ,ma con molti altri , nel mistero della sua caleidoscopica creatività !)