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Amaranta's Reviews > L'uomo che ride

L'uomo che ride by Victor Hugo
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it was amazing
bookshelves: francesi, superclassici

Era da tanto che volevo leggere questo libro ma ogni scusa era buona per rimandarlo. Forse per una specie di timore che ogni volta mi assale nel momento in cui mi accingo ad affrontare un Suo scritto, o forse per la paura che leggendo si assottigli quello che mi rimane ancora di Lui da leggere e che possa rimanere senza Sue parole. Che stupidaggine. Con Victor questo è impossibile. Ho saltato il fosso. E la sensazione alla lettura è stata contrastante. Le prime cento pagine sono dure, difficili, disorientano il lettore. Se ti allontani dal libro non hai più voglia di riprenderlo, ma nel momento in cui lo riapri non sai più come fermarti. La scrittura affascina, lo stile prende, i pensieri scuotono l’animo, lo avvolgono, mettono radici e non escono più.
Si potrebbe dire che questo libro sia la sintesi della lotta fra i conflitti sociali, dell’impossibilità di rivalsa del povero, dell’immobilismo e dell’inettitudine della classe alta; di una famiglia che in qualche modo si trova e si sceglie, di un Amore puro. Ma non si renderebbe onore all’immensità di quanto Hugo ci restituisce con le sue parole. Insieme a Dostoevskij trovo sia quello che meglio conosca e sappia descrivere gli abissi dell’umano, le meschinità del suo essere, la meraviglia del possibile e lo faccia con una facilità che disarma.
Gwynplaine è l’uomo che ride o meglio l’uomo creato dalla malvagità umana per ridere per sempre, nonostante la sua condizione sia delle più miserevoli. Lui è un ossimoro. Non ha nulla di cui sorridere, ma non può smettere di farlo. E la sua condizione è di chi per una vita ha dovuto lottare e guadagnarsi tutto con difficoltà, in mezzo a mille fatiche.
“Una notte, una notte di tempesta, piccolissimo, abbandonato, orfano, solo
nell'immensità della creazione, io ho fatto il mio ingresso in quella oscurità che chiamate società. La prima cosa che ho visto è la legge, sotto le forme di una forca; la seconda è la ricchezza, la vostra ricchezza, sotto le forme di una donna morta di freddo e di fame; la terza è l'avvenire, sotto forma di un bambino che agonizzava; la quarta è stata la bontà, il vero e il giusto, sotto le sembianze di un vagabondo che aveva come compagno e come amico solo un lupo.�

Ma non per questo ha perso la sua bontà, la sua voglia di fare del bene. La cattiveria dell’uomo su di lui non ha avuto presa, non è riuscita a penetrare, si mantiene una persona pura. E questo affascina, spiazza. E’la vera vittoria di Hugo in fondo. Redimersi dove non sarebbe possibile; elevarsi ad un Amore puro, cieco perché non ha bisogno di occhi che vedano, ma solo di cuori che sentano.
Gwynplaine è il testamento dell’uomo. Le sue parole nella camera dei Lords sono lo specchio di chi lotta con tutto se stesso contro qualcosa che non potrà cambiare, ma lotta perché deve, perché è il solo modo che conosce per vivere, per stare a galla e riuscire a non tradire se stesso. Solo questo alla fine conta.
Ci sono immagini che ho trovato di una bellezza disarmante. Il naufragio all’inizio del libro è descritto con una dovizia di particolari da renderlo vivido, freddo, maestoso come la piena della tempesta. L’incatenato all’albero fa il resto: la desolazione, la solitudine, l’orrore è lì davanti agli occhi, nero su bianco.

Non si può pensare di leggere queste pagine e rimanere indifferenti.
� Denuncio davanti a voi la vostra felicità. È fatta con l'infelicità degli altri. Voi avete tutto, ma questo tutto è composto del nulla degli altri� . E� più facile condividere un tozzo di pane in una capanna che un banchetto in un castello. Questo fa Ursus, figura splendida, un burbero dal cuore di zucchero, un padre che dona e non chiede. Questo fa Dea, l’alter ego di Gwynplaine, una vita vissuta in simbiosi senza bisogno di vederlo, nel completamento che è felicità perché l’altro esiste.
Una lettura appagante, che soddisfa dalla fatica, dalle salite impervie e dalle discese ripide, dagli scossoni durante il viaggio, dalle onde del naufragio, dallo schiamazzo di risa che sono scherno davanti alla miseria dell’uomo e che lascia la consapevolezza che poco cambia negli uomini e nel tempo.
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Reading Progress

July 31, 2017 – Shelved
August 2, 2017 – Shelved as: to-read
September 22, 2017 – Shelved as: francesi
September 27, 2017 – Shelved as: superclassici
January 8, 2023 – Started Reading
January 8, 2023 –
page 34
4.97%
January 12, 2023 –
page 83
12.13% "il freddo li aiuta a dormire, qualche volta a morire"
January 12, 2023 –
page 115
16.81%
January 14, 2023 –
page 140
20.47% "Gettiamo in mare i nostri delitti. Essi pesano su di noi. Sono loro che affondano la nave. Smettiamola di pensare al salvataggio, pensiamo alla salvezza. Il nostro ultimo delitto soprattutto, quello che abbiamo commesso, o meglio portato a compimento, poco fa, quello, o disgraziati che mi state ascoltando, ci schiaccia"
January 14, 2023 –
page 193
28.22%
January 15, 2023 –
page 193
28.22% "L'autentica virtù consiste nella ragionevolezza. Ciò che cade doveva cadere, ciò che riesce doveva riuscire. La provvidenza ha le sue ragioni; essa corona chi lo merita."
January 15, 2023 –
page 218
31.87% "Fare del frutto proibito il frutto permesso è la caduta di Eva; ma fare del frutto permesso il frutto proibito è il suo trionfo. È lì che va a finire. Nel diciottesimo secolo la moglie mette sotto chiave il marito. Si rinchiude nell'Eden con Satana. Adamo resta fuori."
January 15, 2023 –
page 218
31.87% "La mente, come la natura, ha orrore del vuoto. La natura riempie il vuoto con l'amore; la mente spesso lo riempie con l'odio. L'odio colma.
Esiste davvero l'odio per l'odio. L'arte per l'arte è un fatto naturale più di quanto si creda. Si odia. Bisogna pur fare qualcosa.
L'odio gratuito, espressione formidabile. Perché vuol dire che l'odio trova in sé la propria soddisfazione."
January 15, 2023 –
page 255
37.28%
January 15, 2023 –
page 255
37.28% "Costruire il male significa accettare una cupa responsabilità. Il pericolo che
facciamo correre agli altri rischia di coinvolgerci, perché l'intreccio dei fatti può portare a
crolli imprevisti. Ma questo non ferma il vero malvagio. L'angoscia della vittima diventa il
suo piacere. Lo strazio lo solletica; solo nell'orrore il malvagio è contento."
January 15, 2023 –
page 265
38.74% "Non permettete mai che vi facciano un favore. Ne abuseranno. Non lasciatevi cogliere in flagrante delitto d'inedia."
January 15, 2023 –
page 314
45.91%
January 18, 2023 –
page 335
48.98% "Il paradiso dei ricchi è fatto con l'inferno dei poveri"
January 18, 2023 –
page 373
54.53%
January 19, 2023 –
page 388
56.73% "La creazione non è altro che un'innamorata, e il sole è il suo amante."
January 21, 2023 –
page 484
70.76%
January 21, 2023 –
page 527
77.05%
January 22, 2023 –
page 560
81.87%
January 22, 2023 –
page 615
89.91% "Denuncio davanti a voi la vostra felicità. È fatta con l'infelicità degli altri. Voi avete tutto, ma questo tutto è composto del nulla degli altri."
January 22, 2023 –
page 615
89.91% "Di questo immenso universo voi non conoscete che la
festa; sappiate che c'è anche l'ombra."
January 22, 2023 –
page 627
91.67% "il destino è una trappola e l'uomo cade nell'agguato."
January 22, 2023 –
page 645
94.3% "La voce degli uomini è inarticolata come la voce del vento; essi gridano. Ma non vengono compresi, gridare a quel modo equivale a tacere, e tacere per loro vuol dire essere disarmati."
January 22, 2023 – Finished Reading

Comments Showing 1-3 of 3 (3 new)

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message 1: by Savasandir (last edited Jan 23, 2023 11:09AM) (new) - rated it 4 stars

Savasandir Te l'avevo detto che sarebbe stata una lettura faticosa, ma altrettanto appagante.
:-)


Amaranta si, avevi perfettamente ragione! Ma è sempre così con Victor


Savasandir Vero 😌


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