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Una canzone per Bobby Long (Italian Edition)
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“Era soltanto un essere imperfetto che di nome faceva Bobby Long.�
Bobby e Byron sono una singolare ed eccentrica coppia di amici di mezza età.
Alle spalle una gioventù di successi:
una brillante carriera scolastica, prima, l’insegnamento, poi;
i traguardi sportivi, la bellezza fisica, le donne e l’agiatezza economica...
Insomma, un passato di successi e soddisfazioni.
Qualcosa, però, ad un certo punto, si è incrinato.
Ora, Bobby e Byron sono quasi due essere irriconoscibili, così malmessi:
i vestiti lisi, i corpi fatiscenti e nessuna casa.
La loro vita di "uomini maturi" ora si è scandita da massicce dosi di vodka e, come se non bastasse già questa forte dipendenza, vivono con il chiodo fisso del sesso.
Un giorno si presenta alla loro porta la diciasettenne Hanna, la giovane figlia di un’amica che da quel momento travolgerà le loro vite.
Bobby e Byron fanno convivere grossi contrasti.
Da un lato Melville, Mc Cullers, Steinbeck, Faulkner, Tennessee William�.il grande amore per la Letteratura!
Dall’altro pensieri volgari e misogini.
Un romanzo che inneggia alla dualità, al sacro diritto dell’essere dicotomico:
� Tennessee Williams aveva a cuore la sciattezza di tutti noi, le nostre vergogne, le nostre incertezze e le nostre disperazioni segrete. Peccato e santità mescolate insieme in ciascuno di noi. Credo che volesse mettere a nudo, iniziando da se stesso, quelle inclinazioni che cerchiamo di negare. A volte mi sembra che la gente non capisca come lo stesso pensiero abbia bisogno di due opposti. La vita stessa è fatta di opposti.
Il paradosso. Lo stesso paradosso del cazzo.
Con il bene salta fuori anche il male, non c’� scampo, come diceva il Vecchio Ragazzo.
Non possiamo dirci davvero inguaiati senza aver prima ammesso l’esistenza dei guai. Il mondo parla come se potessimo davvero incasellare tutto. Ma come cazzo si fa?�
Tematiche affascinanti fanno il paio con una scrittura che -ahimè- non lascia grandi tracce.
___________
Non parlo del film come verrebbe automatico fare per la mia solita fissazione a non voler paragonare linguaggi così diversi.
Il film (2004), comunque, l’ho visto anni fa e ne ho un ricordo positivo con una bella interpretazione di John Travolta nei panni di Bobby Long.
La sceneggiatura, comunque, dà un taglio molto diverso, estrapolando la parte buona e bella dei protagonisti e quindi, in definitiva, dando un messaggio differente.
Bobby e Byron sono una singolare ed eccentrica coppia di amici di mezza età.
Alle spalle una gioventù di successi:
una brillante carriera scolastica, prima, l’insegnamento, poi;
i traguardi sportivi, la bellezza fisica, le donne e l’agiatezza economica...
Insomma, un passato di successi e soddisfazioni.
Qualcosa, però, ad un certo punto, si è incrinato.
Ora, Bobby e Byron sono quasi due essere irriconoscibili, così malmessi:
i vestiti lisi, i corpi fatiscenti e nessuna casa.
La loro vita di "uomini maturi" ora si è scandita da massicce dosi di vodka e, come se non bastasse già questa forte dipendenza, vivono con il chiodo fisso del sesso.
Un giorno si presenta alla loro porta la diciasettenne Hanna, la giovane figlia di un’amica che da quel momento travolgerà le loro vite.
Bobby e Byron fanno convivere grossi contrasti.
Da un lato Melville, Mc Cullers, Steinbeck, Faulkner, Tennessee William�.il grande amore per la Letteratura!
Dall’altro pensieri volgari e misogini.
Un romanzo che inneggia alla dualità, al sacro diritto dell’essere dicotomico:
� Tennessee Williams aveva a cuore la sciattezza di tutti noi, le nostre vergogne, le nostre incertezze e le nostre disperazioni segrete. Peccato e santità mescolate insieme in ciascuno di noi. Credo che volesse mettere a nudo, iniziando da se stesso, quelle inclinazioni che cerchiamo di negare. A volte mi sembra che la gente non capisca come lo stesso pensiero abbia bisogno di due opposti. La vita stessa è fatta di opposti.
Il paradosso. Lo stesso paradosso del cazzo.
Con il bene salta fuori anche il male, non c’� scampo, come diceva il Vecchio Ragazzo.
Non possiamo dirci davvero inguaiati senza aver prima ammesso l’esistenza dei guai. Il mondo parla come se potessimo davvero incasellare tutto. Ma come cazzo si fa?�
Tematiche affascinanti fanno il paio con una scrittura che -ahimè- non lascia grandi tracce.
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Non parlo del film come verrebbe automatico fare per la mia solita fissazione a non voler paragonare linguaggi così diversi.
Il film (2004), comunque, l’ho visto anni fa e ne ho un ricordo positivo con una bella interpretazione di John Travolta nei panni di Bobby Long.
La sceneggiatura, comunque, dà un taglio molto diverso, estrapolando la parte buona e bella dei protagonisti e quindi, in definitiva, dando un messaggio differente.
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Reading Progress
January 19, 2017
–
Started Reading
January 29, 2017
–
Finished Reading
July 31, 2017
– Shelved
September 10, 2017
– Shelved as:
americana