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Nood-Lesse's Reviews > Noi

Noi by David Nicholls
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bookshelves: 20-18

Il petrolio del romanziere

Ho detto che secondo me il nostro matrimonio è arrivato al capolinea, Douglas. Penso che ti lascerò
Siamo solo a pagina uno...

-NOI- delimita la famiglia Petersen composta dal cinquantaquattrenne Douglas, la cinquantaduenne Connie e dal diciassettenne Albie. È una famiglia in crisi come quasi tutte le famiglie con almeno un adolescente in squadra. Il manager Douglas si gioca il tutto per tutto organizzando un Grand Tour che da Londra li porterà fino a Pompei toccando Parigi, Amsterdam, Monaco, Venezia, Firenze...
Le ragioni sono differenti ma l’escamotage narrativo del viaggio nel vecchio continente è lo stesso scelto da Monninger. Se in quel caso avevo consigliato una lettura under 25, in questo caso sposto il cursore over 40.
Il libro mi è piaciuto, se la storia fosse stata montata cronologicamente sarebbe stata assai meno appassionante. L’uso del flash back, oltre ad impreziosire i ricordi consente di dilatare il racconto del presente e creare attesa in chi legge. Il flash back serve anche a spiegare gli eventi che hanno portato alla situazione attuale è un indugio senza indugio è assai più produttivo della divagazione. -NOI- Non diventerà certo un classico della letteratura mondiale, ma ha il merito di essere un libro onesto, autoironico (in Douglas Petersen sembra di intravedere Nicholls quanto in Harry Rent si intuisce la sagoma di Sarvas).
Ho fatto diverse sottolineature, una di esse mi è sembrato fosse una dedica per me:

Dal punto di vista evolutivo, emozioni come la paura, il desiderio o la rabbia hanno un senso e una funzione, ma la nostalgia è assolutamente inutile, perché ci fa tendere verso qualcosa che abbiamo perduto per sempre.

Non ho ben chiaro perché tutto ciò che è nostalgico mi attragga come un magnete. Nicholls come altri scrittori stigmatizza la nostalgia dopo avervi tuffato i frollini a colazione
Perfino i festeggiamenti avevano un che di lugubre: i veneziani trovavano spiritoso mascherarsi da scheletri, forse un retaggio delle antiche epidemie� Saranno stati il silenzio e le ombre, i canali scuri o l'assenza di verde, ma in quelle viuzze deserte, in quelle piazze battute dalla pioggia venivo colto da una malinconia stranamente soffusa di piacere. Non mi ero mai sentito così triste e allo stesso tempo così felice in vita mia.

Victor Hugo scrisse che la malinconia è la gioia di essere tristi. A Nicholls replico che la nostalgia che lui definisce assolutamente inutile è la fonte d’energia primaria di ogni romanziere, una fonte non rinnovabile, petrolio, non vento. Siccome il tema mi affascina da sempre in tutte le sue sfaccettature, condivido questo link che mi trascino dietro da svariati anni:


La colonna sonora, che scelgo fra una decina di citazioni di rilievo, è questa:
Ora in quel punto c'era un suonatore ambulante, avrà avuto l'età di Albie, che cantava una canzone degli Oasis scritta prima che lui nascesse, storpiandone malamente le parole.
En maibi, iur gonna bi de una u saif mi�
En after ol, iur mai wanderwol�
(Potrei essere io quello che canta)


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Reading Progress

January, 2018 – Started Reading
February, 2018 – Finished Reading
March 16, 2018 – Shelved
March 16, 2018 –
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March 16, 2018 – Shelved as: 20-18

Comments Showing 1-16 of 16 (16 new)

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message 1: by Sandra (new)

Sandra Ho letto l’articolo che hai linkato, condivido l’analisi che ne fa lo scrittore, ancor più rafforzata dai “mala tempora� che oggi stiamo vivendo. Per quanto mi riguarda mi sforzo di non volgermi tanto al passato e di vivere nel presente sforzandomi di portare anche minuscoli semi del tempo andato, semi che tento infaticabilmente di seminare ogni giorno con chi è oggi giovane, per vedere se attecchiscono. Insomma non mi arrendo alla nostalgia fine a se stessa.
Il tuo commento caro Nood, è come sempre foriero di inaspettate riflessioni, sei troppo bravo :)


message 2: by Roberto (new)

Roberto Riflessioni (e link) molto interessanti. Anche io, come Sandra qui sopra, cerco di evitare di pensare al passato concentrandomi sul qui e ora (con qualche occhiata senza troppa convinzione al domani). Ogni discorso nostalgico aiuta solo a stare peggio senza portare benefici :-)


message 3: by Gauss74 (new)

Gauss74 Bella ed importante la riflessione della nostalgia...ma è un piacere davvero troppo amaro, per me.


message 4: by Grazia (new)

Grazia Richiami un libro che mi è molto piaciuto, l'Harry, rivisto di Sarvas. Il tratto accomunante è solo relativo al fatto che ci sono tratti dell'autore nei protagonisti delle due opere?


message 5: by LW (new)

LW En after ol, iur mai wanderwol…� 🎶
e chi non l'ha mai cantata così in macchina ! :)
Di Nicholls ho letto 8-9 anni fa Un giorno e mi era piaciuta la sua scrittura spigliata, la sua freschezza - ai tempi invece fioccavano 2 stelle spocchiose :D ,mi è toccato difendere le mie 4 con indefessa ostinazione :D


message 6: by Nood-Lesse (last edited Mar 16, 2018 11:28PM) (new) - rated it 4 stars

Nood-Lesse C’� qualcosa che lega il feed di Sandra e quello di LW, ha a che fare con il motivo per il quale si legge e ciò che si cerca leggendo. Taluni (i più spocchiosi) si concentrano sulle intenzioni degli scrittori e sui loro (presunti) messaggi socio-culturali, altri (i narcisisti patologici) su ciò che trovano di sé nei libri che leggono.
Poi ci sono anche i lettori normali, quelli che leggono in entrambi i modi privilegiando l’uno o l’altro a seconda dei libri. Sulla nostalgia vi ho già detto, il paragone Nicholls / Sarvas mi è venuto per l’autoironia di entrambi, in Sarvas è assai più marcata …e poi appunto, qui c’� l’adolescente, in Sarvas l’adolescente che non si è rassegnato a crescere è il protagonista quarantenne


message 7: by Evi * (new)

Evi * Devo ammettere che propendo dalla parte dei narcisisti patologici, ma solo e soltanto per quanto riguarda la lettura, perché provo la maggiore soddisfazione quando trovo esattamente nei libri ciò che per me era rimasta solo una nebulosa intuizione, sospesa sulla soglia dell’anticamera della mia coscienza o ciò che il mio pensiero non ha avuto sufficiente capacità di organizzare esprimendolo a parole, come accade per lo più invece agli scrittori.

E purtroppo quoto (che parola brutta) Hugo quando dice che la malinconia è la gioia di essere tristi


message 8: by Sandra (new)

Sandra Anch’io come@Evi, propendo per i narcisisti patologici, mi ci sento più a mio agio che con la spocchiosita� :))


message 9: by Stella (new)

Stella Io apprezzo molto le recensioni dei lettori narcisisti, ma non mi sento di quel partito....non c'è un'alternativa allo spocchiosità???


message 10: by amapola (last edited Mar 16, 2018 11:16AM) (new)

 amapola Nostalgia? ... vabbè :) (no, non sono Al Bano e Romina, non temere)



Nood-Lesse Le alternative sono numerose ma per poter governare GR (per non rischiare faccia la fine di Anobii) occorre formare due soli schieramenti dunque aderire a NP o a SP (ovviamente anche il fatto che le sigle si possano confondere non è casuale, è squisitamente politico)
La bella frase di Hugo, nella mia personale manipolazione, è diventata “la malinconia è la gioia di essere Inter-tristi� (amapola capirà)


message 12: by amapola (new)

 amapola amapola capisce, eccome se capisce. Capisce fin troppo bene :)


Occhionelcielo In minoranza, in minoranza! Scelgo SP.


Barbaraw - su anobii aussi Davvero interessante il link. Visto che si parla qui di situarsi da qualche parte nella nostalgia, esito: soffro di nostalgia esclusivamente del tempo dell'infanzia (alla Proust, per stare con gli "spocchiosi" ma detesto la nostalgia sistematica degli adulti dalla memoria corta che, dai 50 anni in sù (o prima?) attaccano il refrain dell'una volta. Più mi avvicino all'età della senile saggezza, più mi piace questo tempo nostro, è affascinante, direi decisamente più accattivante del mitico prima, riempito solo di...nostalgia


Nood-Lesse Proust SP che neanche sulle targhe di Spezia (senza il La, chiedete ai residenti). Eppure il manifesto programmatico del partito NP è proprio di Marcel:
In realtà, ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. L'opera dello scrittore è solo una specie di strumento ottico offerto al lettore per consentirgli di discernere ciò che forse, senza quel libro, non avrebbe potuto intravedere in se stesso.
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Proust in realtà è uno scrittore NP che scrive per lettori SP


Barbaraw - su anobii aussi Nood-Lesse wrote: "Proust SP che neanche sulle targhe di Spezia (senza il La, chiedete ai residenti). Eppure il manifesto programmatico del partito NP è proprio di Marcel:
In realtà, ogni lettore, quando legge, è il ..."

Perfetta definizione!


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