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La famosa invasione degli orsi in Sicilia
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Sono pietre o sono nuvole?
“Ahimè cos'è la vita. Noi si immagina di avere tempo. Se ci si è attardati non ci si bada. Poi si volta pagina e già tredici anni son passati�.
La vita non è una favola o forse in qualche modo lo è. Nella misura in cui siamo coinvolti in una trama che ci vede protagonisti di avventure e situazioni, essendo felici o disperati, tragici e comici, eroi e comparse, la nostra storia può essere interpretata come qualcosa che acquisisce senso per il valore che scegliamo di dare a essa, agli altri e, in definitiva, a noi stessi. Dino Buzzati ha scritto e disegnato una splendida favola; comunica emozione, quello stato d'animo naturale e istintivo, che nasce dall'entrare in contatto con umori, relazioni e racconti con un determinato grado di Բپà. Non vorrei dire molto sull'intreccio, per non togliere il piacere della sorpresa: in Sicilia regna un sovrano tiranno e gli orsi hanno fame; scendono dalle antiche montagne al seguito del loro re, Leonzio, che vuole ritrovare il figlio orsetto Tonio, catturato dai cacciatori tempo prima. C'è una serie di peripezie, i cattivi, i mostri, le fortezze, le magie, le battaglie, gli escamotages, con gli orsi coraggiosi e valorosi e diversi magici aiutanti e un mago professore, c'è un orso non esattamente buono come gli altri, ci sono le invenzioni e gli archetipi, e la storia trova un suo naturale e positivo sviluppo. La peste le fiamme/sui nostri giardini/Fate presto o mamme/a salvare i bambini!, così gli orsi e gli uomini vivono in pace per un certo periodo di tempo, e i bambini possono crescere, dolci e sereni, e le persone abitare il teatro del mondo. Forse è una cosa stupida, forse un'immateriale speranza, leggendo questa favola può sembrare di trovare nella fantasia uno sguardo nuovo per guardare la realtà quotidiana e quella temporale nella memoria.
“La cosa che più mi ossessiona […] è il tempo che passa, e che divora� L’uomo non è mai pari al tempo: in questo senso poi arrivano sempre le delusioni. Il tempo precipita su di lui con una velocità che l’uomo non può ottenere per quanto sia attivo ed intraprendente e forte e inesauribile�. Dino Buzzati, da Un autoritratto
“Ahimè cos'è la vita. Noi si immagina di avere tempo. Se ci si è attardati non ci si bada. Poi si volta pagina e già tredici anni son passati�.
La vita non è una favola o forse in qualche modo lo è. Nella misura in cui siamo coinvolti in una trama che ci vede protagonisti di avventure e situazioni, essendo felici o disperati, tragici e comici, eroi e comparse, la nostra storia può essere interpretata come qualcosa che acquisisce senso per il valore che scegliamo di dare a essa, agli altri e, in definitiva, a noi stessi. Dino Buzzati ha scritto e disegnato una splendida favola; comunica emozione, quello stato d'animo naturale e istintivo, che nasce dall'entrare in contatto con umori, relazioni e racconti con un determinato grado di Բپà. Non vorrei dire molto sull'intreccio, per non togliere il piacere della sorpresa: in Sicilia regna un sovrano tiranno e gli orsi hanno fame; scendono dalle antiche montagne al seguito del loro re, Leonzio, che vuole ritrovare il figlio orsetto Tonio, catturato dai cacciatori tempo prima. C'è una serie di peripezie, i cattivi, i mostri, le fortezze, le magie, le battaglie, gli escamotages, con gli orsi coraggiosi e valorosi e diversi magici aiutanti e un mago professore, c'è un orso non esattamente buono come gli altri, ci sono le invenzioni e gli archetipi, e la storia trova un suo naturale e positivo sviluppo. La peste le fiamme/sui nostri giardini/Fate presto o mamme/a salvare i bambini!, così gli orsi e gli uomini vivono in pace per un certo periodo di tempo, e i bambini possono crescere, dolci e sereni, e le persone abitare il teatro del mondo. Forse è una cosa stupida, forse un'immateriale speranza, leggendo questa favola può sembrare di trovare nella fantasia uno sguardo nuovo per guardare la realtà quotidiana e quella temporale nella memoria.
“La cosa che più mi ossessiona […] è il tempo che passa, e che divora� L’uomo non è mai pari al tempo: in questo senso poi arrivano sempre le delusioni. Il tempo precipita su di lui con una velocità che l’uomo non può ottenere per quanto sia attivo ed intraprendente e forte e inesauribile�. Dino Buzzati, da Un autoritratto
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June 22, 2019
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June 22, 2019
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June 22, 2019
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Emilio
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Jun 22, 2019 01:10PM

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