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Orsodimondo's Reviews > ³Ò¾±´Ç±¹±ð²Ô³Ùù

³Ò¾±´Ç±¹±ð²Ô³Ùù by J.M. Coetzee
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bookshelves: sudafrica

RITRATTO DELL’ARTISTA DA GIOVANE



Nel costante gioco di rimandi nel quale Coetzee trasforma la sua narrativa, talvolta spingendosi al confine della metaletteratura (penso per esempio a La vita degli animali), qui il protagonista si chiama John proprio come l’autore, e fa cose molto simili negli stessi posti e negli stessi anni in cui le ha fatte Coetzee.
³Ò¾±´Ç±¹±ð²Ô³Ùù, che prosegue il racconto e la biografia di John iniziati con Infanzia, è una vera autobiografia nascosta dietro una finta biografia.
È un romanzo. Bello, molto bello come tutti quelli di J. M. Coetzee che ho letto (oltre al Nobel, due Booker Prize).


Piccadilly Circus 1963.

E quindi, dopo aver visto crescere John in Sudafrica nel primo capitolo (nel primo romanzo), potremmo definire questo nuovo capitolo (romanzo), il ritratto dell’artista da giovane.
John lascia il Sudafrica e va a cercare fortuna in Inghilterra, a Londra, dove la lingua parlata è la stessa con la quale lui è cresciuto.
John capisce presto che il Sudafrica è asfittico, almeno per le sue mire: gli serve l’Europa. E in fondo ogni uomo è un’isola; non c’� bisogno dei genitori.


Trafalgar Square e Northmberland Ave. 1962.

Solo che l’isola dove approda, è fredda e inospitale - l’eredità che si porta sulle spalle, il suo paese d’origine che ha scelto l’apartheid, che vive nel razzismo, gli suscita vergogna e imbarazzo, e forse anche gli inglesi lo guardano in modo strano proprio in quanto sudafricano - fare lo scrittore o il poeta come vorrebbe non è così semplice, bisognerebbe se non altro cominciare a scrivere veramente, a farlo sul serio, non solo a progettarlo e pensarlo, trastullarsi con l’idea.
John finisce a fare proprio quello che non voleva, quello che temeva: lavorare per una multinazionale dell’elettronica (programmatore di computer all’IBM).



John è un giovane che se la cava meglio con i test, quiz ed esami che con la vita vera. Forse proprio per questo s’� laureato in matematica.
Ma avendo problemi con la vita vera, è facile immaginare che sarà tendenzialmente un solitario, una persona schiva: e infatti non si può dire che gli anni londinesi allarghino il giro dei suoi affetti.
Conosce donne, ma non la donna eccezionale che sperava.
In effetti, non è che i suoi rapporti con le donne siano splendidi, quanto piuttosto sbrigativi: John è un amante mediocre che sembra non rendersi conto che la verginità è anche un fatto fisico, e costringe ad abortire una ragazza senza neppure chiederle se sia d’accordo.

Conosce gente, ma lega relativamente. In compenso Ezra Pound, la Bachmann, Brecht, Enzensberger, e il “Vangelo secondo Matteo� di Pasolini lo sconvolgono, e scaldano, e sostanzialmente gli fanno più compagnia di tutti quelli che conosce.


Whitehall 1962.

L’isola inglese è un’isola nel senso letterale del termine, molto poco accogliente:
Come può qualcuno in Inghilterra capire cosa porta le persone dagli angoli più remoti della terra a morire su un'isola umida e avvilente, che detestano e con la quale non hanno nessun legame?... Mese dopo mese, il governo dà un giro di vite alle leggi sull'immigrazione. Gli antillani vengono fermati sui moli di Liverpool, trattenuti finché non sono proprio disperati, quindi rispediti indietro. Se non lo fanno sentire così manifestamente indesiderato come loro, è solo per la sua colorazione protettiva: il completo giacca e pantaloni di Moss Brothers, la pelle chiara.


Trafalgar Square 1962.

Coetzee prende le distanze da John, usa la terza persona invece di un più immediato io narrante: si allontana dal suo personaggio, si guarda da fuori, anche se la vita del John sulla carta è assai simile a quella che ha vissuto il John che scrive (Coetzee ha effettivamente vissuto a Londra dal 1962 al 1965 facendo esattamente il programmatore, prima per l’IBM e poi l’ICT. Dopo di che credo si sia trasferito negli States). Da matematico, vero o finto che sia, Coetzee sceglie il suo tipico linguaggio secco, tagliato e tagliente, freddo, lucido, spietato, non risparmia nulla al suo John, né a se stesso.


Charing Cross Pier 1963.
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November 19, 2003 – Finished Reading
April 10, 2020 – Shelved
April 10, 2020 – Shelved as: sudafrica

Comments Showing 1-9 of 9 (9 new)

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message 1: by Doris (new)

Doris Mi recordo di questo libro. Grazie Orsodimondo


Orsodimondo Doris wrote: "Mi recordo di questo libro. Grazie Orsodimondo"

Don't mention it. 😃


message 3: by Doris (new)

Doris Un romanzo interesente ma non genial. Un libro per pasar un tiempo, Orsodimondo


message 4: by Metta (new)

Metta Coetzee, in Waiting for the Barbarians, mi ha fatto "fisicamente male" mi sono sentita squarciata, l'ho amato di colpo intensamente per la sua capacità di trasportarmi là, e temuto proprio per questo. Ho subito comprato altri suoi libri ma evitato, per paura di prenderli in mano...


Orsodimondo Metta wrote: "Coetzee, in Waiting for the Barbarians, mi ha fatto "fisicamente male" mi sono sentita squarciata, l'ho amato di colpo intensamente per la sua capacità di trasportarmi là, e temuto proprio per ques..."

Spero che ritrovi lo stato giusto per leggerli, non delude mai: la sua "brutalità" è comunque parte della sua Bellezza.


message 6: by Metta (new)

Metta si è proprio vero, e spesso immergersi in mondi brutali, cupi, e angoscianti è omeopaticamente salvifico


Orsodimondo Metta wrote: "si è proprio vero, e spesso immergersi in mondi brutali, cupi, e angoscianti è omeopaticamente salvifico"

🤗


message 8: by Cecilia (new)

Cecilia bellissimo. Hai letto l'ultimo? Il polacco. Non il grande Coetzee, ma si vede l'unghiata del leone...


Orsodimondo Cecilia wrote: "bellissimo. Hai letto l'ultimo? Il polacco. Non il grande Coetzee, ma si vede l'unghiata del leone..."

No, mi manca. Ma è in lista.


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