Å·±¦ÓéÀÖ

Un viaggio nei luoghi più oscuri della Russia e dell’animo umano per ricostruire la vita di un uomo anziano e cieco, Nonno due, cui il protagonista deve la vita. Dal silenzio ostinato del vecchio riguardo alla propria vita alla ricerca ossessiva di parole che evochino, raccontino, materializzino ricordi per evitare l’oblio. Serve a costruire un muro che colleghi i vivi e i morti, serve a portare a galla un passato scomodo, fatto di gulag, lavori forzati, gelo, crudeltà, sofferenza. La memoria ha bisogno delle parole, non bastano le immagini. E l’autore scopre la propria identità nella lingua russa, che lo aiuta a tenersi lontano dall’oblio, da quel confine che tanta Storia ha spesso attraversato.
È un libro forte, doloroso, il cui stile denso e ricco (a volte troppo) sottolinea l’ossessione per la verità ancora oggi rifiutata da molti.