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Il romanzo della foresta
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Ann Radcliffe fu una delle prime scrittrici, se non la prima in assoluto, a pubblicare un romanzo con il suo vero nome senza nascondersi dietro pseudonimi maschili. L'autrice inglese fu l'antesignana di un nuovo genere letterario, quello gotico, di cui divenne la regina incontrastata e ispirò moltissimi autori dell'Ottocento, tra i quali Austen, Dickens, Collins, Poe, Mary Shelley e tanti altri.
Il romanzo della foresta fu il suo secondo romanzo e venne pubblicato per la prima volta in forma anonima nel 1791, ma è il primo che ottenne un grande successo.
Ambientato nel sud della Francia, il romanzo si apre con una carrozza lanciata a tutta velocità nel cuore della notte. A bordo ci sono cinque persone: Pierre de la Motte, un nobile decaduto in fuga dai suoi creditori e dalla giustizia, sua moglie, il suo servitore Peter e la sua consorte, e la giovane Adeline. Durante la fuga i cinque fuggiaschi sono costretti a cercare un rifugio, mentre attraversano una fitta foresta, a causa di un incidente capitato alla carrozza e del maltempo in arrivo; lo trovano in un'abbazia mezza diroccata dove si fermano per la notte.
Il giorno successivo i cinque fanno una ricognizione dell'abbazia e dei suoi dintorni e decidono di stabilirsi lì eleggendola come loro dimora. Il sollievo per aver trovato un rifugio sicuro, però, dura fino a quando il proprietario dei boschi, il marchese di Montalt, arriva all'abbazia e mette gli occhi su Adeline...
Fino a pochi anni fa questo romanzo della Radcliffe non era mai stato tradotto nella nostra lingua; meno male che si è colmata questa lacuna perché Il romanzo della foresta è uno di quei romanzi che si deve leggere almeno una volta nella vita. Se non fosse per merito di Jane Austen, che cita la Radcliffe più volte ne L'abbazia di Northanger, chissà se i suoi romanzi sarebbero stati tradotti anche dopo più di 200 anni. Secondo il mio modesto parere la Radcliffe è un'autrice che merita di essere conosciuta e letta anche in questo secolo in quanto ancora oggi riesce a intrattenere e incuriosire il lettore.
È il primo libro che leggo di quest'autrice e devo dire che mi è abbastanza piaciuto; al suo interno ci sono tanti elementi tipici dei romanzi gotici: castelli o abbazie in rovina, fanciulle rapite, inseguimenti, cattivi da manuale con un oscuro passato, segreti misteriosi, passaggi nascosti, suspense, stanze o sotterranei segreti, scheletri nascosti, rivelazioni finali.
La prima parte del romanzo è cupa ma molto avvincente e suggestiva, perché ambientata nell'abbazia, vista come un luogo pauroso e misterioso, all'interno di una fitta foresta impenetrabile; le descrizioni della natura, dei paesaggi sono molto belle e coinvolgenti. Tutto questo, però, sfuma in una seconda parte molto più lenta, faticosa e macchinosa, che però si rivelerà fondamentale per la risoluzione degli enigmi finali.
Il romanzo della foresta riesce a catturare il lettore sin dalle primissime pagine; si resta col fiato sospeso mentre assistiamo al susseguirsi degli eventi che riguardano la vita di Adeline; è lei, infatti, la protagonista indiscussa dell'opera della Radcliffe. Adeline è una protagonista tipica dei romanzi di quel periodo: è una ragazza orfana, bella, dolce, ingenua, che non conosce le sue origini; passa da un'avventura all'altra, scambia i buoni per i cattivi e i cattivi per buoni; sviene, piange e si lamenta per gran parte del romanzo ma dimostra sempre tutta la sua fermezza nelle proprie decisioni. Alla fine riesce a tirare fuori tutto il suo coraggio e a salvare colui che ama, realizzando così la sua storia d'amore.
Nel romanzo l'autrice riesce a mescolare sapientemente vari generi letterari: giallo, sentimentale, storico, avventura e anche la poesia. È una lettura affascinante, moderatamente o per nulla paurosa, a tratti divertente; un romanzo incantevole, intrigante, avvincente, scritto con eleganza e dallo stile ricercato; a volte un po' troppo prolisso e con qualche lungaggine di troppo dovuta alla presenza di poesie di varia lunghezza inserite nel testo, che vengono a noia e che ai fini della trama sono del tutto inutili e possiedono solo la facoltà di appesantire la lettura (io le ho saltate tutte) oppure la presenza di dialoghi spesso un po' assurdi o anche la ripetizione di cose che magari sono già state dette. Nonostante questi ultimi difetti che ho citato, Il romanzo della foresta è stata una una vera scoperta e racchiude in sé tutte le migliori caratteristiche del genere gotico, con un finale pieno di colpi di scena in cui l'autrice inglese riesce a dimostrare tutte le sue capacità invettive e narrative.
Erano entrati nella foresta come un rifugio, […] e per qualche tempo avevano trovato in essa la sicurezza che cercavano; ma altre colpe, […] presto si sono succedute, e la sua vita, […] ora gli offriva un altro esempio di questa grande verità , “che dove c'è la colpa la pace non può entrare.�
Il romanzo della foresta fu il suo secondo romanzo e venne pubblicato per la prima volta in forma anonima nel 1791, ma è il primo che ottenne un grande successo.
Ambientato nel sud della Francia, il romanzo si apre con una carrozza lanciata a tutta velocità nel cuore della notte. A bordo ci sono cinque persone: Pierre de la Motte, un nobile decaduto in fuga dai suoi creditori e dalla giustizia, sua moglie, il suo servitore Peter e la sua consorte, e la giovane Adeline. Durante la fuga i cinque fuggiaschi sono costretti a cercare un rifugio, mentre attraversano una fitta foresta, a causa di un incidente capitato alla carrozza e del maltempo in arrivo; lo trovano in un'abbazia mezza diroccata dove si fermano per la notte.
Il giorno successivo i cinque fanno una ricognizione dell'abbazia e dei suoi dintorni e decidono di stabilirsi lì eleggendola come loro dimora. Il sollievo per aver trovato un rifugio sicuro, però, dura fino a quando il proprietario dei boschi, il marchese di Montalt, arriva all'abbazia e mette gli occhi su Adeline...
Fino a pochi anni fa questo romanzo della Radcliffe non era mai stato tradotto nella nostra lingua; meno male che si è colmata questa lacuna perché Il romanzo della foresta è uno di quei romanzi che si deve leggere almeno una volta nella vita. Se non fosse per merito di Jane Austen, che cita la Radcliffe più volte ne L'abbazia di Northanger, chissà se i suoi romanzi sarebbero stati tradotti anche dopo più di 200 anni. Secondo il mio modesto parere la Radcliffe è un'autrice che merita di essere conosciuta e letta anche in questo secolo in quanto ancora oggi riesce a intrattenere e incuriosire il lettore.
È il primo libro che leggo di quest'autrice e devo dire che mi è abbastanza piaciuto; al suo interno ci sono tanti elementi tipici dei romanzi gotici: castelli o abbazie in rovina, fanciulle rapite, inseguimenti, cattivi da manuale con un oscuro passato, segreti misteriosi, passaggi nascosti, suspense, stanze o sotterranei segreti, scheletri nascosti, rivelazioni finali.
La prima parte del romanzo è cupa ma molto avvincente e suggestiva, perché ambientata nell'abbazia, vista come un luogo pauroso e misterioso, all'interno di una fitta foresta impenetrabile; le descrizioni della natura, dei paesaggi sono molto belle e coinvolgenti. Tutto questo, però, sfuma in una seconda parte molto più lenta, faticosa e macchinosa, che però si rivelerà fondamentale per la risoluzione degli enigmi finali.
Il romanzo della foresta riesce a catturare il lettore sin dalle primissime pagine; si resta col fiato sospeso mentre assistiamo al susseguirsi degli eventi che riguardano la vita di Adeline; è lei, infatti, la protagonista indiscussa dell'opera della Radcliffe. Adeline è una protagonista tipica dei romanzi di quel periodo: è una ragazza orfana, bella, dolce, ingenua, che non conosce le sue origini; passa da un'avventura all'altra, scambia i buoni per i cattivi e i cattivi per buoni; sviene, piange e si lamenta per gran parte del romanzo ma dimostra sempre tutta la sua fermezza nelle proprie decisioni. Alla fine riesce a tirare fuori tutto il suo coraggio e a salvare colui che ama, realizzando così la sua storia d'amore.
Nel romanzo l'autrice riesce a mescolare sapientemente vari generi letterari: giallo, sentimentale, storico, avventura e anche la poesia. È una lettura affascinante, moderatamente o per nulla paurosa, a tratti divertente; un romanzo incantevole, intrigante, avvincente, scritto con eleganza e dallo stile ricercato; a volte un po' troppo prolisso e con qualche lungaggine di troppo dovuta alla presenza di poesie di varia lunghezza inserite nel testo, che vengono a noia e che ai fini della trama sono del tutto inutili e possiedono solo la facoltà di appesantire la lettura (io le ho saltate tutte) oppure la presenza di dialoghi spesso un po' assurdi o anche la ripetizione di cose che magari sono già state dette. Nonostante questi ultimi difetti che ho citato, Il romanzo della foresta è stata una una vera scoperta e racchiude in sé tutte le migliori caratteristiche del genere gotico, con un finale pieno di colpi di scena in cui l'autrice inglese riesce a dimostrare tutte le sue capacità invettive e narrative.
Erano entrati nella foresta come un rifugio, […] e per qualche tempo avevano trovato in essa la sicurezza che cercavano; ma altre colpe, […] presto si sono succedute, e la sua vita, […] ora gli offriva un altro esempio di questa grande verità , “che dove c'è la colpa la pace non può entrare.�
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November 17, 2021
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Started Reading
November 20, 2021
– Shelved
November 20, 2021
– Shelved as:
letteratura-inglese
December 16, 2021
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Finished Reading
January 31, 2022
– Shelved as:
mistero-e-gialli
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Ilaria
(new)
Jan 31, 2022 02:47PM

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La tua recensione, come sempre interessante, mi dice qualcosa in più. Questo romanzo ti è piaciuto moderatamente; non è però tra i suoi testi che vengono solitamente citati.

La tua recensione, come sempre interessante, mi dice qualcosa in più. Questo romanzo ti è piaciuto moderat..."
Grazie Emilio. Anch'io ne ho sempre sentito parlare (soprattutto grazie a Jane Austen, che la cita più volte in un suo romanzo) e forse è proprio per questo che mi sono decisa a leggerla. Diciamo che come primo approccio può andare bene. Hai ragione mi è piaciuto ma non tanto forse a causa delle lungaggini presenti, che hanno lo scopo di allungare il brodo e spezzano il ritmo, appesantendolo. Questo romanzo era sconosciuto fino a pochi anni fa perché non era mai stato tradotto in italiano. Ha avuto un pregio, però: ora sono curiosa di leggere anche i suoi romanzi più famosi "L'italiano" e "I misteri di Udolpho"... 😉

La tua recensione, come sempre interessante, mi dice qualcosa in più. Questo romanzo ti è p..."
Sì, Dafne. Un libro può fare da apripista per altre letture dello stesso autore. Però in genere preferisco cominciare da un testo considerato fra le sue opere migliori per non rischiare di essere subito deluso: Quando poi scatta l'interesse verso uno scrittore, allora anche i testi minori sono benvenuti.

La tua recensione, come sempre interessante, mi dice qualcosa in più. Questo ..."
Anch'io faccio sempre così; forse la mole del suo romanzo più famoso e unico disponibile fino a poco tempo fa, mi ha influenzato nello scegliere questo suo romanzo meno famoso. 😉😄

Adesso si; è stato pubblicato nel 2018 o 2019 (ora non ricordo bene). 😄